Tecnica agraria e credto z

Tecnica agraria e credto z Tecnica agraria e credto z Bisogna che i due fattori, da cui si intitola questo scritto, vadano insie.me, e l'uno sia buon tramite del' l'altro. Il credito, quale è attualmente invocato dagli agricoltori, che devo loro permettere di vendere con calma i raccolti e sanare le deficienze avvenute nel capitale di esercizio a causa della rapida contrazione dei prezzi dèlie derrate, non è il credito agrario propriamente detto, giacché, data l'urgenza di provvedere, e lo scopo a cui serve, è condotto ad avere prevalentemente carattere fiduciario. Fiducia merita bene, nella sua grande massa, l'agricoltore italiano: sobrio, onesto, se pure accorto, net riconoscere i suoi impegni, non incline a passi arrischiati, e desideroso di formarsi un risparmio proprio, ai tini della maggiore dotazione e fruttuosità della azienda, meglio che ricorrere al prestito. Ed è giusto quindi che, quando il bisogno incalza, possa attingere alle grandi correnti del credito ordinario. Ciò spiega come il Capo del Governo alla adunata dei rappresentanti dì istituti di credito, che ha tenuto presso di sè giorni addietro, non siasi limitato ad invitare quelli di tali enti che in modo specifico compiono operazioni di credito agrario; ma assai abbia allargato la cerchia dei chiamati. B credito fiduciario dell'agricoltore non è il credito aUa terra, espressione questa che, ad indicare il vero esproprio credito agrario, non è puntò eufemistica, giacché significa che, a'dare carattere e sostanza alle operazioni di prestito, interviene il criterio della applicazione razionale di determinati mezzi di coltivazione al suolo, e il credito, salvo speciali casi, viene effettuato in merci anziché in denaro. In tal modo il credito sia vivifica di una azione che lo rende strumento sicuro per il conseguimento di una nuova produzione. Il metodo si è affermato liberamente, a principiare da oltre un trentennio, mercè l'opera feconda dei Consorzi agrari cooperativi ed istituti congeneri, dai quali gli agricoltori hanno tratto e traggono concimi, semi, alimenti per il bestiame, materie anticrittogamiche, strumenti e macchine ed altro, che essi pagano il più spesso a respiro; alla loro volta i Consorzi valendosi, perchè ciò possa avvenire, del credito che loro è fatto da istituti locali e dallo istituto di emissione mediante il risconto. Questa ottima forma di credito, connessa dai Consorzi agli agricoltori, si sussidia dell'opera di propaganda svolta dalle Cattedre ambulanti di agricoltura, ed ormai le merci, che in W. Hnwdo^alle campagne, animano a^centrnaiffé centinaia di milióni di lire ogni anno; di guisa che, nello stretto legame fra tecnica floricola e credito, il ritmo della (igneo I tuta muove sicuro e spedito verso' rniove conquiste. 1 Ciò che spontaneamente' è sorto, e «i èsvolto per virtù della libera iniziativa: in molte regioni d'Italia, soprattutto del Nord e del Centro, è divenuto insegnamento a comporre norme di legge — testo unico del 1922 e decreti successivi — le quali, mantenuto integro il concetto dell'accertamento dell'impiego del prestito, vi aggiungono quello della garanzia reale del medesimo, assicurata sulle scorte, sui prodotti della terra e sul la terra stessa. Il campo delle possi bilità in tal modo si allarga, quale dalla legge è tracciato ad Istituti speciali di credito agrario, a Banche popolari, a Casse di risparmio, a Consorzi agrari ed istituti congeneri Di notevole importanza sono le disposizioni che riguardano i prestiti per 1 miglioramenti di carattere fon diario, e mirano al programma ideale'avvenire della agricoltura itatia na, da svolgersi con mezzi di grande