La tragedia amorosa d'uno studente polacco e d'una professoresse torinese

La tragedia amorosa d'uno studente polacco e d'una professoresse torinese La tragedia amorosa d'uno studente polacco e d'una professoresse torinese Vogliono con la morte troncare il loro infelice amore ■ La signorina si uccide con un colpo di rivoltella e il giovane sì ferisce gravemente con la stessa arma. Dal primo di maggio si è recato ad abitare in una camera ammobigliata di via Carlo Alberto, 22, uno studente polacco, certo Filik Sohreler di Giovanni, di 22 anni, da Leopoli. La sua presenza è passata quasi inosservata agli inquilini, che raramente lo vedevano attraversare il cortile per recarsi nella sua camera. Ma ieri il giovane, a improvviso, ed in modo drammatico, ha riempito di se la vita ed i discorsi del caseggiato. La camera dello studente b al secon do piano,* dà sul cortile col ballatoio e con una finestra. Verso le 18 quella finestra incorniciò una scena da tra .8l0vi»?e vl Sl Palli; fl}sf™0 volto, con gli occhi pieni di un folle spavento, con le braccia ai- zate in atto di implorazione, con le mani aperte e tremanti come in cerca di un appiglio di salvezza... E gridava con voce alta e terrorizzata: — Aiuto I Aluto I Poi la drammatica figura scomparve, e nella camera sl fece un misterio so, pauroso silenzio. La portinaia corse ad avvertire la padrona di casa dello studente, che abita al pianterreno. La signora, spaventata, ' chiese prietario dì un negozio di cicli sito nella stessa casa, di un paio di suol operai; e tutti insieme salirono alla stanza dello studente »ìv«»r«i «elio —_!<.-__„ K»ver«l tulle poltrone Uno spettacolo raccapricciante 11 at tendeva. Su due poltrone poste una accanto all'altra sedevano, riversi ed abbandonati contro le spalliere, lo stu dente ed una signorina. Entrambi per devano sangue dal petto: la signorina specialmente, in quantità paurosa 1 loro volti er~.no cerei; dalle loro lab bra uscivanu fiochi lamenti. Uno degli operai accorsi riconóbbe in lei una si cnorina che verso le 16 era salita nella Camera delio studente. Tutti ebbero la immediata è precisa sensazione di uni tragedia "di Innamorati, e precisamente a di un duplice, suicidio, concordato fra j, due. Difatti sopra lì tavolo erano a poste, in evidenza, parecchie lettere: ; particolare comune a questi casi di ta; namorati che vogliono uccidersi e per a l'ultima volta salutano i parenti, gli e amici, la vita... -| Sul pavimento era una rivoltella,. l'arma che aveva servito agli innamo-jni -1 ra.ti nel loro disperato proposito. Niut» -| dubbio su'ciò, ariette se nessuno fra gli - inquilini, per i vari rumori della cala d a ee o; e ao c n di na u o al te lo rco ta a ne al i na — o e la do ii ia ati n do ta ca be he la oszo rì de ui ol n lla ulce he no an ro , intuendo qualcosa di grave l'aiuto del signor1" Baiardo, prò ortoi chi inddcohpcocondcotundmtigbssemstelaqdzfaglghcqnpeseilgvsncdqtsaveva avvertito gli spari dei colpi.' - fk3ìfcr'"Lj^orei, <&«ffiSLSffiri . l'^^Lh.Jff^f^tì^fl0^^ o Ìòtó'^rftMSvUt^H^nf \éX e S^Ìig^'V^S^SS£j^8^ tsaiarao, e li trasportarono soUecita- i mente all'ospedale. Nel frattempo erai n0 «iunti dalla Questura il comandati Giovanna avvenne sotto la lorq,cjura* o All'ospedale i feriti furono visitati - dal prof. .Ferrerò. Allo Schreier il sà, aitarlo.riscontrò una ferita di'àrnia da - fuoco alla regione cardiaca, coir foro - d'uscita al dorso; alla signorina — - identificata per la professoressa di die segno Mary Cardara, di 24 anni, abi- tante in via Lagrange — pure una fea rita alla regione cardiaca, al 4. o spazio a intercostale, con foro d'uscita al torai- ce destro. Vennero entrambi amorosae mente medicati. Ma lo stato delia raa- gazza appariva gravissimo; più sodditi sfacente quello dello studente. Mentre i questi poteva parlare con relativa fa¬ cilità, la Cardara pronunciava sola mente qualche monosillabo. Mentre era stata soccorsa nella cameretta fatale, al sopraggiungere dei pietosi essa si era come destata da un sonno