La fase concrete delle manovre navali la smagliante parata nel golfo di Gaeta

La fase concrete delle manovre navali la smagliante parata nel golfo di Gaeta La fase concrete delle manovre navali la smagliante parata nel golfo di Gaeta ( <- r\ o ** * j- o Ittvl8i:i)l Da bordo della R, Nave n Duilio -, 30 notte. I lettori sanno che le ostilità sono cominciate alla mezzanotte del 26 giugno, in quel momento la situazione dei due partiti era la seguente. La flotta rossa era concentrata a Santo Antioco composta di due incrociatori di 10.000 tonnellate, due flottiglie di cacciatorpediniere, una nave porta-aerei e due corazzate. Le sue coste erano: La Maddalena, Santo AriHoco, La Spezia con proibizione di passare il canale di Piombino. Alla Maddalena si trovava una Bottiglia di sommergibili di grosso tonnellaggio, mentre la dislocazione degli aerei era a Terranova Pausania, Spezia. Orbetello, Vigna di Valle e Ciamplno. Le forze del partito azzurro erano cosi dislocale: a Cagliari due incrociatori e una squadriglia di cacciatorpediniere; a Trapani una flottiglia di cacciatorpediniere con 11 conduttore di flottiglia Pantera; a Palermo gli esploratori Brindisi, Riboly e Premu(la. A Messina il gruppo i\ sostegno con le navi da battaglia Cavour e Dante e tre squadriglie di cacciatorpediniere. Gli aerei azzurri erann dislocati a Livorno, Pisa. Palmas, Augusta, -Napoli e Ciumpino. Questa era la situazione dei due partiti all'inizio delle ostilità. Come i lettori già conoscono, la giornata del 27 trascorse per il partito ro.-so in attesa. Intercettazioni radio-telegrafiche e metriche hanno rilevato i movimenti di unità navali, ! probabilmente sommergibili. nella prossimità della conginrigente Cagliairi-Trapani, mentre esplOMzioni aeree 1 sulla cositi di levarne della Sardegna, , fatte fare nella mattinata, non ave a vano dato alcun risultato. Il partilo azzurro da parte sua compì, durante tutta la giornata, continue Ispezioni aerep non rilevando alcun movimento navale avversarlo. Soltanto presso Carbonara avvistò un velivolo rosso in esplorazinne. I due partiti stabilivano la vigilanza più rigorosa alle basi avversarie da parie dei rispettivi sommergibili, sicché gli azzurri supponendo l'uscita dell'avversario da S. Antioco al iramonto intensificarono la v „:i„„„„ ,. ■-*"'■ w„'£« '„*!>>-a o 0 la eonginngente Cagliari-Trapani, impegnando anche un dirigibile ad essi assegnato e i rossi intensificarono l'azione lungo la costa meridionale della Penisola. La prima fast L'armata rossa lasciò la rada del golfo di Palmas alle ore 10 del giorno :.i nel seguente ordine: precedevano il gruppo di azione composto dai rinyirclilatori Ilari ed Ancona e una flottiglia di cacciatorpediniere; seguiva la nave porta-aerei con una squadriglia di cacciatorpedmiere e infine veniva il gruppo di sostegno, composto delle navi da battaglia Duilio e Daria, affiancate da una squadriglia di caccia. La flotta rossa navigò nella sera chiara in direzione sud-ovest, attraversando una zona estremamente delicata per l'esplorazione dei sommergibili avversari che si trovavano vicinissimi e in numero rilevante. Ma l'elemento imprevisto rese impossibile qualunque esplorazione sull'avversario: la notte e un piovasco che cadeva ininterrotto aumentarono 1 oscurità dell'atmosfera in modo da rendere difficile ogni probabilità di avvistamento. Le ore che trascorriamo a bordo della Duilio sono veramente movimentate. Si sa come i sommergibili avversari sono vicini e si aspetta da un momento all'altro di vederli apparire. Ma essi non ci hanno evidentemente segnalato. Intanto, attraverso le nuvolo della notte piovosa, il dirigibile Esperia del partito azzurro svolge la sua azione esploratrice, mentre la flotta rossa sfuggita alla squadra dei sommergibili dinanzi al golfo Palmas prosegue la sua rotta tagliando all'alba •la congiungento Cagliari-Trapani. E' ormai sicuro che i gruppi di azione attaccanti arriveranno nelle acque di