Monsignor Seipel attende i socialcomunisti lunedì in Parlamento

Monsignor Seipel attende i socialcomunisti lunedì in ParlamentoMonsignor Seipel attende i socialcomunisti lunedì in Parlamento Le salme trasportate di notte al Cimitero == Due funerali separati, senza corteo == Il rialzo del tasso di sconto e la ripresa degli affari ==• Gravi danni economici, l'esodo dei forestieri, la Legazione tedesca aveva noleggiato un piroscafo fluviale per il rimpatrio == Vittime indirette: migliaia di coniugi che attendevano il divorzio == La distruzione del catasto e la curiosa offerta di un mediatore == I carcerati che non vollero la libertà a a o r e o o a o a te e a a e o, i VIENNA, 19, notte. La calma è ritornata e, a giudicare dalle misure che il Governo e le autorità di polizia hanno già preso, è da prevedere che non si riuscirà a turbarla neppure domani in occasione dei funerali. Innanzitutto, è 9tato deciso che i funerali delle vittime borghesi e quelli degli agenti di polizia si svolgano separatamente: la forza pubblica renderà gli estremi onori ai compagni caduti, dopodomani. In secondo luogo, il trasporto al cimitero delle salme, lungi dall'avvenire in forma solenne attraverso le principali arterie, è già avvenuto in parte stanotte e per il resto sarà completato la notte ventura mediante grossi furgoni automobili. La cerimonia dunque si limiterà ad una benedizione collettiva delle bare nel piazzale principale del cimitero, e anche a questa cerimonia, durante la quale si capisce che saranno tenuti dei discorsi, verranno ammessi i so li parenti delle vittime muniti di speciali biglietti. II Governo ottimista Il Parlamento è convocato per lunedi venturo. Anche questo è indizio che il Governo giudica la situazione con molto ottimismo, ottimismo il quale può essere perfettamente compreso ove si pensi che, allo stato attuale delle cose, i socialisti arrischiano la posta più grossa. Dopo anni di tolleranza, per la prima volta la polizia di Vienna si è decisa a fare sul serio, e sebbene abv;a agito con una moderazione che è valsa ad evitare un maggior numero di vittime, certo è che i partiti dell'ordine cominciano a nutrire la speranza che si vogliano adottare diversi sistemi. L'aumento .dell'I per cento del tasso dello sconto, stamane aveva dato origine a un certo panico; però nel pomeriggio gli ambienti della Banca e della Borsa si dimostravano fiduciosissimi, tanto che il denaxo era ridiventato abbondante e all'estero già si facevano condizioni migliori di quelle ufficiali in Austria. I maggiori esponenti della vita economica austriaca hanno tenuto nel pomeriggio una riunione per votare un plauso al Cancelliere Seipel e al presidente della polizia, Schober, l'uomo che, bisogna riconoscerlo, ha salvato la situazione e il prestigio del Governo. Adesso si tratta solamente di stare a vedere ss il Governo è capace di consolidare la posizione conquistata e se i socialisti vogliono rassegnarsi a permetterlo. I danni Quanto al danno economico vero e proprio che i tumulti hanno cagionato, abbiamo oggi qualche cifra che però riguarda solo le minori entrate dell'erario. I danni materiali, come dicevamo ieri, non hanno potuto ancora essere calcolati. Le ferrovie deplorano una perdita, di circa dodici milioni di lire; posta, telefono e telegrafo circa un milione e 700 mila lire; trams viennesi, un milione di lire, aziende private, due milioni e mezzo. In complesso, 17 milioni e duecentomila lire, salvo aggiunte. Moltissimo risente della sommossa l'indùstria alberghiera. La direzione dell'Hotel Bristol, il più lussuoso albergo di Vienna, dichiara alla Neue Freie Presse che fino a stamane era partito 1*80 per cento dei viaggiatori che si trovavano in albergo venerdì, quando ebbero inizio i tumulti. Altre carovane che dovevano giungere, hanno telegrafato lasciando, libere lai camere. La Legazione tedesca ieri, mentre ancora non si sapeva nulla della ripresa dei traffici ferroviari, aveva noleggiato un piroscafo fluviale per il rimpatrio, via Presbur go, dei sudditi germanici, e con onesto piroscafo stamane si sono allontanate centinaia di persone. Enorme la ressa negli uffici postali e telegrafici, nei quali in certe ore n~n si poteva addirittura entrare. nDdèscmrcmtppsouptctpgdvFtdtsrMigliaia di processi distratti A poco a poco la vita riprende. Dalle strade sono scomparsi gli agenti armati, e la truppa è rientrata ttrssnpm a e e a e ai a e i nelle caserme. Anche la Camera dei Deputati non è più protetta da cordoni. Il grave problema da risolvere è quello dei processi, le cui pratiche