Milleottocento minuscoli... atleti nell'arena del Motovelodromo

Milleottocento minuscoli... atleti nell'arena del Motovelodromo Milleottocento minuscoli... atleti nell'arena del Motovelodromo Uno spettacolo di gentilezza e di grazia i i a e , e i e a a o e e i i e è n l l i i o a an e i • Il rinvio di qualche giorno non ha nuociuto affatto al buon successo del saggio ginnastico e corale di cui dovevano essere protagonisti i 1800 bambini degli Asili infantili cittadini. Allo spettacolo, riuscitissimo anche nelle sfumature, ha infatti assistito una folla cosi densa, che a guardarsi d'attorno c'era da domandarsi se tutta quella gente accalcata nelle tribune non attendesse per caso di veder uscire da un momento all'altro, dal sottopassaggio della pista, qualcuno dei più famosi campioni del pedale. Lo spettacolo per 11 quale tanta folla si era data convegno era invece di tutt'altro genere: si trattava di -confortare con qualche applauso gli sforzi veramente nobili di un gruppo di insegnanti, e di assistere a quegli esercizi d'assieme che avrebbero eseguito, sotto la loro direzione, i 1800 bambini. Con tutto ciò i dirigenti stessi del Velodromo hanno poi dovuto confessare di non aver mal assistito ad uno spettacolo cosi deliziosoE non si può dar loro torto, perchè quei bimbi hanno fatto veramente dei miracoli. Hanno fatto cioè molto di più di ciò che da essi si potesse attendere, e non tanto per quello che concerne l'ordine col quale gli esercizi sono stati eseguiti quanto per l'impegno di cui ciascuno di quei pupattolini bianchi ha dimostrato di essere capace. Quando l'affluenza del pubblico accennò a scemare, gli allievi dei diversi Asili che intanto si erano concentrati parte negli spogliatoi dei corridori e parte nella galleria che Immette nel prato, incominciarono a prepararsi per la sfilata. Nella tribuna d'onore avevano intanto già preso posto la Principessa Maria Adelaide di Savoia-Genova, con ìa fcua.-flamA-d'onora e moltissime personalità, fra le quali il vice-Podestà conte Buffa di teerrerO, il Provveditore agli studi comm. Renda, il teologo Boria, il conte Priull ed il comm. Laudi dell'Ufficio •municipale per la istruzione, il cav. uff. avv. Palma ,11 cav. Bruno, presidente della Società degli Asili infantili, il presidente del patronato della scuola «Gaspare Gozzi», cav. Galli, e moltissimi insegnanti. Ad uno squillo di tromba la Interminabile colonna di bimbi è sbucata dal sottopassaggio ed ha incominciato ad ammassarsi sul limitare del prato ,ai piedi della tribuna costruita sulla curva delia pista. Con un gruppo di alunni della scuola « Gasparo Gozzi » lo Orfane armene, precedute dal vessillo della loro Patria, si sono invece disposte nell'altra estremità della pista. Fra i due concentramenti è naturalmente più numeroso il primo, ette dall'alto della tribuna si vede spiccare nettamente sul verde del prato come una dilagante macchia candida. I 1800 bambini sono infatti vestiti tutti nello stesso modo col grembiulino bianco. L'unica variazione tra maschi e 'femmine sta nel copricapo: berretto alla marinara per i bimbi; cuffletta sul tipo di quella monacale per le bambine. Sulla grande massa bianca sorridono però al sole i tre colori d'Italia, spezzettati in tante minuscole coccarde ed in altrettante bandierine, che costituiscono una parte del corredo artistico dei tenerissimi atleti. A ciascuno una bandiera e un flore colto evidentemente in una serra tricolore; ai maschi l'onore di portare a tracolla un piccolo tamburino; alle femmine due piccoli cerchietti di legno. Vedremo poi a che cosa serviranno 1 simboli, gli arnesi ginnastici ed 1 tamburi in miniatura. Una fanfara di Balilla » della Scuola « Gaspare Gozzi » dà il degnale della sfilata percorrendo in