L'Italia conquista il campionato ciclistico del mondo al Circuito di Nürburg

L'Italia conquista il campionato ciclistico del mondo al Circuito di Nürburg L'Italia conquista il campionato ciclistico del mondo al Circuito di Nürburg Spettacolosa vittoria: 1° Binda, 2° Girardengo, 3° Piemontesi, 4° Bellori. - Cinque « azzurri » nei primi sette arrivati La bella gara del dilettante Orecchia e la sfortuna di Grandi dopo, una magnifica corsa DAL, NOSTRO INVIATO • o e , , o , = Adenau, 21, sera. Le 9,30. Sul rettilineo della tribuna del Circuito di Niirburg vi è movimento. Dai • camions • delle diverse Nazioni scendono i campioni già pronti per la partenza. Gli « azzurri » formano una elegantissima squadra. Hanno sulla maglia un ricamo in oro con lo scudo di Savoia ed il fascio littorio. Sono tranquilli. Li circondiamo e li trasciniamo in un ristorante, che è sotto le tribune. Un brindisi con un caffè lungo lungo, che fa rimpiangere il nostro buon spresso; poi e l'ora di uscire sul cemento del rettilineo di arrivo. Nessuno parla ; gli augurii sono superflui ; una stretta dì mano, un abbraccio, che dice tutta la commozione che ci prende. La partenza I corridori si allineano per Nazioni, al suono della marcia militare della cpsecHcdPtpcpadp» Carmen ». Il groppo che ci si era : afermato in goJa, scompare con la mu-:f' mt. cImprovvisamente alcuni signori fan- cno irruzione sul cemento. Vestono una celegante divisa scura e guanti bian-| gsica. I sei atleti italiani sono là allineati, con la loro maglia azzurra, eretti. Sono sicuri del tatto loro. 11 tricolore d'Italia è in buone mani. chi. Ognuno porta una bandiera: quelle delle Nazioni che partecipano alla corsa: Belgio, Svizzera, Danimarca, Francia, Italia, Austria, Ungheria, Olanda, Cèco-Slovacchia, Svezia, Polonia, e Germania. Ma sono rappresentati anche gli Stati assenti. Una marcia tedesca, una sfilata in parata degli alfieri, poi un colpo secco di pistola ed una ridda multicolore di maglie, che sì lanciano alla caccia delle prime posizioni. Sono in testa 1 francesi Merviel ed Haumerle. Vediamo Girardengo e Binda che dall'ultima posizione da dove sono partiti scattano alla caccia del primi. Poi 11 gruppo scompare, ingoiato dalla strada, che subito dopo il rettilineo si presenta con fondo nero: 11 catrame sostituisce il cemento. Sono esattamente le 10,15. Sono partiti 55 uomini, rappresentanti, come ho detto, 12 Nazioni. Come già vi avevo lesionato, Orecchia è Dartito al posto di Viarengo, sofferente; l'ungherese Elemrer è stato sostituito da Holze; il polacco Michalak da Sonroh ed il tedesco Zinda da Remold. Il 1° glroi molto azzurro». Appena i corridori sono partiti avviene una discussione presso la cabina dei commissari. Ieri sera ci avevano assicurato che la Prefettura di Colonia aveva negato il permesso di seguire la corsa in automobile. Malgrado ciò, sperando in una controdecisione, siamo venuti stamane da Colonia in macchina, ma l'ordine prefettìzio ci veniva confermato. Se non che, ad un tratto vediamo una automobile che se ne parte tranquillamente al seguito dei corridori. Ira di Dio, proteste su proteste, urla e strilli I Ci viene spiegato che all'ultimo momento il prefetto aveva concesso che una vetturajsóla partisse al seguito, e chi... capivaWtedesco a volo ne ha approfittato. Ad ogni modo dopo lungo parlamentare... in tutte le lingue, viene stabilito che un giornalista italiano potrà compiere un giro sul circuito, ma non più di uno. Ci fa l'effetto che il circuito si sia cambiato in una... giostrai Ad ogni modo, l'attesa per 11 primo passaggio non è molto lunga. La discussione Che abbiamo avuto è durata parecchio; abbiamo appena il tempo di ammirare il castello di Nurburg dominante su una collina e di dare una occhiata al cielo, che è grigio con qualche squarcio di sereno, ed ecco che un vociare annuncia i corridori, i quali hanno già compiuto il primo giro. Li vediamo infatti sbucare dalla curva in salita che irrompe sul rettilineo di arrivo. Sono insieme più dì 16 corridori, ma abbiamo la gioia di vedere nel gruppo multicolore molto azzurro. I corridori passano davanti alla tribuna nell'ordine seguente: Tschundi Piemontesi, Binda, Dayen F., Girar