Insegnamenti d'una battaglia

Insegnamenti d'una battaglia Dopo le manovre dell'Armata Insegnamenti d'una battaglia (Dai nostro inviato) Da bordo della «Duilio», 1, notte, /Le esercitazioni navali, conclusesi ieri con la grande rivista dell'armata nel golfo di Gaeta, all'augusta presenza dell'erede al trono, comportano un riepilogo delle osservazioni e degli insegnamenti che da esse emergono. In un primo tempo si è assodato, dalle manovre odierne, che, col favore di speciali circostanze meteorologiche e con un poco di fortuna — elemento di primissima importanza nella guerra navale, come del resto in ogni azione di guerra — è stato possibile agli attaccanti audaci forzare di nuovo la congiungente cagliaTi-Trapani, ed entrare nel bacino del Tirreno, prima che alla difesa fosse reso possibile un intervento tempestivo. Il Tirreno violato L'ammiraglio Bonaldi, comandante in capo della flotta attaccante, aveva diviso la sua azione in tre momenti: tagliare la conjriungcnte Cagliari-Trapani, eludendo l'agguato dei sommergibili avversari ed evitando il possibile contatto con le forze nemiche concentrate a sud della Sardegna e a nord della Sicilia; penetrare col suo gruppo di azione e la nave porta-aerei nel golfo di Napoli, allo scopo di bombardare la ciltà e i posti strategici viciniori, prima ancora che le forze della difesa potessero intervenire; raggiungere il suo gruppo di sostegno; e Insieme con esso tentare la riuscita rial bacino del Tirreno, attraverso l'arcipelago Libano, per raggiungere La Spezia, baso nord della sua flotta. Abbiamo visto, nello svolgimento delle operazioni, che molto gli attaccanti hanno dovuto all'elemento fortuna e all'elemento tenebre; ma molto più ancora essi si sono avvantaggiati dalle condizioni meteorologiche, che hanno impedito ai difensori di conoscere in tempo il movimento degl'attaccanti. Poiché sta di fatto che il dirigibile Esperia, a malgrado del tempo piovoso e a malgrado del buio notturno, è riuscito, alle 3 del mattino, ad avvicinare la flotta aitaccante e a segnalarne la rotta. Purtroppo però le segnalazioni radiotelegranc.be non hanno potuto essere intercettate che tre ore dopo dall'ammiraglio Cuturi, comandante del partito azzun-o. I gruppi di sostegno Dunque, nonostante un attivo servizio di vigilanza, con tutti i mezzi (sommergibili in agguato nella rada di Sant'Antioco e nella congiungente Cagliari-Trapani, e dislocati in difesa del golfo di Napoli e nell'arcipelago toscano, nonché l'esplorazione aerea azzurra); nonostante che si sapesse la data dell'inizio del primo movimento della flotta attaccante, e stato ad essa possibile entrare nel Tirreno. Non le è stato però del pari possibile riuscirne senza grav'. perdite, alle quali altre se ne sarebbero potute aggiungere, sia per l'attacco del sommergibile « F. 7 » contro il gruppo di sostegno del partito rosso, sia per gli apprestamenti di difesa e di offesa aerei e subacquei, presso il passaggio della Capraia. Queste esercitazioni navali hanno anche dimostrato un'altra verità assiomatica: cioè l'importanza dei gruppi di sostegno. Infatti i rossi hanno potuto sfuggire alla manovra difensiva azzurra perchè avevano alle loro spalle il polente gruppo di sostegno, che hanno raggiunto: altrimenti il gruppo di azione offensivo, dopo compiuta l'azione nel golfo di Napoli, non avrebbe potuto ritrovare le vie del ritorno, sia seguendo una rotta al nord — come ha fatto l'amni. Bonaldi — sia seguendo una rotta al sud, come avrebbe potuto fare. Dunque il groppo di sostegno ha avuto una importantissima funzione che però va messa nella bilancia coi rischi da esso corsi contro gli agguati dei sommergibili. Eccellente prova hanno fatto contro gli agguati subacquei e contro le mine i cacciatorpe nere e l'opera di dragaggio, com- quella per le grandi navi, che, iella grande guerra, cosi in que .novre ha dato risultati brillan -L'insidia subacquea T-e però la possibilità dei nelle attuali esercitatener presente che, nelle mmergibili si trovano in e di vantaggio rispetto izione di vantaggio che guerreggiata evidente avrebbe. Essi infatti, oni, conservano la veli mentre le navi mar4 ridotta. Oltre a ciò, ;iano un siluro in date alcolo di punteria, il -itiene giunto a destisi sa che in guerra lo dell'esattezza della è alcune volte sotciali condizioni che ^efficace l'offesa. Aldi sfavore per le ■no* \n, confronto '«quella che nezzo di aio effllì ut tao /chi dei sommergibili: vale a dire la rotta a zig-zag. Occorre anche dire, per l'esatta valutazione dei risultali degli agguati dei sommergibili, che quelli a disposizione dei due partiti nelle attuali esercitazioni erano