La Russia
La Russia La Russia Un nuovo provvedimento in corso contro Zinovieff e Trotzki Mosca, 27, notte. La Commissione Centrale di Controllo (C. K. K.), che è il supremo consesso disciplinare del partito comunista, pubblica le conclusioni del procedimento contro Trotski e Zinovieff. Già precedentemente essi erano stati riprovati dal Comitato centrale del Komintern per aver sostenuto delle opinioni fallaci e per aver infranto la disciplina del partito, ma non s'era giunti alla espulsione, invocata invece dal partito comunista. Il nuovo procedimento disciplinare mira ad escludere Trotski e Zinovieff dal comitato centrale del partito comunista russo, ciò che del resto non costituirebbe ancora un provvedimento così radicale come era desiderato. La motivazione riassume le vicende dell'opposizione, rifacendosi ai noti avvenimenti dell'estate scorsa, quando l'opposizione complottava in riunioni organizzate romanticamente nelle foreste. L'opposizione fece poscia atto di sottomissione, :.ia non fu che una parvenza. In realtà, l'opposizione continuò la propria attività in segreto, distribuendo pubblicazioni di propaganda e muovendo accuse contro la maggioranza. Trotski, nel Comitato centrale, e Zinovieff in un'adunanza del 9 maggio, osarono accusare il partito di abbandonare le tradizioni bolsceviche. A Trotski e Zinovieff si rinfacciano inoltre queste affermazioni, che suonano come una sfida: « Qualora si presentasse in realtà la minaccia di una guerra, ciascun operaio e ciascun contadino proletario domanderà perchè debba fare la guerra, e con quali mezzi » « Il maggior pericolo non è nella guerra, ma è quello costituito dal regime del partito ». Infine, il 9 giù gno, subito dopo l'assassinio di Wojkow. Zinovieff e Trotski colsero il pretesto della partenza di un capo dell'opposizione, certo Smilga, per fare una dimostrazione oratoria a suo favore. Lo Smilga, che andava in un esilio relativo, cioè a coprire un ufficio assegnatogli nella capitale della Siberia, venne salutato alla sua partenza da un migliaio di simpatizzanti. Insomma, l'opposizione non si è sottomessa — dice il rapporto — altro che per un accorgimento tattico, ma in realtà incoraggia il movimento anti-sovietista. Per quattro anni, il partito comunista l'ha pazientemente ammonita, ma ormai la Commissione centrale di controllo deve porre la questione se Trotski e Zinovieff debbano essere esclusi dal Comitato Centrale del partito. Come si vede, la C. K. K. non decreta senz'altro l'esclusione, ma ppne al partito un quesito che implica una implicita risposta. Tuttavia sì ha l'impressione che l'apposizione abbia guadagnato terreno. Stalin, che sta facendo un soggiorno nel sud, desidera di evitare che il conflitto si acuisca fino all'estremo, tanto che non si parla dell'esclusione di Trotski e Zinovieff dal partito. Anche lo mozioni votate dai gruppi locali contro gli oppositori non contennero mai la richiesta di tale provvedimento radicale. Si vuole soltanto l'esclusione di essi dal Comitato centrale, che è l'organo direttivo del partito. Se tale esclusione fosse effettivamente decisa, essa potrebbe avere per conseguenza un allontanamento dalla Russia europea di Trotski e di Zinovieff. Si tratterebbe quindi di una misura analoga a quella che ha colpito Smilga, e di una lotta più serrata contro gli oppositori. Ma una parte notevole del partito non desidera di avviare tale lotta decisiva, tanto più che in politica estera l'opposizione sembra abbia veduto più chiaro della maggioranza.
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