L'arresto del redattore-capo dell' "Action Française"

L'arresto del redattore-capo dell' "Action Française" L'arresto del redattore-capo dell' "Action Française" Il mistero del centralino telefonico spiegato -- Dandet in foga scrive al suo giornale - Le ricerche intensificate nella regione parigina. Parigi, 29, notte. Il nuovo arresto che ieri sera vi segnalavamo come imminente, ha avuto luogo. Alle 12.30 di questa mattina il giudice istruttore Villette ed il commissario della polizia giudiziaria Barthelemy oi sono presentati al domicilio di Maurizio Pujo, nella tranquilla Hue Bonaparte, ed hanno invitato il redattore-capo dell'Action Franfaise a seguirli. Pujo era a letto, essendo rincasalo come al solito alle otto; ma due camelots du roi erano riusciti a precedere in vettura i rappresentanti della legge e lo avevano già istruito della visita che lo attendeva. « Sarebbe stato meglio arrestarmi stanotte in redazione! — disse il giornalista al commissario che lo invitava a spicciarsi di dietro l'uscio della camera. — Avreste cosi risparmiato una inutile emozione ad una povera vecchia di 83 annil ». Ma Barthelemy (che ha ormai, come tutti i funzionari del Ministero degli Interni francese, la fobia del telefono) trovando che il colpevole metteva troppo tempo a vestirsi, disse a sua sorella : « Signorina, so che suo fratello ha in camera un telefono. Gli dica che lo prego vivamente di non servirsene ». Quando di 11 a mezz'ora Maurizio Pujo usci dalla stanza, il commissario vi entrò per procedervi ad una rapida perquisizione. L'arrestato abbracciava intanto la madre piangente, esclamando: « E' una commedia. Tutta una enor me commedia ». Il canto del cigno di Pnjo L'automobile della Sicurezza Generale lo condusse alla direzione della polizia giudiziaria, dove alle 15 il Giudice istruttore lo chiamò nel proprio gabinetto. Questo primo interrogatorio si è limitato tuttavia a poche generalità, avendo il Pujo dichiarato di non voler rispondere se non coll'assistenza dell'avvocato De Roux, legale dell'Action Frangaise che trovavasi in quel momento occu pato in tribunale. Il giudice ebbe a comunicare all'interessato che il mandato di cattura contro di lui è stato spiccato in base alla motivazione « complicità nell'usurpazione di funzioni ». Ricorderete infatti co me sin da domenica mattina il re dattore-capo dell'Action Frangaise rivendicasse per sè, in un articolo pubblicato in testa al giornale, la to tale responsabilità del trucco insce nato. La ragione intima#dell'arresto va però soprattutto cercata nel desiderio del Governo di ristabilire in nn modo qualsiasi il prestigio dell'autorità, e for,s'anche in quello di orocurarsi un ostaggio la cui presenza nelle proprie mani possa esercitare una pressione morale su Daudet, inducendolo a costituirsi. Pujo prevedeva l'arresto, e stamattina sull'Action Francale aveva bruciato i proprii vascelli, pubbli eando un editoriale provocantissimo, dove diceva»!'1 < ■'• •■■ • - • Il Governo ha fatto davvero una pietosa figura nella seduta di ieri. 11 socialista Uhry ed il comunista Lafont hanno potuto procurarsi il piacere di lardellare i ministri dell'Interno e del la Giustizia con dei colpi di facile spirito, davanti al quali essi erano disarmati. Nessuna voce si è levata per rilevare la bassezza di alcune delle loro argomentazioni, che accusavano iJtoudet, « condannato di diritto comu no ». di aver beneficiato di un tratta mento di favore perchè, colpevole di un reato di paternità, era stato trattaio con i maggiori riguardi che non i ladri e gli assassini. Barthou si era accontentato di quattro parole secche e i-8bbtose. nelle quali — suscitando le risate dell'Assemblea — aveva dictiiat-ato che