Gli agricoltori chiamati a raccolta per la nuova campagna granaria

Gli agricoltori chiamati a raccolta per la nuova campagna granaria Gli agricoltori chiamati a raccolta per la nuova campagna granaria dcgdqligscpIdmigtpepbmtsn, le del Capo del Governo, dovrebbe già bastare di per se stesso a ridurre al Ea battaglia del grano continua più Vigorosa ciie mai. E' appena finita la campagna del 1026-27 e già tutte le forze sono di nuovo schie.rate per l'annata 27-2S. Da Milano, come sempre, Arnaldo Mussolini batte la diana, incitando alla ripresa, ed è motivo di schietto compiacimento per noi l'aver pubblicato l'altro giorno la nostra nota al riguardo contemporaneamente all'articolo nel quale il direttore del Popolo d'Italia ribadiva, con l'autorità del 6uo nome, alcune delle idee svolte pure da chi scrive queste linea. Dopo aver espresso la propria soddisfazione per la notizia che il raccolto del grano ha raggiunto quest'anno i 60 milioni di quintali e aver rilevato che « con la nuova politica agraria e particolarmente con la battaglia del grano, voluta ed ampliata dal Duce, noi slamo già arrivati ad un reddito granario che si avvicina di molto al nostro fabbisogno » — tanto cne presto a Nazione avrà raggiunto la sua piena efficenza agricola — Arnaldo Mussolini così continua : « Bisogna intensificare ancora ' nostri sforzi. Bisogna arrivare a 70 milioni di quintali, senza aumentare la superfìcie coltivata. E' necessario elevare la produzione unitaria per ettaro. In confronto alle Nazioni orientali od occidentali, noi occupiamo il penultimo posto. Bisogna razionalizzare ancora la coltura del grano, e siccome vi sono degli elementi ondeggianti e degli scettici, è necessario che U Comitato permanente non dia tregua ai disfattisti e crei invece l'ambiente favorevole perchè la futura semina granaria avvenga in modo razionale, su una superficie di terreno eguale a quella degli scorsi anni. Oltre la scienza vi è un problema di volontà. E' ora che nella bilancia commerciale della Nazione italiana — considerata un tempo il granaio d'Europa — non figuri più, al passivo, la voce cereali ». Ciò che resta da fare Creare l'ambiente: ecco la necessità che emerge in questo momento sopra le altre. Un linguaggio positivo e rea llstico, come questo usato dal giorna silenzio i « disfattisti », che sono poi gli scettici di professione, gli incontentabili, i misoneisti, gli statici, anche se si ammantano di nomi diversi. Quando mai, ripeteremo, s'erano uditi appelli tanto appassionati? E sono gli appelli per dare all'Italia, al popolo il suo pane. Tutto 11 nostro dramma di grande Paese mancante di materie prime, è qui: di non aver saputo finora trarre dalla terra nostra, quantunque sia tra le più fertili del globo, tutto il pane necessario senza mandare oro all'estero per l'acquisto del grano non prodotto nei nostri campi, il dramma potrebbe volgere in tragedia se si pensa alle condizioni in cui 6i trova oggi l'Europa intera e all'impossibilità — che non sappiamo quanto possa durare ancora — di avviare oltre gli Oceanl serie correnti migratorie: ma appunto perciò occorre insistere e tanto più meritoria, socialmente e storicamente, è l'opera del Governo per risolvere con mezzi nostri, interni, e in modo deciso, radicale, il problema. Che molto ancora resti da farsi, è documentato dalla circolare che ia Commissione di propaganda granaria per la Provincia di Torino ha inviato recentemente, come già accennammo, al fiduciari comunali e per conoscenza al podestà. La circolare, che è dovuta al presidente della Commissione, commendator Zavaitaro, riproduce i noti e brillanti risultali ottenuti nel campi dimostrativi, quindi prosegue: « Questi dati dimostrano all'evidenza, che in tutti 1 Comuni si può mi¬ egllorare di molto la produzione per qualità e quantità, purché si coltivi | bene, si adoperino buone sementi ed 1 necessari concimi. Ma nei sopraluoghi fatti, a parte i campi dimostrativi ed un numero limitato di altri campi, la Commissione ha con vivo rammarico constatato che non pochi Comuni sono rimasti assolutamente estranei alla battaglia del grano, e che in molti Comuni, ove pur si è fatto qualche cosa, una gran parte del territorio non è ben coltivata, e si continuano ad usare sementi vecchie e non sele zionate, si scarseggia nei concimi chimici, si ignorano le buone pratiche colturali, le rotazioni razionali. In complesso, non son molti i Comuni nei quali si coltiva veramente bene su vasta scala, per cui può ritenersi che solo in un quarto del territorio della Provincia il grano viene coltivato razionalmente ». Un campo dimostrativo in osai Comune La Commissione, animata dal fermo proposito, di por rimedio a questa situazione, c che — dice — non torna au onore della nostra Provincia », ha deciso di far partecipare alla battaglia del grano tutti i Comuni, nei quali la coltivazione del grano ha una certa importanza, e come primo passo, per orientamento, ha deiibarato di creare in ogni Comune almeno un campo dimostrativo, che serva d' modello e di incitamento e sul quale il fiduciario possa richiamare l'attenzione degli agricoltori. La circolare dà poi al fiduciario le norme relative. 