L'aeroplano gigante dell'italiano Bellanca sta sorvolando l'Oceano alla volta di Berlino o di Roma

L'aeroplano gigante dell'italiano Bellanca sta sorvolando l'Oceano alla volta di Berlino o di RomaL'aeroplano gigante dell'italiano Bellanca sta sorvolando l'Oceano alla volta di Berlino o di Roma L'improvvisa partenza nella notte da New York - Un aviatore e un milionario in cielo, e due mogli a terra svenute - La calma di Chamberlin e la sfida ?. Levine - Le prime segnalazioni: alle 23,50' di stanotte è passato a sud di Terranova a a e i è e i è o o n i r a, a i o, e o la i J aa d ne, e aa odi a el n a ai ne' no mpi NEW YORK, 4 notte. L'aviatore Chamberlin, pilotante il monoplano Miss Columbia, ha preso stamattina il volo alle 6,1' (11,4 ora francese) dall'aerodromo di Roosevelt Field. Parecchie migliaia di spettatori, che si trovavano sull'aerodromo, rimasero non poco meravigliali al vedere Carlo Levine — il quale, come è noto, fa le spese del volo, — prendere posto a bordo dell'aeroplano. La moglie del Levine, che ignorava che il marito dovesse partire, al vederlo salire nella carlinga è svenula. Dopo un primo tentativo infruttuoso l'aeroplano è riuscito a sollevarsi dopo una corsa di seicento metri, inalzandosi poi progressivamente. L'aeroplano porta 2065 litri di essenza sufficienti, secondo l'aviatore, per coprire una distanza di 6400 chilometri. L'apparecchio Bellanea e il suo pilota , li pilota ha avuto dapprima la intenzione di raggiungere l'aerodromo di Tempeshof, a Berlino, dopo avere attraversato l'Atlantico e sorvolando l'Irlanda, l'Inghilterra, la Francia e Parigi. Ma potrebbe darsi che, modificando questo itinerario, Chamberlin cerchi di arrivare a Roma anziché a Berlino, dopo avere sorvola- 10 Londra e Parigi. Il senatore Carlo Lockwood, amico intimo di Carlo Levine, ha infatti dichiarato che questi lo ha autorizzato ad annunziare che Miss Columbia volava a destinazione della Francia e che, se possibile, avrebbe continuato il suo volo fino a Roma. Prima di prendere posto nel suo apparecchio, Chamberlin ci ha fallo le seguenti dichiarazioni: — Vi è certo dell'azzardo nel compiere un volo transatlantico, ma ve ne è pure nel traversare la strada. Sì, noi partiamo, finalmente, e spero che potremo sorvolare Parigi. Noi abbiamo già volato a bordo del Beilanca senza fermarci un maggior numero di ore di quello che sia necessario per volare fra New York e Parigi. Non vi è quindi ragione, tranne 11 caso di un accidente, di non atterrare in Europa, stabilendo un nuovo record transatlantico, con altrettanta certezza di quella con la quale abbiamo stabilito il record mondiale di durala al campo di Roosevelt, il 14 aprile. Io e Beri Acosta abbiamo volato per ore 51,11*25". E se dovessimo cadere nell'Oceano? In tal caso abbiamo xento probabilità su cento di salvarci. Saremo sulla linea principale dei transatlantici; abbiamo un posto di telegrafia senza fili, cinture di salvataggio, le pistole Very e bombe a fumo per i segnali. Il grande serbatoio di essenza della nostra cabina può essere vuotato istantaneamente e servire al galleggiamento dell'idroplano, a condizione che questo non si immerga con la prua. Abbiamo avuto qualche discussione a tale riguardo. Gli uni pensano che noi possiamo galleggiare; gli altri credono che il nostro motore ci farebbe affondare. Noi portiamo anche una sega, cosicché ci sarà possibile distaccare il nostro motore in caso di caduta. Ad ogni modo, noi non crediamo di abbassarci al suolo prima di arrivare in Europa. Noi conosciamo il nostro aeroplano, conosciamo il nostro motore e abbiamo fiducia che né l'uno né l'altro verranno meno. Il nostro navigatore stabilirà la rotta nel miglior modo possibile, tenendo conto delle circostanze atmosferiche. « JVot siamo stali iniziali a questo lavoro quotidiano dall'uffico meteorologico e dal servizio radiotelegrafico. Posso dire che tutto quello che è umanamente possibile in vista di eventuali condizioni, sfavorevoli, noi l'abbiamo fatto. Evidentemente, il caso o l'azzardo rappresenteranno una gran parte nel nostro tentativo. Una delle 18 aslr delle valvole del motore può rornvc-si e in '-al njo