La scoperta di un grosso falso

La scoperta di un grosso falso II fallimento della Banca Andreis La scoperta di un grosso falso pg «ec> noa ancoraaccerao-uemacretor—aorna «immura al 19 settembre - Ne*rana traccia del banchiere fuggiasca Le Indagini svolte dalla polizia per dare esecuzione all'ordine di cattura emanato dal Tribunale nel riguardi del contili. Gian Luigi Andreis — 11 socio della Banca Andreis e c che la sentenza dichiaratori» di fallimento definisce 11 più attivo artefice della amministrazione dell'azienda — non hanno dato alcun frutto. Sembra che il banchiere, 11 quale godeva a Torino, 1»:"i^^-'mb\entéi-'ìs,'mngisiare reputazione, tanto che ricopriva molte ed importanti cariche, di natura anche delicata, abbia abbandonato Torino fin dal 26 agosto, cioè dal giorno In cui si presentò agli sportelli della Banca, assistito dal notaio Costanzo che ebbe poi a redigere l'attestazione dell'Insolvenza, il rappresentante della ditta Metalferro. La posizione degli accomandatari Dato B deciso contegno del gerenti di questa ditta, che aveva presso la Banca un vistoso deposito in conto corrente libero, 11 comm. Andreis vide profilarsi l'eventualità del crollo e pensò senz'altro a porsi in salvo. La Banca, che ha origini antiche, era costituita nella forma della società in accomandita semplice: col comm. Gian Luigi Andreis di Vittorio ne facevano parte 1 signori Giuseppa Andreis fu Placido e Pietro Andreis fu Angelo Oltre alle consuete e normali operazioni di banca, essa trattava grossi affari industriali ed era proprietaria, col cotonificio S. Anna di Cuneo, anche delle Terme di Valdlerl e delle Terme di Vlnadio. La natura della società Importa ora il fallimento In proprio dei singoli soci accomandatari: accanto cioè al fallimento dell'azienda si avranno 1 fallimenti singoli dei tre accomandatari, oltre a tutte le altre conseguenze che potranno scaturire dall'esame della posizione personale del comm. Gian Lui gl Andreis in rapporto con aziende nelle quali era cointeressato, ieri, in seguito a ricorso dal curatore, dott. Ferdinando Tiboldo, li giudice delegato, marchese Favara, ha emanato una ordinanza con la quale si autorizza la rimozione dei sigilli apposti alla sede centrale, posta, come è noto, in via Ospedale 11. Gli uffici verranno cosi riaperti per la riscossione del crediti e per tutte quelle altre operazioni nel l'interesse della massa fallimentare. Vennero Invece nella giornata d'ieri apposti 1 sigilli alle filiali di Pinerolo. Cuneo, Vinadio, Bagnolo,. S. Damiano e Canale. Per la filiale di Asti sono in corso gli accertamenti per stabilire la natura del rapporti corsi tra essa (funzionante ancora come cassa Rurale delle Cantine Astigiane) e la Banca Andreis. La scomparsa di titoli Circa l'entità del crak sono Impos sibili per ora le previsioni I gerenti della Banca tallita, nell'inoltrare al Tribunale il ricorso per ottenere di essere ammessi alla procedura del concordato preventivo, rassegnarono un bilancio sommario, nel quale la si tuazione della azienda era prospettata in queste cifre: 40 milioni di passivo e 32 milioni di attivo. Ma è logica e fondata la presunzione che questi dati sommari non rispecchino la reale situazione dell'Istituto e che la condizioni della Banca, dissimulate abilmente sino all'ultimo, siano ben altre e piùl*" supererebbe di molto 1 dieci mllioni. Per accertarlo, almeno In via pre stmtiva, il curatore ha iniziato ieri la lunga e complessa serie degli accertamenti, ostacolati o quantomeno resi più difficili dal fatto che U banchiere fuggiasco non ha 'asciato negli uffici 1 libri ed I documenti attraverso al quali la situazione del dissesto potrebbe essere agevolmente riscontrata. Gli accertamenti condotti sinora, se non permettono di fissare la entità del