prendeva l'avventura di sabato « molto sul serio ». Evidentemento la Camera e tutto il paese possono riderne, ma quest'affare per Barthou « Sarraut è il più serio di tutti. E' infatti un affare ehe ha umiliato il loro amor proprio, rendendoli ridicoli, e prendendoli in difetto, ha adombrato la loro fama di uomini di GGoverno e compromesso forse le loro ambizioni. In vcritàuche può esservi di più serio? Ma per noi, signor ministro, e per tutti i francesi, di buon senso, quello che vi è di più serio in questo affare — che non è infatti piacevole se non sotto un certo aspetto — quello che vi è di più odioso, è il vostro accanimento nel voler incarcerare il padre di Filippo, as-4d>sinato. Voi sapete perfettamente che -e non si fosse chiamato Leone Daudet nessuno avrebbe avuto l'idea di chiedergli per tale fatto neppure un giorno ili prigione. Ciò che è serio, ciò che è scandaloso, è che voi abbiate accettato 'ti pesare su di una stessa bilancia questo padre sventurato ed i traditori comunisti, e che questa bilancia voi l'abbiate inoltre falsata a profitto di questi ultimi. Ciò che è serio, ciò che è i [mobile, è che per la difesa del vostro amor proprio mentite per sacrificare un povero funzionario innocente. Ciò che è serio, ciò che è sinistro, è la vigliaccheria installata al Governo del nostro paese ». Le tre linee misteriose Un articolo di tale violenza non poteva essere firmato — allo stato attuale delle cose — se non da un uomo che sapesse certo di non aver più nulla da perdere. Il caso di Pujo non è tuttavia — come ebbe ad affermare oggi lo stesso commissario Barthelemy ai famigliari di lui al momento dell'arresto — un caso dgrande gravità. L'affare avrebbe potuto mutare aspetto se le indagintecniche eseguite oggi avessero approdato alla conferma dei sospetti dcui ieri vi facevamo parte circa la destinazione delle linee misteriose del centralino della Lega legittimi sta. Ora, le perizie effettuate stamane atta presenza del commissarioBarthelemy hanno, al contrario, pr*vata che quei sospetti no» avevamragione di essere. « Le tre linee che ieri cf parvero/msteriose — dice D verbale redatt-a pela circostanza — appartengono* allCentrale» del Louvre.; ma, co'Arari"ìente al regolamento, sono isc/aie dacentralino dell'Action Francale e dvono tar capo direttamente a* certi psti dalla casa. Esse sono, s/ate collirate — Ber mezzo di una manovr~empMeissima — alle altre/ linee dell;-asa («pendenti dalla Cercale Gutemberg ». «" tratterebbe cioè conformemenJo i -membri de/i'Action Fran ,^n<xdichiarato sin da pricf><n»lici iriyegolarità dovut&zxoni die il centralin- \$$gt pjP/eparawone deH'a* —durare il collprpomno« rinodialcazipeesnuilseserod•tescdpuavnevsocFstezsMvncmrmagEuventgstnsLpvMmpisrpPnsstaI «il n a , a 1 t i r o i i e e ao i« no e o e i. ? ti vi e n ù ose et eo è prendere or ora che l'Action Francaise possedeva tre linee telefoniche che i magistrati •incaricati dell'inchiesta hanno creduto di dover qualificare come « clandestine » o « misteriose ». in verità, il nostro centralino al quinto piano totalizzava in passato cinque linee, di cui le due principali erano riservato al servizio della « Lega di Action Francaise », e le altre tre messe a disposizione di organizzazioni secondarie dipendenti dalla nostra Cosa, quale, ad es., la nostra libraria Ma quando Leone Daudet venne assediato nei nostri urlici durante 1 giorni che precedettero il suo arresto, i camelots du roi presero certe misure di difesa e — credo senza poterlo affermare — che taglia rono le tre linee in questione isolandole dal centralino per stabilire posti •telefonici o sui tetti o in cantina, allo scopo di utilizzarle in caso di ritirata davanti all'assalto della