Napoli. L'Esperia riesce pertanto alle 3 del mattino ad avvistare le forze rosse, ma le sue segnalazioni per le variazioni- atmosferiche non possono essere raccolte che tre ore dopo dal comandante del suo partito. Già In seguito all'allarme di un semaforo di Sicilia, le forze azzurre di Cagliari hanno lasciato la loro base per congiungersi col resto delle forze del loro*partito. Riepilogando dunque, questa prima parte della fase delle operazioni risponde alle previsioni fatte e cioè la possibilità per gli attaccanti, profittando della notte e del piovasco e dell'elemento fortuna (che non ha poca importanza nella azione navale), di attraversare la congiungente sardo-sicula. Vedremo ora però con quanto pericolo per i suoi movimenti seguenti. Vi ho detto chri la flotta rossa è stata completamente individuata dal dirigibile Esperia. Essa prosegue in^-.nto per la sua azione navale costiera nella formazione prestabilita. Alle ore 10 non risulta ancora se le forze rosse siano state avvistate dai sommergibili azzurri disposti a levante della congiungente Cagliari-Trapani. Da parte sua il partito rosso ha dato istruzioni perchè i suoi dirigibili esplorino con i velivoli il mare che il gruppo di azione dovrà percorrere da solo nel momento in cui sarà difficile avere l'assistenza immediata della flotta di appoggio Questa serie di misure di precauzione è completata da sbarramenti di sottomarini verso l'alto Tirreno per aver, nella ritirata, tempestive notizie delle forze che eventualmente lo inseguissero, e a necessario completamento di quelle che in un primo tempo sono state dislocate allo sbocco dello stretto di Messina e innanzi a Palermo Il partito azzurro oltre ai sottomarini scaglionati attraverso la rotta prò ba.bile del partito rosso ne ha inviati alcuni dn Napoli, dalle Isole Pontine e dall'Arcipelago Toscano. Uno sbarramento difensivo azzurro di mine è stato posto nel golfo di Napoli a nord, ■verso Gaeta, e nel basso fra l'IJlba e la Capraia. In questo momento può darsi che la totalità delle forze di esercitazione siano in moto. Sapremo fra poco ciò che è accaduto nello spazio di tempo trascorso dalle 10 alle 12 del giorno 2-S. L'azione d'un sommergibile Noi che siamo a bordo della Duilio abbiamo modo di assistere verso le 12,30 ad un episodio veramente emozionante. Mentre seguitiamo indisturbai: nella nostra navigazione fra i flutti del mare, diventati, nel frattempo molto mossi, un sommergibile azzurro « F, 7 » compie un'azione brillantissima. Esso s! accosta al gruppo di sostegno del partito rosso, che non è riuscito a individuare il suo periscopio date le condizioni del mare, e con brillante manovra si caccia fra i cacciatorpediniere Calafatimi e San Martino che scortano la R. Nave Duilio, lanciando contro di essa una coppia dsiluri alla distanza di 2000 metri circaPoi si immerge. La voce dell'aiiacco è ormai diffusa da prora a poppa della corazzala e tutti si domandano se il somnwrgibile avversario sia riuscito a colpire: è ciò che ci dirà il giudice na vale e che si saprà più tardi. Ufficiali marinai, ed anche noi borghesi, cape irregari ai loro posti di combattimento aguzzano gli occhi, compulsano le carte, puntano 1 cannocchiali. Non svive che 1' appassionata vicenda del l'ora. Ai posti di combattimento sono gli uomini di truppa, pronti al comando sulle gabbie di acciaio, sulla coffa, e le vedette e gli ufficiali vanno e ventrono intercettando segnalazioni i e impartendo ordini brevi e secchiB ,w, piesto pero l'equipaggio esulta. I *lu-"i di campo hanno emesso il loro giudizio di competenti: l'azione dell'» F. 7 », se pure è stata brillantissima e degna di elogio, non è riuscita. 