pesante, ed aveva esclamato : « Cosa è successo?!.' Ora, all'ospedale, pareva sempre più abbandonarsi a quel sonno pesante e sinistro», e' con sempre maggiore fatica poteva' togliersi dà esso, per rivolgere un barlume di conoscenza allo .cose e persone presenti. La poveretta venne ricoverata in pericolo di vita; lo studente fu ricoverato con prò gnosi riservata. Il cav. Hamella nel suo diligente so- n praluogo sequestrò l'arma — una rivai o- tella uso militaTe — raccolse le iettere n lasciate sul tavolo e scritte tutte dallo o schreier, sei o sette lettere indirizzate c- aj SUOi parenti in Polonia ed una al n- Console di Polonia a Torino, raccolse t- pure alcuni scritti e documenti conte- r- nutt nena borsetta della signorina, più qualche fotografia; ed 11 tutto rimise poi all'autorità giudiziaria, per la continuazione ed il completamento delia inchiesta. La confessione Primo elemento di questa inchiesta furono le deposizioni del feriti rèse prima al loroi ingresso all'ospedale al funzionarlo e poi al giudice CaronCeva ed al sostituto procuratore del Re barone Scalfaro; deposizioni che, per il giovane, furono, nella loro sommarietà, abbastanza complete e precise, ma che nel caso della signorina Sl ridussero a poche e brevi frasi, a qualche monosillabo in risposta alle molte domande che le venivano rivolte, per risparmiarle la fatica di più lunghe e particolareggiate spiegazioni. I giovani furono concordi nella versione del fatto Prima la signorina sl sparò in direzione del cuore; poi lo studente a sua volta impugnò l'arma e ne fece partire un colpo, pure in direzione del cuore. E fu allora che. for se preso da pentimento o quanto me no da spavento per 11 duplice atto, si affacciò alla finestra invocando aiuto. Ma sul motivi del folle tentativo, l due protagonisti nulla hanno voluto dire. Su questo punto, concordemente, come per un'intesa preventiva, hanno, recisamente taciuto. Sólo -il 'giovane' ha detto, coma per sottrarsi a quell'argomento: «E' scritto nelle lettere*. Ed altro non si è potuto sapere Come- è snaturale, l'^ulbrità nà* Iniziato nn'indagine'per illuminare questo mistero del due innamorati. Perarv ne con la Cardara, subì, intatti, molti ra neppure tale inchiesta ha raggiun o lo scopo; si può tuttavia riportare risultati principali dell'indagine, perhè servono a illuminare le ligure ed precedenti dei due giovani coinvolti n questo pauroso capitolo di romanzo i amore e di morte. Lo Schreier è da circa due anni stuente a Torino, dove frequenta il 3.0 orso di medicina. 11 primo corso lo a compiuto a Padova, di dove è poi assato nel nostro Ateneo. Di simpatio ed avvenente aspetto, alto e biondo, ordiale e signorile, egli. entrò subito nelle grazie di. una numerosa schiera di condiscepoli, di cui fu il buon amio. Di spiccata intelligenza ed intelletualità, aveva una speciale predilezione e predisposizione per la musica, che da un anno a questa parte curava con metodo,, a scapito dei suoi studi scienifici. In collaborazione con un compagno di scuoia, tale Boterò, lanciò un brano musicale — « Il tango delle roe » — che ebbe successo e che gli valse una certa notorietà negli ambienti musicali, tanto che fu incaricato di scrivere la musica di alcune riviste eatrali. Due di queste riviste, in col aborazione pure col Boterò, sono di questi giorni pronte per il varo, presso due differenti compagnie. Questa posizione in campo artistico cooperava a far tenere in molta considerazione il giovane polacco fra i suoi condiscepoi e conoscenti, i quali, all'affetto, ag giungevano cosi la stima. Le nubi nell'idillio Circa un anno fa lo Schreier conob he la Cardara, una bellissima giovane che dimostrava alcuni anni di meno di quanti realmente aveva, piccola, bruna, vivace, simpatica. Essa aveva compiuto i corsi all'Accademia Albertina ed aveva conseguito il diploma di insegnante di disegno. Viceversa non esercitava l'insegnamento, ed aiutava il padre nel suo ufficio, disimpegnava le mansioni di casa, essendo la famiglia priva