lungo la pista al suono di « Giovinezza ». Incominciano le evoluzioni del diversi reparti. Poi, quando le diverse squadre si ritrovano in gruppo serrato, un trombettiere suona... la carica. Si vede al lora la grande massa bianca animarsi e portarsi al centro del prato con una evoluzione in gruppo che dà quasi 1 impressione di un popolo lillipuziano in... fuga. Ma è cosa ài un attimo perchè si tratta di un disordine voluto tanto che quando la massa Unisce dì ondeggiare, il verde del prato appare tutto striato di parallelle bianche a uguale distanza una dall'altra.. I 1800 bambini sono pronti per gli esercizi. Incomincia In questo momento il compito più difficile per gli organizzatori e per gli insegnanti. La professoressa Gasasse, che dirigerà i cori, per farsi meglio sentire, è costretta a dar mano al megafono. L'assistono però nella difficile mansione tutto uno stuolo di insegnanti e, assai efficacemente, la contessina Capponi-Tenca e la signorina Germoglio. , Gli esercizi di canto e di ginnastica si svolgono contemporaneamente, sui ritmo musicale affidato ad una fanfara. Uno squillo di tromba dà il segnale doli'» attenti! », poi la direttrice degli esercizi dà il primo comando: < Ciascuno deponga a terra bandiera, fiori tamburo e cerchi ». Identici comandi indicheranno poi di volta in volta quale di questi oggetti bisognerà raccattare L'inno « Padre nostro », un inno che rievoca la dolcezza della preghiera è Infatti contato da tutta la massa e commentato con flessioni ginnastiche aggraziatlsslfne, eseguite con l'aiuto dei cerchietti. Poi è la volta dei fiori e della marcia del Gotlardi; quindi delle bandiere, lo sventolio dello quali non poteva essere più suggestivo. L'inno della professoressa Cantalamessa. mu sicato dal prof. Gera, dedicato al Tri colore, ha note acute, ct}e si direbbero vibrazioni di volontà; ma 1 piccoli cantori non conoscono... difficolta, « reguono il ritmo con facilità, tmpn mèndo anzi allo sventolio di quelle piccole bandierine le stesse vibrazioni acute del canto. Ma resero!:'? pia curioso, • vorrsm- titapTafuucicosaavl'dmcabca«spatpspQzcsscnltc, me dire pia commoventi, è etato l'ut- ApcagelavIrinrvdcnppbcssvvns timo, in cui sono entrati In scena 1 amburi. La fanfara ha attaccato le prime note della « Marcia Reale ». Tutto il pubblico è scattato in piedi, applaudendo vivamente. Ma quale non fu la sorpresa del pubblico, allorché un tambureggiare cadenzato incominciò a farsi .sentire, in perfetta armonia con io squillare della fanfara!... Cessato l'inno, fu naturalmente una salve di applausi calorosissimi per gli attentissimi esecutori. Questi alla loro volta ricambiarono tanta cortesia con l'esecuzione di un altro inno — quello dei Balilla — che nelle pause della musica fu commentato con battimani cadenzati e un ritmico schioccare di baci indirizzati al pubblico. Lo spettacolo grazioslssimo fu poi completato con un coro delle Orfane armene e degli alunni della scuola « Gaspare Gozzi ». Data l'ottima riuscita di questa festa dell'Infanzia è probabile che il saggio sia ripetuto; e ancora al Velodromo perchè i dirigenti della nostra pista si sono già impegnati a rinnovare l'ospitalità concessa ieri al benefico ente che si è fatto promotore della bella manifestazione. Quanti accorreranno alla seconda edizione di questo spettacolo non man cheranno di riportarne la nostra stes sa deliziosa Impressione. I bimbi, con il loro sorriso sanno spianare anche le fronti più corrucciate, perchè un volto infantile sereno ha la purezza del più limpido cielo. Nell'aridità febbrile della vita quotidiana, un bimbo ' che ride ci riconcilia talvolta... con noi stessi.

Persone citate: Cantalamessa, Galli, Gaspare Gozzi, Gasparo Gozzi, Gera, Tenca

Luoghi citati: Italia