La beffa parigina

La beffa pariginaLa beffa parigina I particolari della rocambolesca scarcerazione di Daudet, Delest e Semard L'inchiesta e gli ignoti responsabili — Un fatto che è indice evidente d'uno stato di cose Dieci giorni al comunista Semard pei! costituirsi, e ordine del Guardasigilli per l'arresto immediato di Daudet e di Delest Il mistero del rifugio o a n i o a n a r e o e o o o e e i a l u, nta o o i tni ia. a ue eai a e, ro er o i i oui fioze n o lo ra a a Parigi, 27, mattino. La mistificazione di cui il Ministero degli Interni è stato vittima per parte dei leghisti dell'action Francaise ha reso necessaria l'apertura di una inchiesta, che finora non sembra abbia dato risultati positivi. L'imbarazzo del ministri interessati è evidente; essi hanno tenuto, come vi è già stato segnalato, un Consiglio di Gabinetto, durato oltre un'ora, alla fine del quale i ministri si sono rifiutati di comunicare qualsiasi particolare sulle loro deliberazioni. Si apprese soltanto che il direttore della prigione della Sante era stato sospeso dalle sne funzioni e che al suo posto era stato chiamato il vice-direttore Viala. Non si comprende però perchè questo funzionario, fino ad ora irreprensibile, sia il solo capro espiatorio. Se la mistificazione ha potuto riuscire, si è che era ammirevolmente preparata, e le complicità che evidentemente esistono debbono essere ricercate altrove, che non nella massima prigione di Parigi. « Stavo facendo colazione » Intanto il direttore sospeso, signor Capri, è stato già interrogato dal giù dice incaricato dell'istruttoria. Egli ha reso una dichiarazione che conferma, del resto, quanto è già stato detto: « Stavo facendo colazione nel mio appartamento privato, quando un guardiano chiese di parlarmi: — il Ministero dell'Interno la chiama a! telefono — mi disse: — ho fatto trasmettere la comunicazione aU'n^rirenc'nio del suo appartamento —, Recatomi al telefono, udii qualcuno che mi diceva: Chi parla? Il Ministero dell'Interno vi mette in comunicazione col Gabinetto del ministro —. E pot quasi subito una voce grave mi disse: — Siete 11 direttore della Sante? —. In seguito alla mia risposta affermativa la voce continuò: — Rimettete immediatamente in libertà Leone Daudet, Giuseppe Delest e Pietro Semard. — Benissimo, signor ministro, i suoi ordini saranno eseguiti —. Ma poi, dopo avere riflettuto, scesi nel mio gabinetto, pe: chiedere telefonicamente al Ministero dell'Interno, conferma dell'ordine ricevuto. — Eseguitelo il più rapidamente possìbile — mi venne risposto. Feci allora procedi.e immediatamente alle formalità di scarcerazione. E i prigionieri lasciarono la Sante verso le 13.30. Secondo le consuetudini, avvertii immediatamente la Prefettura di Polizia, credendo che nel pomeriggio mi sarebbero stati inviati i documenti necessari per la liberazione. Invece ricevetti una convocazione al Ministero deità Giustizia: e là il direttore degli affari criminali, signor Moulon. mi comunicò la mistificazione di cui ero stato vittima... ». Inutile ripetere che il Ministero stesso ha una certa responsabilità In questo affare-, perchè, la settimana scorsa, l'ordine di rimettere in libertà il comunista Girardin, che aveva fatto lo sciopero della fame, venne dato in condizioni esattamente analoghe a quelle trasmesse sabato a Capri. Il Gabinetto, per Girardin, diede uno strap po al regolamento; e il direttore della Sante non doveva dunque meravigliarsi eccessivamente se gli veniva chieslo per i tre liberati di ieri di accettare una nuova infrazione alla re gola. Una versione poeo oredlbile Capri verrà deferito a un Consiglio di disciplina, come prescrive il Rego lamento. Tuttavia egli ha commesso una imprudenza diffìcilmente spiegabile in un funzionario che è al termi ne della sua lunga carriera: egli infatti doveva essere messo a riposo tra un