Commosso saluto di Napoli alle salme dei fascisti assassinati a New York

Commosso saluto di Napoli alle salme dei fascisti assassinati a New York Commosso saluto di Napoli alle salme dei fascisti assassinati a New York Il discorso dell'ori. Grandi in piazza del Plebiscito Napoli, 24, notte. Imponentissiuie e solenni sono riuscite oggi le manifestazioni ui onore delie sunne dei lasciati Carisi e Dambrosoli, barbaramente trucidati in America e trasportate dui transatlantico « Conte Bosso •. Al Molo Pisacaiib si trovavano ad attendere l'arrivo dalle salme: S. E. Urandi, Sotto-Segretario di Staio agli Affari Esteri, in rappresentanza del Governo (l'ori. Grandi è giunto a Napoli in idrovolante); il comm. dott. Di Marzio, segretario generale dei Fasci all'estero: l'on. Sansanelli, segretario provinciale del Fascio di Napoli; S. E. Castelli, alto commissario per la Provincia di Napoli, in uniforme; l'ammiraglio Solari, regio Commissario per il Porto; l'on. Paolo Greco, in rappresentanza della Camera dei deputati; tutte le Autorità cittadine, civili e militari, le rappresentanze dei Fasci del NordAmerica e di 25 Sezioni dei Fasci della Svizzera e Francia orientale, delle Provincie dell'Italia meridionale, i Podestà e le rappresentanze dei Fasci del paesi di origine delle vittime, i parenti delle vittime stesse, la rappresentanza della Magistratura, dell'Ateneo, dell'Industria e del Commercio. Circonda 11 piazzale del Molo Pisacane una selva fittissima d'insegne; sono presenti tutti i gagliardetti del Mezzogiorno, tra cui quello dea Fascio di recente formazione, che s'intitola al nome di Carisi. All'on. Sansanelli vengono recapitati due telegrammi, dei quali egli dà lettura a S. E. Grandi. Uno è di Giovanni D'Ambrosoli, il padre di Michele, e dice: « Deponete fiori, mio nome, cara salma figlio Michele, sacrificatosi santa oausa». ■ . L'altro telegramma è della famiglia Carisi: « Deponete nostro nome non salma nostro puro martire ». Il piroscafo « Conte Rosso » giunge in porto alle ore 13,45, ed a mezzo di • grues » vengono sbarcate le salme delle vittime, coperte con bandiere dai colori nord-americani ed italiani, e vengono deposte su prolunghe di artiglieria. Innumerevoli corone sono deposte su furgoni ed altre sono portate a braccia. L'omaggio floreale è stato reso dai Fasci di America, dal Lloyd Sabaudo, dalle Associazioni del combattenti e dei mutilati, dalle madri e vedove dei caduti e da innumerevoli sodalizi, nonché dall'Associazione dei caduti fascisti. La Banda della 138.a Legione ed il Concerto Civico intonano l'inno « Giovinezza ir. II corteo Alle, ore 14 si forma un lungo corteo, preceduto da guardie municipali, che avanza per il corso Umberto, dirigendosi verso piazza del Plebiscito. Sugli affusti, trainati ciascuno da cavalli, e scortati dagli artiglieri e dagli ufficiali della Milizia V. S. N., pesano le bare fasciste, avvolte dal tricolore, ed il loro apparire suscita dolore e rimpianto. Si abbassano i gagliardetfi e le bandiere, e dai balconi e dalle finestre vengono gettati fiori. I feretri sono seguiti da S. E. Grandi, da tutte le Autorità civili e militari, dai labari della Provincia, del Comune di Napoli, da quelli dei Comuni di origine delle vittime, dalle rappresentanze dei Fasci all'estero, dal labaro delle Federazioni fasciste meridionali, dalle Associazioni patriottiche, dai mutilati, dalle madri e vedove, dai combattenti, dal Nastro Azzurro, dai volontari di guerra, garibaldini, veterani, Fasci di Napoli e Provincia, dalle rappresentanze sindacali dallo Coorti della 138.a, 139.a, 141.a e U5.a Legioni della Milizia. Lungo tufto il percorso reparti della M. V. S. N. e di Carabinieri presentano le armi. Parla l'on. Balbo Alle ore 15,20 l'interminabile corteo giunge in piazza Plebiscito. L'onorevole Grandi e le autorità prendono posto su un'apposita tribuna eretta nel mezzo del piazzale, dinanzi alle salme, che vengono sui carri stessi benedette dal parroco della Basilica di S. Francesco da Paiola. Uopo la benedizione viene suonato per tre volte l'« attenti! », e l'on. Grandi pronunzia il seguente discorso: « Camicie nero! « Porto a questi nostri morti il saluto del Duce, quello semplice e fiero del Fascismo e il saluto reverente di tutto il popolo italiano. Giuseppe Carisi e Michele D'Ambrosoli, ancora due nomi, due cuori, due visi insanguinati di fanciulli, si aggiungono alla schiera infinita dei nostri morti. Voi li vedete, o camerati, in questo momento tutti i nostri morti. In otto anni di rivoluzione fascista, sopra il mareggiare delle nostre teste protese, ecco tutti i nostri morti che si fanno incontro ai due ultimi, che vengono di lontano, dal di là del mare, e sono qui fra noi. fra i nostri gagliardettt e la selva ri elle nostre bandiere. Carisi e D'Am brosoli, voi venite di là dal mare per dire a noi tutti che la Patria non ha confini, come non ha confini la nostra fede. Ohi come sembrano vivi questi nostri morti gloriosi! « Camicie nere, salutiamoli a gran voce, secondo il nostro costume di soldati, secondo il nostro rito severo. Salutiamoli in questa piazza donde mossero la rivoluzione e la nuova Italia, il suo sacramento e il suo comando. 11 nostro grido sia quello di tutta Italia, di tutte le camicie nere e sia la voce dei vivi, la voce dei morti, che devono sentire i vicini e i lontani, l'Italia tutta e il mondo tutto. Camicie nere, rispondete a gran voce all'appello: Giuseppe Carisi! (Un urlo prorompe unanime dai petti di migliaia di persone: « Presente! »). Michele D'Ambrosoli! (E lo stesso urlo prorompe). Le musiche intonano » Giovinezza »; tutti si protendono nel saluto romano e rimangono per lungo tempo nella posizione di saluto. Nella Chiesa Quindi le bare sono trasportate nella basilica e si inizia una breve cerimonia funebre. Prima di aspergere di acqua lustrale le bare, il parroco della basilica di San Francesco da Paola pronunzia un forte patriottico discorso, invocando l'eterna pace-del Signore per le due, vittime « che caddero — dice il sacerdote — come su di un campo di battaglia, fieri di dare la loro vita per una giusta causa ». Il clero intona il Requiem. Terminata la cerimonia religiosa, ima immensa folla sfila dinanzi ai catafalchi, deponendovi fiori. S. E. Grandi, terminata la cerimonia, è partito allo ore 1G, unitamente al comm. Di Marzio, in idroplano alla volta di Roma; e intanto le due salme, accompagnate dai parenti, dai rappresentanti dei Fasci di Rionero e di Staiti, e da un gruppo di autorità, vengono dirette verso la stazione per iniziare l'ultima tai'pa del funebre viaggio. blvlodpmsmcbpccmvndrrpcrmgapnddrldspsqacpczci—