Il grido d'innocenza che esce dalla galera

Il grido d'innocenza che esce dalla galera Il grido d'innocenza che esce dalla galera (Dal. nostro inviato) Novi, 19, notte. | cLe parziali confessioni del Pollastroja_„„„ „,,. i cinto il teatro1 in tutta la zona che è stata t _veairo delle sue imprese "^J^/1?"^ ssione. A Novi . sijmrtw - In «rne •sta città erano pochi i convinti neiiu tragica fine del bandito «™u™al* adai giornali italiani e francesi. Che ti bandito fosse vivo lo pensav'onortre quarti del Novesi. Anzi, si »»endeva » »a,.lv»_!lCuaugllmds••nmrnnssa uMa se questa notizia ha'Commosso i pochi, la confessione seguita ali ,ur sto, per quello che riguarda ai _ mzione sull'assassinio ^rf8^",.^^ ida un giorno all'altro il colpo di sce na che rovesciasse la convinzione, in seguito alle risultanze delle inchieste "ll'lnverno scorso. E gli qui abbondavano, avevano ragione. 11 Pollastro non era morto. Il calvario di un innocento sull'assassinio «V„™„ondale 'S'LT^SS.*"!'Pollastro, se" ambiente si può chiama- j re il larghissimo numero di PCrson «he ebbero rapporti col Lqueste era radicata la ^nsixaìoM cne non soltanto i disgraziati Carrba e. come una verità c!ic fatalmente dove , va un giorno venire alla luce, in uu u- blamente ha contribuito a „I01'"„,| uue«t'atmosfera di simpatia attorno »i condannati l'immediata vicinanza clon | )=> famiglie e lo spettacolo della }oro|Indomita fede nell'innocenza dei loro rnneriunti gettati In carcere. Tutti i novesi coi quali abbiamo avuto occa-Lsione di parlare ci hanno espresso la £MDtì ^ggero fo^ro vittime di rffiorlgfnXario0 E' <iuindii.au: "ale che la cronaca dell'affare Polla temibile bandito; in primissimo piano.I parenti dei carcerati. Seguono poi ; n t camoionissimo » Costarne Girar- stro sia piena dei loro nomi. Ritornano alla ribalta figure già no-Lte attori e spettatori delle gesta cl..i;temibile bandito; in primissimo piano 1 parenti dei carcerati. Seguono poi il .campionissimo» Costarne «,rar- denco la cui deposizione già nota e;che aveva accesa una viva discussio- ne torna ora ad avere un grande va- lor'e confermata com'è dalla contos-, «ione del Pollastro: e la sorella di nuesti la quale nei giorni scorsi ha nassàto ore di incertezza e di ansia. iSi rianr" dopo cinque anni, tutte. l'In- rnrtRmento giudiziario dell'assassinio cartamento gm del cassiere Casalegno. La notizia è giunta ai due carcerati, rheVvevano incominciato a disperare. Iìlio il Leggero e a Porto'.ongone;|l'altro il Carega, si trova attualmente |ai Manicomio di Peggio Emilia, in i» nervazione per gravi disturbi mentali, il Carega all'epoca del delitto aveva!direttore del ree! miglia Carega. annunciarlo che il suo congiunto lasciava il reclusorio pei-il Manicomio di Reggio. In questo nuoyo ambiente le condizioni mentali del di- sgraziato migliorarono gradatamente e le sue condizioni sono oggi soddisfa-centi. Proprio in questi giorni, irlentT911 Pollastro veniva arrestato sul metro di Parigi, il padre del Carega ottenevail permesso dl visitare Attilio - cosi si chiama il giovanotto. — Lo trovò in discrete condizioni di salute e di umore abbastanza sereno. Nel frattempo ejrll si è distinto per buona condotta e per volontà di lavorare. E' capo-lavandaio del Manicomio e attende scrii noiosamente alla bisogna; mette da parte il piccolo compenso mensile, che non saprebbe d'altronde come spendere. Alcuni giorni dopo il bandito faceva al vice-questore Rizzo la nota confessione. v U racconto del padre Mibbimo -ivuto un colloiruio col padre, l.riv---.: Careza. Ha D-i anni. Una muscolosa « asciutta figura dl lavora' re tv mugnaio, la 33 anni al ser- vizio .!<•"... -•--! padrone, ed e. pailre di 10 figli. \ Novi lutti conoscono i sacrifici e le ione sostenute in questi csqanni per la causa de! nglio. 11 raccon-!