Il giovane Maresciallo

Il giovane Maresciallo LETTERE DALLA CINA Il giovane Maresciallo r PECHINO, agosto. « The young Marshal » (Il giovane Maresciallo) è il nomignolo col quaviene chiamato Chang Hsu-Liang, primogenito del « Generalissimo» Chang Tso-Lin. Chang HsuehLiang non ha trent'anni, ed occupa un posto importantissimo tra' i capi militari del Nord. Attualmente comanda la terza Armata manciuriana. E' solo da pochi anni entrato sulla scena politico-militare. Non ha studiato all'estero e conosce appena qualche parola d'inglese, appresa a Mukden, dove era con suo padre, che pare abbia una speciale predilezione per questo suo figlio. " • «L'erede al trono» Chang Hsùeh-Liang è certamen te persona che farà parlare di sè; < anche se il proprio padre sarà costretto dagli eventi ad abbandonare il sogno di diventare il Capo della «Repubblica'fiorita » e a ritornare in Manciuria, o addirittura a ritirarsi a vita privata, il suo primogenito manterrà' colà la propria posizione e potrà magari estenderla altrove, poiché è' individuo intel li gente, dotato di buon senso, piacevole al tratto, e che malgrado sia giovane ha visto molti avvenimenti Diportanti in questo paese; e non solo ' ne è stato spettatore, ma ha preso ad essi parte attiva. Fino a tre anni fa era poco conosciuto fuori di Mukden, dove il proprio padre regnava, ed aveva un comando poco importante nell'Armata manciù nana. Durante la prima spedizione fatta da Chang Tso-Lin contro Wu Pei-Fu, nella quale Chang fu scon fitto, Chang Hsùeh-Liang lym ave va avuto campo di emergere; invece, tre anni fa — all'epoca dela seconda spedizione contro Wu Ped-Fu, nella quale questi fu completamente sbaragliato presso la Gran Muraglia — il ii giovane generale » si guadagnò, conducendo le proprie truppe all'assalto, il bastone di maresciallo. Da quell'epoca comincia ''ascensione del giovane « erede del Trono », come è chiamato dai ne mici di Chang Tso-Lin. Costoro vedono cosi ripetersi una situazione ch'esisteva all'epoca del Presidente Yuan Shih-Kai, il quale aveva an ch'egli un figlio, che fu una delle cause principali della rovina del padre, spingendolo ad occupare il Trono e a dichiararsi imperatore. Ma, nel caso di Chang Hsùeh-Liang il paragone non regge, poiché questi non ha ambizioni smodate e non spinge certo il padre a diventare imperatore. Anzi, è uomo di idee democratiche, nota amante della guerra- che attualmente dilania la Cina, e lo dimostra una,lettera che scriveva tempo fa al fratello minore, recatosi a fare gli studi militari in Giappone. Consìgli di democrazia Nella lettera egli diceva : « Io sono contento che tu possa studiare le usanze del popolo giapponese e il loro. Contrasto con quelle dei nostri capi militari, che fumano l'oppio e giocano a « mahjong » tutto il giorno. Quanto sono grandi gli sforzi fatti dai giapponesi paragonati ai nostri! Tu rimarrai imbevuto della differenza, e così al tuo ritorno in Cina non seguirai le orme di questi .putridi funzionari! Le forze ' delle quali avevo il comando hanno- subito degli scacchi e hanno ricevuto' l'ordine di fare una ritirata generale al di qua del " fiume giallo ». Siamo minacciati da una crisi, ma io non ho paura di affrontare il Cielo e il popolo, e ciò è dovuto ai sentimenti del mio animo. Le forze nazionaliste sono dominate dall'influenza « rossa » e ciò mi obbliga a combatterle; ma quando penso che siamo della stessa razza il mio cuo- rimreniduFègrsucigelubiedchvanooplode—nrentevinchresrgvo chpsrnma«satetrvsverfgre si riempie di tristezza! Io spero che non entrerai all'Accademia militare giapponese : è uh posto da nobili! Ti ricordi del passato, di quando facemmo voto di condurre una vita