della madre. Fra i due giovani sorse subito una viva simpatia, che non tardò a mutarsi in affetto, in amore. E qui il piovana non tardò a manifestare un lato caratteristico del suo' carattere : quello della passionalità, di una sensibilità quasi morbosa, di una facilità all'esaltazione, all'eccitazione, in cui la gelo sia entrava per gran parte. La relazio stabapemofflaroapogmfepecarefrcoalTiredeliaCiiestdadepaguteml'comilnee dEpndsAtemcl e r e l o a i . e . e a d r alti e bassi, molte parentesi di calmo idillio alternate a giornate di temporale, parecchie rotture di j'apportt, che venivano poi •riallacciati con la stessa sollecitudine con cui erano stati troncati. La gelosia era in lui sempre vigile e pronta a manifestarsi; forse in ciò cooperava la diversità di due razze, dì due istinti, di due sensibilità, alla quale evidentemente erano da attribuirsi i malumori, i contrasti, i ri picchi fra i due innamorati. Sebbene, su questo argomento dcsli'uìi'.ore egli fosse assai parco di parole cc-n gli amici, pure questi, che lo conoscevano e rie .interpretavano i, sentimenti anche ai.-minimi segui, erano al coi reme .di questa : sua psiche ad' un tempo dell cala ed-eccitabile.- : • : : ... Circa quindici giorni-fa sl verificò una nuova rottura fra 1 due giovani. Pareva che questa volta la cosa fosse più gravo del solito, decisiva; pareva che egli fosse deciso a troncare definì ti v aulente con la Cardara. Questo ti un fu; 1 due innamorati si riappacificavo no. Ma cosa si nasconde sotto questa pacificazione? Qui forse b il punto misterioso che essi non hanno voluto rivelare. * Sta di fatto che, evidentemente, da qualche giorno lo studente pensava a qualche triste proposito. Alcuni amici affermano che egli andava cercando presso di loro, una rivoltella in presti to. E a chi gii domandava lo scopo di tale richiesta, rispondeva che era per fare uno scherzo ad alcuni compagni. A chi, ben 10 osservava appariva alquanto turbato, nervoso. Altri motivi forse, si sono aggiunti a quello sentimentale, per spingerlo sulla via di una cosi triste risoluzione. Ieri mattina, parlando con un amico, si dimostrò preoccupato delle vicende politiche del suo paese. In più, pare che la famiglia Ir richiedesse in patria, e che egli non sapesse decidersi a tale passo dati i suoi impegni fra noi. Tutto ciò, ripetiamo, può avere avuto un'infiuen za sulla sua decisione, quella di finirla con là vita- e finirla in unione alla donna che egli amava teneramente, ma che tuttavia sentiva da lui divìsa da chissà quali divergenze, foggiate dalla sua sensibilità straniera, eccitabile, morbosa. E quella decisione, come ve demmo, era d'accordo con lei, effettua ta ieri nel pomeriggio, Lo strazio di un padre All'ospedale San Giovanni abbiamo assistito ad una pietosissima scena. Accanto al lettuccio della Cardara ab Diamo visto il padre di lei, accorso col cuore stretto dall'angoscia al triste annunzio. Trovò la figlia cerea, spossata quasi agonizzante. Si chinò su lei, il volto vicino ai volto, come per soffiar le un alito di vita. La interrogò, ne ebbe qualche monosillabo in risposta. Poi chiuse tutta la sua angoscia nel silenzio e nell'immobilità. Teneva in una mano una mano dì lei, una mani na di bimba. Sul lettuccio avevano già posto le due asse di legno, lateralmen te, come si usa per nascondere agi occhi degli altri degenti lo spettacolo di un'agonia E quell'uomo, curvo su quelle tavole di legno, pareva veramente curvo sopra una culla, dove un viso delicato e quasi infantile si di sfaceva man mano nella morte... Noti lasciò mai la stretta di quella mano Vi saggiava, nel battito del polso, vita della sua creatura, quella vita che mari mano sl affievoliva, si spegneva, Verso la mezzanotte l'uomo diede un Riccolo grido represso, sl abbattè, vis contro viso sulla figlia. La figlia era mortai ,* Immenso, straziante dolore. Ma non è tutto il dolore, perchè uguale ango scia attende due altri genitori, laggiù in Polonia) v—ftpdzdzP

Luoghi citati: Padova, Polonia, Torino