La seconda giornata del Re a Milano

La seconda giornata del Re a Milano La seconda giornata del Re a Milano L'inaugurazione dell'Istituto Cesare Beccaria per la redenzione dei minorenni traviati i , a e o a , l d i , i a a a i i o i l i a n -1 à' Milano, 20, notte, .La seconda giornata della permanen-!za del Re a Milano si è iniziata con (rinauguraz-ione del nuovo Istituto Ce- sare Beccaria, destinato a raccogliere I ì minorenni traviati. 11 ne è giunto alle 9,15 all'Istituto, accompagnato dal ministro Rocco e dal podestà on. BeiIoni. Il Sovrano è stato ricevuto dal presidente dell'Istituto, on. Venino, e dalla presidentessa del Comitato delle dame, donna Javotte Bocconi. I ricoverati erano schierati nel cortile, accanto ai minorenni detenuti nel carcere giudiziario; e vi era anche una rappresentanza degli operai che partecipano alla costruzione dell'Istituto. Il Re ha posto anzitutto la prima pietra della chiesetta per l'Istituto. La cerimonia inaugurale si è svolta nel salone dove erano raccolte le autorità civili e l'alta Magistratura milanese. L'Oli. Venino, in un suo applaudito discorso inaugurale, ha'detto che l'Istituto inaugurato, prima ancora di essere un Istituto specializzato per il ricovero dei minorenni traviati, potrebbe definirsi un monumento che la inesauribile beneficenza milanese ha eretto a se stessa. Ha ricordato particolarmente la Cassa di Risparmio che ha elargito oltre 1 milione e un anonimo sottoscrittore per 100.0(10 lire. Dopo avere rievocato la storia della fondazione dell'Istituto, l'oratore ha terminato rievocando la grande anima di Margherita di Savoia, nel cui alto patronato la « Beccaria » ha tratto fin dalla propria origine moti di incitamento e conforto. Il discorso del Ministro Rocco Ha preso quindi la parola il ministro della Giustìzia, on. Rocco, il quale ha pronunziato il seguente discorso: t La più semplice esposizione dei fatti, come è dello stile fascista che vuole non parole ina opere, sarà l'encomio più alto ed eloquente per chi ideò questa Casa di ricovero dei minorenni- traviati, ■.■ per chi al compimento dell'opera liiede mezzi con munifica e pietosa larghezza. « Ancora nello scorcio del 1925 sorgeva qui, sulla piazza Filangieri, un cadente-fabbricato demaniale; l'Associazione nazionale cesare Beccaria, e per essa il suo illustre e solerte presidente on. Venino, formulò il generoso ma audace disegno di sostituire a quel fabbricato un edificio che valesse ad accogliere in un ambiente di educazione e di redenzione i tristi ospiti minorenni del vicino tristissimo carcere, il Governo, secondando la nobile richiesta, cedeva con atto approvato il 14 novembre 1925, il detto fabbricato ; mancavano però i mezzi occorrenti alla ingentissima spesa, nè il Governo, pur volendo, era in grado di darli, opponendosi a oiò le ferree esigenze del bilancio, difficoltà quasi insormontabile in qualunque altro ambiente che non fosse quello di Milano, ed i mezzi vennero da ogni classe di oittadini (compresi, e, sia detto e appreso con profonda commozione, gli stessi carcerati), prima tra gli oblatori la Cassa di Risparmio, che offri un contributo di oltre 1 milione. «L'Opera cosi fecondata dal grande cuore milanese, fu cominciata dalle fondamenta e condotta a termine in poco più di un anno, con un ardore di fede e di lavoro che determdnò un miracolo di rapidità. Dal gennaio 1925 al maggio 1926, al posto del vecchio rudere demolito, fu, nelle sobrie ed eleganti lince tracciate dall'ing. comm. Varetti, innalzato l'edificio che ci sta davanti e che ora è già in grado di accogliere i piccoli ospiti. La odiernainaugurazione però non si conchiude nell'alto plauso che Governo e cittadinanza, in un concorde fervore di sentimenti, tributano a quanti concor- sero al compimento di una tale opera, Essa ha un più profondo significato, perchè 1 opera stessa, neU attività che ntende esplicare, tenta un indirizzo per più riguardi nuovo nella soluzione del formidabile problema relativo alla redenzione dell'infanzia traviata e delinquente, problema