dengo, Brossy, Aerts, Wolfce. Manthey Merviel, Bulla. Lattman. Belloni, Heyden, Bosch, Ronsse. n l.o giro è stato compiuto da questo gruppo in 43' e 58". alla inedia di km. 30.147 all'ora « Ho bnoato ma va bene.,. » Seguono a 200 metri Suter e Debaest e. ad altri 200 metri Raynau, Van He< vel e Walter. A 250 m. da questo grup po giungono ancora Haumerle, Hansen, Lttschl, Buis, Antenen, Srrand berg, Geyer Otto. A 50 metri è Remold solo, e a 800 metri dal tedesco un gruppo formato da Orecchia, che ha buca to, Selller, Frausenn, Souchard, Ko st6lstzky- Orecchia, passando, ci dice sorriden do: • Ho bucato, ma va bene lo stes so: vado forte ». E lo dimostra subito nel secondo gì ro, con un inseguimento magnifico che gli permette, prima che il gruppo passi per la seconda volta davanti alla tribuna, di riportarsi col primi.. Il gruppo è aumentato; conseguenza del passo eh* è sensibilmente diminuito. I due giri sono compiuti dai primi in ore 1,35' 1/5. Tutti i nostri corridori sono insieme. La squadra italiana è l'unica che si mantenga al completo nel gruppo di testa. Gli azzurri iniziano il terzo giro assieme a 20 altri concorrenti. Nelle salite sonn essi e lo svizzero Lattmann che si allumano al comando. Cli italiani, pur non dando l'Impressione di forzare, oltrepassano nella salita Suter Ronsse e Van Hevel. che sono già molto affaticati. Costoro ripreiviono però l n<?i T3-"1 in disoesa. In onesto frattem ijp0-g] s?no ritirati Debaest» Suchard zpbfr2'Buis e .\K>as Husyka. Anche" il' Iran-i cese Merviel, secondo arrivato nel campionato del mondo dilettanti dell'anno scorso, ha abbandonato poco dopo per esaurimento, imitato ben presto dal compatriota Baynaud e dal belga Van Hevel che dava segni evidenti di stanchezza. Ballon! a terra A) terzo giro, due chilometri prima di Arienau. Bnlloni è a terra con un Palmer afflosciato. Cambia rapidamente e si getta all'insejruimento. Egli compie ad andatura sorprendente undici chilometri, e poco prima di arrivare alla fine del giro, davanti alla tribuna, piomba sul gruppo di testa che conta ancora 20 unità. I tre giri sono compiuti In ore 2,25, alla velocità media oraria di poco più di 27 chilometri. Durante il terzo giro è stato squalificato il danese Hansen, perchè sorpreso con una mano sul parafango di una automobile. II quarto giro non cambia fisionomia ana corsa. Si devono però registrare fiue bucature di Grandi. 11 campione italiano dei dilettanti è semplicemente meraviglioso. Compie due inseguimenti de grande campione e si riporta, a cinque chilometri dalla fine del giro, cori i primi. Anche Piemontesi è stac cato per una caduta, ma rientra in gruppo come vuole. Le sei maglie az- zurro-scudate sono sempre unite e compatte e formano una squadra formidabile, vigile alla difesa e pronta alla offesa. U primo «assaggio» Italiano La battaglia, però, non è stata ancora scatenata I nostri campioni si limitano a mantenere contatto, senza tentare alcun « lachage ». Un primo assaggio viene da parte di Binda e Piemontesi, che hanno uno scatto e lasciano il gruppo; ma essi non insistono e si lasciano raggiungere. Poi, in gruppo scherzano e parlano fra di loro. Orecchia è molto espansivo; ogni volta che c! vede fa dei grandi segni di saluto agitando le braccia. Si legge la più grande gioia negli occhi di questo buon fanclullone torinese. L'avversario più minaccioso per i nostri campioni è. per il momento, Lattmann, che appare in ottime condizioni. Alla fine del quarto giro (metà della corsa) vediamo ancora insieme 19 corridori che hanno impiegato 3 ore 21'49" mantenendo una velocità media oraria di chilometri 27,350. Il cielo si è rannuvolato ed un vento impetuoso soffia ora contrario ai corridori. Dna sarta di reclami Apprendiamo Intanto che è stato sporto un reclamo contro Lattmann e Vermandel, per avere cambiato una gomma a Iprimo giro, e centro Nebe per aver preso una 6pugna imbevuta di acqua di Colonia al quarto giro, e ancora contro lo stesso Nebe e Wollte per essersi riforniti di acqua minerale. Il regolamento della gara permette solo il cambio di gomme di rifornimento al terzo ed al sesto giro. Il quinto giro non vede alcuna novità. I corridori rimangono ancora quasi guardinghi in attesa. Ciononostante