sono andate distrutte durante l'incendio del Palazzo di Giustizia. Nè meno urgente è il problema della ricostituzione del catasto. I soli processi per divorzio ammontavano a migliaia, e con la perdita delle relative pratiche gli interessati hanno perduto una quantità di documenti personali, alcuni dei quali di difficile sostituzione. Si eia discusso per 24 ore della possibili-'à di sospendere le udienze della Corta d'Assise, ma si è poi giunti alla convinzione che è soltanto possibile- deferire i relativi processi ajle Corti di altre città. Caratteristico l'interesse col quale molte persone coinvolte in procedimenti giudiziari di seria portata sono andate ad informarsi se l'incendio avesse fatto sparire gli incartamenti. Fra le pochissime pratiche salvate, si trova quella del caso Marek, riguardante un ingegnere assai noto contro il quale era stata elevata l'accusa che si fosse reciso un piede per. riscuotere un forte premio di assicu-rrazione ltscsvvtNRmdpcvcdEsvtr. a Quanto alla ricostituzione del catasto, certo si tratta di impresa notevole. Tuttavia è probabile che si riesca a condurla a termine,più presto di quello che si eredeva, perchè degli estratti dal catasto sono posseduti dalle Banche che fanno operazioni ipotecarie, e si può dire che non esista casa viennese su cui non gravi un'ipoteca. Le operazioni eom piute nell'ultimo trentennio sono certo facilmente controllabili. Molti documenti catastali posseggonp anche i mediatori di immobili. .Anzi, uno di questi mediatori si vanta di avere un catasto completo, tanto che oggi stesso egli ne annunzia la pubblicazione al prezzo non modico di un migliaio di lire la copia. Ufficiali giudiziari... troppo radicali Ora, ai processi che pendevano si aggiungono quelli a carico dei rivoltosi caduti nelle mani della polizia. Di 353 individui arrestati fino a stamane, ne erano stati deferiti al Tribunale penale 55 sotto imputazione di delitti diversi, punibili con pene da cinque a venti anni di reclusione. Questi processi, destinati a interessare enormemente l'opinione pubblica e i partiti, avranno inizio nella seconda metà di settembre e proseguiranno poi nel mese di ottobre, epoca nella quale si sarà forse proceduto anche ad una riforma del corpo degli ufficiali giudiziari, che i disordini degli scorsi •giorni hanno rilevato di tendenze piuttosto radicali. A questo organo della giustizia viene apertamente rimproverato di avere favorito l'entrata dei compagni incendiari nel Palazzo di Giustizia, ostacolando viceversa l'opera dei pompieri e sbarrando l'ingresso au avvocati e a giudici. Anche in precedenti occasioni gli ufficiali giudiziari si erano perfino ammutinati contro dei giudici troppo rigorosi. Del resto, basterà dire che venerdì scorso una loro delegazione si recò dal Presidente, della prima Sezione del tribunale civile per comunicargli la propria adesione allo sciopero generale. A proposito di ufficiali giudiziari e di guardie carcerarie, si apprende oggi un curioso particolare: quando, sabato scorso, i dimostranti riuscirono a prendere d'assalto le prigioni di Pott.enstein annunziando ai detenuti che erano liberi, alcuni dei liberati si rifiutarono di uscire dal carcere dichiarando che preferivano di rimanere là dentro anziché affrontare il rischio della disoccupazione e della fame. I 3 russi rilasciati Fra gli arrestati che la polizja ha cominciato stamane a rilasciare, si trovano tre russi i quali, coincidenza certamente disgraziata, giovedì* sera arrivarono a Vienna dalla Russia in automobile. I tre individui, scesi in albergo del centro si qualificarono agenti commerciali del governo sovietico; ma tale qv»- . r1 clon?!n!l;rs! se, malgrado la loro in capacita di giudicare, erano elavati a liflca non valse all'indomani, mentre per le strade già infuriava la sommossa, a sottrarli ad un arresto che è durato tre giorni. Sulla presenza a Vienna di emissari dei Sovieti corrono — si capisce — infinite voci, e non è affatto possibile controllarle. Quello che in argomento scrive la Neue Freie Presse è assai opportuno. Rifiutandosi di credere che la sommossa sia stata opera ben meditata di uno o due agenti, il giornale dice : « No, la sua genesi è molto più semplice e noi possiamo definirla con poche parole. I capi socialisti avevano valutato al di sotto del giusto l'efficacia dei loro stessi discorsi, l'attività dei loro giornali, del loro radicalismo. Essi avevano detto e ripetuto alle masse per tante centinaia di migliaia di volte che contro la loro esplicita volontà in Austria non avrebbe potuto accadere nulla, che