Il "Balena" di Courtney risospinto dai venti sulle coste della Spagna

Il "Balena" di Courtney risospinto dai venti sulle coste della Spagna Il "Balena" di Courtney risospinto dai venti sulle coste della Spagna Bollettini metereologici che consigliano la prudenza -- Levine sospende la partenza e muta stile I canadesi fermi per il broncio dell'Atlantico Il « San Raffaele » disceso nel Labrador?. Il monoplanino di Detroit continua la sua rotta o i a r a d a e e n i i a o è e a e e i e l e a e ti l ice o l nl ò a i e e Londra, 3, notte. Due prue pertinacissime di velivoli preavvertirono ieri sera il selvauaio Atlantico che, ad onta del suo terribile tiro mancino contro il San Raffaele, si sarebbero lanciati infallibilmente oggi a domarlo : la prua dell'idrovolante. Balena del capitano Courtney, e quella del monoplano Miss Columbia, nei cilindri del cui motore la miscela esploliva dovrebbe essere elevata a potenziazialilà incalcolabile. dall'alUo ardente del milionario Levine. Ahimè! la duplice sfida si è effettivamente sfiatata. Il Miss Columbia non è partito, e non sa neanche dire quando partirà l'idrovolante di Courtney è bensì partilo, ma con il solo esilo di correre a cercare acque soffici sulle coste di Spagna anziché compiere il grande balzo da Plymouth alle Azzurre sulla via dell'altro continente. Il cielo sull'Oceano rimane brusco, e le oscure sorli del San Raffaele, dopo avere suscitato a tutta prima fiere grida di battaglia di volatori pronti alla slessa impresa, hanno finito per consigliare la prudenza. Il «Detroit» a Bender Abbas Anche i piloti canadesi che avrebbero dovuto oggi rinnovare il loro tentativo di traversata Londra-Londra e Windsor-Windsor, si sono invece trattenuti cautamente a terra, e nessuno ne sa più niente. Per trovare qualche conforto, oggi, bisogna volgere le apatie all'Atlantico, al « qui non si passa », che per il mo mento sta scritto sul suo cielo e girare lo sguardo al Golfo Persico, sul quale stava volando oggi l'Orgoglio di Detroit. Queslo monoplanino in diavolato, che sta facendo il giro del mondo senza prenderlo menoma mente sul serio, partiva slamane alle 7 da Bagdad e giungeva felice mente nel pomeriggio, alle 15, a Bender Abbas, donde proseguirà doma ni per un'altra tappa verso Tokio. La mancala partenza del Miss Co lumbia non affaccenda molto i cronisti. Il milionario Levine, che marca il passo nell'aerodromo di Cranwcll insieme al suo pilota capitano Hin cliffe, sta moderando inattesamente il getto continuo delle sue parole Non è più incisivo come nei saloni del suo albergo di Londra e si espri me ora in tempo condizionale, quasi come un uomo politico di vecchio stile. E' sorta la necessità di impreveduti raggiuslamenti da praticare al monoplano. Bisogna installarvi una bussola superfezionala: poi, non si sa ancora se l'apparecchio radiotelegrafico potrà essere avvitato con successo alla fusoliera. Di più, ì bollettini metereologici-tendono ancora al pessimismo. Quando si partirà? Non appena il tempo risulterà propizio. Incomincia a sorgere il dubbio che il proibitivo autunno possa sopraggiungere alquanto prima che il tempo si faccia proprio favorevole. Nell'intervallo, potrebbero anche calare proibizioni di altro genere. Il gioco pericoloso La slampa accenna ad impazientirsi davanti al giuoco di azzardo trasferito dalle tavole di Montecarlo alla roulette vorticantc al disopra dell'Oceano. Anche in America si acuiscono impazienze analoghe e il Congresso dei legali che siede in questi giorni a Buffalo invoca ufficialmente leggi restrittive in merito alla traversata aerea dell' Atlantico. Bisogna infrenare gli eroi! La fabbrica degli apparecchi Stinson annuncia dal canto suo da Detroit che non accoglierà più ordinazioni di nuovi apparecchi destinati a voli transatlantici sulle basi attuali. La società Stinson. che costruì tra l'altro i due monoplani per la LondraLondra e la Windsor-Windsor pagherebbe un occhio della testa se potesse soffocare in culla qucsli due voli così male cominciali. L'opinione pubblica americana, secondo cablogrammi odierni, rimane entusiasta per l'aviazione, ma non per tutti gli aviatori del giorno sui quali si concentrano sprazzi di pubblicità. L'itinerario di Courtney L'impresa che il capitano Courtney iniziava starnane piombando in una prima delusione entro stasera, esula peraltro dai colpi di pura e semplice temerità. Anzitutto, questo ocu latissimo pilota inglese si serve per varcare l'Atlantico di un idrovolante capace di tenere il mare anche se lo agita un po' di