«Vi che egh ci ha ratto è cosi pieno di ricordi precisi, ,1 patito Mari grandi e piccoli, di varia importanza, che .j hai impressione di rivivere la triste glor-Lnaia in cu. uno «tei suoi usti venivauarrestato e il disonore- macchiava ii suo nome Ne! lungo periodo trascorsodall'epoca del processo -- giugno 1924— egli ha pazientemente raccolto nuove provo, interrogando e Indagando eenza posa. 11 ricorso da preservare a Roma si è cosi ar/lcchito, via. via. di (documenti dj indubbia importanza, e fili patrocinatore, avv. Negro, di TortoIna, lo ha inviato ora al sen. Fulci. La confessione del Pollastro non farà che affrettare il corso delle pratiche buro- w cassiere i^asaiegiuj e shihj i strada di Tortona per Villarvernl mj conm]ini ufljt0 sr _;„„i,on„ a™ ave ; NuU-aUra La sera venivano arres-,ali pai CrSUcassiere Casalegno è stato ucciso sulla a. Alsparare un colpo di rivoltella erano accorsi e avevano trovato accanto alla vittima una bicicletta abbandonata dagli as- stessa. a .'Attilio Carega e il Paolo Leggero, accusati dell'omicidio. L'indizio più grave, quello che aveva determinato il provvedimento, era fornito da un lattivendolo di Tortona, che affermava di aver visto, in vicinanza del luogo del delitto, il Carega e il Leggero seduti su di un ponticello. Nell'ora del delitto do ^ ^ ^ giovani? L'alibi potè fornito: si trovarono subito nu- merose persone che testimoniarono di avcr visto in Novi, precisamente nelle 16 aver visto in Novi, precisamente nel! ' " ' ««in. »«. my|) m|o flg„0 |n cm , lasciamo la parola L padre del carcerato: _> - j _ n Ca. ^ percorsero la strada indica (^ percnè si portarono a cassano, un paese a circa 11 chilometri da Novi. vf? è una sorffente d'acqua solforo sQ g. traUermer0 brevemente e fecero ]10,i ritorno a casa, prima delle 11. passana0 per una accorciatoia che pe,mjse ioro di guadagnare tempo, Lenza passaTe per Serravalle. Da quel mom.emo non si è più porduto di vi- sta mio figlio. «A quell'epoca egli era disoccupato e pur di guadagnare qualcosa aveva accettato dai proprietario di una scuderie Bartolomeo Gatto, l'incarico curare il cavallo. Come al solito, a mattina egli attese al suo doV€re infan;_ verso mezzodì il Gatto. en;rato nella scuderia, ordine; il cavallo cura ,-ia. L, que] v<ire entr ordì l0.;a piena ni piada. Da notare che la sedarla è chiusa a chiave; una chia ve raveva il Gatto e un'altra mio ti- altri esemplari elio. Non esistevano dl qucna. chiave. Un'altra testimonian za VPVW fornita da certo Garaventa c,tie nlic n,30 incontrò Attilio dinanzi al Bar Vittoria e dai cpiale seppe che do veva andare per l'appunto a curare il cavallo. Alle 12,30 fu incontrato in via Roma da cerio contardi. Poi venI ne a casa per la colazione Io lo vidi |ai.ie u. ora in cui sono solito lasciare | il mio lavoro al mulino. Trovai Am Ho disteso sul letto e seppi - veda un po' I - dl un piccolo litigio eh era nato ! fra lui e la matrigna, trcepptnsupedsdldaLpnanivfc„ ,hche il mio Attilio abb.a. per- va| nmrtdtnbmuovo tutto 1n rato e la mangìa- | j;*™,^ pranzo, egli chiese una lira alla ma andare al cinematografo. E u accusato dl essersi impossessato di .10.000 lire deJ disgraziato cassiere! Al cinematografo Incontrò l'amico in comfam.iglia e di nume- deMa sua ^ parentìi Una brigata allegra e LPensierata. Durante lo spettacolo un 1 nl€ invitò il Leggero ad alzarsi e , a seguirlo. Onesti assai sorpreso, s* a'zò ed usci senza proteste. Poco dopo anche mio figlio veniva rintracciato e dichiarato in arresto ». La precisa deposizione dl eirardengo Tale 11 preciso ricordo del padre. juro f — . .„,iPer provare l'innocenza del n.-uo egn ha speso tutti i magri risparmi e si e indebitato Ora, però, ha una nuova certezza, che gli ha ridato un, po di serenità dopo tante angosce. Altrettanto è della famiglia Leggero, che so.tanto il 30 luglio di quest'anno ha visto il suo congiunto uscire dalla segregazione cellulare. Lo stato di salue del carcerato è nuono. All'incartamento inviato al sen. Filici è allegata una dichiarazione di Costante Girardengo, il male conferma quanto già ebbe a dichiarare sul suo incontro col Pollastro, in presenza del al Velodromo masseur » «^o. <%^icX*£T%Z tetro aveva confidato a Girardengo di essere stato 'l'alesino del cassiere; égli avrebbe, anzi, «tetto che uno della : L^aa il quale aveva partecipato a! u^pQ \-, r)t. r.niel, attualmente carce- rato, era * tu grado di parlare ». La: Ideposizione di Girardengo e dei ca- jvanna » stata fatta regolarmente di- nami al notaio dott. Aloisi. L'alibi dei Paolo Leggero, mero preciso d Ancli'egli si trovava in olttà vers.'