la borghesia voleva la loro rovina, che la -borghesia, vinta nelle elezioni, era in sfacelo, e che sarebbe bastato ancora un solo passo per distruggerla per sempre. Le masse dunque non potevano rimanere più immuni dall'isterismo e dagli scoppi di cieco odio. Come dovevano epiestj ragaz- l i o a i a o n i . ì ò e i : i e o i e a , a e o i »- giudici in materia poliitica? ». Quanto alla situazione odierna, il giornale invita il socialismo a ripiegare le bandiere, e ad eliminare gli elementi rivoluzionari. Se i socialisti non si decidono oggi a scegliere fra la legalità e il terrorismo, è convinzione della Neue Freie Presse che essi si scaveranno la fossa con le loro mani. Socialisti e comunisti 11 commento alla situazione dell'organo del partito socialista austriaco è redatto in tono minore. L'Arbeiter Zeitung, non potendo dire che il partito ha deciso la fine dello sciopero perchè ha avuto una fantastica paura delle conseguenze estreme alle quali si sarebbe esposto facendo continuare la lotta nelle vie, dice che il ritorno alle officine e la ripresa delle comunicazioni fomiscopo la palese prova della disciplina dell'esercito operaio; nega che esso abbia capitolato e mette in rilievo che la decisione è stata presa prescindendo (il che è vero) da qualsiasi speciale impegno col Governo. Il partito è dunque libero di agira oggi come ieri; e oggi come ieri potrebbe, con un semplice telegramma circolare — sono parole dell'Arbetfer Zeitung — arrestare nuovamente i treni e il telegrafo. Ai comunisti che a vrebbero voluto la lotta a tutti i co sti, dichiara che essi ignorano il sen so della responsabilità. In materia di opinione comunista, vale la pena riferire qualche brano dell'articolo che ieri sera determinò il sequestro dell'Abend. Il giornale chiamava « delinquenti » il prefetto della polizia, Schober, e i membri del Governo; diceva che la rivolta delle masse non era in grado di capirla altri che chi non avesse avuto sangue nelle vene. Invocava l'espiazione avvertendo che se espiazione |jidn ci fosse stata, questo avrebbe si gnificato schiudere le porte alla rea zione. Quindi VAbend poneva vere e proprie condizioni a nome del proletariato comunista : la destituzione di Seipel e di Schober, il passaggio del la polizia federale agli ordini del borgomastro socialista di Vienna. Sotto una fotografìa raffigurante il palazzo di Giustizia in fiamme, VA bend scriveva: «Il popolo si vendica dell'offesa al suo senso di giustizia». Ora, se i socialisti e comunisti viennesi non sono d'accordo, come può essere VAbend cosi generoso da proporre che la polizia federale venga posta agli ordini del borgomastro della capitale austriaca, oggi uno dei più autorevoli capi del partito socialista? Non si creda clic VAbend sia un giornale comunista a scarsa diffusione a somiglianza degli altri che si stampano nel pesto dell'Europa. In gran parte, a motivo del suo basso prezzo, VAbend è attualmente il giornale austriaco della sera che vanta la più "forte tiratura. Esso è per di più assai attivo. ITALO ZIN8ARELLI. anpcQsndtzgsU Dichiarazioni di Seipel Vienna, 19. notte. II Cancelliere mons. Seipel ha fatto ai giornalisti esteri alcune dichiarazioni sui recenti avvenimenti. Egli ha detto: « Essi sono i più dolorosi che la capitale abbia vissuto e, per II numero delle vittime, sono- anche 1 più gravi che si siano verificati dal 1848 in poi. Questa volta lo Stato e il Governo sono stati trascinati nel conflitto senza alcuna colpa, in seguito allo svolgimento di un processo sul quale nessuno poteva avere la benché minima influenza, poiché la metà dei componenti la giuria del processo apparteneva alla classe* dei lavoratori. Nessuno aveva pensato ad una estensione tanto grande del conflitto, il quale avrebbe dovuto limitarsi ad uno sciopero di protesta di 24 ore. Lo sciopero di protesta e lo sciopero illimitato delle comunicazioni sono ora terminati. Il Governo, con l'ausilio della polizia e delle truppe, ha ottenuto sollecitamente la fine dello sciopero delle comunicazioni e sriera di potere riparare ai danni col lavoro e coll'economia ». Mons. Seipel ha poi aggiunto: « Le vittime della passione politica sono da rimpiangere. Finora era orgoglio del popolo austriaco di avere superato i tempi più difficili senza un sanguinoso tentativo di rivoluzione. Il buon senso della popolazione cercherà, col lavoro, di far dimenticare il sanguinoso esempio dì questi due giorni. A questo compito il Governo stesso lavorerà con tutte le sue forze senza cessare di sperare nel pacifico progres sn del popolo austriaco ».