Binda primo a Treviso

Binda primo a Treviso Binda primo a Treviso p(Dai nostro inviato) Treviso, 1, sera. Una linea diritta senza la minima Ondulazione: ecco il proJLlo della Pesaro-Treviso. Una strada completamente piana che per 306 km. avvolgerà nell'ala e nella polvere la visione di una pura monotona. bitumane, partenza assai meno comofla che neeli altri giorni. La lunghezza della tappa e la previsione che si avrà una media chilometrica molto modesta, ha fatto si che gli organizzatori abbiano (issato la partenza alle tocfpsqt4 e in. zza. si parte in 84 Uno resta • a Pesaro: Oìdnni. L'aria è fresca e le mstrade sono liscie come un biliardo. Il primo tratto sino a Cattolica, l'unico che presenti qualche ondulazione, e compiuto a passo discreto. Attraversiamo Riccione ancora dormentata. Visi assonnati alle tstre, in perfetta concor ad-N*£■ renza coi no- : Stri. E. quindi. Rimini. Cesenatico. ICervia. Le ore trascorrono senza por- terci la minima emozione, ma la folla Aumenta. E sono visi spmpre pili sve-l*li. Citelli dei corridori "d i nostri dei corridori <~d i hanno però già assunto rinvila caratteristica maschera di polvere che oggi deve essere assolutamente impenetra bile. Monotonia esssporants A Ravenna si e date convegno molta folla. 1 corridori transitano insieme alle 7.50. Tutti gli 84 partiti sono ancora in gruppo compatto. E' ancora presto, ma il caldo si fa già sentire. Che sarà la tappa di oggi su queste strade piatte e allo scoperto, sotto il dardeggiare del sole? Mpglio non pen tsarei e andare avanti cola tèste che etdondola?mt il Sn 3i2 sf vnrreh be ca^tìarePrna che Stoi^l^ffihcorndorè discreta: circa 2, chilometri S£i°ff- ife^^MiiiS^^^^SS? S rettilineo bianco, accie-, canta. | A Ponte sul Rpoo il multicolore frruppo e ancora compatto, e lo stesso 'si verifica ad Argenta (Km 100). ove avviene il primo rifornimento della giornata. T corridori si rinfrescano, si ; rifocillano e ripartono un po' frazio- nati. Binda Albino, che si era accoda-'to ad un gruppetto, improvvisamente j cade e resta tramortito sulla strada. \I corridori che sptrttono lo scartano. ] contlmiando nella loro marcia, e nonjè che due minuti dopo che la prima vettura del seguito scorge il diserra-1 ziato a terra. Pcesi di macchina, lo Itrasportiamo sul ciglio della strada. [Un corridore tramortito dal sole Il giovane campione, bianco in volto, non dà segni di vita. Il corniti, Colombo gli spruzza dell'acqua sul viso; gli altri gli tanno dei massaggi con acqua di Colonia. Finalmente, dopo alcuni minuti, il fratello del campione italiano incomincia a lamentarsi, poi lentamente rinviene, ma non può riaprire gli occhi, che nella caduta gli si sono empiii di terra. Qualcuno si accinge a lavarglieli, ma anche quando può riaprirli appare intontito. La macchina, che è stata raccolta subito dopo la caduta, non viene da lui riconosciuta. « Non è la mia bicicletta », dice. Poi, incoraggiato, risale in macchina e si av- Via'lentamente ma «Tintinnando n b7i conunuanno a^mormorare: .Non capisco... non ri-jcordo nulla... . Con tutta probabilità li più giovane dei Binda deve essere stato preso da un capogiro, dovuto al sole, al caldo ed al biancore acciecante della strada. Aggiungasi poi che il giovane campione aveva mangialo poco prima, lasciando il rifornimento, e che questo può avere influito sul malessere che lo ha colto. 11 giovane corridore, dopo un breve trattò di strada, è infatti ripreso dallo stordimento e si butta nuovamente sul ciglio dellastrada. Lo lasciamo alla sua sorte eci avviciniamo ai primi. Sapremo più tardi che egli, rimorato rial suo direttore, ha proseguito. Prima di Ferrara, Bresciani buca, ma può riportarsi presto nel gruppo che è sempre nlimeremo malgrado abbia perso qualche unità minore. Poco dopo. Dal Fiume si ritira per aver spezzato un cerchio della, ruote in una caduta. Gordini è al comando, e tenta qualche strappo, che non ha però alcun esito. Costeggiamo ora il Po. dopo Pontelagoscuro. Il gruppo è sempre numeroso. Crediamo