polizia. Questi posti erano stati previsti da noi come ultime trincee. Ma Leone Daudet si arrese prima che queste nuove e provvidenziali sis-temazloni fossero terminate 3 1 flii tagliati non hanno dovuto essere poi raccordati. Essi sono tuttavia collegati sempre alla centrale ed è soltanto nell'interno della nostra casa clie se ne perdono le tracce ». « La polizia ti deve impadronire di me... > La tesi sostenuta dell' «Action Francaise » seguita d'altronde ad essere clie nelle memorabili telefonate di sabato gli apparecchi di redazione non ebbero alcuna parte. Lo scherzo venne fatto direttamente dal Ministero degli Interni, e. per provare la verità asserita, il giornale narra che nel pomeriggio di domeni ca — ossia a bomba già scoppiata — mi redattore di un grande loglio parigino: « entrò al Ministero degli Interni co me in un mulino e vi trascorse due ore a visitare ogni cosa senza che nessuno gli chiedesse quello che veniva a fare. Egli percorse in lungo ed in largo gli uffici della Sicurezza Generale, vi trovò delle vecchie conoscenze, come, ad es., il commissario Peudeplece; udì nei corridoi — senza cercare di ascoltarle — le conversazioni telefoniche degli ispettori sugli affari in corso. Egli stesso prese un apparecchio e telefonò tranquillamente al suo giornale per an nunciare che farebbe su questa passeggiata un reportage interessante L'articolo fu scritto e stava per essere pubblicato quando il Ministero intervenne per impedirne la pubblicazione Ma vi fu di meglio. Avendo i redattori manifestato 1' intenzione di portare il proprio articolo all'Action Francaise, il Ministero degli Interni accentuò le sue pressioni ed il giornalista dovette rinunciarvi, sotto pena di perdere il posto Rimane, beninteso, a carico di Pujo l'usurpazione di potere, ma non è questa una impresa che pos sa far paura ad un lottatore della sua tempra. Che cosa avviene in tanto di Daudet ? Daudet seguita ad essere irreperibile, L'« Action Francaise » pubblica oggi un passo di una lettera che dice di aver da lui ricevuta, dove si legge: • Sono inseguito attualmente insieme a Delest come un malfattore da Dedange, controllore generale delle ricerche alla Sicurezza Generale, quello stesso che da quattro anni io accuso davantL a tutte le giurisdizioni di essere implicato nel delitto -più schifoso — oggi ò ancor più evidente — dei tempi moder ni. L'ordine della Sicurezza Generale reca che la polizia si deve impadronire di Delest e di me con ogni mezzo. ET 10 stesso ordine che venne dato per mio figlio il sabato 24 novembre 1923 > La lettera — giunta al giornale 11 28 — recherebbe la data del 26. 11 suo contenuto obbliga a supporre che essa non abbia potuto essere scritta prima di domenica, cioè posteriormente alla decisione presa dal la elmConsthatuzilasemconlachtil'relamcè sechacscGpBdIllalansaindCllcpmpadsnnConsiglio di Gabinetto di dare caccia ai fuggiaschi. Ma la data di domenica potrebbe anche esserle stata attribuita dall'» Action Francaise » al solo scopo di far credere IcttadqrvtumLaleliitmSodche Daudet si trovi realmente a pa-l.»„„kì„ „_„ ^; a» t>„J~i /recchie ore di ferrovia da Parigi. Nella realtà delle cose, il documer/to potrebbe essere molto più rece àte e provenire da poco lontano. Ottito è m ogni caso che — ad onta, di tutte le segnalazioni della presf/jriza di Daudet ora a Salsomaggiore,, ora a Namur (nella quale ultima 'città sarebbe stato visto far colazione oggi in compagnia di due amici) -* le ricerche nella regione parigin*. continuano febbrilmente e che Al Ministero degli Interni non si abbandonata la speranza che erjse possano, fra non molto, essera coronate da successo. ^ O. P.

Luoghi citati: Delest, Namur, Parigi, Villette