mese. Il direttore della Sante ha obbedito n un ordinp del Ministero de gli Interni: orbene il suo capo è in vece il .ministro delln Giustizia, Barthon, e suo superiore diretto il signor Mouton. direttore degli affari correnti della Grazia e dell'amministrazione pe nitenziaria. I suoi uffici sono stabiliti al Ministero degli Interni; ma tuttavia essi dipendono da quelli della Giustizia. Qnpsta era una circostanza ch'i Capri non poteva ignorare. Egli non avrebbe dovuto obbedire cosi leggermente a un ordine venutogli da un capo dal quale non dipende in nessun modo. Un particolare di questa straordinaria avventura colpisce l'attenzione. Per ottenere la liberazione dei tra detenuti i camelnts du Boi si sono serviti del tplefonn. e col telefono hanno impari to a Capri l'ordine di rilaciare in libertà i tre arrestati. Questo primo ap lolln f>1prnni"n e =tnlo dito alle 12.15 Quando Capri, ricevuta la comunica zione del preteso ministro, volle veri .fìcare la veridicità di essa, chiamò im mediatamente al telefono il Ministero della piazza Beauveau. Allora, a quan to afferma l'Action francaise, sulte do dici linee che fanno capo al Ministero dell'Interno, undici erano occupate da leghisti dell'Action francaise, i quali rendendo in tal modo indlsponlbil dette linee, obbligavano il direttore della Sante a servirsi della dodicesima linea, facente capo a un ufficio in cui si trovava un camelot. L'Action fran raise assicura che questo camelot si trovava al Ministero degli Interni, verosimilmente nel gabinetto stesso de ministro. Ma tale versione trova degl increduli E' stato interrogato a tale riguardo il capo del centralino telefonico del Ministero degli Interni, i] quale ha dichiarato di essere perfettamente esatto che tra le 12.15 e le 12,30 il direttore della prigione della Sante ha chiesto la comunicazione col segretario della amministrazione penitenziaria al Ministero degli Interni, signor Auger; e che tale comunicazione venne subito stabilita. Orbene, Auger, da parte sua, dichiara che non si trovava in ufficio, poiché si era recato a fare colazione. La ricerca è dunque circoscritta a questo punto esatto: chi, tra le 12,15 e le 12,30, ha intercettato la comunicazione diretta dal direttore della Sante al si gnor Auger ? In quale modo il capo del glantodnsdulosnAl'dnl'Ml»lìFvcdpiGzzpgnc?crlpentàllfctpme a i»"" • »" <i"»"» mu^u .centralino telefonico del Ministero de- r a i n r i l m o o o i l e a ui n si e o l o e o a e o a, o, e. ee e i el gli Interni afferma di avere stabilito la comunicazione con un capo-servizio non presente al Ministero?... Che nessun ordine venga dato per telefono D'altra parte, se è vero che il direttore della prigione ha parlato col capo del telefono del Ministero degli Interni, per ottenere Auger, non vi era bisogno di immobilizzare 11 linee su 12, del Ministero degli Interni, grazie a una intesa concertata tra undici carnelots. Il direttore della Sureté generale, signor Renard, smentisce del resto, nel modo più formale, la tesi della Action Francaise, affermando che, all'ora indicata dall'organo realista, una diecina di giornalisti avevano telefonato dai vari uffici del Ministero dell'Interno il resoconto del Consiglio dei Ministri al rispettivi giornali: ciò che l»rova come in quel momento tutte le lìnee fossero disponibili. L'Action Francaise maschererebbe dunque la verità, allo scopo di deviar le ricerche. Intanto fin da lermattina, è stato deciso che, d'ora innanzi, nessun'ordine, da nessun Ministero, verrà più dato per telefono. Il giudice istruttore Villette, giunto ieri di buona ora al Palazzo di Giustizia, ha prescritto all'amministrazione dei telefoni di fornire una relazione tecnica su questo affare. Egli si propone inoltre di sentire la sorvegliante del centralino .del Gutenberg, nonché il capo del centralino telefonico del Ministero