57 BARE

57 BARE 57 BARE Gome Vienna ha sepolto le prime vittime della sommossa Vienna, 20, notte. Le prime 57 vittime degli eccidi di venerdì e sabato sono state sepolle oggi al Cimitero centrale, in calma assoluta. La polizia è rimasta assente dalla cerimonia essendosi la « guardia civica » socialista resa garante del mantenimento dell'ordine. E questo ha contribuito a impedire il rinnovarsi di incidenti. Le 57 bare erano state allineate una a fianco dell'altra sul piazzale davanti all' ingresso principale del Cimitero, dirimpetto ad un palco sul quale avevano preso posto, su due file di sedie, i parenti delle vittime. Il palco poteva ben essere definito il recinto del dolore. Non partivano da esso che singhiozzi e pianti. Le bare sparivano sotto corone con nastri rossi mandati dai socialisti e da varie organizzazioni e dai co1 munisti di Austria, Germania e Ungheria. Ventuna delie salme cremate, le altre seppellite La cerimonia si è svolta abbastanza rapidamente. I discorsi sono stati brevi. Per primo ha parlato il consigliere comunale Speiser, a nome del borgomastro Seitz, che stamane si è ammalato. Quindi hanno tenuti discorsi il deputato Ellenboden, un comunista, e infine Federico Adler, che in poche parole ha ammonito il proletariato a far tesoro della recente esperienza. (Si dice negli .ambienti spela) isti,,eh e Federico Adler, quando si è trattato di deciderò in merito alla continuazione o meno dello sciopero, si è apertamente battuto per il ritorno al lavoro, spiegando con parole crude la attuale impossibilità di riuscita di un tentativo rivoluzionario). Delle 57 salme, 21 sono state cremate; le altre, seppellite. Molto forte è stata la commozione quando si è iniziato il trasporto delle bare nell'interno del camposanto ed è pnssata la salma della quindicenne Adele Stanek, ricopèrta ai fiori e seguita dalla madre piangente e da fanciulle. Verso le lfi la cerimonia, che si era iniziata alle li, era terminata. La sospensione del lavoro per un quarto d'ora, limitata alle sole officine, è trascorsa senza incidenti. Ma proprio fra le 14 e le 15, nel cuore di Vienna, al Graben, è scoppiato un incendio di una certa gravità e dall'impressione che ha destaio al suo passaggio il camion dei pompieri, seguito subito dopo dal camion della polizia, si è potuto dedurre che la serenità degli animi non è ancora perfetta. Alcuni negozi hanno persino chiuso le saracinesche. Comunicazioni del Municipio ai giornalisti Al Municipio stasera ha avuto luogo una riunione di giornalisti interessante pe^ l'attitudine apertamente ostile alla polizia che in essa hanno tenuto le autorità municipali socialiste. Il borgomastro Seitz ha fatto distribuire una dichiarazione scritta, nella quale egli arriva a dire che ia polizia ha sparalo senza essere stata attaccata e senza avere precedentemente intimato lo sgombero della piazza. E' empre delicato per degli spettatori stranieri mettere in discussione le asserzioni delle autorità del paese in cui si trovano, ma stavolta di stranieri che potrebbero testimoniare il contrario c'è abbondanza. In seguito, Seitz ha voluto negare che comunisti abbiano influenza sulle masse e ha rimproverato il Governo di essersi astenuto da ogni gesto atto a significare conciliazione. Ma ia «Arb'eiter Zeitung », organo del Partito socialista, proprio stamane escludeva ogni possibilità di conci liazione. Dei 2(10 giornalisti intervenuti alla riunione, alcuni hanno chiesto ail'assessore Breitner, che rappre sentava il borgomastro, quanto tempo resterà in carica la nuova guardia civica socialista, e così abbiamo appreso che non è stato fissato alcun limite. La guardia sarà armala e Breitner assicura che si farà di tutto per evitare eventuali scontri con altri Corpi. Il Municipio si ritiene perfettamente in diritto di costituire una guardia del genere e suppone che le Potenze non possano tirare fuori in proposito le clausole proibitive dei trattati di pace, perchè — come Breitner ha ironicamente osservato — le guardie rosse del Municipio viennese non rappresentano una forza tale da minacciare l'equilibrio europeo. Cinque acni per la ricostruzione del Palazzo di Giustizia Ieri, dopo un sopraluogo durato parecchie ore, è stata decisa la ricostruzione del distrutto palazzo di ,r I Giustizia. Quali effetti catastrofici abbia avuto sull'edificio l'opera dei I vandali e degli incendiari lo indi¬ ca la circostanza che le riparazioni richiederanno un quinquennio, e, cioè, un solo anno meno di quanto a suo tempo occorse (dal 1875 al 1881) per la costruzione del grandioso edificio. Lievi danni hanno sofferto i soli locali della Procura di Stato, tanto che se non fosse per le difficoltà che si oppongono all'ingresso e alla circolazione del pubblico nell'edificio la Procura di Stato non avrebbe bisogno di installarsi provvisori amente (come stamane hanno cominciato a fare gli altri organismi della Amministrazione giudiziaria) nel palazzo della disciolta Banca austro-ungarica, nel1' Harrengasse. (Nel dopo-guerra la nuova Banca austriaca si > costruita una nuova sede, la quale è stata condotta a termine da poco). I giudici stamane aiutarono di buona le>na il personale a mettere tutto a posto nella provvisoria residenza. I documenti