fthmmpqCtvdcmtloqcmcNptnnnlNpucsqntmv o a 4 o o n e e o a e i e e o n o à , o ae i oi il o o. el o faremmo perduti. Molte altre sventure possono accoderei. Parecchi hanno criticalo il fatto che ci serviamo di un aeroplano con parecchi motori, invece che volare su un apparecchio a motore unico. Ripeto quello che Bellanea Ita detto: «Se Cristoforo Colombo avesse aspettato di avere a sua disposizione un Leviathan, noi non avremmo il piacere di vedere oggi gli Stati Uniti in una così buona via di prosperità ». La migliore risposta a tutte queste esortazioni si è che noi abbiamo già volato a bordo del Bellanea per 51 ore senza fermarci. Avrei potuto quel giorno salire sul mio apparecchio e partire per Parigi. Il nostro metodo sarà pressocchc quello che ci ha condotti al record di durata. Noi alimenteremo il nostro motore per fargli rendere il minimo di potenza allo scopo di economizzare il nostro carburante. Man mano che il nostro carico di combustibile diminuirà, avremo maggiore potenza per litro di benzina. Una burrasca di vento potrà mutare i nostri piani. Noi non possiamo ostinarci a sperperare la benzina per tener lesta ad un ostinato vento contrario. Noi cercheremo allora altitudini più favorevoli. In generale vi è minore resi slenza al livello dell'acqua, ed è per questo che mi studierò di rimanere il più possibile in prossimità della superficie del mare. Ma se vi fosse nebbiat non potremmo evidentemente ricorrere a questo metodo. Dovremo poter tenerci sensibilmente nelle vicinanze dei piroscafi lungo tutto il tragitto. « Prendendo la rotta sud, come avevamo primitivamente fissato, aggiungeremo parecchie centinaia di miglia alla nostra rotta. Ma questo svantaggio sarà compensato da una migliore temperatura. I rigori atmosferici che dobbiamo maggiormente temere — a parte una seria tempesta capace di gettarci fuori dalla nostra rotta e di toglierci ogni speranza di poter raggiungere la terra col combustibile che ci rimane — sono le formazioni di ghiaccio sulle ali del nostro aeroplano, ciò che potrebbe prodursi nelle latitudini del nord. Un carico di ghiaccio può formarsi prestissimo sulle ali di un ■monoplano forzandolo a scendere in cinque minuti. Ecco perchè noi preferiamo la rotta più lunga, ma che sarà anche più calda. Il tragitto che abbiamo prefìsso ci condurrà dall'altro lato nelle vicinanze della Manica. Giunti a quel punto, non avremo più difficoltà a identificare i fari della rotta aerea Londra-Parigi e a seguirli ». Segnalato a sud di Terranova La regolarità della marcia del Beilanca, risulta dall'orario dei suoi passaggi lungo la costa americana. E: stato intravisto nel Massachusscl a New Bedford, alle S; a Plymouth alle 8,25; «ella provincia di Town, ricino al capo Cod, alle 9; nella Nuova Scozia a Yarmouth alle 12,6; all'Havana-Harbour (vicino a Luneubnrg) alle 13,10; ad Halifax, al faro Shay Ledge, alle 13,55. Il vento di. ovest, benché leggermente obliquo rispetto alla sua direzione, risulta favorevole, all'apparecchio. Ma il vento è meno rapido di quello che spinse Lindbergh 15 giorni or sono. Si deve senza dubbio a ciò il fatto che Chamberlin, nel momento di ingolfarsi stillo stretto di Cabot, separante la Nuova Scozia da Terranova, si trovava in ritardo di due ore sull'orario stabilito dal suo fortunato predecessore. (« Petit Parisien »). Parigi, 4, notte. Secondo un telegramma dell'ultimissima ora, l'aeroplano Miss Columbia ha sorvolato alle ore 19,50, ora locale, cioè alle 23,50, ora francese, la Baia Des Trepassès, a sud di Terranova. [Petit Parisien). De Pinedo parte stamane? Londra, 4, notte. Una Reuter da Fonte Cado dice che De Pinedo intende spiccare il volo domattina all'alba da Horta versa il Portogallo. tepnlepimcevnlaedmmTrNvdmrbcebttdcrefplp a a e l ò n n e e i a : w ; o r d . e l e o a o a , a e o il LONDRA, 4, notte. Il Bellanea è libralo nella notte al di sopra dell'Atlantico con la prua verso l'Europa. La sua destinazione precisa rimane inassodabile. Può darsi che andrà a Parigi, oppure a Berlino — ha. detto il pilota impugnando il volante, mentre l'elica del monoplano compiva le prime evoluzioni alla vigilia di spiccare il volo — oppure possiamo andare a