Le vittime e i danni del ciclone

Le vittime e i danni del ciclone Le vittime e i danni del ciclone La iKnefattrice dei bimbi dì Venezia annegai* Mila Laguna Due vecchie, Un giovane muraneae e une sconosciuto. Vnei 25 tti une sconosciuto. Venezia, 25 mattino. Ieri si è avuta notizia di altre vittime di gravi danni causati dal ciclone di sabato sera. Il vento ha divelto un pezzo della copertura di zinco dèlia Biblioteca Marciana e l'acqua a penetrata, in qualche locale; sono caduti i muri del giardino del Castello e due muri della casa ih restauro dello scultore Canonica, a San Domenico. Qualche terrazza è rovinata fragoj osamente; il camino della lavanderia dell'ospedale si è abbattuto sul re-parto chirurgico diretto dal dottor Dolutala e due dottori, Angelo Pasetti e Domenico Rosiello, sono rimasti leggermente feriti. Mentre si provvedeva a curare i due medici; parte del pavimento sprofondò e.due donne, di tre che erano ricoverate nella sala sottostante, rimasero sepolte. Esse vennero e stratte cadaveri. Le poverette sono certe Virginia Baldin di 84 anni, da Treviso, e Filomena Piasentin di 70 anni. . Altre due vittime furono scoperte ieri mattina; vicino a Murano fu trovato .il cadavere del muranese Giuseppe Toso di 28 anni, ammogliato con figli, e presso al cimitero fu rinvenuto il cadàvere dell'americana Enrichetta Mecy di Boston. Questa signora era a Venezia da circa 40 anni ed era anche molto conosciuta; anzitutto perchè faceva molta carità, pei perche era donna molto colta e appassionata d'arte, e infine perchè era alquanto eccèntrica. Ella ' infatti vestiva in un modo non contemplato dalla moda, per cui qualche volta aveva un aspetto addirittura mascolino.' Dapprima era andata ad abitare alla Giudecca, in palazzo Frollo, e lassù, in una soffitta, aveva costituito un laboratorio dj oggetti, d'imitazione, in gesso dei monumenti veneziani. L'iniziativa aveva avuto una discreta fortuna; ma il guadagno di tale lavoro la signora lo spendeva per fare beneficenza, soccorrendo specialmente i bambini cho faceva sedere sovente e in buon numero alla sua tavola. Nella sua casa trasportata poi in San Felice in calle del Traghetto, passavano le personalità più note .dell'America e dell'Inghilterra, che venivano a soggiornare per poco, tempo a Venezia; e la signora faceva gli onori di casa con molta distinzione, pure accogliendo gli ospiti nel suo laboratorio con disinvoltura e semplicità. La signora Mecy era partita sabato sera da Venezia, in barca col «toso » che vogava e col proprio cagno lino. Dopo l'uragano si era sentito in laguna l'abbaiare, di un, cane e tosto si pensò che dolesse brattarsi di una disgrazia. Si crede che il rematore abbia ritenuto di poter raggiungere la «Cavana dei Frati del Cimitero», vale a dire, il rifugio delle barche in tempo cattivo; ma il turbi ne glie l'avrebbe impedito. Egli fu gettato in acqua con la eignora e soltonto il cane potè rimanere a bordo. Nei pressi dell'isola Poveglia è stato rinvenuto un altro cadavere, che finora non è stato identificato. patepevitrtrvapetoedase chstunviInzainnvemine v1 dcotuetòsegtoct pcdtazsptesdmvdlepmrioacpnnmfnsIcqtdvmcAd

Persone citate: Angelo Pasetti, Baldin, Canonica, Cavana, Domenico Rosiello, Filomena Piasentin, Mila Laguna, Murano