burrasca. In secondo luogo, Courtney non crede necessaria la traversata integrale sdNzdpm1GCdaicclnvvpmoacpnptcmnpidldvvlipr e e e n i y a r e n e e senza scalo di sosta, ma progetta di fare sulla via dall'Inghilterra a New York due soste: una alle Azzorre, l'altra a Terranova, suddividendo quindi il viaggio in tre tappe: la prima di 1500 miglia da Plymouth alle Azzorre; la seconda di 1450 miglia dalle Azzorre a Capo Grace, e la terza di 1200 miglia da Capo Grace a New York. Il viaggio di ritorno, esso pure in programma, avrebbe seguito lo stesso itinerario, implicante un certo margine di sicurezza. Courtney ripetè più volte che i colossali acrobatismi aerei tra le grandi capitali intercontinentali non aiutano complessivamente l'aviazione. Egli crede che le vaste traversale pelasgiche debbono essere progettate in guisa da mostrare al mondo come la tecnica aviatoria di oggi, una volta che sia accoppiata al buon accorgimento, renda praticabili i lunghissimi voli, senza dipendere dal solo fattore della buona sorte. Fu alle 6,30 di stamane che l'idroplano Balena, un apparecchio di tipo Dornier, con due motori di marca inglese, salpò dalle acque di Plymouth alla volta delle Azzorre. Il passeggero milionario A bordo, oltre al capitano Courtney e al suo assistente pilota, capitano Downer e al meccanico Little, i reporters videro l'inatteso issarsi di un giovane canadese, il signor llosmcr, figlio del direttore generale di uno dei massimi tronchi ferroviari del. Canada, un uomo pieno di milioni. Il giovano llosmcr si trovava in questi giorni a Londra, alloggiato al Ditz-Hotel. Egli avvicinò il capitano Courtney, chiese un posto da passeggero a bordo del Balena per l'andata, ed il ritorno Inghilterra-America e offerse 1500 sterline quale prezzo del biglietto. Ottenne subito il viatico desiderato e stamattina si imbarcò con la disinvoltura di un viaggiatore che ha il biglietto in tasca. L'ascensione dell'idrovolante fu piuttosto laboriosa. I due tentativi iniziali andarono a vuoto; il Balena sembrava risoluto a restare in acqua. La terza rincorsa finì per trasfonnarlo in uri pesce volante, e l'idrovolante prese finalmente la uia aerea delle Azzorre. Il vento era favorevole alla rotta. La giovane e leggiadra moglie del capitano Courtney e le altre poche persone presenti alla partenza mattutina salutarono commossi dalle loro scialuppe l'idrovolante che si allontanava. Il «Balena» contro il vento Il Balena era provvisto di radiotelegrafia e le stazioni cosllere non tardarono a far ronzare le sue notizie di rotta. Esso faceva sapere verso le 9 che tutto andava bene: «100 miglia all'ora; quota 300 metri; navigazione ottima; motori regolari; tempo buono; allegria a bordo ». Senonchè più tardi, il ronzio radiotelegrafico proveniente dal Balena accennava a farsi più melanconico. Courtney segnalava una forzata deviazione di rotta non più verso le Azzorre ma attraverso il Golfo di Discaglia verso le coste della Spagna, con il crescente desiderio della terraferma. Da ultimo, il Balena segnalava che si era imbattuto in fortissimi venti contrari e diceva che contava di soffermarsi a Coruna, sulla costa spagnuola. Un messaggio successivo annunciava che il Balena era disceso senza incidenti nelle acque di quella spiaggia, e che l'equipaggio era sano e salvo. Quali siano i propositi di Courtney dopo questo ammaraggio fuori programma non risulta ancora. Sembra certo che la benzina a sua disposizione per. la ripresa del. volo verso le Azzorre sia sufficiente quand'anche non fosse possibile ottenere un rifornimento immedialo a Cornila, ma le ire del maltempo restano un fattore incalcolabile anche sulle solatie coste nord-occidentali della penisola iberica, e d'altronde le straordinarie preferenze che il Balena manifestò per l'acqua piuttosto che per l'aria collaborano a rendere dubbio il proseguimento dell'impresa. La ricerca del «San Raffaele» Altre 24 ore sono passate senza recare intorno alla sorte del San Raffaele.alcun lume importante. Il solo fallo nuovo che esiste sono le due informazioni trasmesse- dal cannano della nave petrolìfera tedesca Josia Macy, il quale aftèrma di a re re visto il Fokker mercoledì alle 21,44 in un punto che praticamente si trovava a mezza strada tra l'Europa e l'America, ossia a 53 gradi e 50' minuti di latitudine nord ed a 29 gradi e 45' minuti di longitudine nrrxt. L'apparecchio volava a 300 metri darnlLvhcvèvlrm8sasdtasgctsdih a n n r o » di quota con una velocità di 80 miglia all'ora. Gli aeronauti avvistarono a loro volta