finire a Mosca o a Roma ». Insomma, la mèta del pilota, secondo quanto ebbe a dire ai reportors poco prima di abbandonare l'alba nell'aerodromo di Roosevelt, faceva semplicemente pensare alla rosa dei venti. Tuttavia l'evidenza interiore di parecchi cablogrammi emanati oggi da New York induce a credere che il vero proposito del Bellanea sta di mirare su Roma. Naturalmente molto dipenderà dalla durala del carico di benzina. L'ing. Bellanea, il benemerito disegnatore dell'apparecchio acreo meglio' stabilizzalo clic esista, assisteva alla partenza ed ebbe a dire che il carico di essenza potrebbe bastare benissimo ad alimentare il motore per tutto il volo filato da Nexv York alla capitale d'Italia. L'avvisatore: il cestino di viaggio Il fattore anche più importante del combustibile, ossia l'atmosfera, sembra bene augurante. L'Atlantico orientale era, almeno oggi, soleggiato e quasi senza vento. Il Bellanea, insomma, naviga in condizioni favorevoli sotto ogni aspetto. L'imprevisto rimane sempre in agguato lungo gli itinerari di questi voli fantastici, ma se una debita percentuale della fortuna di Lindbergh assisterà il monoplano che reca le impronte della genialità mentale di un nostro connazionale, vedremo realizzarsi un miracolo anche più prodigioso di quello eseguito dal Lindbergh. Incidentalmente le azioìii dei monoplani a petto di ogni altro tipo di velivolo saliranno agli apogei in tutte le borse aviatorie delle grandi Nazioni. La partenza era stata prospettata per oggi. Alcuni bollettini meteorologici di ieri avevano determinalo l'ultimo rinvio. Il « Bellanea », per cosi dire, si trovava già sotto pressione. Gli ultimi tocchi al motore e ai carichi vennero dati la notte scorsa, fino al tocco, dal pilota Chamberlin insieme coi suoi meccanici. L'ae lovealdaLelagasidiLsePncobinusstgrefitLnclporsctusCcdmBecplspdltsirodromo di Roosevelt brulicava di curiosi risoluti ad astenersi dall'an-\sdare a letto, caso mai il monoplano\stscappasse, via all'improvviso. Era sul posto anche la moglie del pilota. Cosi pure vi erano il signor Levine, il finanziatore dell'impresa, nonché il direttore della fabbrica di velivoli che costrusse il a Bellanea », e la sua signora. I curiosi videro ad un tratto depositare nella cabina del monoplano un ccstellino di aranci e un cartoccio di sandwiclis. Quale più autentico segnale di partenza? La folla si tenne quindi inchiodata nell'aerodromo benché stessero ormai scoccando le ore piccine. La moglie sibillina Nel frattempo Chamberlin scompariva. 1 reporters si diedero alla cac-^ eia dell'aviatore, ma incontrarono una trincea insormontabile eretta dalla moglie nel vestibolo dell'albergo. — Volete lasciarlo in pace, mio marito? — inlimò la signora. — E'|andato a riposarsi per un paio di ore. Da lungo tempo non chiude occhio. Tra breve la sua vita non dipenderà che dà un filo. Volete farmi il favore di non disturbarlo? I reporters acconsentirono, ma abbordarono subito la moglie del pilota chiedendole se nutrisse ansietà. — Io no — rispose la moglie di Chamberlin, e tuttavia indugiava con gli occhi molto aperti nel vestibolo, lo no, ma ci sono altri che fremono di ansia! La frase sibillina manca tuttora di spiegazione. Nondimeno ecc anel¬ a o r e lo che seguì. Il pilota Chamberlin venne svegliato dietro ordine suo alle 3 e mezza di stamane. Egli esce dall'albergo in compagnia del signor Levine e delle due consorti. Il « Beilanca » è trascinato fuori dell'hangar e verso le 5 è finalmente in posizione davanti allo stesso tracciato di rincorsa lungo il. quale salpò Lindbergh. Chamberlin si fissa sul seggiolino; la gente allunga il collo.. Partirà solo? Non era stato preannunziato che egli avrebbe preso seco un equipaggio di 4 persone? Chamberlin invita i meccanici a mettere in moto le sue eliche. « Ma come, parte anche mio marito? In questo istante la folla vede un uomo corpulento, in abito da passeggio e senza cappello, arrampicarsi come uno scoiattolo per la scaletta che reca alla cabina di pilotaggio. Il misterioso individuo scompare entro il boccaporto del monoplano e subito poi il suo volto si rivela a fianco di quello Chamberlin. Il partente soprannumerario è il signor Levine. Egli si trova appena seduto nel seggiolino di pilota in seconda, che il « Bellanea » prende l'abrivio lungo la carraia di partenza. Scoppiano acclamazioni tra le quali sì ode uno strillo muliebre. — Ma come, parte anche mio marito? — grida la signora Levine. La risposta della folla è entusiastica. — Sì, si.' Parte anche Levine! Ma la signora cade in deliquio. 