degli Interni. Il ma?istrato ritiene infatti che questa Incredibile mistificazione non sia potuta riuscire in modo così completo senza la complicità di una o di parecchie persone del servizio telefonico. In tale eventualità, queste persone si esperebbero a procedimenti giudiziari. I tre detenuti Ignoravano il trucco Altro punto che l'inchiesta sembra vere stabilito si è che i tre detenuti non erano affatto al corrente di quan to si tramava in loro favore. Prima ài partire dalla prigióne, Daudet e Delest hanno dichiarato di volere offrire lo champagne ai loro guardiani. Se fossero stati al corrente della mislifi cazione, non avrebbero avuto eviden temente che un desiderio-, partire al più presto, per non lasciare tempo al 'autorità di sventare il tiro che i camelots du roi stavano giuocandole. Su tale circostanza I" Action Fran caise è fermale; e Maurizio Pujo così precisa nel giornale, dì cui è redattore capo, la cosa: « Non abbiamo voluto mettere Leone Daudet al corrente dì quanto si preparava, perchè egli è un sentimentale, e si sarebbe certamente rifiutato dì pre starsi a questa sopercheria, a causa deUe noie che avrebbe potuto dai* ai direttore della prigione, il quale s»| era mostrato a suo riguardo molto cortese. Avevamo talmente previsto una possibile verifica da parte del di rettore della Sante, che tutti i telefo ni della piazza Beauveau, da cui dipendono ^li utnei del servizio penitenziario, erano strettamente vigilati da nc-stri amici •. Anche VHumanitè annuncia nel mo do più formale che Semard era com p'.etamente all'oscuro della bazza che lava per toccargli. L'organo comuni sta pubblicava infatti ieri questa nota: e- « Il nostro camerata Pietro Sen.ard è stato liberato ieri alle 13,40 dal di rptiore della prigione della Sanie.- che ha dichiarato di agire su ordine del Ministero degli Interni. Non è che pa recchie ore dopo che Semard ha ay preso il vero carattere di questa « 11 berazione ». e' dunque falso dichiarare che Pietro Semard sia evaso, e che sia latitante: egli è stato arrestato il legalmente, mentre aveva presentato un ricorso in Cassazione, che, in materia penale, è di carattere sospensivo incontestato. e' ora giusto che egli ot tenga quella stessa dilazione di dieci giorni, per costituirsi prigioniero, che è stata precedentemente accordata a' suoi compagni, incolpati e condanna ti come lui nel processo intentato al Comitato di azione contro la guerra del Marocco ». Semard protetta,.. Semard, non appena uscito dati Sante, si è recato a casa sua; e poco dopo, accompagnato dalla moglie andato all' Humanité. Neil' ufficio dì Marcello Cacbln, Semard si è intrat tenuto con quest'ultimo e con Doriot, a cui ha narrato le peripezie della sua liberazione: • Alle 13 il direttore della prigione venuto a trovarmi nella mia cella — Siete libero — mi ha detto: — fate presto a preparativi; bisogna che prl ma di mezz'ora abbiate lasciato lf Sante. — Chiesi se i miei compagni d carcere fossero, come me. liberi. Avu ta risposta negativa, protestai vivace mente: io non volevo beneficiare una misura di grazia che non era =ra ta applicata anche a Monmousseau Mfl il direttore insistette: — lo non posso dirvi niente di più -r si limito a dìchiflrare Da quel momento — prosegue il Semard — credetti di beneficiare non gin di una misura di grazia ma di una disposizione giudiziara 'risultante dalla presentazione del ricorso in grazia contro la sentenza che mi aveva condannato Mi recai a vedere Monmousseau nella sua cella, e mi congedai da lui. Ma avevo tanto l'Impressione che la mia liberazione non era definitiva, che lasciai tutto lo ordine nella mia cella. Alle 13.25 lasciai la prigione, senza .capire nulla di quanto mi accadeva... •. Perchè I «camelots du Roi» hanno liberato anche un comunistaT... La ragione la spiega Maurizio Pujo. nell'.Action Francaise»: « Abbiamo