salvati dalle fiamme sono già stati trasportati a mezzo di camion-automobili. Però non si creda che si tratti di gran cosa. Oltre alla quasi completa perdita delle pratiche dei processi di divorzio, sono perduti dal primo all'ultimo foglio gli incartamenti riguardanti i processi contro l'Erario austriaco e quelli, certo non meno importanti, riguardanti i concordati preventivi e i fallimenti di privati. Siccome tale classe di persone suole tenere i libri di commercio in modo assai incompleto, la rieostituzionn pratica è ritenuta semplicemente impossibile. Tra i documenti distrutti relativi ai fidecommissi e alle ipoteche se ne trovano alcuni di grande valore storico. Quanto alle pratiche delle quali si prevede che sia possibile la ricostituzione, occorrerà almeno un biennio avanti che l'improba fatica sia terminata. Una conciliazione improvvisa e una buona retata 1 tragici avvenimenti della seconda giornata hanno facilitato ieri a un giudice di Tribunale penale l'accordo fra le due parti in un dibattimento di calunnia reciproca. Si trattava di un prete e di un ex-prete, ed entrambi hanno tenuto a dichiarare che impressionati dai recenti tumulti non volevano favorire l'ec citazione degli animi e perciò rinun ciavano a una soluzione giudiziaria della loro vertenza. Le parti si sono fatte reciproche dichiarazioni di stima e si sono divise le spese. Pure ieri ha avuto luogo un processo a carico di uno dei 55 arrestati finora deferiti al Tribunale penale, ma non avendo potuto presentarsi in udienza l'agente di polizia che operò l'arresto dell'imputato (il quale naturalmente nega tutto), il processo ha subito un rinvio. Una grossa razzia fecero le autorità lunedi scorso in un locale della Landongasse, dove un gruppo di stu denti bulgari, residenti a Vienna, ha organizzato una specie di mensa al la quale intervengono i comunisti balcanici e di altri paesi. Verso mezzogiorno, giusto mentre i commensali erano riuniti a tavola in 50, apparve un funzionario seguito da 12 agenti, che invitò i presenti a salire n camions che si diressero verso le vicine carceri giudiziarie. Dopo in terrogatori e perquisizioni personali i più furono rimessi in libertà, men tre venivano trattenuti una decina di individui arrivati a Vienna negl ultimi giorni e che non erano in gra do di giustificare la loro presenza nella capitale austriaca, ed altre per. sone munite di documenti personal falsi. Gli arrestati sono quasi tutt bulgari ed italiani. Tra essi venne riconosciuto un aggressore della polizia durante gli scontri nella Lich lenfeldgasse. Costretto a comperare l'automobile Vengono tuttora narrati episod delle giornate di terrore. Il grande editore musicale parigino Francoir Salabert, proprietario di tre paico scenici e notissimo nel mondo teatrale anche a motivo dedle immense somme guadagnate con « Valencia » ebbe la disgraziata idea di arrivare a Vienna venerdì mattina, giusto proprio quando nella Mariehilfer s/.rasse cominciavano i tumulti. I cocchieri rifiutarono di trasportarlo in città, ed allora un altro musicista francese che parla bene il tedesco tentò di rivolgersi ad un ferroviere scioperante dichiarando che Salabert era un noto capo socialista francese Il ferroviere si affrettò a rispondere che lo sapeva benissimo, e munì il falso socialista di un lasciapassare Tuttavia, continuando uno chauffeur a rifiutarsi di attraversare i luoghi nei quali si sparava, il Salabert de cise di lasciare Vienna e di recarsi a Passali, ma per indurre lo chauffeur a seguirlo, dovette comperargli ad dirittura l'automobile (almeno cos raccontano gli amici di SaJabert) BgadcrddaslIqsrdNgtasvtrbdspasnsL Bruk-an-der-Mur.. repubblica sovietica Più serio, sebbene senza esito tragico, è l'episodio ignorato di Bruckan-der-Mur, una cittadina che nei due giorni di sabato e domenica ha conosciuto la dittatura del proletariato. I negozi furono chiusi ed i dittatori rossi proclamarono lo stato d'assedio. La coraggiosa borghesia, appena vide esposta la bandiera rossa al Municipio, rispose esponendo la bandiera nera in segno di lutto. I dittatori dichiararono che chiunque avesse disobbedito agli ordini, sarebbe stato considerato come un ribelle e si sarebbe proceduto contro di lui secondo le leggi rivoluzionarie. NeJla nottte da domenica a lunedi le guardie rosse arrestarono una quantità di persone, e le accompagnarono alla presenza del borgomastro, che si era arrogati i poteri di giudice rivoluzionario. Nel frattempo però nele campagne le Leghe di difesa patriottica andavano raccogliendo i loro uomini ed all'alba di lunedì i ribelli si convinsero dell'opportunità di non affrontare conflitti armati VArbeiter Zeilung non vuole lasciare passare ia cerimonia del seppellimento delle vittime senza dire alle masse che il sacrificio non è stato vano. A somiglianza dell'organo socialista, il comunista Abend assicura che questi morti vivranno. Lungi-dal pacificare gli animi, l'Jlrbeiier ZeUnna scrive che sulla tomba dei morti non st cercherà una riconciliazione, bensì un incitamento per appassionatamente lottare contro il mondo capitalista borghese. i. z.

Persone citate: Adele Stanek, Federico Adler, Gome, Seitz, Valencia

Luoghi citati: Austria, Germania, Ungheria, Vienna