semplice, che si accostasse a quella del popolo? Rammenterai che noi rifiutammo di avere delle abitudini aristocratiche! Io desidero molto che tu studi la vita del popolo giapponese •• vi troverai il vero spirito di quella nazione. E' un genere di esistenza che noi dovremmo condurre in Cina e dal quale abbiamo tutto da imparare », Questa lettera non era certo destinata alla pubblicità quando fu scrìtta. Essa rivela l'animo di Chang Hsùeh-Liang, ed è prova dei suoi sentimenti. Si potrebbe dire che egli rappresenti la nuova generazione cinese, o meglio quella parte di essa che, pure volendo la grandezza del proprio paese, non urla contro gli stranieri, accusandoli di tutto quanto vi è dì male in Cina, Conferenziere Un'altra prova dello spirito pratico del generale Chang Hsùeh-Liang si è avuta nella conferenza che egli ha tenuto giorni fa all'Università per gli studi di legge. La conferenza ebbe luogo nel locale ch'era stato occupato per parecchio tempo da^la Camera dei Deputati, e che ora è ritornato alla detta Università perchè il Parlamento non esiste. Per curiosità volli andare a sentirla, e fui lieto della mia decisione, perchè il << giovane maresciallo » disse — in uno stile molto piano — parecchie verità. L'aula era piena di studenti, e pochissimi erano gli stranieri. Intorno all'edificio stavano innumerevoli soldati e poliziotti; ed io non potei non ammirare l'audacia del conferenziere, che si era recato proprio nel covo dell'elemento che vorrebbe distruggere lo stato delle cose esistenti in Cina per nulla... edificare. Però, gli studenti ch'erano accorsi in gran numero nS ascoltare il discorso, ai comporta rono benissimo e non vi fu 11 me*emo disordine. Saranno state for rdctafeIccsSvtsssispvrtrScfpcpsHascpiCsdccpvvfcvdrle* ie baionette che circondavano 11 Sesale della conferenza: certo è enei gitpantafzqsmcdmscdleYCOn , n e l e i a i o' a l i e a e - rimasi meravigliato dell'ordine cÉfl regnò, avendo assistito ad altre riunioni del genere tenute a Pechino durante la permanenza al potere di Fèng Yù-Hsiang; nelle quali, malgrado la presenza dei soldati,, erano successi gravi disordini! Il « giovane maresciallo » cominciò a dire ch'era lieto di poter rivolgere la parola a dei giovani 'com4 lui, che avevano la stessa sua ambizione di vedere una Cina grand* ed unita. Aggiunse candid amentii che forse non tutto quello che.'diceva avrebbe fatto piacere, ma ch'egli non intendeva certo imporre la suo! opinione. Dopo aver, accennato alla, lotta presente — necessaria per veder sorgere una Cina forte ed unita — disse : « Noi giovani siaino per natura patrioti e pronti a sacrificare tutto per il nostro paese; mail nostro sacrifizio deve esser fatto intelligentemente, altrimenti non servirà a nulla! ». Accennato poi : che non mancavano in Cina persona] che, avendone l'opportunità farebbero di essa un grande paese, disse esser necessario di prender, per- mira delle riforme costruttive: bisognava perciò metter da parta le divergenze dovute a lotte provinciali o personali. Espresse poi ropinion* che la Repubblica cinese deve appartenere alla gioventù, poiché senza voler con ciò mancar loro di rispetto — quelli della vecchia generazione sono troppo imbevuti dal metodi monarchici- e non possono adattarsi alle idee democratiche. Il « giovane generale » fece anche rf. saltare, che la Cina non deve mettersi alla dipendenza di nessun altro Stato. « Alcuni — esclamò vogliono che. la Russia ci aiuti, 0 sono i sudisti; altri — i nordisti' —. vogliono che ci facciamo'consigliare e guidare dagli inglesi e dagli americani; ma io ritengo che dobbiamo fare a meno di ogni aiuto e consiglio straniero! ». , o a a e o o e u i