voluto liberare Semard per la verosimiglianza, perchè U nostro tiro non venisse sventato. Cosi anche non volevamo liberare troppa gente. e se abbiamo preferito ridare la libertà a Semard, piuttosto che a Monmousseau, si è che noi ci siamo ricordati che Semard era stato imprigionato senza che gli fosse neppure permesso di andare a salutare sua moglie. Così, ragioni sentimentali hanno motivato la nostra scelta... ». . UcdvddflrpsptrffrglttlEamsratRAdGDdsstc e a i »| o o e d e l e o o i e ' l a o ì t t, a a e l f d u e a u n o oal a a a, o e o a o ald o e e. sti ni aa Un mutamento di euoehi riuscito sospetto Il redattore in capo dell'action Francaise ha spiegato inoltre la causa che determinò 1 camelots du Boi a intervenire : • Era tempo chp l'Action Francaise, dopo avere mostrato la sua buona feda, riprendesse U suo giuoco, e si difendesse con quel metodo vigoroso che l'ha sempre fatta rispettare. Un'ultima ircostanza gite ne imponeva il dove-, re. E' noto che i pasti dei nostri due prigionieri erano preparati, sotto ta sorveglianza della signora Daudet, nel pìccolo ristorante che si trova di fronte alle prigioni della Sante. Questo ristorante ha il monopolio del pasti fomiti alla prigione. Ora, tre giorni fa. i gerenti, che tenevano quel ristorante ria molto tempo, e di cui la signora Daudet non aveva avuto che a lodarsi, erano stati Bruscamente avvertiti dal proprietario,, e senza alcun motivo, di lasciare il loro posto 11 Lo luglio, per essere sostituiti da altri. Eia impossibile che le. famiglie e gli amici di Daudet e di Delest. non si entlssero inquieti, per un provvedimento cosi improvviso. « Le oscure manoyre che sentivamo svilupparsi intorno ai nostri prigionieri, nel mondo dei politicanti e degli agenti criminali, fra i quali *si reclutarono gli assassini di Plateau, di Rerger e di ..Filippo, come quelli di Almereyda. quelle manovre, favorite ineolarmente dalle incertezze, dalla debolezza, dalla pietosa impotenza del Governo, erano di natura tale da al armarci. Era tempo di mettere i no tri amici al sicuro...», Gio\a pertanto osservare che Leone Daudet non era ospite della Sant^ the dal 13 giugno, mentre — a qua'ito if erma il Temps — è da prò ili 'ir me se che ai gerenti del ristorante era stata ■••tirata l'autorizzazione di pene trare nella prigione, « per "-rm essersi conformati si regolamenti ». Possono essere arrestati di nuovo, ma non poniti La liberazione dei tre condannati pone la delicata questian? di sapere se — in linea di diritto — essi tassano essere ancora arrestiti, il Guardasigilli, intervistato, ha diiniaroto che condannati non possono esser* liberati se non In seguito a grazia o ad una liberazione condizionale. I tra liberati di ieri sono dunque irregolarmente in libertà. Tale è pure l'opinione dell'àvv Moro Giafferi, il quale affermava nel mo do più formale che • dai pulito di vi sta giuridico, i tre < liberati » di sabato si trovano sempre « nel l'obbligo di scontare la pena cui sono stati condannati ». E l'avv. Enrico Torres non è stato meno preciso: « Una liberazione avvenuta in tali circostanze — ha detto — non ha nessun valore per coloro che ne benefl ciano: essi possono benissiuo essere arrestati anche domani, in presenza di questa mistificazione — ha soggiunto Torres — un avvocato è costretto a guardare all'avvenire: orbene, sono i detenuti più abituati di Leone Daudet ad andare in prigione per moventi po •itici che subiranno le conseguenza. Pcichè la mistificazione di sabato si tradurrà inevitabilmente in un aggrava mento del regime riservato ai detenu ti politici, alla sorveglianza dei visi latori, eccetera... ». A ogni modo, nè Leone Daudet, ne llelesi, nè Semard possono essere puniti, per quello che li concerne, nei reato di evasione: poiché nessun testo di legge penale obbliga un detenuto rifiutare la propria liberazione