perdono contatto Bulle, Dayem e Nebe. Il giro è compiuto da 15 corridori insieme che hanno impiegato 4 ore 10'23". Il cielo che si è andato ancora oscurando, incomincia a regalarci una pioggia fitta e minuta, quasi autunnale. E siamo al sesto giro, quello che deciderà della corsa. Beattmann, che nnora è stato il più prodigo al comando, è ancora in testa, ma, finita la prima discesa che porta in fondo valle, Piemontesi balza al comando e si mette a tirare forte. Sotto l'azione dell'italiano, che si fa più violenta quando si inizia la discesa su Adenau, Bohlein e Bruno Wolke sono in difficoltà e si staccano. Essi riprendono però poco dopo quando Piemontesi desiste dalla sua forte andatura. Nell'ultimo tratto plano di fondo valle il gruppo si ricompone. Il colpo di scena di Girardengo Ma il vero colpo di scena non tarda a venire, e parte, com'è naturale, dagli italiani, che sono i più aitivi e freschi. Quando la salita si accentua, nel punto più ripido, Girardengo si alza sui pedali e scatta. Piemontesi, Binda, Rudolf Wolke e Brossy seguono il « campionissimo » nella sua azione potente, mentre Aerts, che precede Belloni, si stacca, e quasi tutti gli altri mettono piede a terra. Prima del vertice della salita Piemontesi passa al comando e forza ancora I cinque fuggitivi giungono in cima con una cinquantina di metri di vantaggio su Aerts, che. ha attaccato Belloni dopo avergli rivolto l'invito di condurre, invito che Belloni, vista la buona piega presa dalle cose, ha declinato di gran cuore. I cinque si gettano a capofitto nella discesa, portando ben presto il vantaggio a 'MO ed a 300 metri. Il conta chilometri dell'automobile oscilla tra i 65 ed i 70 Km. di media oraria. Alla fine del sesto giro il tempo un piegato dai fuggitivi è di 5 ore (T15" Poco dopo transita Aerts solo, e poi Belloni, anche lui solo. Quindi, alla distanza di pochi minuti, Notter e Bohlin insieme ; poi, staccato, un grup po formato da Grandi, Orecchia Geyer ed altri. Binda se ne va,.. La pioggia continua a cadere, mentre il gruppo dei fuggitivi si invola velocemente sulla strada e scompare ira il grigiore confuso del cielo e dei boschi. Ma le sorprese per questi buoni tedeschi, che guardano a bocca aperta i nostri campioni come dai fenomeni, non sono ancora Unite. Il 7.o igiro ce ne riserva delie altre. tqnsnpsdspdBBacdtdcmsaaaiacislpdrctv a Binda, fedele alla dichiarazione fatta prima di partire, dà battaglia in questo penultimo giro. Precisamente nella salita dove già Girardengo ha scattato. Binda ripete il tentativo e se ne va via facilmente, come lui solo può, con una compostezza meravigliosa, sotto la' pioggia che continua a cadere incessante. Il primo a staccarsi sotto l'azione del cittigliese è Brossy, poi Rudolf Wolke. Piemontesi e Girardengo seguono ancora per un tratto Binda, ma poi anche il campione di Borgomanero perde terreno. L'ultimo a lasciare la ruota del « grimpeur », che oggidì-non conosce rivali al mondo, è il » campionissimo », che ha fatto una gara superba. Binda aumenta il suo vantaggio gradatamente ed alla line del 7.o giro, che compie in 5 ore, 52' 32", ha un minuto e 37" su Girardengo che passa solo, velocemente. Piemontesi transita ad un minuto e 30" da Girardengo con a ruota Rudolf Wolke e Aerts. Segue ad un minuto Belloni, poi Brossy, ed infine Grandi ed Orecchia insieme. Gli altri seguono sparsi a grande distanza. GII Italiani in testai Ed eccoci all'8.o giro, l'ultimo della corsa, quello che segnerà l'apoteosi per i colori italiani. Binda continua nella sua marcia spettacolosa. La sua pedalata non tradisce la fatica, ma si capisce come anche la forza di volontà debba influire su questa andatura veramente meravigliosa. Ad un tratto il cittigliese si avvicina alla nostra automobile e si informa quanto na ai vantaggio su Girardengo. Saputo che il suo vantaggio sale gradatamente eor in modo sensibilissimo egli aumenta ancora l'andatura. Ma intanto ci dice di non ricordare, nella sua vita di ciclista, una corsa che possa paragonarsi a questa, per la fatica veramente enorme. Girardengo intanto continua la corsa con un'energia straordinaria e con una bellissima regolarità, mentre Piemontesi si è liberato, con una delle sue