La Coppa Schneider

La Coppa Schneider La Coppa Schneider Il pubblico dei due Continenti, si Interessa ogni giorno di più, alla gara mondiale di velocità idroaviatorla, che tra poco verrà effettuata sulle incantevoli accrue di Venezia. Dall'Americi al'Italia, la celebrata coppa, segue la patria del vincitore, ed oggi noi la deeniamo, e non per la prima volta, per la vittoria dei 1926 conseguita con uno sforzo di ala e di volontà, che ora è un anno, meravigliò tutto il mondo. De Bernardi è 6tato il valoroso trionfatore, ed egU*tesso è quello che quest'anno mantiene i colori nazionali tirila nuova gara, che si prevede difficilissima. Si parla infatti di raggiungere velocità fantastiche, alcuni presagiscono i cinquecento chilometri orari, in confronto dei quattrocento conquistati lo scorso anno, e certamente un tale risultato sarebbe ben degno deyli enormi progressi, che nel giro di pochi mesi, l'aeronautica e l'aerotecnica hanno conseguito. La prossima gara si inquadra perciò con i grandi avvenimenti aviatori che di recente hanno attratto l'attenzione di tutti. I nomi di Lindenberg, dì Chamberlta, di Bird e di De Pinedo, legati alle eroiche transvolate atlantiche, con quelli non meno eroici che ancora Ieri compirono o si immolarono nelle acque dell'oceano Pacifico, possono degnamente accostarsi a quello di De Bernardi, ed a quello del prossimo vincitore della coppa, per segnare insieme punti fermi nella storia della ascensione aviatoria. I primi successi italiani La coppa Schneider fu offerta dal signor Giacomo Schneider all'Aero Club di Francia, per essere disputata in gare internazionali tra Aero-Clubs, con idrovolanti di yual^iatii specie. La prima gara venne effettuata a Monaco nel 1913 per opera dello stesso Aero Club di Francia, e la vittoria arrise a Prevost su idrovolante Deperdussm, coprendo una distanza di oltre 278 chilometri ad una velocità di 73 chilometri all'ora. La seconda gara ebbe luogo pure a Monaco nel 1914. e la vittoria arrise all'inglese C. H. Pirton su idrovolante Sopwith, ad una velocità di 139 chilometri orari, su un percorso identico al precedente. A distanza di un anno appena la velocità orarla si raddoppia. La guerra ha sospeso, con mille altre forme di attività, anche il succedersi di questa gara, la quale venne ripresa nel 1919 a Bournemouth. Questa volta vince l'Italia e vincitore 6 lancilo, pilotando un idrovolante Savola, ad un* velocità di 121 chilometri oraTi, su una distanza di oltre 371 chilometri. Nell'anno seguente, 1920, l'Italia ritorna ad essere vincitrice, si disputa a Venezia: vincitore è Bologna, su idrovolante Savoia, ad una velocità di 183 chilometri all'ora, su una distanza di 374 chilometri. Nel 1921 la gaTa si ripetè a Venezia, e fu ancora vinta da un italiano, De Briganti, ancora su idrovolante Savoia, ad una velocità di 184 chilometri, su un percorso di 370 chilometri. Nel successivo anno, la gara si svolse a Napoli, e fu vinta dal capitano Biard, a bordo di un Supermarine Sea Lion, ad una velocità di 235 chilometri orari, su un percorso di .371 chilometri. Nel 1923, la gara fu tenuta a Cowes, e si può dire che inaugurò una nuova era nella storia della Coppa Schneider per la partecipazione, ln modo speciale degli americani, 1 quali diedero prova della grande potenza e della grande evoluzione della aerotecnica degli Stati Uniti in confronto di quella raggiunta dagli altri stati europei. Gli americani infatti vinsero per la prima volta la gara, aggiudicandosi la coppa con un idroplano Curti6s C. R. 3, pi lotato dal tenente Rithenhouse, con una velocità di 285 chilometri orari 6U una distanza di 344 chilometri. Il duello italo-americano Nel 1984, un Infortunio accaduto nelle esercitazioni preliminari alla gara, provocando il ritiro di tutti