1 siluri non hanno raggiunto e colpito la Duilio. Ma se l'azione offensiva non ò riuscita in pieno è stato ben vero possibile all'. F. 7 » di segnalare al comando degli azzurri la formazione completa del gruppo di sostegno avversario. Dalle 10 alle 12 velivoli azzurri hanno fatto continue esplorazioni sulla formazione rossa. r,fcn una intensa azione aerea, potemio riconoscere a riistanza le forze dei rossi e la particolare loro formazione. L'azione di Napoli La nave porta-aerei prosegue la sua marcia verso Napoli, alle 14 la portaaerei ha raggiunto il posto dove erano 1 velivoli venuti incontro da Orbetello, e alle 14.30 ha lanciato la squadriglia acrea di combattimento all'attacco di NSpoli, ritirandosi poi sotto la piolezione del gruppo di sostegno del suo partito. In questo momento l'ammiraglio Tanca, comandante del grup po pesante azzurro, perfettamente a eonoscenza della rotta del gruppo di sostegno rosso, lo segue con gli espio- raiori ria 10.000 tonnellate Quarto e Ve ner.ia. mentre l'ammiraglio Cutuii, comandarne in capo dell'Armata azzurra stima inutile agni tentativo per ev^tane.J llntn'^ijHMiti.'irdaivento i -li Napoli, rentatìvo"6nì7iti tardivo, e ordina alle forze concentrate a Palermo ed a Napoli, e cine gli incrociatori Brindisi, ftibotu e Premuda e alla flottiglia di cacciatorpediniere Pantera, Fauno e Sella, di fare rotta verso il nord per conghingersi con le forze dell'ammiraglio Tanca. Una notizia che in tempo di guerra avrebbe emozionato assai, ci giunge intanto e per qnamo aitesa richiama lutta la nostra curiosità. Allo ir, l'ammiraglio Bonaldi comandante in capo del partito rosso con gli incrociatoli Bari, Tiare e Leone e sei cacciatorpediniere è giunto nel golfo di Napoli ed lia bombardato prima Pozzuoli, poi Castellammare poi Torre Annunziala e infine la città, mentre i velivoli lan! ciati dalla nave porta-aeroplani, giun- ..ui, nana ii.lvk ijui ta-ai-iuu itili, wiuri ! <j,»'le K-P Pel Porto di ^apolì.Va a a a o diuvano l'azione offensiva contro la metropoli partenopea. Naturalmente, trattandosi di pure esercitazioni, la cittadinanza napoletana non si sarà accorta dell'aziono se non per il superbo panorama che certamente avrà offerto nel golfo incantato la flotta dell'ammiraglio Bonaldi e per le brillanti evoluzioni degli aerei sulla città affollata nel pomeriggio. « Contatto di battaglia » Alle 16,30 pertanto 1 velivoli azzurri di Napoli, usciti in crociera fuori del golfo, avevano avvistato le forze avversarie e ne avevano dato notizia al loro comandi. Compiuta l'azione offensiva l'ammiraglio Bonaldl ha subito lasciato il golfo di Napoli facendo rotta verso nord-ovest per incontrarsi all'alba del giorno seguente col suo gruppo di sostegno e continuare il programma di ritirata verso la sua base nord, cioè La Spezia. Intanto, avendo appreso dal suo dirigibile il movimento delle farze azzurre, Tammiraglio ha provveduto ad inviare al gruppo di sostegno due cacciatorpediniere di scorta. Uscendo dal goiro di Napoli il gruppo di azione i sso ha avuto contatto di battaglia con i sommergibili azzurri dislocati verso le. isole Pontine, contatto vivacissimo e brillantissimo, nel quale ha subito la perdita dell'incrociatore di 10.000 .tonnellate Rart-e' dell'ìncrociatcre di 5000 tonnellate Tigre, messi fuori di combattimento dai siluri del partito nazionale. Comunque è stato pos siblle al gruppo attaccante, col favore di speciali condizioni meteorologiche e coll'aiuto dell'elemento fortuna, poter penetrare nel Tirreno prima che fosse stato possibile un tempestivo intervento delle forze nazionali, e bombardare centri tanto Importanti della costa meridionale. Esso lo ha potuto fare non senza gravi perdite che hanno un peso rilevante sulla opportunità da parte di ur. attaccante di tentare o meno una azione similare. Verso le 18 le forze dell'ammiraglio Cuturi e atlVammiraglio Tanca stanno per riunirsi, seguendo la rotta lai gruppo di sostegno rosso. Il loro scopo è quello di attirare gli avversari verso il nord e di impegnare combattimento in mare aperto. Dalla coffa del Duilio, ove abbiamo stabilito il nostro osservatorio sotto la sapiente guida del comandante Sansonetti, cepo dell'Ufficio stampa del Ministero della Marina, assistiamo al