che sta in prima linea nei propositi e nei compiti del Governo e, mi sia permesso aggiungere, particolarmente dei miei, come ebbi già a scrivere all' amico Venino. t Noi dobbiamo dare a tale infanzia la miglior parto del nostro cuore, per emendarla ed offrirla redenta alla Patria, e il nuovo indirizzo che noi ci proponiamo di seguire è quello di so stituire alla vera e propria repressione penale, una energica e costante azio ne di educazione morale, intellettuale, professionale, che si volga in modo d tati, si è fin qui abbondato per l'infan zia nei sistemi prevalentemente afflil-tivi e repressivi, e si è talvolta sotto-posta la minore età ad un regime pu-nitìvo che, salvo le diminuzioni delladurata dell'espiazione, in poco o innulla differiva dal trattamento comune ai veri delinquenti. Se il fanciullonon dico delinque, perchè ripugna nel caso tale orrenda parola, ma falla, sia pure di un fallo contemplato dal Codi-ce. penalo, ha dinanzi a sé armata lalegge repressiva, che si aggrava su dilui nel suo sproporzionato rigore e fi-nisce col perderlo irremissibilmente. Ilpiccolo traviato risponde alla spropor-zionata severità col chiudere il piùdelle volte la sua anima ad ogni altrosentimento che non sia quello dell'odioe della ribellione, perchè anche egli,nel suo rudimentale giudizio, intrave-de.se non intende, che qualcosa di ec-cessivo vi è tra la sua azione e la suapena, e occorre pertanto, abbandonan-do inefficaci, anzi dannosi sistemi, se-guire l'indirizzo fecondo ili pratici ri-sultati, che al trattamento di minorali-ni traviati 0 delinquenti assegno un line prevalentemente educativo. « A tale principio si inspira la rifor-a Ima, ora in preparazione, del Codice-1 Penale. Ma esso intanto, ed è lieto au-;. spi'cio, trova una prima applicazioneoi in questo nuovo Istituto dal quale èà i bandito anche il desolante nome . Car -1 cere t, per essere sostituito da quello - di t Casa di Ricovero ». -1 «Il vecchio stabilimento di San Vite j toro, pur diretto in modo ammirabile ; dal comm. Arrlisson, e la nuova casa - di ricovero che si intitola da Cesare ò | Beccaria stanno ora a fronte. Ed - in questa loro posizione prospetticacontrapposti- come il simbolo di due i i principi, di due diversi sistemi dellae I lotta contro la criminalità infantile.e Abbandonata la via dei rigori carce-o rarii, noi tendiamo alla emenda e aliao rieducazione dei minori traviati, nella- ferma fede che l'opera nostra vana a ."*»3U rientrare redenti nelle Ale delln sana, meravigliosa gioventù, che come pur ieri vedemmo, nel solco segnatole dalla salda mano del Duce, va tem prando l'animo ed il corpo ai futuri cimenti per la gloria del Re, per la |ie, dopo ben 13 operazioni, ha dóvu to subire l'amputazione dell'avambrac fortuna d'Italia ■ Il discorso dell'on. Rocco è stato vivamente applaudito. Una cazzuola storloa Terminata la cerimonia, s. M. il Re ha attraversato le due aule scolastiche « Vittorio Veneto » e « Piave ». Nella sala del Consiglio ha apposto la sua firma in un artistico album. Indi è salito al primo piano ed ha visitato la camerata « Trieste », i laboratori, la sezione cellulare, la cucina e i refettori; ed è disceso poi nel cortile, dove è stato accolto al suono della Marcia Reale, dell'inno « Giovinezza » e da scroscianti applausi ed « evviva ». Il cardinale Tosi ha benedetto la prima pietra della chiesetta. 11 Sovrano ha firmalo la pergamena e dopo di lui hanno firmalo il cardinale e le principali autorità. La pietra è stala quindi calata nella buca dì fondazione. Il simbolico atto della cementazione è stato compiuto con la cazzuola d'argento che già servi a Vit torio Emanuele 11 per la posa della pri ma pietra della Galleria di Milano Il Re è risalito allora sulla terrazza e si 6 avviato all'uscita, seguito dalle autorità. Il picchetto ha presentato le armi e i ragazzi hanno salutato romanamente, mentre il corpo musicale suonava la Marcia Reale e l'inno « Gio vinezza », a la folla addensata dietro i cordoni applaudiva entusiasticamente. Dopo la cerimonia all'Istituto