Il contratto delle verghe d'oro

Il contratto delle verghe d'oro Il contratto delle verghe d'oro Otto biglietti da mille per sei lire a a a t . i ò a a i a e Particolari curiosi e retroscena interessanti sono emersi dall'indagine condotta dal sostituto procuratore del Re cav. Dalia, e dal giudice istruttore cav, Cornaglla intorno alla vicenda truffaldina di cui fu vittima la signora Maria Zinelli ved. Bianchi, abitante in corso S. Maurizio 74. Nell'aprile dell'anno scorso questa signora aveva affittata una camera al piazzista ventunenne Massimiliano Scevolo, il quale un bel giorno presentò alla padrona di casa 1 fratelli Lorenzo e Alessandro Tornone di Vercelli, rispettivamente di 23 e 27 anni. Questi due giovani, appartenenti a famiglia che un tempo poteva 'dirsi agiata, erano venuti a Torino in cerca di una sistemazione. Ma 1 tentativi fatti per ottenere un'occupazione, per cattiva sorte o forse per una cosciente inadattabilità al lavoro del due giovanotti, non erano riusciti a nulla. Desiderando prolungare la loro permanenza a Torino ed essendo sprovvisti di mezzi, essi erano quindi ricorsi allo Scevolo, ottenendo di essere ospitati nella camera che questi teneva in affìtto presso la signora Zinelli. Quando poi lo ■Scevolo, chiamato alle armi, dovette asciare Torino, i due Tornone gli successero nella locazione. Ma furono guai per la signora Zinelli. I due fratelli non solo non pagarono la pigione convenuta, ma ricorsero alla padrona quotidianamente per piccoli prestiti onde sbarcare il lunario. In due mesi 11 credito della Zinelli verso 1 suoi inquilini sali alla cifra rispettabile di un migliaio di lire. Questa situazione non poteva durare e la signora pose alle strette i due fratelli 4 quali promisero allora che avrebbero . accomodato ogni cosa. E presentarono quindi alla Zinelli certo' Primo Masottl di 35 anni, da Bologna, 11 quale tra i molti mestieri esercitava anche quello di mercante di quadri. La signora Zinelli possedeva una tela di autore ignoto, ma senza dubbio pregevole, raffigurante una venere mentre esce dal bagno, di cui avrebbe voluto disfarsi. — Gliela facciamo vendere noi — assicurò il maggiore dei fratelli Tornone, presentando il Masotti. e quest'ultimo infatti si dichiarò disposto ad effettuare l'acquisto. Quanto pretende di questo quadro? Mi sono gii state offerte mille lire, e non lo voglio cedere certo per meno. . — Bene, accetto. E vada per le mille lire. In pagamento, 11 Masotto non corrispose però dei biglietti di banca, propese un sistema di pagamento che lasciò perplessa dapprima la signora Zinelli, ma che fini poi per essere accettato data la insistenza di Lorenza Tornone. Presosi il quadro, Masottl tirò fuori una barretta di metallo giallo, su cui era impresso molto visibllxnen t4 il marchio che gli attribuiva la qua llta di oro a 18 karati, e la passò alla signora. Questa verga vale 3000 lire. Con ciò ella è pagata per la cessione del quadro e garantita nello stesso tempo per il debito d3l Tornone. una operazione più vantaggiosa non so proprio con chi avrebbe potuto farla. Fatto 11 colpo, Masotti e Renzo Torncne tornarono alla carica: — Avremmo bisogno di alcune mi gliaia di lire, sette od otto, per concludere un affare. Potrebbe darcele in imprestilo T Ai garanzia le consegnere mo altre tre barrette d'oro, che in questi momenti, dato il ribasso dell'oro, non ci conviene di vendere. Anche questa operazione fu conclusa. La signora sborsò 7000 lire in titoli e contonti, si prese le tre fiammanti barrette di me+allo giallino e Renzo Tornone rilasciò in bollo questa obbligazione : « Ricevo dalla signora Zdnelli Maria la somma di 7000 lire a titolo di prestito, da restituire entro 30 giorni a datare da oggi. In fede, ecc. ». La dichiarazione recava poi questo postscritto: « Se alla scadenza fissata non viene rimborsato il prestito, può entrare in possesso della merce rilasciata in deposito ». Ma 11 prestito, come è intuitivo, non venne rimborsato nè entro l'epoca fissata nè ulteriormente. E quando la signora Zinelli, decisa a valersi delle clausole convenute, tolse dallo scrigno le quattro barrette d'oro a 18 karati e si recò da un orefice per realizzarne il valore, apprase con molta ' sorpresa e con molla angoscia ebe quello non