Come fu arrestato il "torello" compagno del famigerato Polastri

Come fu arrestato il "torello" compagno del famigerato Polastri Come fu arrestato il "torello" compagno del famigerato Polastri Tortona, 2'», notte. Di tempo in leinyu nuoicuc u.\.-auiuulo ami orinai uisl^iaa ouuuu t'oOsln bouca ual suo nasconoiguu, persuaso une n " tempo auuia messo" una pietra sopra ic sue ribalderie, e inmeuiatainuute la Giustiziti lo colpice quando il delinquente meno se io aspetta, che la banda uel ìauiigeraio 'oiusiri iosse numerosissima, nessuno io dubita; ned iNovese aveva messt profondissime radici ed a svellerlo utte di colpo, non c'ù neppur da penarci. .Molti individui sono già stali atturati, alcuni vivono con la complicità ai favoreggiatori, che sono tenuli però d'occhio dalla Milizia, conro la quale gli e.vpericoiosi sovver») ivi semina che abbiano uno speciale accanimento; altri hanno avuto il coraggio di impegnare ancora cop i miiti e i* carabinieri delie piccole, ma eroci scaromuccie a colpi di rivoltella e taluno ancora forse vive alla macchia con la sacrosanta paura e con laprecisa certezza di seguire la sorte dei compagni. 11 Polastri che, come ormai tutti sanno, era per quantb giovane un vecchio pregiudicato in linea di«furtl e di rapine, aveva racimolato attorno a sè, a Novi, una discreta masnada di pari suoi:, disertori, avanzi di galeYa, orvegliati speciali, con i quali compiva le sue gesta' criminose e divideva il bottino. Dopo i noti e tragici avvenimenti di Ventimila, la temi* bile combriccola, ancorcnè avesse in quell'occasione perduto il suo audacisimo capo, non si era. però disciolta delinquenti, d'altronde, non avrebbe o potuto dileguarsi come nebbia al ole. Erano troppo conosciuti per poer tentare la strada della fuga al confine e son rimasti nella zona a vivacchiare alle spalle di amici troppo timorosi, o troppo compromess, per avere il coraggio civile di denunciarli. L'anno scorso, come erti stato dato 'allarme in quel di Salsomaggiore, dove, si diceva fosse improvvisamente omparso il Martin, 11 luogotenente del Pollastri e la madre del quale, una vecchia alcoollzzata vive appunto n quella citta, in una squallida cameraccia. che la pubblica carità., malgrado il suo burrascoso passato, le ha assegnata. Come abbiamo detto, la V Legione della Milizia, alla giurisdizione della quale sono assegnati i due circondari di Novi e di Tortona, s'era sempre in teressata energicamente al rastrellamento degli ultimi reliquati della banda. Due anni or sono, 11 capo-fuanipolo Lana, percorrendo notte tempo una deserta strada di Novi, osservò uno strano e misterioso andirivieni di certi ndividui, che entravano e uscivano da un portone socchiuso, recando sule spalle dei pesanti fardelli. Il lana, dubitando si trattasse di ladri, entrò coraggiosamente nell'andito oscuro e vi venne ricevuto con una scarica di rivoltoliate. Gravemente colpito. Il coraggioso giovane e stato soccorso da passanti, che erano accorsi alle detonazioni e ricoverato -In un ospedalp. dove vi rimase per cinquanta giorni. Il giorno otto dello scorso magerìo. a Novi, il capo-sqtindm Giovanni Turona, con due cambinierl. si era messo alle calcagna di un tipo sospetto, nel quale credeva di avere ravvisato un tal Federico Diselli, detto « il torello », già amico e associato del Poastri. L'Individuo, accortosi di essere pedinato, s'era rifugiato nella sua abitazione. I tre uomini s'erano appostati in attesa di dar l'assalto al momentaneo rifugio del delinquente, quando questi improvvisamente irruppe nella strada armato di rivoltella. Prima cho il milite e i carabinieri avessero avuto il tempo di impugnare le loro armi, ti Caselli esplose contro 'di essi due colpi di pistola e riuscì a fuggire. Tre giorni dopo avvenne un secondo conflitto. Il oapo-squadm Claudio Repetto e la camicia nera Giuseppe Gennaro in una strada Ai Novi si incontra rono coi ricercato Venturino Guerrinl altro affigliato alla banda e gli ingiuri; sero di fermarsi, per tutta 'risposta 11 Guerrini spianò contro i due la sua rivoltella, sparandone sette colpi. Anche questo delinquente, malgrado il coraggio dei due mllitl#che l'avevano affrontato, è riuscito ad eclissarsi col favore della notte. E veniamo all'ultimo episodio. Giorni sono il tenente dei