il piroscafo, e, in atto di riconoscimento, fecero balenare tre. segnali luminosi in base al codice Morse. L'aeroplano poi scomparve nel buio verso ponente, il capitano tedesco non ha finora trasmesso ragguagli sulle, condizioni atmosferiche che prevalevano in quel momento. Ad ogni modo, è ora assodato che il San Raffaele, avendo doppiato lunedì a mezzogiorno le coste occidentali dell'Irlanda, navigo regolarmente per 800 miglia successive, mantenendo la media oraria di circa 80 miglia, conformemente alle previsioni. Il mistero che fino del oggi si apriva al largo della costa irlandese si trasferisce ora alla distesa delle 800 miglia di mare clic vanno dal mezzo dell'Atlantico alle coste della Terranova. Ma anche questo si trovava nelle previsioni. Tutti sapevano infatti che i più grossi guai sarebbero incominciati o, circa 900 miylta dall'Europa, ossia attraverso la zona dove le correnti atmosferiche soffiano quasi invariabilmente dall'ovest all'est. Anche i due piloti e la principessa erano consci di queste immancabili difficoltà. Il reporter che ha assistito alla partenza da Vpavon e che fu l'ultima persona a stringere la mano ai partenti diceva stasera che, mentre il colonnello Michin appariva afflitto e raccolto, il giovane capitano Hamilton e la principessa Lowenstein non nascondevano il loro orgasmo-. « Questi ultimi istanti — diceva Hamilton — sono snervanti. E' qualcosa di terribile. Ilo la sensazione di partire per l'ignoto ». .4nc7ie la principessa era alquanto agitata. Varie volte l'arcivescovo di Cardiff che aveva benedulto la macchina accennò ad allontanarsi verso la sua automobile, ma la principessa ripetutamente lo richiamò afferrandogli la mano, e baciando e ribaciando l'anello episcopale. Sembrava desiderosa di trovare un conforto. Barlumi di speranza r Il reporter ricordò al capitano Hamilton i successi di altri volatori transatlantici, il pilota, sorridendo, rispose: < E' vero, ma essi venivano dall'altra riva ». il reporter allora parlò della fama che avrebbe circondalo I nomi dei primi volatori transatlantici dall'est all'ovest. « Se sarà un succes. so. sarà qualcosa di meraviglioso senza dubbio, ma... », replicò il giovane vilota. Quanto al colonnello Michin. onesti si limitò a.dire: < Se non fossi convinto di riuscire, non partirei ». La principessa, sollecitata dal reporter di lasciare un messaggio per le donne di Inahiltcrra, disse lentamente -. « Fate loro sapere che io sono orgogliosa di rivesto altissimo onore, e prego Iddio che la prima donna sorvolante l'Atlantico dall'Europa all'America sia una cittadina inglese. Sutro piena fiducia e non ho paura. Gli affidamenti che mi danno il pilota e la macchina sono perfetti ». Il giornalista in altre sue frasi lascia trapelare il dubbio che la partenza sia .stata indebitamente affrettata e che le prove preliminari siano state compiute piuttosto a casaccio, ma pud darsi che questi appunti si riducano ad una delle solite estrinsecazioni del senno di poi. Intanto, la moglie del capitano Hamilton, la quale attendeva il marito ad Ottawa, non si lascia abbattere dalla mancanza di notìzie, ma cerca di combattere la sua trepidazione proclamandosi certa che fra poco l'equipe del San Raffaele si farà viva:. « La mia fede nelle risorse del colonnello Michin e della straordinaria abilità di mio marito rimane iixcroHabile », ripete la giovane signora. Un ottimismo analogo è curiosamente manifestato, contro le vedute di lutti gli altri esperti, dal capitano Hincliffe, il nuovo pilota del Miss. Columbia, che stasera ha dichiarato : « Lasciate passare almeno tre settimane prima di considerare definitivamente perduta il colonnello Michin ed i suoi compagni. Io credo fermamente che i due piloti e la principessa, in questo momento, siano a bordo di una nave, oppure in cammino per qualche zona disabitata del Canada orientale ». Un dispaccio da Ottawa fa balenare addirittura la possibilità che il San Raffaele sia andato a finire nel Labrador. Un misterioso-apparecchio sarebbe slato intraveduto giovedì manina a cavaliere della linea costiera di quello squallido territorio settentrionale. Dato che non sì tratti ài "ii abbaglio, non si vede purtroppo in quale modo la principessa e i due piloti potessero scampare all'ammaraggio forzalo nel Labrudor, a meno che non siano scesi, nelle vicinanze di vn qualche punto abitato lungo la costa. L'interno del paese <;• una tomba aperta. Xcssuno potrctii'C sopravvivervi pia di qualche giorno, senza provvigioni ni mezzi di trasporto. MARCELLO PRATI.