Beo caria, il Re si è recato alla Bicocca ed ha visitato lo stabilimento Pirelli. Du rame il percorso è stato fatto segno a frequenti manifestazioni di simpatia e di omaggio da parte della folla. All'entrata nello stabilimento, tutto imbandierato, il sovrano è stato ricevuto dal dott. Piero Pirelli, che lo ha accompagnato attraverso le officine e le sale, tra le maestranze schierate. All'Associazione Premio al dovere Alle ifi il Sovrano si è recato al Castello Sforzesco, dove ha avuto luogo la cerimonia della consegna del Premio al dovere. All'ingresso del cortile della Rocchetta erano ad attenderlo la presidenza dell'Associazione Premio al dovere, donna Maria Castelbarco Albani della Somalia, con le dame del Comitato, e il gr. uff. Gallavresi, coi membri del Consiglio dell'Associazione. L'on. Paolucci, vice-presidente del la Camera, ha pronunciato un vibrante discorso, nel quale ha ricordato gli scopi e l'opera dell'Associazione, conchiudendo, applauditissimo, coir un omaggio al Re e all'on. Mussolini. 11 sen. Mangiagalli ha fatto quindi un breve elogio della ispettrice della Croce Rossa Ida Roncaldier recentemente scomparsa lasciando larga traccia delle sue opere di pietà. La presidente donna Castel Barco ha presentato al Sovrano dodici medaglie da assegnarsi come premio per il dovere compiuto, ed ha letto l'elenco del premiati. I premiati, o i parenti per quelli defunti, si sono presentati dinnanzi al Re che ha consegnato loro l'alta onorificenza, accompagnandola con parola di vivo elogio. La prima medaglia era assegnata alla memoria di Ida Roncaldier. Vivo entusiasmo ha salutato poi la consegna della medaglia al dott. Gian Luca Piana, un radiologo rimasto vittima delle sue scientifiche esperienze, il qua- senteaceSspLrmddnledCimcgui fifnsdiwslfeiisSsiPrstgddAmcutgnimfimtlpctrcmnmcicrllrrbciò destro. Nuove vibranti acclamazioni si sono levate quando si presentò dinanzi al Re, salutando romanamen te, il balilla undicenne Pasquale Bo «cherini, premiato per avere salvato un suo coetaneo in procinto di anne- a r i e , gare. Altre medaglie sono state assegnale alla memoria di due suore missionarie morte in lontani paesi nell'adempimento della loro opera di fe srrgtAde; e alla memoria del padre Candido mVanace, della Compagnia di Gesù, re- centemente ucciso in Cina dai canto- nesi. I Accompagnato dalle autorità e dal]seguito il Sovrano si è recato quindila visitare la scuola Zaccaria Treveslper i bambini anormali. Alla sede dei Balilla Poco prima delle 18 il Re si è recato a visitare l'Opera Nazionale Balilla, Iche ha sede in via Conservatorio, 9, nella casa donata dal gr. uff. DonzellicIl Re è sceso [n - 8»esso ai via Conservatorio, dove era- "P schierati tutti i componenti la Im-l f ione Avanguardisti Nel massimo saa;lone <l«"a casa, tutto imbandierato, il n sovrano e le autorità hanno preso po- , l a - sto in un palco d'onoro; la sala era affollata di invitati, ed in essa e nelle adiacenze erano schierati 6000 Balilla. 11 gr. uff. • Morgagni, ha rivolto un saluto al Sovrano, spiegando l'efflolen-1a za dell Opera, i suoi sviluppi dalla fon- i! dazione ad oggi e facendone quindi la -j cronistoria. Squadre di Balilla espio-'l latori hanno eseguito ammirati esercii-jzi ginnastici applicati al pronto soc-!ù,1 corso; e subito dopo una Centuria del o Gruppo Manara ha cantato con magni-jo! fico affiatamento il coro del Mosi: e poi ,| un Inno <h Balilla, chiudendo con Cw-|-j vinezza. Altre esercitazioni ginnasti-;- che, con attrezzi e senza, sono state lai eseguite da squadre di Balilla in abito ; -l sportivo; e il Sovrano si è compiaciu-1 -ito della precisione e della elegante .- agilità del giovani ginnasti. \- Accompagnato dal gr. uff. Uàteaéntmn c dalle autorità, il Re ha infine passa-| t0 in rivista tutti i Balilla, che erano - schierati tanlo all'interno del palazzo e'quanto in via Conservatorio e in via -: Passione: e si e quindi allontanato tra e! festosissime acclamazioni, !

Luoghi citati: Cina, Italia, Milano, Somalia, Trieste, Vittorio Veneto