La premiazione degli alunni delle Scuole operaie San Carlo

La premiazione degli alunni delle Scuole operaie San Carlo La premiazione degli alunni delle Scuole operaie San Carlo n Tutto ciò che è progresso delle scuole peraie, segna nuovi avanzamenti nella iviltà popolare». Questa scultorea frase del sen. Paolo Boselli. che la direzione elle scuole operaie S. Carlo ha fatto mprimere in tutti i suol documenti più ari con la stessa amorevole costanza con la quale si afferma un titolo di nobiltà, ha offerto ieri lo spunto al vice Podestà, conte Buffa di Perrero, per tessere il più caloroso elogio tigli uomini che reggono le sorti della vecchia istiuzione scolastica e ai giovani che la frequentano. Ricorreva ieri, per queste due categorie di persone cosi tenacemente legate dn un reciproco desiderio di elevazione spirituale, quella giornata di maggior etizia che corona di anno in anno il paziente sacrificio degli uni e l'ammirevole costanza degli altri. Era l'intima riunione dell'anno scolastico, e quindi la più affettuosa, quella a cui gli umili allievi si preparano come ad una festa. La distribuuzione dei premi agli allievi più assidui e più intraprendenti è stata nfatti non soltanto preceduta da nobili discorsi, ma resa particolarmente solen ne dalla presenza del Principe Tommaso li Savoia, augusto patrono delle scuole, e da un largo stuolo di autorità e di invitati. Qualcuno dei presenti anzi, come il comm. Renda, diversi alti funzionari di prefettura e rappresentanti dei mas simi istituti cittadini, recava anche la adesione del Ministro della Pubblica Istruzione, di S. E. Belluzzo, del Pre fetto marchese De Vita e di altre emi nenti personalità. La cerimonia ha avuto luogo nel più vasto salone della scuola — quello delle arti decorative — che malgrado la sua ampiezza ha potuto a pena contenere la folla veramente notevole di invitati e di allievi. L'augusto patrono ha suscitato al suo apparire nel salone una calorosa dimostrazione di affetto e di devozione, quasi che la numerosissima scolaresca intendesse esprimere attraverso l'impulso del suo cuore ingentilito dallo studio un sentimento di riconoscenza altrimenti inesprimibile. Cessati gli applausi, il presidente delle scuole, ing. comm. Emilio Gia.v. ha detto, con una relazione densa di episodcelebrante il fervore dei suol collaboratori e della scolaresca, di tuutto il la voro compiuto durante l'anno scolastico dei risultati pratici ottenuti, e delle speranze che l'ottimo andamento della scuo la permette di alimentare. Egli ha quln di accomunato nella stessa lode 1 nomdegli insegnonti e degli allievi più meritevoli ed ha concluso ricordando db che il nostro giornale disse in questultimi tempi a proposito della gloriosa istituzione cittsddina : che cioè le scuole operaie possono vantarsi di aver precorso lo sviluppo spirituale del nostro paese, orientando se stesse verso un programma di rinascita artigiana e di utile dono-lavoro. Dopo l'ing. Giay, che ha riscosso vivissimi applausi, ha preso quindi la parola l'ispettore generale ing. Giacomo Negri, il qunle ha riferito in merito acontinuo Incremento della scuola, citando anzi a questo proposito delle cifre assai eloquenti, e fra queste quelle riferentisi ni numero degli alunni frequentatori, che quest'anno è stato dpoco inferiore al duemila. Conclusasi cosi la parte che vorremmo chiamare di relazione interna, il Dnca di Genova ha consegnato una medaglia d'oro di benemerenza al prof. Lorenzo Pasero, insegnante del corso riservato ni fabbri, che quest'anno ha compiuto il dodicesimo anno di insegnamento nella scuola. E;? quindi preso la parola fra l'attenzione generale il collega nostro dottFrancesco Bernardelli, oratore ufficiale della cerimonia, che I due precedentoratori avevano già presentato con lusinghiere espresionl, ravvisando in lula duplice figura del combattente che riportò una gloriosa mutilazione sucampo, e ctóllo studioso appassionato di tutti i problemi dello spirito e deiarte. Eianceseo Bernardelli ha parlato lunjjmente. con eloquenza vivace, coloritaimmagini • di sentimento del tristo più palese espreso da questi no,rrvl tempi di sviluppo meccanico, di a e i e e r e a e i a i o , e i a ù e a e e oo o le tdi cendo che l'avanzare della civiltà tende pur troppo a rinserrare lo spirito come in un cerchio di ferro. La materia dominata in ogni sua espressione dall'uomo tenta cioè di vendicarsi opponendosi e talvolta sovrapponendosi allo spirito. « Bisogna quindi vincere anche in questa lotta — dice l'oratore — i*r non brutallzzare troppo lo vita, per trovare hi misura del proprio essere nella civiltà, per poter scavare nella vita il proprio solco — come cantava Goethe e congiungere la propria anima all'infinito». E qui l'oratore fa tutto un quadro della vita moderna enormemente dissimile da quella di altri tempi nelle figurazioni più tipiche, ma identica a tutte le epoche nella febbre delle aspirazioni. E sono infatti queste aspirazioni che guidano ancor oggi gli uomini nella lotta per l'affermazióne dello spirito, anche quando questi uomini sono eroi della materia, dominatori dello spazio e delle forze ciclopiche della natura. Francesco Bernardelli ha voluto insomma, esprimendo con efficace parola la importanza di unu contrasto di cui non possiamo non avvederci, ritrovare nelle origini dello spirito gli argomenti più adatti per far balenare davanti agli occhi del giovani che abbandoneranno le aule della scuola per la vita, tutto un orizzonte di possibilità spirituali capace di contenere i più vasti sogni di affermazione e di bellezza. Conferenza quindi, più che discorso: conferenza degna di esseer tenuta In un ambiente assai più dotto, ma non per questo meno elicace per gli ascoltatori di ieri. Applausi vivissimi e prolungati ne hanno infatti salutato la chiusa e si sono rinnovati quando il Duca di Genova, primo fra tutti I presenti, ha sentito di doversi complimentare con l'oratore. Al discorso ufficiale ha fatto seguito la premiazione, la quale è stata a un certo punto interrotta per consentire al conte Buffa di Perrero di confermare 11 plauso che altra volta ebbe ad esprimere il Podestà ammiraglio di Sambuy per la perfetta e proficua organizzazione delle scuole, e per assicurare al dirigenti l'appoggio più incondizionato della civica amministrazione. qrnrbmqntm

Luoghi citati: Genova, Perrero