collegamento degli azzurri. Sullo sfondo del pomeriggio limpido si scorgono, a circa 18 miglia di distanza, le nuvole di fumo del par tito nazionale. Si allineano undici uni tà che con un movimento convergente seguono la rotta del gruppo di sostegno rosso. Il quadro che si offre alla nostra vista è di una suggestione incomparabile. In questo preciso momento le forze del gruppo di sostegno del partito rosso cambiano la loro rotta facendo un movimento di accostata. La manovra rapida ed elegante offre ancora un complesso di quadri superbi. E' innanzi il conduttore di flottiglia Falco; seguono le corazzate Andrea Dona e Duilio. La nave portaaeroplani è fiancheggiata da un lato dai cacciatorpediniere Calalatlmi, Casteltidardo. Audace e La Masa. e dal l'altro dai cacciatorpediniere Conflenza. Solferino, Paleslro, San Martino e La Farina. La snella, superba massa di acciaio fende le onde ed esegue l'accostata in ordine perfetto. Sembra quasi che marcino degli uomini, tanta è l'esattezza della linea delle navi. Gli azzurri dal canto loro continuano l'inseguimento. Ancora per un pezzo vediamo sullo sterminato orizzonte del mare levarsi in lohtananza nuvole di fumo, come da tanti crateri di vulcani, sparsi a breve distanza l'uno dall'altro. Poi, più nulla. Cominciano a calare le tenebre e la notte si avvicina velocemente. Avremo nella mattinata un contatto balistico tra le forze avversarle'/ E' questa una notte di passione, di ansia, di speranze. Il ritorno verso sud è stato scartato dall'ammiraglio Bonaldi, il che potrebbe dimostrare l'importanza delle basi di concentramento difensivo al sud della Sardegna ed al nord della Sicilia e la difficoltà di un ritorno del nemico per il canale sardo-siculo. Per la cronaca di questa giornata di navigazione debbo aggiungere che le manovre sono state seguite ininterrottamente con particolare attenzione, dal Principe Ereditario a bordo della Cavour e dal Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Acton, che ci è compagno insigne di navigazione. A lui sono affluite con rapidità e con precisione perfettissima le comunicazioni radiotelegrafiche del due partili. Tutta la notte la formazione azzurra, se pure non più visibile a vista d'occhio, ha seguito la rotta del gruppo di sostegno rosso ed ha tentato l'attaccò accostandosi a circa- 800 melri. Ancora una volta l'elemento fortuna ha fatto si che l'oscurità non consentisse agli azzurri di avvistare i rossi, sicché essi hanno dovuto rinunciare all'attacco. La giornata decisiva L'alba del 29, giornala decisiva delle esercitazioni, ci trova ancora sulla coFa del Duilio intenti a seguire l'emozionante fase finale. Alle 5 del mattino il gruppo di azione rosso ci è dappresso. Come è nel suo program¬ ma, l'ammiraglio Bonaldl si rfrongiun g0 al gruppo di sostegno per procede: ro alla ritirata verso nord. Slamo a Bcoad1CnMtA113231FPYt4rtE3cpC!K) miglia dalla costa, all'alte.zzn di Porto d'Anzio e il collegamento è completo, quando il cielo è adombrato dall'eclisse solare. 11 gruppo d'azione che liliK, dha slmili un 11 hnmtinrflnmpntn di Nn- Bna simulato, u nomtiaraamento qi iva ,flclca i , a a o a r a poli è ormai riunito alle grandi unità del suo partito. Tuttavia manca qualche nave dalla formazione. L'Incrociatore Bari, l'incrociatore fiore che — come ho detto precedentemente furono considerati silurati presso Ponza. Quasi contemporaneamente al congiungimento delle, forze rosse si delineano chiare sull'orizzonte le navi azzurre della flottiglia Pantera. I nazionali dunque continuano il loro inseguimento rielle forze avversarie, allo scopo evidente rii raggiungere in precedenza gli sboccili elbani e col contributo delle difese colà appostate contrastare al rossi la via del ritorno alla loro base. Nella manovra della flottiglia leggera azzurra, che si avvicina notevolmente elle forze rosse viene dato il comando « Al posto di combattimento » e le. artiglierie si puntano. Qualche minuto dopo