I concorrenti europei, fece dichiarare nulla la gara che avrebbe dovuto svolgersi a .Baltimora in territorio americano. La vittoria degli Stati Uniti, si rinnova però nel 1925, a Baltimora, per la vittoria del tenente Doolittle, su velivolo Curtiss ad una velocità di oltre 37G chilometri all'ora, su un percorso di 350 chilometri. Le due vittorie consecutive del 1923 e del 1925, avevano dato alla aviazione americana tale una sicurezza della propria superiorità 6u tutta l'aerotecnica europea, per cui, la gara del 1926 non poteva ammettere dubbi di sorta circa il successo. Ed infatti, alla coppa del 192G nessuna nazione europea, ad eccezione deiritaUa, si presentò, cosi che la disputa si svolse tra la potente aviazione americana e i nostri idroplani. La nostra strepitosa vittoria si può cosi riassu mere, come a suo tempo la divulgò la Rivista Aeronautica dalla quale prendiamo i dati tecnici che ci interessano : c La vittoria italiana di Norfolk velivolo Macchi M 39, motore Fiat A S. 2, progettista ingegnere Castoldi, pilota maggiore De Bernardi, velocità chilometri 395,814, riporta il primato nella tecnica degli Idrovolanti a grande velocità in Europa, dalla quale pa[reva «ver definitivamente emigrato, tre anni or sono per l'America. La ara di Cowes nel 1923, e la gara di altimora nel 1925, — due vittorie BìL, feSS£ ^oT^ittS^ a . l 0 0 — - cesi, inglesi, italiane dal 1913 al 1922 avevano, con l'accurata organizzazione delle prove, la perfetta preparazione degli equipaggi, e il progresso tecnico delle costruzioni, dato al mondo aeronautico internazionale, una tale sensazione della superiorità americana, che le altre nazioni non hanno ardito cimentarsi, nella gara di quest'anno, con gli Stati Uniti. Lo ha ardito solo l'Italia, preparandovÌ6i con silenzioso lavoro, e vincendo ». Un esame sommario del dati relativi alle diverse gare ci porta subito a considerare i grandi progressi conseguiti nelle velocità massime raggiunte nelle successive comjyetizionl. Nel 1913 l'apparecchio vincitore segnava un massimo di 73 chilometri orari, nel 192G tale massimo saliva a 395 chilometri, e il 1927 ci riserva forse la sorpresa di vedere conquistare i cinquecento chilometri. Un esame più dettagliato ci dirà ancora che tra il 1913 e il 1914 la velocità raddoppia, e che la sosta della guerra, stornando ad altre finalità gli 6tudi nerotecnici non promuove un considerevole stimolo ln questo campo di costruzioni; tra il 1921 e il 1925 la velocità raddoppia ancora una volta cosi che sulle ad di De Ber nardi la velocità è quintuplicata rispetto al 1913. I nuovi aspetti della gara l.n gara Schneider presenta due par ticoln.i aspetti dei quali uno tecnico, interessa soprattutto la grande indi; stria costruttiva aviatoria, disputata pertanto con carattere nazionale finanziario, al fine di stabilire, come in qualsiasi altra gara di motori e di costruzioni tecniche, un primato mondiale pel quale si avvantaggeranno le industrie e le esportazioni del paese vincitore, un altro che si può considerare esletico sportivo, che interessa tutti i cittadini, toccati nelle fibre sentimentali .iella nazionalità. Sotto questo secondo aspetto, questa gar,. è la più importante e forse la sola ne! mondo, che riscuota l'interesse dì tutti, e specialmente oggi che i progressi aviatori ci sbalordiscono con una sequela di conquiste magnificile, e ci prostrano con una successione di sacrifici eroici, essa rappresenta come una sintesi ufficiale del grado di evoluzione raggiunto ln tutte le nazioni.aszLmcssovEdtcNcttp in questo poderoso mezzo dell'avvenire. Alla gara del 1927, quella che l'Italia per diritto della vittoria del 1926, ha l'onore di ospitare sulle acque di Venezia, prenderanno parte tre nazioni. Gli Stati Uniti, l'Inghilterra