portata. Su di che molto è dà dire. Ne parleremo, occorrendo, un'altra volta. s * Ora urge, a preparazione 'rMla nuova campagna, tenere presente il credito agrario d'esercizio. Mai abbastanza sarà caccomandato agli accennati istituti di spingerei loro aiuti ad assicurare l'investimento nella terra di quanto è necessario per ot tenere nel venturo anno abbondante raccolto. E* 'un credito questo che non ammette deviazioni nel suo collocamento, e dal quale l'agricoltore guidato dal consiglio tecnico altrui e da quello che la sua stessa esperien za gli suggerisce, trarrà i maggiori vantaggi. Non 6 luogo qui di raccogliere i numerosi dati statistici che stanno a definire l'attività svolta dagli istituti in questo campo: ma non è fuori d'n pera indicare tipicamente due regioni d'Italia, lontane fra di loro, aventi economie agrarie a caratteri spie ratamente diversi, il Veneto e la Si cilia, le quali dal credito, agrario •rsegono notevole incremento alla •.viltiyazione della terra, mercè l'ope :';i di enti speciali, contemnlati dalla Verge: l'uno la Sezione autonoma di '•••■t'rììto aarario deIVlatiluto di. credili foderale dellp Venezie: l'altro li ::,'-Jonp. di credito agrario del Banco n Sicilia. Il primo ha un capitale che si av vicina a 60 milioni di lire, il quale venne formato per la maggior parte [in istituti locali di credito, è ognuno «a. quanto sieno numerosi nelle tre Venezie; organi intermedi efficacissimi di distribuzione e di garanzia del credito. Dal 1922 a tutto lo scorso anno la Sezione ha collocato circa i'iezzo miliardo in operazioni di schietto credito agrario, promosso e vigilato da competenti organi tecrii ci, e, ciò che più monta colla spiccata tendenza ad un notevole annuale incremento. Nel 1926 l'ammontare delle operazioni fu il doppio di quel lo del. 1925 e assai più esse cammine rebbero se, dovendo necessariamente la Sezione funzionare in parte col ri sconto, questo non le segnasse limiti Che, nelle contingenze attuali, sarà hene vengano allargate. ! Ma 11 Veneto, verrà osservato,- ha divisione grande della proprietà, 'do-. qdsfecèci gggmleeladapstclimmne1sgapmotrdinhdqafcIitmpdsGrndgictpaurCncttfigcdmsmst vieia di istituti di credito, di istzione agraria, di assistenza comunicazioni facili e rapide; un insieme di circdstanze che spiega questa come ogni altra ragione di progresso della regione benedetta. Non vedeste come essa risorse, quasi per incanto, dalle sue rovine di guerra? Grande propulsore del successo fu quel medesimo Istituto federale di credito che si completò colla Sezione di credito agrario. Ma è la regione tutta, nel suo insieme, colla splendida sua vitalità, che crea i miracoli! Non diciamo le genti singole, che l'Italia le ha capaci di grandi cose dovunque! Or bene, eccovi la Sicilia che, magnifica nel suo legame alla patria comune, eppure avente un assetto che le dà caratteristiche di una unità economica quasi a sé stante, che dalla cintura, coltivata palmo a palino di giardini fiorenti di agrumi, passa al latifondo arido ed impervio, al rapido ed intenso lavoro, ha saputo spingere e spinge la propria agricoltura verso nuove mète con effetti che per nulla lasciano invidiare quelli conseguiti da altre regioni, e ciò mediante il credito agrario sapientemente condotto dalla speciale Sezione del Banco di Sicilia. Nel decorso anno 1926 i prestiti di esercizio giunsero alla cifra di circa 135 milioni. Lasciamo per ora di considerare quelli per miglioramenti agrari e fondiari che diedero- luogo a[la formazione di oltre 2000 nuove piccole proprietà, al piantamento di milioni di viti e migliaia di aranci, olivi, mandorli e altrepiante da frutto, alla.costruzione di