I giorni canicolari

I giorni canicolari I giorni canicolari gdecrescere lento della durata del giorno, siamo andati incontro a lomperature sempre più elevate. Le massime vengono dì solito a cadere verso la fine" di luglio o nei primi giorni di agosto. 11 Sole, apparentemente, ha co■uiiiii-Kito la suo discesa verso le regioni equatoriali, mentre noi, a discesa iniziata, ci troviamo proprio nei giorni canicolari «il. nltre tin nipso ahhlnmn nnssito '*^ nft^u,?5iJ, „,JE&fP^nl gioì no dei solstizio Ut estate e coi,snrv(lmerCanicola — giorni canicolari — ecc3hdelle espressioni che sono entrate nel Mcomune ordine di cose e delle quali 3pochissimi sanno darsi ragione e co noscono le origini. A venti secoli dal tempi di Augusto, ed a trenta secoli dalla civiltà faraonica, il Sole, apparentemente, come conseguenza del mo¬ Ctgellto di processione degli equinozi, sco-jpparto da Ipparco di Nicea. non ritorna spiù alle stesse date nelle medesime| posizioni del cielo. Trenta secoli 0 sono, Il principio dell'estate, corrispondente come oggi al giorno del solstizio, era annunziato dal sorgere eliaco di Sirio, la fulgidissima stella che appartiene alla costellazione del Cane Maggiore. Moltissimi, anche profanj di cose celesti, avranno ammirato nella tranquillità delle noni Invernali lo splendore di questa stella azzurrina, che sembra dominare tutta la regione meridionale del cielo. Sirio, chiamavano I Greci, e Sothis molti secoli prima chiamavano gli Egiziani questa stella di cut oggi il sorgere eliaco è seguito dal mese di agosto. Presso gli egizi, cosi grande era l'importanza del sorgere eliaco di Sirio — detta poi nel volgare anche Canicola. — perchè appartenente alla costellazione del Cane Maggiore, che l'anno tropico di quel popolo si annunziava proprio col solstizio di estate, cosi che l'apparizione del magnifico astro era ritenuto nnnnnzlatore delle inondazioni del Nilo. Per 1 benefici che quesie portavano, Sirlo era salutato con gioia e molti riti e molte celebrazioni di caraitere religioso noi troviamo nell'antica civiltà faraona connessi a questo Importante fenomeno astronomico. Per j greci e per ! romani invece il sorgere iliaco di Sirio ed I giorni canicolari, erano ritentiti nefasti, quasi apportatori di pestilenze e di disgrazie. Gli autori amichi infatti ci parlano di un annuale sacrificio che i romani facevano Immolando un cane nero allo scopo di placare l'ira funesta della Canicola. erameneffetiivo- sli ultimi ma chiacui ,co- jnB. vaie il dire 1 kjuiiji fra ili SS di luglio ed il 2i di ngosto. Alcuni scriltori antichi cercarono la causa del maggior caldo durante 1 giorni canicolari nel fallo che il Sole sorgendo con la stelln piti fulgida — e da essi ritenuta come la più grande di tutto l'universo — veniva a rovesciare sulla terra 1orr"Wi di calore, quasi da noi fosse apprezzabile il calore delle stelle lontanissime. ucltmd La diversità di apprezzamenti e di attribuzioni che poteva esistere un 1tjrinrno fra la concezione egizia e. quella romana a proposito della canicola e del giorni canicolari, era dovuta a fenomeni puramente locali, polche, come abbiamo già accennato, In Egitto Il sorgere eliaco di Sirlo annunziava le benefiche inondazioni dèi Nilo, mentre nella nostra regione più temperata di quella nilotica, il principio dell'estate segnava il principio delle maggiori .Iatture provenienti sia dal caldo eccessivo che dalla mancanza di un regime igienico, per quanto sobria ed ammirevole fosse nel co- 1ntdvZFdbzaslume la vitti del romani, i quali, pur Tavendo l'uso quotidlf.no delle vastis-;situo terme, non erano per nulla edotti in materia di profilassi. Nella nostra nota precedente, basandoci esclusivamente sui dati che a noi provenivano dalle medie di lunch! nnni di osservazione, abbiamo avuto modo dì far rilevare come nel complesso i giorni più caldi dell'estate siano ormai trascorsi. Nel complesso però; non nei casi isolati, poi- chfi i giorni dell'anno in cui di solito j venpono a registrarsi le temperature estreme, cadono talvolta verso la (Ineidi luglio, ma più sovente nella prima Iquindicina di nsostn. Anzi, nella no- atra regione si ebbe a rilevare che la j lempOratura più alta di mito l'anno era venuta a cadere anche dopo il 15 di agosto. Ri tratta però di tempera-. ture eccezionali, precedute e seguite da giorni freschi e che quindi Bella niedia che di solito gli scienziati so- no abilitali a fare decade per decade, non portano nessuna alterazione al'regime trimiro. iOH acquazzoni violenti ed I tempo-Irali. spesso associati a grandine, so- no invece molto più frequenti duran- te l'agoslo che non durante il mese| Il luglio, specialmente in tutta lalValle del Po ed in talune, recrioni del-1 l'Italia Centrale e Meridionale. i recenti cicloni che si sono abbai- tuli qua e là. recando danni gravis- siml alle persone, agli edifici ed ai rac-l colti, sono appunto dovuti a forma- zioni caratteristiche estive, di carat- tere esclusivamente locale, che nulla 1 j«» ^"^^S-li'^Ni^^UJf Hanno a e»»^f~ ^^^rtta' fl0P? ,{l?lla Pressione atmosrertea in " o l ALGOLtutta l'Europa. Anche I temporali di agosto nella nostra regione sono dovuti quasi e-l sclusivamente a quei fenomeni di sur- riscaldamento intenso, ma localizzato, che valgono a generare una fortissi- ma ed improvvisa zona ciclonica, la ciuale, spostandosi rapidamente edlesaurendosi in breve tempo, riesce tuttavia a portare la sua furia distrug- gitrice su vaste zone di terreno.

Persone citate: Greci

Luoghi citati: Egitto, Europa, Italia