e l'Italia. Per ognuna di queste concorrenti uno stimolo potente opera una fervida preparazione ed alimenta una speranza di vittoria. L'America vuole ripigliare il suo primato costruttivo aerotecnico strappatole dal nostro Da Bernardi, e a tale uopo, aveva proposto un lieve ritardo nella gara per potervi partecipare con un apparecchio potentissimo di nuova costruzione, ma tuttavia non ancora pronto. SI trattava di un idroplano di 1250 HP, pilotato dal tenente Williams, ma la Federazione internazionale aeronautica non ha creduto di accordare dilazione alcuna. Ad ogni modo si raccontano mirabilia della potenza degli apparecchi concorrenti americani. L'Inghilterra aspira a conquistare la coppa per riallaccia/rsi alle tradizioni di Pixton e di Rittenhouse, e poi ancora per soddisfare ad un amor proprio nazionale, che nelle grandi prove aviatorie di questi ultimi mesi non si è vista partecipante diretto. Essa ha già Inviato sei apparecchi sulla laguna, tra i quali s: selezioneranno i tre destinati al concorso. Le,, ditte costruttKci sono la Superniarine. la Gloster. la Short e i piloti saranno tutti ufficiali della R. A. F. Forza Ideale e materiale L'Italia, non meno delle due precedenti concorrenti, ha il sommo interesse di uscire vittoriosa dalla gara, per mantenere 11 primato raggiunto nel 1926. per riallacciarsi alla tradizione del 1919. 1920 e 1921, e per sancire con una affermazione mondiale, tutta la sua passione aeronautica ampiamente dimostrata nelle traversali dì Nobile e di De Pinedo. Tutti questi motivi di carattere sentimentale e di carattere economico-finanziario, che sripercuotono sul prestigio del Paesee sulla prosperità delle nostre indù strie e delle nostre esportazioniavranno nella giornata di Venezia tutta la forza ideale e materiale per tras fondere nei nostri valorosi piloti lo spirito sovrumano per trionfare sul concorrenti e assicurare all'Italia la più bella vittoria. De Bernardi e Ferrarlo, sono nomi sui quali si può fare ti migliore assegnamento. Essi che a Norfolk trionfarono sugli americani per tradizione vittoriosi, torneranno ancora nel 1927 all'aspro cimento per conservare 11 prezioso segno del primato. Allora sentiremo ripetere in Amerlca e altrove, quel riconoscimento delle nostre virtù aviatorie, come già nel 1926 ebbe a dire H direttore americano dell'Aviation : « Il maggiore ne Bernardi che vinse 11 prezioso trofeo ad una velocità di ben 216,169 miglia, eseguì una splendida corsa, ma il suo successo non fu puramente suo. Fu bensì il risultato di concertati sforzi ed Infaticabile energia dell'intero ■ team » Italiano, dai meccanici in su. L'Italia vinse perchè i suoi Idroplani erano più veloci dei nostri, i suo! motori più potenti, i piloti magn.iflcl, e 1 suol meccanici lavorarono all'unisono come un solo corpo. Il lavoro di assieme era notevole; e ciò veniva notato da tutti coloro che si recarono a Norfolk per la gara. Tutti questi fattori messi assieme portarono l'Italia al successo ». E allora la vittoria sarà vittoria di tuta la nostra aerotecnica e di tutta la nostra aviazione e risalirà degnamente e meritatamente all'infaticabile ed esemplare nostro sottosegretario all'Aviazioni- e al Duce che stimola e presiede alla evoluzione della possente dominatrice dei cieli. A. PALUMRO. Il regolamento Venezia, 24, notte. Da ieri, nel palazzo municipale, si svolgono, sotto la presidenza dell'on. Balbo, adunanze del Comitato tecnico che deve stabilire il regolamento definitivo Molla Coppa Schneider. Le adunanze continueranno ancora, essendo 11 compito del Comitato tecnico alquanto laborioso e delicato. li regolamento in gestazione deve come ogni altro elemento, concorrere alla riuscita dell'organizzazione della gara, che si prevede perfetta sotto ogni aspetto.