11 campo dimostrativo deve impiantarsi possibilmente vicino all'abitato, lungo una strada molto frequentata, avere una superficie di almeno una giornata, e deve seguire una pianta sarchiata, come granoturco, patate, canapa, barbabietole, oppure meliga e trifoglio; deve venir seminato a macchina, a file distanziate, usando sementi di grani eletti, e cioè: « Inalettablle 96 », « Gentil rosso 48 », « Ardito », € Cologna 12 », c Precoce di Piemonte », ed altre varietà che potranno veniTe indicate dalla Commissione. Deve infine farsi la con. cimazione completa con fosfato-azoto e potassa, praticando a suo tempo le erpicature e sarchiature. Il presidente della commissione, rivolgendosi al fiduciario esistente In ogni Comune, dice infine: «Data l'importanza grande che ben a ragione il Governo dà alla battaglia del grano, la Commissione è sicura che ella avrà nel suo Comune il maggiore appoggio da tutte le autorità e da tutti i buoni cittadini, specialmente quegli dal Podestà, dal segretario politico, dal Sindacato agricoltori, dagli insegnanti e dal Clero. Di tale appoggio ella si valga nel miglior modo per scuotere e tener alto il morale nella classe agricola o tar si r..i.< tutto sia pronto per la nuova campagna 1927-S8. I>a Commissione, a sua richiesta, 1p darà gli aiuti che le sarà possibile ». Ne qui si arresta l'opera della Commissione: essa chiede al fiduciario, per il caso che nel suo Comune occorresse grano da semente, di tenerla informata, essendo in grado di indicargli dove potrà trovarne alle migliori condizioni, e gli Invia opuscoli di propaganda e istruzioni particolareggiate, atti «n persuadere il maggior numero di agri, coltoli a coltivare il grano secondo le buone norme praticate nei campi di mostrativi ». L'opera del clero La Commissione di Torino ha inoltre inviato ai fiduciari un interessante questionario, tendente a conoscere: ia superficie del Comune in ettari, il numero delle cascine suddivise in piccole, fino a 30 giornate, mezzane da 30 a SO, grandi superiori a 80. 11 fiduciario dovrà altresì precisare il quantitativo di giornate coltivate a grano, segala, granoturco, patate, canapa, tri. foglio, erba medica, erbato, specificando la produzione totale in quintali e quella media per giornata. Dovrà dire ancora quali furono le varietà nuove di grani coltivati e i quintali prodotti, il numero delle macchine agricole (seminatrici, sarchiatrici, trattrici, svecciatoi) ; le qualità e quantità dei concimi chimici. Tutto un lavoro, come si vede, com plesso, e che dimostra la serietà della battaglia impegnata. Bisogna pertanto continuare. Il comm. Zavattaro. in un discorso pronunciato giorni or sono a Carmagnola, ''durante una riunione per Ja coltivazione della canapa, peculiarità di quella zona, ha ribadito l con cett! della circolare ai fiduciari, e sap piamo che, in unione ai membri della Commissione, prepara importanti adu nate, a cui è già assicurato fin d'ora l'appoggio delle Autorità e gerarchie locali, con a capo il Prefetto De Vita, che a sua volta nulla trascura per rendere più proficua l'opera della Commissione. Una parte preponderante può, d'altro canto, portare nella battaglia il Clero. In occasione dei festeggiamenti al veterano centenario, noi abbiamo udito il prevosto di Garzigliana parlare dal pulpito, alla buona, senza tono cattedratico, ai suoi parrocchiani, di religione e di patriottismo. I curati, che sono cosi vicini all'anima del contadino, possono, come il prevosto di Garzigliana, tener loro dei sermoni sulla necessità (51 uniformarsi alle prescrizioni del Governo per fare rendere di più l'opera dell'agricoltore. Quale religione più santa di quella di estrarre dalla terra, con l'applicazione dei nuovi trovati della scienza, i tesori che essa tiene nascosti? E non è nello stesso » Paternoster » l'invocazione al ■ nostro » pane quotidiano? Ma l'argomento non è di quelli che si esauriscono e lo riprenderemo, cercando, per la parte che ci spetta, di epportare alla battaglia il più valido contributo possibile. F. O.

Persone citate: Arnaldo Mussolini, Cologna, Da Milano, De Vita, Duce, Gentil, Paternoster, Zavattaro

Luoghi citati: Carmagnola, Europa, F. O., Garzigliana, Italia, Piemonte, Torino