tuona il cannone contro la Quarto che viene bombardata per sette minuti dalle grandi unità rosse, ma riesce a porsi fuori di tiro in tempo. Durante la notte il dirigibile Esperla sorvola sulle navi porta-aerei, ma anche esso è puntalo da.lle artiglierie antiaeree, che poco dopo lo pongono fuori combattimento. Ormai il gruppo ri' 3b5m1MiIMB5cG1ICzI13nBTTPzsostegno azzurro è troppo lontano pei- lpoter pensare ad un prossimo contatto balistico con le grandi unità rosse che proseguono la loro rotta verso Spezia, mentre la flotta azzurra si allontana per sfuggire all'agguato dei sommergibili avversari. L'ultima fase delle manovre si svolge all'altezza dell'Arcipelago Toscano. La flotta rossa, nel suo complesso, con le navi da battaglia Duilio e Daria, gli incrociatori Ancona e Leone, fiancheggiati dalla flottiglia dei cacciatorpediniere, prosegue la sua marcia in uscita dall'Arcipelago Toscano, dove sono appostate le difese degli azzurri, costruite dall'agguato dei sommergibili e dallo sbarramento di mine. Mentre l'inseguimento da parte, del naviglio leggero azzurro continua dalle 8 alle 13. l'Armata rossa nel suo complesso, procedendo al rastrellamento delle mine con i dragamine ed alla immersione in acqua delle « londra » — i moderni efficacissimi mezzi che tanto notevolmente oltennero durante la guerra — protetta dai suoi velivoli contro i Bommerelbili In agguato, raggiunge la parallela sud della Capraia. Le manovre navali si intendono compiute su questo punto. Un po' più tardi 1 rossi sarebbero stati fatti segno ad un notevole bombardamento di numerosi velivoli azzurri, mossi contro di loro da Livorno e che hanno compiuto anch'essi opera brillantissima lanciando numerose bombe fumògene sui sommergibili avversari ed offrendo un quadro incomparabile di bellezza coloristica. Subito dopo la fine delle ostilità le due squadre marciano ciascuna per proprio conto verso Gaeta, dove arriviamo stamattina alle 7. La rivista a Gaeta Le forze navali riunite in fraternità ed entusiasmo dopo la breve divisione di questi quattro giorni si dispongono nella rada della città millenaria in formazione perfetta per essere passate in rivista dal Principe Ereditario. La manifestazione marinara di oggi resa più solenne dalla augusta presenza del Principe, compendia nobilmente la bella prova di questi giorni. Le unità si riuniscono all'altezza di Monte Circeo nel seguente ordine al comando dell'ammiraglio Bonaldi, co mandante in seconda dell'Armata. Pre cede la divisione degli esploratori; se guono le divisioni da battaglia, la I divisione siluranti e la II divisione si turanti in linea di fila a distanza nor male, mentre le altre divisioni di siluranti e di flottiglia si pongono in linea di fronte alle unità e sono alla distanza di 150 metri l'una dall'altra. La Cavour sul cui ponte di comando sono il Principe Umberto, l'ammiraglio Acton, I'amm. Nicastro e lo Stato Maggiore della Marina, sfila dinanzi all'imponente formazione raggiùngendo la squadra in moto verso Gaeta. Sulla tolda di ciascuna nave sono gli equipaggi irrigiditi nell'attenti, che al passaggio della Cavour rendono 11 saluto: Vìva il Be, mentre le bande intuonano gli inni, le artiglierie sparano a salve e si elevano .splendenti 1 pavesi che garriscono al vento. Con questa imponente manifestazione nelle acque di Gaeta, sullo sfondo della città brulicante di tricolori e di popolo, si chiudono Te esercitazioni annuali dell'Armata. 11 giudizio definitivo sui risultati delle manovre sarà dato fra tre giorni dalla conferenza che terranno i tecnici a Gaeta, sotto la presidenza dell'ammiraglio Nicastro. A noi basterà dire per il ino mento che la Marina Italiana, oggi co me ieri e sempre, ha dimostrato tutta la sua consapevolezza, tutto 11 suo en tuslasmo, tutta la sua disciplipa e che capi e gregari si sono ancora una voi ta dimostrati degni della riconoscenza e dell'ammirazione della Patria. GIUSEPPE SOMMA 4Alat5V1M44L4D313BcFstc3m?l61l15