carabinieri Giovanni Tanti era venuto a sapere che a ») * r a a a o a o i o ò e i o a o , e o ; 1 a l o l i a Sebastiano Curone doveva essersi rifugiato il Federico Cuselli. San Sebastiano è un piccolo e ridente paese posto in fondo alla piccola vallata del torrente Curone e dal quale si dipar; tono parecchie stradicciole o sentieri che salgono i fianchi della montagna tutta disseminata di ville e di case coloniche. Ili tenente Tanti, per non destare sospetti inviò sul luogo un suo dipendente il quale vestitosi con abiti borghesi ha battuto per due notti è due giorni le adiacenze di quella località riuscendo finalmente a sapere che uno di Novi, i cui connotati corrispondevano a quelli del Caselli s'era infatti da qualche tempo impiegato quale terrazziere in una fornace del luogo. Avu U questa notizia il tenente Tanti inviò alla spicciolata, a San Sebastiano, otto carabinieri e vi si recò egli stesov Mercoledì a tardissima notte l'ufficiale diede ordine- al suoi uomini di circondare la casa dove si trovava il Caselli. Quattro carabinieri si sono posti di guardia ad una piccola finestra D'ella camera nella quale il delinquente dormiva e il tenente con un graduato si è appostato presso l'uscio in attesa del giorno. All'alba l'ufficiale ha sentito distintamente la voce di- due uomini che parlottavano e allora, con la rivoltella in pugno ha fatto irruzione nella camera gridando: « Caselli, in nome della legge, vi arresto ». 11 delin quante che aveva fiutato l'agguato nel quale era caduto, non si mosse. Fingeva di dormire. Egli aveva un braccio ripiegato sotto il capo e un altro nascosto sotto la giubba che gli serviva da coperta. Il tenente allora con un balzo gli st è lanciato addosso. Il « torello • aveva già. impugnata la rivoltella che teneva a portata di mano, ma non ha avuto il tempo di adoperarla. Le vigorose braccia del coraggioso ufficiale l'avevano già immobilizzato nel suo giaciglio e le bocche di quattro moschetti erano simultaneamente spuntate dalla finestra, minacciandolo. 11 Caselli ha dovuto arrendersi. — Se ero sveglio — ha detto all'ufficiale consegnandogli l'inutile arma — non mi avrebbe certamente arrestato. Sfido qualunque uomo a prendermi! Il pericoloso delinquente ò infatti un giovanotto sul pieno vigore dei suoi ventisei anni. Egli è alto, slanciato e possiede una muscolatura formidabile che gli ha valso appunto il nomignolo di « torello >. Da Novi, non sentendo ormai più l'aria sicura per le incessanti < battute > organizzate dai carabinieri e dalla Milizia, aveva passata la Scrivia ed era andato a rifugiarsi nel tranquillo paese di San Sebastiano, che egli riputava un asilo sicuro. Un-amico suo, un certo Denegri, di Brignano Curone, che è pure stato arrestato, l'aveva preso sotto la sua protezione ed era riuscito a farlo assumere dal padrone della fornace Avanzini. Il • torello » in pochi giorni ora diventato quasi popolare à San Sebastiano. La buona e mite popolazione dì quel paese non sapeva certamente di ospitare un bandito di tal genere e lo trattava con la cortesia con la qnale tratta tutti gli onesti lavoratori della fornace. 11 Caselli che, oltre a tutto, è anche un bel ragazzo, ancorché ad un acuto osservatore non possa afuggire il torvo lampeggiamento dei suoi occhi, la piega crudele e beffarda delle labbra e la spavalderia alla • brava » di un ciuffo di capelli* ricciuti, che gli piove sulla fronte piuttosto larga, aveva avuto l'ardire di tessere in quei giorni delle conoscenze. Non pago di quiete relazioni, che non l'avrebbero compromesso, egli si mise anche a regalare durante le ore notturne patetiche serenate alle fanciulle più" belle di San Sebastiano, e come se non bastasse, tanto per svagarsi, frequentava pure l'nnico caffè del luogo, impegnando, la sera delle partite al biliardo. W Quando la popolazione di San Sebastiano lo ha veduto tra 1 carabinieri è stata colpita da estremo stupore, e allorchè ha saputo che fior di galantuomo fosse il > forestiero >, ha Inscenato una festante e clamorosa dimostrazione al valoroso tenente Giovanni' Tanti per averla liberata da un simile... flagello. Ora, ben guardato a vista nelle carceri di Tortona, Federico Caselli, che sulla coscienza ne ha parecchie, attende di comparire davanti all'autorità giudiziaria.