deficit, hanno già condotto però a gravi risultanze. La Banca Andreis aveva raccolto in deposito da svariati clienti un'ingente quantità di titoli di Stato ed industriali per un Importo che é di parecchi milioni. Tutti questi titoli, o almeno parte di essi, non sono stati sinora rinvenuti. Ed infruttuose sono riuscite le ricerche fattene presso gli Istituti di credito col quali la Banca Andreis era In rapporti d'affari ed al quali si pensava che 11 avesse affidati In garanzia di particolari operazioni o a copertura di debiti. E' purtroppo fondato 11 sospetto che questi titoli, dati alla banca dà clienti fiduciósi, siano spariti per vie misteriose, ingoiati dalle rovinose operazioni svolte dall'istituto fallito. Lo adoni falsificato tra fatto di particolare gravità è Intanto emerso Ieri, durante i primi accertamenti. O comm. Gian Luigi andrete aveva consegnato In occasione della liquidazione di fine agosto al Sindacato di Borsa, per le operazioni di compenso, mille azioni della • Società Anonima Fino », fabbrica di colla e concimi. Queste azioni valgono 250 lire caduna ed lì quantitativo di titoli passato dalla Banca Andreis al Sindacato di Borsa importava un accreditamento a favore di essa di 250 mila lire. I titoli vennero dati dal Sindacato di Borsa all'agente di cambio Caffarena, 11 quale, ieri, dopo averli esaminati e dopo avere interpellato 1 dirigenti della Società al cui nome figuravano emessi, constatava che erano falsi. L'amara constatazione fu subito annunciata al Sindacato di Borsa ed al curatore del fallimento dott. Tiboldo, il quale ha provveduto a renderne edotto il Procuratore del Re. Attraverso a quali manovre il comm. Andreis (giacché a lui solo viene imputata la responsabUità di questo fatto) sia arrivato alla mirabolante falsificazione, non è dato sapere. Quel pacchetto di titoli era stato messo In circolazione alia fine dello scorso mese per la prima volta, ed al Sindacato di Borsa, cui era stato dato dall'Andrels per le consuete operazioni di compenso, nessuno aveva pensato a dubitare dell'autenticità di essi. Perquisizioni Su questo episodio, come del resto su tutta l'attività del banchiere fuggiasco e delia sua azienda, sta portando alacremente la sua indagine il sostituto procuratore del Re, cav. Andrlano E' da notare tuttavia che 11 comm. Andreis faceva parte del Consiglio di amministrazione della Società Fino, per cui e verosimile l'Ipotesi che egli, valendosi della sua posizione nella azienda, abbia potuto procurarsi l moduli in bianco e riempirli poi a suo beneplacito ed a suo profitto. Le investigazioni, iniziate subito la sera di mercoledì, sono state proseguite ieri attivamente. Alla presenza del cav. Andriano del giudice Istruttore e del curatore dott. Tiboldo sono state perquisite le abitazioni del tre soci accomandatari delia banca. Mentre il curatore, nell'interesse della massa fallimentare, procedeva ad inventariare tutto quanto si trovava ne. gli alloggi i magistrati procedevano a sequestrare ed a repertare documenti e libri d'interesse per l'Istruttoria penale. Gli accertamenti proseguiranno ancora nei giorni prossimi e saranno estesi anche altrove. Il Tribunale intanto ha fissato per 11 19 settembre la prima adunanza dei creditori. Dai calcoli tatti, U numero delle persone colpite da questo dissesto o che avrebbero ragioni di credito verso la Banca fallita, sarebbero circa duemila. A tale numero si arriverebbe per 11 fatto che la banca Andreis aveva diverse aliali istituite In provincia e nelle campagne, attingeva largamente al risparmio ed aveva larghe schiere di rdepositantL h

Persone citate: Caffarena, Favara, Ferdinando Tiboldo, Gian Lui, Gian Luigi, Gian Luigi Andreis, Pietro Andreis, Tiboldo

Luoghi citati: Andreis, Andriano, Asti, Cuneo, Pinerolo, Torino, Vinadio