fabbricati rurali, di cantine, di strade, di canali di Irrigazione, ecc. I prestiti di esercizio furono divisi in oltre 45 mila operazioni,;alle quali hanno partecipato tutte le categorie di agricoltori: proprietari, affittuari. mezzaiuoli, enfiteuti, al fine di provvedere loro semi, concimi, macchine ed altro, prevalentemente ad impiego nelle colture seminative. La Sezione effettua il credito agrario in parte direttamente coi maggiori agricoltori, ina nella parte più cospicua attraverso ad enti intermediari, che raccolgono i piccoli agricoltori e che la Sezione, con una azione intensa di propaganda e di guida, promuove nell Isola. Al 31 dicembre scorso-tali emigrano in numero di 353, dei quali 283 costituiti in forma di Società cooperative in nome collettivo; l'aureo principio del Raiffeisen, trapiantato in Italia dal Wollemborg: l'uno per lutti e tutti per uno; onde ogni socio è responsabile senza limitazione col proprio patrimonio delle operazioni compiute dall'ente. Nulla è rischiato o perduto, sotto la vigilanza della Sezione, perchè le operazioni hanno limiti segnati, proporzioni giuste e disciplina di opportuni controlli. Il patrimonio dei soci, appartenenti in Sicilia a dette Società in nome collettivo, si valuta di oltre un miliardo. Sono questi i miracoli della cooperazione. Guai a toccarli! Mirabile è l'organizzazione, data dalla Sezione alla propaganda tecnica, la quale si compenetra ed alterna con quella per lo sviluppo del credito, ed è condotta da Uffici e funzionari proprii della Sezione e dal personale delle Cattedre ambulanti e degli altri istituti agrari, operanti nell'isola. Gli uni e le altre hanno rapporti continui colla Sezione a mezzo.della Unione delle istituzioni tecnico-agrarie della Sicilia, fondata dalla Sezione che la dirige. Cosi non è a dire di quali e quante opere la Sezione sia stata iniziatrice ari incremento della agricoltura isolana. Caratteristica è la introduzione, rapidamente avvenuta in questi ultimi tempi in Sicilia, dei trattori — parecchie centinaia —, le macchine precipuamente indicate a sostituire il bestiame da lavoro e a introdurre nella azienda una forza motrice atta ai più diversi usi. Quale rivoluzione ai prepara nel latifondo! Ma qui è necessario ricordare l'opera energica spiegata dal prefetto Mori, sotto l'impulso ,del Capo de.l Governo, per sradicare la delinquenza dalle campagne siciliane, senza di che l'adozione di metodi perfezionati di coltura non avrebbe potuto avere luogo. Pure nell'uso dei concimi chimici la Sicilia sta fra le regioni d'Italia che più progrediscono. Si noti infine che l'isola, in questo benefico svilunpo di credito agrario, mentre la Sezione non ha che un capitale di circa 25 milioni di lire, fa coi pròpri mezzi, copiosamente raccolti in forma di depositi a risparmio fra le stesse classi rli rali produttrici. E pare che basti per dimostrare lo asserto, da cui queste rapide considerazioni furono mosse; che. cioè a mantenere l'agricoltore italiano sulla.via che la « battaglia del gravo i> gli ha tracciata, la intensa ap plicazione dei mezzi tecnici alla coltivazione della.' terra, non è sufficiente che il credito, solo perchè tale, soccorra a bisogni genericamente espressi. E' necessario che la richiesta nasca dalla persuasione che l'agricoltore abbia di potere fare uso profittevole del denaro avuto a prestito, "e venga, preceduta ed accompagnata da "una opera assidua dell'istituto di credito, di cui la mèta sia di chiamare la terra a divenir»1 la attrice prima elfi Barante sicura di una nuova produzione. Quale migliore funzione del credito," congiunto alla tecnica agraria? GIOVANNI RAINERI.

Persone citate: Fiducia, Mirabile