era oro, ma un metallo infinitamente tiù vile. Cercò allora di correre ai ripari e interessò lo Scevolo perchè rintracciasse Renzo Tornone, il quale frattanto aveva abbandonato la nostra citta per restituirsi a Trino. Scovolo accettò l'incarico, ma pretese che gli si fornisse i mezzi per espletarlo: 150 lire la signora Zinelli sborsò nell'illusione che il suo ex-pigionante si occupasse effettivamente della cosa e le •nisclsse di qualche .vantaggio. £ in¬ a a e l a a i i a . i a a i — d ? r a , a n el o ao ri nn e eo, uino ilo ni a tfatti Scevolo lasciò subito Torino, ma non per recarsi nel Vercellese a convincere il Tornone che le sue gherminelle erano state scoperte e che con veniva riparare il danno recato, ma per diligersi invece alla volta delia riviera, ove lo chiamavano dei motivi sentimentali. Beffata una seconda volta, la signora Zinelli sporse* denuncia contro 1 quattro giovanotti che l'avevano cosi ingegnosamente turlupinata. Un'altra don na fu vittima delio Scevolo e del Tornone; la ventenne Angiolina Chenna, abitante in via Vanchiglia, 4, che era caduta un giorno nelle reti amorose del giovane Massimiliano. A costui la ragazza rimise m più riprese la somma di 850 lire, richiestele con prestiti Vari e più tardi, ad Alessandro Tornone, consegnò 150 lire per pagare l'affitto di casa. Ma per questi sborsi la ragazza non ha voluto che l'autorità procedesse contro ii suo cx-fldanzato e contro l'amico di questi. Essa ha escluso che costoro fossero d'accordo per raggirarla. Nella denuncia ha insistito invece la Zinelli, che al giudice istruttore ha raccontato ora molto minutamente 1 raggiri tesigli dal suol ex-pigionanti. E' risultato che Lorenzo Tornone si spacciava per 11 commesso di Masotti e che nell'ordire il trucco egli ha avuto una parto preponderante. Per accertare la natura ed il valore delle barrette di metallo date dai truffatori alla Zinelli, il giudice istruttore ha ordinato una perizia che è stata compiuta dall'ing. Italo Bertoglio. Le 4 barrette pesano circa 400 grammi. Ma si ha da osservare subito che l'oro non viene mai messo in commercio in barre, per cui questa sola caratteristica avrebbe dovuto mettere in guardia la vittima di questa truffa ingegnosa. Il peso specifico del metallo spacciato per oro a 18 karati è poi di circa 8.8, la meta quindi del peso specifico dell'oro autentico e genuino, li perito, ha sottoposto il metallo affidatogli anche alle reazioni chimiche, esclude che esso contenga la più lontana traccia di oro ed afferma che il suo valore può essere di 12-14 lire al chilogramma. Come corrispettivo per 11 prestito di 8000 lire, la signora Zinelli ha avuto quindi della merce, 11 cui valore non supera ,le 6 lire. La truffa'di cui è stata vittima può dirsi quindi spettacolosa. Tanto il Lorenzo Tornone che il Masottl sono stati tratti in arresto: quest'ultimo anzi era già detenuto a Genova quando 11 nostro giudice istruttore spiccò contro di lui il mandato di cattura. Il Tornone è' stato esplicito ed ha confessato ogni cosa, dichiarando che il denaro carpito fraudolentamente alla signora Zinelli lo divise col Masotti che aveva fornito il materiale per consumare la truffa. Il Masottl invece quando venne interrogato tentò un escamotage; respinse l'accusa che gli si contestava e.dichiarò che essa doveva essere il frutto di un equivoco. — Non sono mal stato a Torino e non ho mai conosciuto il Tornone nè tampoco la Zinelli. Tutto quanto mi si dice deve attribuirsi ad un grossolano errore di persona. Per farlo ravvedere e per farlo uscire da questo gioco di simulazioni, occorse tradurlo a Torino e metterlo a confronto con il Tornone. Al cospetto di costui, dopo qualche altro inutile tentativo, ha finito per confessare. Prossimamente egli comparirà dinanzi al giudici per rispondere insieme al Lorenzo Tornone di truffa. Lo Scevolo ed Alessandro Tornone sono accusati di complicità nello stesso reato. E di un altro reato di truffa, per l'affare delle 150 lire carpite collo specioso pretesto di occuparsi della vicenda, dovrà rispondere singolarmente lo Scevolo. Essi saranno difesi dagli avvocati Ollivero e Gino Oberi dinevome siqunelastgeingieupdpgMuumsstgdntfnpamgrIncidptqcScidmcaaracl

Luoghi citati: Bologna, Genova, Torino, Trino, Vercelli