quando gli si spalancano davanti Ip porte della prigione. Il solo reato esi stente in questa avventura, davvero rocambolesca, è stato commesso da colui che ha fatto 11 colpo del telefo no. e che rischia una pena da du a cinque anni di prigione, per usur pazione di funzioni. Questo, naturalmente, sa l'inchiesta riuscirà 8 ;cc. vario... Due soluzioni, per il Boverno Due soluzioni si offrono ora ai Governo: o graziare tutti i condannati per reati di stampa e per reati politici, come lo chiedevano nella loro petizione al Presidente della Repubblica i parlamentari dei gruppi di si nistra; o Invitare i condannati a rientrare alla prigione della Sante. Ma assai dubolo che essi ottemperino a questo invito. Ma per il Governo :n soluzione più urgente non è tanto quella di sapere se l'inchiesta sulla liberazione dei tre detenuti condurrà alla scoperta dei colpevoli, quanto se si devono ricercare « i tre evasi » e procedere al. loro nuovo arresto. Il comunista Semard non si nasconde. Egli ha fatto appello, come abbiamo detto, alla sentenza che lo aveva colpito, ed il suo ricorso è sospensivo. Egli si è messo a disposizione del suo partito; e iersera egli anzi partecipò a una riunione comunista. Ma 1 suoi amici credono veroslmile che si aspetterà il 14 di luglio per graziare tutti. Resta II caso dei due realisti, partiti entrambi per una destinazione ignota. E nel seno stesso del Ministero le opinioni sarebbero, ; quanto affermano alcuni giornali, di vergenti. Pertanto, secondo l'«Intran sigeant», l'opinione che sembra prevalere nei circoli ufficiali, è che 1 con dannati debbono essere ricercati e ar restati di nuovo. « Un Corpo d'Armata con carri d'assalto a aeroplani...» Certe voci messe in circolazione segnalavano come possibile la presenza di Daudet a Perpignano, ove si teneva ieri una grande riunione realista, cui a quanto aveva annunziato pochi gioì ni or sono un giornale monarchico dmezzogiorno, Daudet avrebbe presen ziato. Gli eventi tragicomici dì sabati sembrano ora dare qualche parven za di verità a una informazione con siderata come una faceta fandonia. Li riunione ha avuto luogo-in vicinanz udi Perpignano, dove si svolgeva anch i o a n o a à e e e o i a o una grande festa ginnastica; ma Dande; non vi è comparso ; ed essa e stata presieduta invece dal marchese Di Palaminy. ' Maurizio Pujo, interrogato al riguar- , do, aveva dettò che, se Leone Daudet avesse giudicato opportuno recarsi a Perpignano, nessuno avrebbe potuto impedirgli-di parlare: « Ira quanto ad arrestarlo — egli aveva aggiùnto — è un altro affare. Sono stati necessari 2000 uomini per • arrestarlo a Parigi, dove soltanto 400 ' camelots avevano per missione di. di- , fenderlo. A Perpignano. 50.000 persone saranno intorno a lui; ed a meno di mobilitare un Corpo d'Armata, con carri d'assalto ed aeroplani da bombarda- mento, non vedo come si potrebbe Impadronirsi della sua persona.. ». Evidentemente l'arresto di Daudet durante un comizio non sarebbe cosa facile. A ogni modo la polizia aveva preso misure per procedere al suo ar- . resto, nel caso in cui egli avesse tentato di recarsi allarmanifestazione di Perpignano. Le stazioni, le strade, l'aedromo di Leabancre erano sorvegliati da gendarmi e da ispettori di polizia. Ma Daudet non comparve. La morale dell'episodio dichiarata dal cTempiaLa morale di questa inverosimile istoria ci è data dal Temps, il quale ha messo il dito sulla plaga: « Perchè si è liberato Girardin T — scrive l'organo repnbblicano: — Perchè, minacciosa, una parte turbe* lenta della Camera lo ha imposto, li Parlamento, che si immischia di tutto, ha, a poco per volta, infettato con i suoi interventi il potere esecutivo, il potere amministrativo e il potere giudiziario. Il giudice, che detta una aen- • lenza, non sa quale sarà demani la sorte del suo verdetto: aggravato o '. cancellato, a seconda dell" circostanze politiche. Il funzionario, che prende un' provvedimento, trema cna sia revocalo o disconosciuto doe giorni dopo, in seguito alla minaccia di una interne!