1 cronisti riferiscono che lo svenimento fu passeggero. Ma c'era anche un'altra donna momentaneamente svenuta sull'erba: era la signora Chamberlin. Da quell'attimo il pilota ed il suo compagno furono staccati dal resto dell'umanità, ma non dall'aerodromo, perchè la rincorsa iniziale del Bellanea risultò poco soddisfacente e Chamberlin, arrestalo l'apparecchio a poche centinaia di metri dal punto di partenza, lo faceva rinculare e prendeva una seconda rincorsa. Questa fu ot'ima. Pochi minuti più tardi il monoplano si staccava'cdall'erba, sfiorava il margine del-\tl'aerodromo ed infilava una tangen-ì mte verso una considerevole quota. Es-\lso quindi si trasformava in un punto ,simpercettibile tra i bagliori del sole sliftrnaEsdamsupoalRainpemti sofrtlfel'esinisCumaCseauqfrdin«nqrdscl'ccmeufi fatile. Erano esattamente le 6,7, n-\secondo Vora americana, che corri-, to\spondeva in <1™W attimo alle 11,71 ptanto in Inghilterra quanto in Italia. ' bSulla rada di Halifax \cI bLa radiotelegrafia ha potuto segui-\ore l'itinerario del Bellanea da New\aYork alla Nuova Scozia, sulla quale,li monoplano volava nelle prime ore\dei meriggio. Il tempo era eccellente,\nil cielo limpido, la visibilità perfet-.ata. Spirava un vento di sud-ovest, \che si faceva anche migliore per l'ae-\l i l l i a n ù a i -^ o a lo roplano, mettendosi a soffiare direttamente dall'ovest all'est. Il monoplano è segnalato particolarmente al di sopra della città di Yarmouth, una delle principali della Nuova Scozia. Volava in quel punto a bassa quota e fu notato come nel tragitto da New York a Yarmouth il Bellanea avesse sE'|S"o volo abbia deciso di imprimere impiegato circa un'ora e mezza dì\più dì quanto era occorso a Lind- \berg per coprire la stessa distanza. I Sembra che Chamberlin all'inìzio dei. di cimi bodi a eri ra el¬ ali'apparecchio una velocità oraria non superiore alle 70 miglia, quantunque il Bellanea, nella sua grande prova di resistenza, abbia dato per quasi 51 ore e mezzo di volo circolare prova di saper battere una media di cento miglia all'ora. Tra poco gli informatori di Terranova informeranno di aver avvistato il Bellainca presso Capo Race e di avere assistito alla sua scomparsa in pieno cielo oceanico alla volta dell'Europa. In questo momento preciso, mentre vi telefono, un cablogramma deWExchange Telegrafo, dà Ho- I 'cipazione del signor Levine al volo \transatlantico. Il fenomeno di un ì milionario che da un momento al\l'altro si lancia a condividere il ri ,schio di una così formidabile impre sa, dissemina nel pubblico america- lifàx dice che il monoplano venne intravisto stasera alle 16 (ora americana) nei pressi della rada di Halifax. Esso navigava a circa due miglia dalla linea costiera tenendosi alla modestissima altezza di 50 metri.'La sua velocità, favorita dal vento in poppa, si aggirava sulle 110 miglia all'ora. Appena avrà oltrepassato il Capo Race, il rimanente consisterà forse in una ventina di ore di mistero impenetrabile e poi, come tutti speriamo, nell'affannarsi degli altri referti che il monoplano è stato visto presso la sponda europea. L'ex cow-boy L'America segue con un interesse frenetico questo nuovo volo transatlantico. Clawrence Chamberlin da ragazzo fece il cow boy nel West ed entrò nell'aviazione durante la guerra, dopo essersi addestrato in una scuola di ingegneria. Lo nominarono presto istruttore dei giovani ufficiali del Corpo di Aviazione. Egli ebbe finora un solo sinistro: tre anni fa, una macchina che egli pilotava precipitò al suolo da trenta metri di altezza e Chamberlain rimase ferito piuttosto seriamente, ed un passeggero che lo accompagnava vi lasciò la vita. Tra gli ammiratori di Lindbergh, uno dei più calorosi è il pilota che in questo momento penetra come una freccia le tenebre