sgroppate da atleta generoso, di Rudolf Wolke e di Aerts, che verranno poco dopo raggiunti e sorpassati da Belloni con uno splendido ritorno. Uno solo degli atleti italiani è sfortunato in quest'ultimo giro. Grandi, che sinora aveva fatto meraviglie, buca due gomme ed è costretto a ritirarsi mentre il compagno Orecchia continua la sua bella gara. L'arrivo La corsa ormai volge al suo termine. Binda è oramai il trionfatore. Quando la maglia azzurra del campione del mondo taglia il traguardo di arrivo si levano le note dell'inno di Garibaldi, forse l'unico inno italiano che questa banda tedesca sappia suonare. E noi l'ascoltiamo con fremiti di gioia indicibile! Ecco l'ordine d'arrivo: 1. BINDA, in ore 6, 37" 29" 4/10; 8. GIRARDENGO, in ore 6, 44' 44"; 3. PIEMONTESI, In ore 6. 48* 20" 2/10; 4. BELLONI in ore 6. 49' 07"; 5. Van Aerts. belga, primo del dilettanti, in 6, 49' 20"; 6. Rudolf Wolke, tedesco, dilettante, in 6, 51' 53"; 7. Orecchia, dilettante, in 6, 55' 19"; 8. Bohlin, svedese, dilett., in 6, 55' 35"; 9. Brossy, francese, dilett., in 6, 57' 02"; 10. Erbert Nebe, tedesco, professionista, in 7, 0" 32" 2/10; 11. Felix Manthey, id. id. stesso tempo; 12. Strandberg, svedese, dilettante, in 7, 6' 26"; 13. Walter Cap, austriaco, profession., in 7, 24' 5" 4/10; 14. Otto Kap, id. id. in 7, 24" 5"; 15. Hel Erikson, svedese, dilettante, in 7, 24' 34" 5/10. Pianto di gioia Binda è subito attorniato dal pubblico, che invade la pista, mentre il Presidente della Renania, Fuchs, muove verso di lui con le mani tese per complimentarlo. Poi Binda deve infilare la corona di quercia e di alloro, che lo consacra campione del mondo. Un alfiere, sventolando il tricolore d'Italia, lo precede, e Binda compie a piedi il tratto delle tribune. Il suo volto affaticato è schiarito da un sorriso, un sorriso malinconico, che cela le lacrime di gioia a stento trattenute. Potrà parere una esagerazione piangere per una corsa ciclistica... Ma tutti noi italiani presenti ci siamo sentiti in quel momento un nodo alla gola e agli occhi una lacrima. Chi non sa che cosa è la vittòria di un atleta del nostro paese all'estero, fra gente che non ha i nostri gusti, le nostre abitudini, il nosiio slancio, forse non può capire questa cosa, squisita e commovente, per cui si sente il bisogno di gettarsi al collo del campione della nostra razza e di baciarlo. Binda è infatti requisito dagli accompagnatori degli azzurri, che lo stringono, lo ricoprono, lo accarezzano come si può fare per un bambino. Non sono ancora passati dieci minuti, ed un'altra maglia azzurra taglia il traguardo: quella di un uomo caro alle folle, del • campionissimo », che, assente dalle corse su strada per tanto tempo, ha voluto da campione coscienzioso prepararsi scrupolosamente per questo campionato del inon do. che doveva dargli ancora una volta la soddisfazione del glorioso tempo passato. Trionfo senza precedenti Ma la nostra esultanza non è . an cora finita. Ecco una terza maglia az zurra, quella di Piemontesi, seguita da una quarta, quella di Belloni. E' un trionfo senza precedenti; è una dimostrazione di forza che non ha riscontro nella storia delle passate competizioni. I colleghi francesi sono Meli del nostro successo. Quello del-lliUransiaeant mi scuote fortemente la mano e mi dice: « Sono veramente contento: i vostri superbi campioni sono dei giovam simpaticissimi!». lì direttore di un celebre velodromo parigino parla di Binda e Girardengo come se fossero creature sue e li esalta fino alle stelle. A contraddirlo sarebbe il ca§b di buscàrl-. Alla cronaca d'una giornata di passione non" si può far seguire un commento tecnico. Potrei dirvi, attraverso mille congetture, perchè i nostri atleti hanno vinto, perchè sono superiori a quelli di tutto 11 mondo. Ma non lo farò per non guastare la bellezza di questo trionfo. Erano sei campioni che difendevano i colori della patria loro e hanno vinto. Questo è il più bel commento della corsa di oggi. Uno è stato sfortunato, dopo essersi prodigato fino all'esaurimento: Grandi. Questo giovane, dopo avere provato tutte le sofferenze che gli aveva procurato la più nera ■ guigne » sorrideva all'arrivo, felice della vittoria dei compagni. GIUSEPPE TONELLl.