- lanza. Si condanna Daudet a vari mesi di prigione per diffamazione verso un 1 privato, cosa di. cui i fasti giudiziari orfrono pochi esempi; ma si lasciano ' in libertà dei deputati comunisti condannati per delitti ben più gravi concernenti la cosa pubblica. e' 11 diffamatore dello chauffeur Ba]ot, che si punisce nella persona di Daudet, op-pure il polemista realista, avversario ' della Repubblica? Sono! delitti com- \ messi dai deputati comunisti, che sembrano meno gravi, poiché valgono loro Il privilegio di arresti esitanti, oppure verso questi parlamentari si hanno speciali riguardi, per timore delle riper- ■ cussioni che alla Camera potrebbero influire sui destini del Governo? E ,la felle avventura di sabato sarebbe Doluta accadere, e il direttore della San- 10 avrebbe obbedito senza discutei senza indugio, so In. questi anni verosimile non fosse diventato''Il " siblle, e se troppo spesso la legalità non divenisse eccezione, e l'arbitrio talvolta regola?... La realistica diagnosi del male ■ I governi — prosegue il Temps — vivono sotto il terrore delle interpellanze che possono abbreviare loro l'esistenza. Come è possibile meravigliarsi, so, per evitare i contraccolpi, essi adottano provvedimenti che talvolta urlano i diritti, e talvolta creano ineguaglianze fra 1 cittadini? Npn bisogna prendere sul tragico l'ai'ventura di sabato: sarebbe prestare a un incidente, che si può ridurre alle proporzioni di un episodio di varietà, una Importanza troppo considerevole. Non bisogna però, neppure prenderlo in ischerzo : poiché è l'inizio di uno stato morboso-nei servizi pubblici. Delle cellule, talvolta ufficiali come i .Sindacati, tal'altra occulte cerne le centurie, sj stabiliscono nelle nostre AmninisrrSzioni. Esse* inspirano, comaniano. ostacolano la marcia dei servizi pubblici ip coc-niin n ordini misteriosi. Troppi funzionari hanno. co- 11 due padroni: l'uno, lo Slato, che li paga e che essi tradiscono; l'altro, una oscura cellula, che non li paga, ma che essi servono... ». La diagnosi di questo male,.che rode i pubblici servizi di Francia è esatta: ma non'basta, Occorrerebbe trovare il rimedio; e sovrattutio chi avesse il coraggio di applicarlo senza debolezze. Ma con gli attuali, costumi parlamentari la cosa non seiuhra facile... Dove sono Daadet e Delest? All'ultima ora si annuncia che il ministro della Giustizia, Barthou, ha diramato ordine che Daudet e Delest siano arrestati e ricondotti senza indugio alla Sante. Nel circoli ufficiali si lascia capire che, con la loro scomparsa, Daudet e Delest hanno specialmente ritardata la misura di clemenza'ebe il Governo era disposto a prendere a loro riguardo, in occasione del 14 luglio. In quanto al comunista Semard, egli è a Parigi. Ieri ha assistito A Saint Denis ai lavori delia i.uufrif uza nazionale del partito rmriiutii*:a: ma egli si tiene a disposizione della ginstizia, che gli ha notificato ieri che egli aveva dieci giorni per costituirsi. Dove sono Daudet e Delest? La pubblica sicurezza e la prefettura di Polizia ignorano tuttora il luogo sicuro e discreto in cui i due realisti si sono rapidamente recati, dopo la loro liberazione- All'.4ctUon Francaise si conferma che la signora Dauriei è presso il marito il nuale. i<j|i'« •i-i'ti-ati «li Ieri ha ricevuto, in un luogo non molto toulatiu daila cap^ait.. .» vtaiui di Maurras, che ha potuto abilmente sfuggire al pedinamento di cui era oggetto. Tutte le precauzioni sono *tato presi: dalla iubbllca sicurezza affinchè LJHUdet e |),.|-<t unii li -v i f .aii'ar* la frontiera: ciò che, del resto, a quanto assicurano i loro umici, essi non hanno intenzione di fare. CONCETTO PETTINATO