solitarie al disopra dell'Oceano. Egli lasciò due righe a inalila all'indirizzo di Lindbergh -, « Mi duole mollo di non poter rimanere a New York per festeggiarvi quando sbarcherete. Devo approfittare del tempo buono, e volo via tra due minuti » La possibilità che Chamberlin lasci cadere il carrello per alleviare l'apparecchio è fatta balenare dai corrispondenti. Pure il pilota ha dichiarato che il carrello gli preme mollo e che sarà l'ultima cosa di cui egli potrà indursi a disfarsi. Perchè Levine à partito I giornali americani, secondo gli ultimi cablogrammi, si occupano dif fusamente della improvvisa parte no un senso di stupore accompagna-, to da impeti di curiosità quasi senza 1 precedenti. Perchè mai Levine si è ' buttato a capofitto entro qualcosa \che vuò rassomigliare ad una tom- I ba aperta? Forse assistiamo ad un -\oesto di eroismo tecnico ed aviatorio, w\ad ulm impensata estrinsecazione di e,eroismo morale. Questo grande itie\dustriall,t. ricchissimo, che aveva fi,\nanziato il volo del Bellanea anche -.a evidenti scopi commerciali, per la , \réclame in. favore della Ditta di co-\siruzi0ni aviatorie che egli presiede l a . a w e c possiede, era stato diffusamente discusso dai giornali in seguilo al suo urto con il navigatore Berthaud, e la stampa aveva posto in contrasto lo spirito commerciale del magnale ed i suoi presunti capricci con la figura dell'aviatore professionista, che si accingeva ad indicare la rot e ì\ta al monoplano che aveva battuto - \poco prima il record mondiale della . I resistetiza e che stava per scagliarsi i. attraverso l'Atlantico in un momento a r a ao di n limo- nel quale Lindbergh rimaneva ancora tra le quinte. Era stato il milionario — scrivevano i giornali — a sfasciare con il suo capriccioso iniervento un'impresa che avrebbe potuto sollevare fino alle stelle il prestigio aviatorio dell'America. Il Beilanca era pronto, Chamberlin era pronto insieme con il navigatore Berthaud e con altri due uomini di equipaggio da lui prescelti e non rimaneva che da far girare l'elica. Il signor Levine comparve in scena sotto l'usbergo della sua padronanza commerciale dell'apparecchio e del matto di dollari che metteva adrdaapdfugsdilsgscgsnsgpbdanmspnmtvrCndlucarisv e i i disposizione di uomini preparati a rischiare la pelle in un'avventura delle più rischiose. Egli aveva wna avanguardia ed una retroguardia di avvocati ad altissimo prezzo per imporre la sua volontà a quel gruppo di eroi. Insomma, il signor Levine fu messo in croce per una diecina di giorni da tutta la furia delle più possenti rotative americane. Il rapido tirocinio Orbene, viene ora alla luce che-egli. decise di accompagnare in persona il pilota Chamberlin per ridurre ai silenzio la stampa del suo paese, tagliando corto ai pettegolezzi, allec>nsinuazioni ed alle crocifissioni. Ìt»vu che un milionario può avere dclfegato. Il Levine seppe mantenere il segreto intorno ai suoi propositi financo con i suoi intimi amici, eia sua idea secondo gli ultimi cablogrammi era realmente di non impressionare la moglie. Il solo Chamberlin si trovava a conoscenza disegno e non è vero ch& Levine fosse assolutamente a digiuno dì aviazione come pretendevano i giornali americani; ma è verissimo che egli sino a 10 giorni addietro non aveva pilotato alcun velivolo. Senonchè^. non appena si risolse di lanciare un' mortale guanto di sfida ai suoi critici, Levine iniziò un eorso intensivo di lezioni di pilotaggio, in un aerodromo ignorato dal pubblico. Chamberlin fu il suo istruttore. Egli naturalmente desiderava averea bori] do del Bellanea un assistente per pilotare. Levine lo convinse che sopra un apparecchio cosi bene equilibrato come il Bellanea anche un novizia] avrebbe potuto prestare assistenza. Se il brevissimo corso di lezioni sia riuscito a trasformare Vindustriala] in un pilota capace di manovrare senza guai le leve di timoneria di un velivolo quasi stabilizzato automaticamente, potrà raccontarlo a suo tempo Chamberlain, dato che i due uomini siano destinati secondo liaugurio generale a ritrovarsi la terra sotto i piedi, anziché essere ingoiati dall'ignoto come i poveri Nungetter. e Coli. MARCELLO PRATI.