IL PORTOGALLO
IL PORTOGALLO IL PORTOGALLO l a a Gli ultimi giorni delia dittatura? Dichiarazioni del Ministro delia Guerra Parigi, 25, notte. Si era sparsa in taluni circoli In notizia che nuovi moti rivoluzionari fossero imminenti in Portogallo. Il generale Carmona, presidènte del Consiglio e capo della dittatura militare di Lisbona, dirama alla stampa un comunicato ufficiale nel quale, pu ■re ammettendo che « dei perturbato ri desiderosi di gettare il Paese nel disordine facciano sforzi disperati per mutare la situazione» afferma che il Governo, sorretto dalla fiducia dell'Esercito e della Marina, non nu tre il menomo timore circa l'esito d tali sforzi, deciso come è a valers degli ingenti mezzi militari di cui dispone per difendere e condurre a termine l'opera iniziata. Questo comunicato viene giudicato qui tuttavia alquanto più ottimista del verosimile. Da vari giorni a Lisbona si attende per lo meno un cambiamento di Presidente del Consiglio, cambiamento che dovrebbe avere il carattere di una mitigazione della attuale dittatura militare. Il candidato alla successione di Carmona sarebbe l'attuale ministro della Guerra, colonnello Fassos y Souza. Questi ha dichiarato ieri l'altro alla stampa di daplorare vivamente la propaganda antipatriottica svolta all'estero da fuorusciti portoghesi, gente che fa del proprio meglio per silurare la conclusione del prestito di cui il Portogallo ha assolino bisogno per risanare le proprie finanze e per intraprendere una serie di lavori pubblici di estre ma urgenza. E ha soggiunto: « Comunque, trovo inammissibili . suggerimenti di alcuni monarchici 1 quali vorrebbero vedere il Governo abbandonarsi a violenze contro quei repubblicani che non sono dalla sua parte. La dittatura si difenderà, beninteso, dagli attacchi dei suoi nemici, ma di tenderà anche il regime repubblicano Ogni impresa monarchica, d'altronde votata ad un insuccesso certo, sarà ri-pressa con estremo rigore ». Dopo queste categoriche dichiara zioni anti-monarchiche, il colonnello Passos y Souza, interrogato circa il pensiero politico della dittatura militare portoghese, disse: « Non abbiamo la pretesa di formare un partito. Noi riteniamo ehe i partiti politici non si organizzino stando al governo, ma crediamo indispensabile una grande organizzazione politica conservatrice per appoggiare la dittatura e succederle. Ritengo che la soluzione politica nazionale consiste-a ne Ibi ricostituzione e nella epurazione dille forze repubblicane raggruppate in due robusti partiti; un partito t;onstrvatcre ed un partito radicale, intanto, la dittatura cerca di unrodurre nella amministrazione dello Sigio del principi che renderebbero difficile, =e non impossibile, il rinnovarsi dei vecchi errori. La dittatura è una formula transitoria, imposta dai bisogni dell'ambiente e del momento. Essa ha un'opera di risanamento finanziarlo e di ricostruzjone economica da realizzare. Quest'opera noi vogliamo che. ci sia lasciata compiere. Noi manterremo i nostri impegni. Noi non abdichiamo davanti ai nemici che ci odiano, ma sappiamo transigere e comprendere le necessità politiche. Ciò significa che in dittatura, una volta terminata la sua opera di carattere finanziario ed economico, saprà rimettere il potere a forze politiche organizzate su nuove basi ». Queste dichiarazioni dell'uomo che, secondo notizie di attendibilità finora incontrollabile, sarebbe destinato a prendere da un momento all'altro il posto del generale Carmona. vengono interpretate qui generalmente come i prodromi di un avviamento della dittatura militare portoghese ad una ripresa di contatti con i partiti politici e ad un regime di relativa conciliazione. c. p. vcbSPncdeatflsetssanleDPsfdlvddnspnRhs
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