tanto numerosi quanti in guerra non po trebberò essere, per speciali condizioni di riserva e di vastità del campo di operazione. Ad ogni modo, comunque si osservi la differenza tra esercitazioni navali e guerra guerreggiata, resta assodata in pieno e fermamente tutta l'importanza dei sommergibili per opere di difesa e Hi offesa; e restano ottime le prove che questo naviglio ha dato nelle manovre attuali, sia nella protezione del golfo di Napoli, dove ha inflitto agli attaccanti la perdita di due. importanti unità — un incrociatore di 10 mila tonnellate, e un incrociatore di 5 mila — sia nell'offesa al gruppo di sostegno attaccante, mettendogli in pericolo una corazzata, sia nell'apprestamento difensivo dell'arcipelago toscano, sia infine nel servizio di esplorazione e di-informazione. Le forze aeree Per gli aerei abbiamo in queste esercitazioni assistito a una più efficace azione e a un più tempestivo collegamento tra cielo e mare, di quello che non avvenne nelle manovre degli scorsi anni. Le squadriglie di esplorazione e di bombardamento hanno dato risultati veramente efficaci e tangibili. L'esplorazione dei dirigibili soprattutto — e l'episodio dell'Esperia — e una prova palmare — si ò dimostrata efficacissima, perché t riuscita a compiersi a malgrado della notte, delle nuvole basse e dei piovaschi. Quello che occorre assicurare ò una maggiore facilità di comunicazione tra aerei e navi. Tornando al servizio di esplorazione da parte dei sommergibili, bisogna pur dite clic, in una prima fase, esso non ha dato 1 risultati che st speravano: giacché nè i sommergibili azzurri iif quelli rossi hanno potuto avvistare l'uscita delle flotte avversarie dalle loro basi. Ma ciò evidentemente fu dovuto alle speciali condizioni del tempo: perchè l'anno scorso, invece, l'esplorazione dei sommergibili si palesò, Un dal primo inizio dell'azione, di efficacia suprema. Quindi, senza entrare in discussioni tecniche, che certo non potrebbero essere fatte che da competenti specializzati, è certo ohe per l'esploia zione ì sommergibili costituiscono un elemento importantissimo; ma che essi non escludono e non elidono altri mezzi. Sempre nel campo dell'esplorazione, si è visto come sia difficile la ricerca di una flotta navigante in una notte illune e piovosa. Il naviglio leggero esploratori, cacciatorpediniere e mas — ha ancora una volta rivelato la sua importanza sia come difesa che come offesa nella guerra sul mare; ma del pari, come ho detto in principio parlando dell'azione offensiva su Napoli, le grandi unità da battaglia hanno riaffermato a loro volta come, por rendere efficace l'opera del naviglio leggero, sia necessaria ad esso l'assistenza e l'appoggio delle grandi navi. In attesa del giudizio Il pubblico -non deve certo trame deduzioni assolutistiche da quelli clie possono sembrare i risultati delle e dierne esercitazioni; ma concludendo su quello che 6i può dire senza avere l'aria di anticipare i giudizi che sono riservati all'illuminata competenza digiudici navali e dei tecnici, che si riti uranno fra tre giorni «otto la preside' za dell'ammiraglio Nicastro, è chiaro che una flotta aereo-marittima completa deve essere formata da tutti i mezzi offensivi e difensivi: naviglio leggero molto veloce, grandi navi, sottomarini e ogni specie di aerei, cioè idrovolanti di 6corta e da caccia, idrovolanti da ricognizione e da bombardamento, idrovolanti siluranti e idrovolanti per le osservazioni di tiro. Tutto ciò è quanto la nostra modesta percezione ha tratto dall'assistere alle varie fasi delle ultime esercitazioni na vali; ed è quanto in genere abbiam sentito ripetere da coloro che vivono la vita delle navi, e che dello 6tudio dei problemi marittimi fanno la loro mis sione, cui sono vototi con generosa passione. Non ripeterò mai abbastanza, dopo dieci giorni di permanenza a bordo delle potenti unità dell'armata quanto grande debba essere la riconoscenza del Paese verso i suoi soldati di mare — capi e gregari — e come la Marina italiana abbia dato ancora una volta notevoli prove del suo alto spiri tn patriottico, del suo sentimento squi sito del dovere e della disciplina e d-^1la sua indefettibile dedizione alla Patria invitta e invincibile. Talché il Paese può ben essere sicuro che la sua armata gloriosa è all'altezza dei còni piti che il Duce, nella sua lunVimfnm te e armonica concezione della poten za e de .le fortune «/'Italia ad essa altlda, per la now jWn grande gloria r per il nostro pimgvandc avvenire. USEPPE SOM»iU gsnlqzsdPhlcsaiztIddciSTgcdtgAecdnpSvvgdDndcggCMlgCpiaXscmsipuatgUgdsdlmsttncmlI»:»

Persone citate: Aldi, Bonaldi, Cuturi, Duce, Nicastro