i e ra i a, ig i à o e . , » — a i a; ua nar ti S a er Un episodio A questo punto il conferenziere raccontò, a proposito dell'amicizia disinteressata delle Nazioni estere, ch'egli aveva visto per la prima volta Karakhan alla Conferenza per la ferrovia della Manciuria orientale. Il rappresentante* di' Mosca voleva convincere il « giovane generale » che la Cina non aveva amico,più chV sinteressato della Repubblica del SovietL Allora Chang Hsùeh-Liang, vedendo l'eloquenza che l'altro metteva nel dichiarare il « disinteresse » della Rùssia, gli disse : « Benissimo: date allora una prova della sincerità di quanto affermate! E* inutile che continuiamo a discutere sulla ferrovia: restituitecela completamente' e così ci proverete la vostra amicizia! ». Naturalmente U rappresentante di Mosca non accettò la proposta. In seguito, il generale Chang accennò ai. fatti di Sciangài del maggio 1925 e raccontò che trovandosi colà eolle sue truppe fu richiesto dagli studenti che li appoggiasse pubblicamente; cosa a cui egli si rifiutò, dicendo che appoggiarli con delle frasi Mruote di senso — come aveva fatto Fèng Yfl. Hsiang — era inutile. «La.Cina — aggiunse — deve prima organizzarsi e poj rivendicare i 3uoi diritti conculcati ». Due persone andarono pelila suddetta occasione a vederlo, incitandolo a prendere d'assalto le Concessioni di Sciangài; ed egli rispose chiedendo se essi erano i capi di coloro che volevano riprendere colla forza le Concessioni. In questo caso avessero pure condotto le truppe all'assalto: ma, se ritornavano vìvi mentre altri lasciavano la loro vita nell'impresa, egli li avrebbe fatti fucilare! Allora i due dissero che non erano affatto i capi c'el movimento, e ch'erano venuti solo per discutere la cosa in termini generali. 11 nei Infine il conferenziere osservò che gli si .rimproverava di stare spesso in compagnia di gente che noa tutto il mondo ama; ma che lo faceva per ricavarne dell'esperienza e che amava esser giudicato dai fc'U e non dalle apparenze. « E* soprattutto necessario — aggiunse di avere il controllo di se stessi e di formarsi un carattere una coscienza ». Poi pregò tutti di riferiivH qualsiasi caso d'infrazione commesso dai suoi soldati, onde aiutarlo a mantenere la disciplina. Capo dell'ala progressista Abbiamo un po' lungamente accennato a questo discorso perchè esso prova come effettivamente vi siano in Cina — anche fra quelli che attualmente sono al potere' e ~h"e comandano diecine di migliaia di soldati — uomini colla testa a posto e che non sono affetti da fobìe o da sogni. Chang Hsùeh-Liang è l'esponente di tale categoria. Egli appartiene all'ala giovane del partito manciuriano e pare avesse voluto che suo padre si ritirasse a Mukden invece di assumere il titolo di «Generalissimo », però fu ostacolato fai ciò dai vecchi del partito di Mukden, il quale è composto di due elementi: uno retrogrado e che crede si possa ancora governare la vCina come ai tempi dell'Impero (a \apo di quest'ala sono i governatóri militari di Kirin e deirHeìlun-Chiang) e un'ala progressista che conta Yani Yu-Tmg. capo di Stato Maggiore di Chang Tso-Lin, e il figlio di questi. Ogni tanto le differenze di vedute fra le due fazioni vengono fuori e non si sa, in fondo, quale delle due finirà per avere il sopravvento Certo è che Yang Yu-Ting e Chang Hsùeh-Liang hanno delle idee giuste. Non so quale fortuna riserbi l'avvenire al « giovane generale », ma è certo che se egli potesse pervenire ad un altissimo posto la Cina ne risentirebbe grande vantaggio, alla stessa maniera desìi stranieri, che sarebbero rispettati: e che, vedendosi al sicuro, non avrebhero certo bisogno di essere protetti L, N. di GIURA»