La polemica tedesca contro De Broqueville e lo scambio delle Note diplomatiche

La polemica tedesca contro De Broqueville e lo scambio delle Note diplomatiche L'incidente belga-tedesco La polemica tedesca contro De Broqueville e lo scambio delle Note diplomatiche Berlino, 19. none. Gli avvenimenti di Vienna hanno atto passare in seconda linea in Germania un episodio di politica inernazionale che, in un altro momeno, avrebbe suscitato mollo più rumore: cioè l'incidente col Belgio, che i può ritenere oggi chiuso dopo uno cambio di note tra i Governi di Bruxelles e di Berlino. E' noto che ecentemente il ministro della Guera belga, De Broqueville, parlando lla Camera accusò la Germania di rasgredire le disposizioni dei tratati riguardo al reclutamento ed al ongedamento della ^eichswher e ella Marina. Il Governo germanico ece chiedere dal proprio ministro a Bruxelles su quale materiale documentario il ministro della Guerra aesse basato le sue asserzioni, riceendo in risposta una nota del Goerno di Bruxelles, a cui il Governo i Berlino rispose a sua volta con na nota ieri presentata a Bruxeles, negando che le affermazioni del De Broqueville avessero fondamento. l testo dalle note scambiate deve, er desiderio del Governo belga, rimanere riservato. Ciò dispiace evientemente alla Germania. Ufficioamente si fa qui osservare che le ccuse del ministro belga furono ubbliche ed ebbero ampia eco all'etero, specialmente nella stampa rancese ed americana. Occorre quini cancellare l'impressione sfavoreole così destata. Gli ufficiosi esponono dunque assai diffusamente gli lementi della discussione sviluppati elle due note. II De Broqueville si asava su una nota del 1935 non eattamente citata della Commissione nteralleata di controllo militare, e cui la Germania diede a suo temno isposta in modo tale che la Confo onza degli Ambasciatori si dichiarò poi soddisfatta. Il De Broqueville si ichiamò inoltre a varie informazioni secondo le quali i congedamenti dalla Reichswher e dalla Marina (al cui personale è imposta, come è noo, una ferma lunghissima) avrebbero superato la prescritta percenuale. Anche su questo punto sono opposte al Ministro della Guerra belga nuove smentite. Quanto ai suoi rilievi sulle grandi spese militari ìftlla Germania, si fa osservare che oltre al rincaro generale dei prezzi ziBMgspzmtanvsl'nl'aLcdmlaacnamlRfinccrId1cMfr1bgjgRuta Germania è costretta dalla formai czsmemcpmam^rne per il rinnovamen-j «latori, giacché quelli V-mania dal trattato di \Wssneci.ile di esercito professionale, e dal disarmo impostole, a pagare molo nifi caro tutto ciò che si riferisce all'Esercito ed alla Marina. Per la Marina sono stanziate in bilancio alcune forti somm o degli incroci asciati alla Germani Versailles sono scadenti, ed hanno bisogno di essere rinnovati. Insomma, gli argomenti del ministro della Guerra belga non rispondono alla rea.ltà delle cose. La Taeglische lìvndsrhau deplora che il Belgio, firmatario del trattato di Locamo, abbia, per bocca di un suo ministro, formulato accuse che peccano di leggerezza verso la Germania. asaBruxelles controreplica a Berlino Bruxelles, 19, notte. Si è rimasti molto sorpresi al Ministero degli Esteri di apprendere da Berlino che, quantunque fosse inteso che nessuna pubblicazione sarebbe stata fatta prima di Bruxelles. yAgenzia Wolff dirama una analisi della nota tedesca in risposta alla nota belga concernente le dichiara- mcalcggi zioni del Ministro della Guerra, De Broqueville. Secondo affermazioni attinte al Ministero della Difesa Nazionale belga, la nota che ha provocato la risposta tedesca conteneva le informazioni seguenti. E' noto che la Germania è stata autorizzata dal Trattato di Versailles a licenziare annualmente il 5 per cento degli effettivi. Già nel febbraio 19i'5 la Commissione militare interalleata segnalava l'assenza di qualsiasi documentazione che permettesse di constatare che l'autorità militare tedesca vigilava all'osservanza di tale proporzione. La nota belga faceva notare che secondo informazioni provenienti da diverse fonti degne di fede, la Germania aumentava progressivamente la percentuale dei licenziamenti fino| al 25 per cento, allo scopo di potere con tale mezzo far passare il maggior numero di uomini possibile sotto le armi. Ne risultava quindi che la Germania era in grado di triplicare dall'oggi a domani gli effett.itvi della Reichswehr e di manèBre alle sue frontiere un esercito di almeno 300 injla uomini. 4 La nota belga osservava quindi che si trovano nei documenti ufficiali tedeschi cifre probatorie a tale riguardo. E' stato difatti rivelato il IR febbraio dell'anno scorso, discutendosi il bilancio al Reiclistas, che nel 19?6, 1800 volontari erano stati incorporati nella Marina. Orbene, la Marina non poteva avere che un effettivo totale di 15.000 uomini. Il rinnovamento del 1926 era stato del 12 per cento e non del 5 per cento. Il 29 maggio il deputato Roenneburg ha detto al Reichstag che il governo doveva interessarsi maggiormente dei 15.000 licenziati dalla gJdnsimcemgblmrpdecFdgrnReichswehr; oral questacifra implica\un licenziamento del 15 %, cioè di1 tre volte superiore a quello autoriz-| crediti per cento fucili se ne possono zato dai trattati. La Germania acqui-\sta inoltre grande quantità di m\ovo\materiale da guerra. Mentre la Fran-\eia non destina ai suoi acquisti di\munizioni che 39 milioni di franchi . ;i vii„„„:„ 4-„^„c„„ „„„,.„,i„ carta, il bilancio tedesco prevene 1 per lo stesso obbiettivo i5 milioni di [marrhi oro. Si calcola ufficialmente \ a 220 marchi il costo di un fucile 'mentre in realtà non ne costa che\^JJt ?_°d!L!&?'•3?5nd5. ^.^i^S?? risposto ieri. Il governo belga, dopo! «vere avuto oggi comunicazione àe\- Vesjtratto pubblicato dall Agenzia Wolff, ha redatto una risposta al -acquistare circa 200. La nota belga segnala ancora parecchie altre cifre analoghe. A detta nota il governo tedesco ha memorandnm tedesco che è stata consegnata stasera all'incaricato di affari tedesco a Bruxelles, von Keller, e che polemizza punto per punto con la nota tedesca. Il governo belga si meraviglia che la Germania gli rimproveri di avere dimenticato i sentimenti di fede e di fiducia che devono presiedere alle relazioni tra gli Stati vincolati dal patto della Società delle Nazioni e dal trattato di Locamo, laddove essa stessa ha misconosciuto questi sentimenti tentando di fare rivivere la leggenda di un Belgio che viola la propria neutralità e accusando la popolazione belerà di delitti contro il diritto delle genti. Premesse queste osservazioni il ministro della Difpsa Nazionale bplcra mantiene formalmente le cifre citate che sono state rigorosamente controllate prima di essere pubblicate. '.Petit Parisien).

Persone citate: Guera, Keller, Petit, Wolff