perciò opportuno rimontare i corridori per portarci al secondo posto di rifornimento, ad Adria. Lasciamo il Po, proseguendo per una strada ampia, ma a curve frequenti. Sessanta uomini giungono insieme alle 12,56, al controllo di Adria, preceduti da Robotti che vince il traguardo a premio dopo una vivace lotta con Bresciani. Ad Adria, dove la folla e numerosissima, notiamo l'on. Marinelli e numerosi ufficiali superiori della milizia. Dopo la solite neutralizzazione di tre minuti i corridori ripartono aliaspicciolata, riunendosi ben presto ingruppo per le vie della città. a ., . _ . ■ordini e Ferrato movimentano la garaMa Cordini ha rl^lip Hpj> hslliensM ^.!i0F31DLJìa.^^^.}a??^,ìa}}lc-0^'e scatte in piena velocità. Solo Ferrato che gli è a ruoto, può seguirlo. I due si assicurano ben presto un vantaggio di circa duecento metri, e passano soli a Cavarzere (chilometri iib), dove Ferrato vince il traguardo a premio. Poco dopo però i • bianco-bleu » si decidono ed organizzare la caccia ai fuggitivi, e Gordini e Ferrato son ben presto raggiunti, per merito di Vallazza e di -Negrini. La calma ritorna, e non e più disturbata neppure quando Linda è appiedato. Il campione italiano si riporta in gruppo in meno di tre chilometri. Pieve di Sacco (chilometri 247) è attraversata alle 14,10. Seguiamo ora la strada provinciale che porta a Dolo. La calma è perfetta. Più ci avviciniamo a Treviso e più il passo rallenta, dando modo a diversi ritardatari di rientrare in gruppo. In più di una tappa di questo giro, guardando 11 gruppo approssimarsi all'arrivo abbia Bio avuto" la sensazione di essere a po-chi chilometri dailn partenza. Transl- tomo cosi & Dolo, poi a Mestre, baciata dalla laguna, e di qui scorgiamo fuggevolmente in lontananza il campanile di San Marco. Un innocuo passaggio a livello chiù, so ci dà l'unica fase interessante del la giornata. Dieci uomini riescono a scavalcare il cancello prima dell'arrivo di un lungo treno merci, uno di quei treni lenti che non Uniscono più e che sono la delizia di chi aspetta. Il treno Impiega circa due minuti a passare. Quelli che sono rimasti bloccatisi gettano all'inseguimento rabbiosa mente. Mancano venti chilometri al l'arrivo e i fuggitivi che sono Pancera. Picchiottino, Negrini, Gordini, Perego. Del Taglio, Cattaneo, Vezzosi, Berretta e Cignoli, hanno messo le ali ai Nedi. Berretta. Vezzosi e Cignoli nonr« «ss i&d» zr^aPancera, che spinge a più non posso,e rimangono staccati J altezza, sostituito a tratti da Fer SuMtaJÌ!LJtaMjrtt«o|l^QUMtt jjng JJ ho. a piombare alle spalle dei fuggi-tn1^Pri?1n*^,uHarli son° Btola'Branero e Bresciani- Il solito arrivo in groppo I corridori, che hanno orma» fatto il passo a un'andatura più celere, proseguono nella loro marcia veloce. Giungiamo cosi sul Viale dei Passeggi dove è posto il traguardo di arrivo. Trenta, uomini si apprestano a disputare la volala tìntile. Il primo ad entrare in azione e Ferrato che riesce a mante-nersl n*lla Prima Posizione tino a trecenl° melri' Poi Bmda- con un0 scatl0'h81»81»" 11 eoenutpier e taglia vltto- t0 n ruola 4o Ronott1. ft.0 Brunero;«-0 Picchiottino; 7.0 Gordini e Lagosteno Xulti gH'altri sono statl ^a*. silicati al nono posto, a pari merito.Ecco del resto l'ordine d'arrivo uffioiale • Lo'Alfredo Binda, alle ore 16.24TiO" (tempo ufficiale per la classifica ore n.i2'50"), alle media di km. 26,0502.0 'Bresciani in ore lt.43'50"; 3.o Ferrato; 4.0 Robotti; 5.0 Brunero; 6.0 Pio chlottino; 7.0 Gordini; 8.0 Lagostenotuiti alla stessa ora. Seguono: 9.0 a pari merito e sempre collo stesso tempo: Balbato, Beolchi, Berardi, Boglio lo. Catalano. Cattnneo A., Cattel, Ca vallini. Cignoli. Cristiani, De France schi, Del Taglio, Giacobbe, Innocenti Legnarli, Lugli, Maggiori, Mendolago Messeri, Negrini, Niccolini, Orioli, Pancera G.. Perego. Perna, Petrulio, Pomposi. Rossignoli, Samore, Serena, Simoni, Temponi, Trentarossi. VallazzaVenditti, Zanetti, in tutto sono arrivat82 corridori. Albino Binda è arrivato ottantunesimo. GIUSEPPE TONELLI