. il e a non ,ioi r-irret". . mezzogiorno e, come ai solito, si recò a casa per la colazione. Alle 14, cioè,mentre avveniva l'omicidio, egli si' trovava dal signor Bovone. proprietario di un'officina meccanica, al quale consegnò la sua bicicletta che doveva essere riparata. Il Bovone si presentò poi, con tanti altri, al processo per deporre a favore del Leggero, Ma gli toccò, invece, di dover passare una notte in guardina ad Alessandria in seguito ad un vivace incidente dl udienza durante la sua deposizione. Al processo il lattivendolo di Tortona, eerto Boochia, confermò di avere veduto verso le li i due giovani ciclisti, seduti su di un ponticello, in attitudine di chi aspetta qualcuno. Esaurite le testimonianze i giurati di Alessan dria condannarono gli Imputati a 30 anni di reclusione. Le Masse di «resHiem» della sorella Nella nostra vdsita alle principali persone dell'ambiente del Pollastro non passiamo dimenticare la sorella, alla quale chiediamo le sue impressio ni sui recenti avvenimenti in Francia. — lo sono scettica, — ci rispondo — io non so cosa pensaa-e... — Sapevate che vostro fratello era vivo? — Io l'ho pianto morto. Mi hanno fatto vedere cinque fotografie del suicida di Nuits sur Ravières; tn esse ho riconosciuto Santo, mio fratello, volevo andare in Francia per il rico- nascimento, ma non me l'hanno permesso. Mi sono vestita a lutto e ho fatto celebrare delle Messe. — Vorreste vederlo, santo, quando rtternerà in Italia? — Se la Giustizia mi chiamerà, andrò per riconoscerlo. Ma sarei contento ch'egli mi chiamasse. — Come avete fatto a riconoscere nelle fotografìe del Massari le sembianze di vostro fratello? — Le fotografìe gli rassomigliavano molto. Ora non so che cosa pensare. La donna non appare molto conuhos sa. Ella non ci nasconde il suo disappunto per il clamore che si fa attorno aj nome di Pollastro ed esclama: — Con ine è sempre stato buono e in casa era un eccellente ragazzo. Non osiamo contraddirla nel suo affetto fraterno e la lasciamo nella sua convinzione. Il Massari è vivo o è morto? Se la sorella è sobria di parole, il masseur di Girardengo, ii Cavanna. non è molto più loquace. Dopo le sue disavventure di recente data, egli parla poco, specialmente di Pollastro. Gli chiediamo che cosa pensi dell'arresto de! bandito. — Io non ho mai creduto — risponde — che il suicida di Nults sur Ravières fosse il bandito. Nelle fotografie non l'ho affatto riconosciuto. Dovevo andare in Francia per il riconoscimento del cadavere, ma a Milano mi è staio negato il passaporto. Cosi si e diffusa la persuasione che il suicida fosse proprio il Pollastro. — 11 bcindiio suicida è proprio il Massari ? Dicono.. é pdttdvtStrFSpaEaAMABprdspMdozzdcdme n e * o e nel quale si ritiene di sapere non poche cose; e la città di Novi, che conosce bene tutti gli attor! delia tristissi ma vicenda conclusasi ora in Francia, è facilmente impre.-oinnahile a queste voci che trovano credito. E come da quella fonte misteriosa venne diffusa un giorno la voce che il Pollastro era vivo, cosa che non fu messa In dubbio dai Novesi. cosi oggi si diffonde, chissà per quali vie e nonostante le dichiarazioni de! Pollastro, la voce che il suicida di Nuits sur Ravières non sia il band.ito Massari I! Massari sarebbe vivo e per lui s! ripeterebbe né più ne meno che il caso del capobanda, n Pollastro avreh- |be naturalm-ent, delle buone ragioni per dare COini scomparso dalla circo- il&zìohe e dal numero del vivi il compagno e il complice dei suoi delitti. Ma c'è anche d: più: si mormora che il mese scorso i due banditi furono a Novi e che essi avrebbero avuto vari abboccamenti con t loro fedeli amici Ouesta voce, ripetiamo, è assolutamen te incontrollabile, ma è. sulla bocca d molti ed era nostro dovere raccoglierla per la cronaca di questa orribile, vicenda di delitti e di sangue che pre senta ancora oggi trequenti tratti di mÌS,fir0- 8. GALOTTI. e a i