Il bilancio delle Finanze alla Camera

Il bilancio delle Finanze alla Camera Il bilancio delle Finanze alla Camera Roma, 31, notte. Presiede l'on. Casertano. Al banco del Governo siedono gli onorevoli Volpi, Suvich, Bastianlnii, Mattei-Gentill. Viene approvata secondo le conclusioni della Giunta permanente, la proposta dinegare l'autorizzazione-a procedere contro l'on. Barduzzi per duello. Quindi, senza discussione, si approvano 15 disegni di legge riguardanti conversioni in legge. Si riprende poscia la discussione sul bilancio del Ministero delle Finanze. Aumentare le entrate Primo oratore è l'on. ROTIGLIANO. Rileva che al pareggio del bilancio e alla sistemazione dei debiti interalleati, si è aggiunta oggi, col consolidamento del debito interno, una terza realizzazione che il Governo fascista, il quale alla fine del V anno del regime può dire di aver gettato le fondamenta per quello ohe dovrà essere, specie nel campo del Tesoro, il grande edificio della rinnovata politica finanziaria della Nazione italiana. Questa politica, per essere veramente fascista, dovrà distinguersi da quella praticata dai Governi del passato, i quali, con concezione puramente liberale, consideravano lo Stato semplice strumento delle finalità e del benessere individuale dei singoli cittadini. In questo modo le coltrate pubbliche erano mantenute sempre bassissime, le spese si adeguavano faticosamente alle entrate senza preoccuparsi se le une e le altre corrispondessero alle finalità che la Nazione doveva proporsi. Fu la guerra che, moltiplicando il numero delle ne cessità, portò le entrate pubbliche da 2 miliardi e mezzo di lire dell'esercizio 1913-914 ai 20-21 miliardi per gli esercizi successivi all'armistizio: ma quando il Fascismo giunse al potere queste entrate erano fronteggiate da 35 miliardi di spese. Oggi, per la prima volta, si dovrà stabilire se i 21 miliardi delle entrate pubbliche sono sufficienti in relazione alle finalità che la Nazione si prefigge, infiniti elementi, scaturiti anche dalla recente discussione del bilancio, dimostrano la assoluta insufficienza di molti stanziamenti, specie nei bilanci di quei Ministeri cui sarebbe commesso lo sviluppo e il potenziamento della Nazione. L'oratore ritiene possibile, contro la opinione prevalente, aumentare le entrate pubbliche di 3 o 4 miliardi necessari per i bisogni più urgenti della Nazione. Gli operai e i tributi Esaminando i vari tributi constata che le imposte dirette colpiscono soltanto nominalmente 14 milioni di contribuenti perchè più di 12 milioni sono contribuenti per l'imposta sui terreni e sui fabbricati per un ammontare complessivo di 450 milioni di lire, corrispondenti alle imposizioni il più delle volte addirittura insignificanti. La ricchezza mobile invece e la compie mentare, che rendono insieme quasi 4 miliardi, gravano su poco più di 1 milione e mezzo di cittadini che sono i soli veri eroici contribuenti italiani E' da rilevare peraltro che, dovendo la ricchezza mobile gravare tutti i redditi superiori a 2 mila lire e la complementare i redditi superiori alle 8 mila lire, tutti gli italiani in età di potei lavorare dovrebbero pagare questi tributi perchè nessun lavoratore guadagna oggi meno di 6 lire al giorno e nessuna famiglia, si può dire, ha una entrata complessiva inferiore alle IR lire giornaliere e siccome gli operai delle sole industrie sono circa 6 milioni con l'ammontare complessivo di 30-35 miliardi di salari corrispondenti alla terza parte del reddito complessi vo della nazione, valutato a 120 miliardi, basterebbe applicar loro la vigente legge sulla R. M. per risolvere uno del nostri problemi. Data tuttavia la difficoltà di escogitare un sistema di esazione che non faccia ricadere sul datori di lavoro l'onere del tributo, l'oratore crede che si dovrebbe ricor rere ad una imposizione indiretta sul consumi anche in considerazione del fatto che le imposte sul consumi sono aumentate rispettivamente all' antaguerra soltanto di 6 volte mentre quelle dirette sono aumentate di 10 volte. Si tratta comunque di un grande problema non soltanto finanziario ma anche etico e sociale. Le classi operaie, che non hanno fatto la guerra, non devono continuare ad evadere il pagamento dei tributi, i quali hanno una grande funzione moralizzatrice e concorrono meglio di altra cosa alla formazione di una consapevolezza nazionale. Conclude l'oratore: chiamate gli operai a soddisfare il loro obbligo verso lo Stato se volete che essi Imparino davvero a rispettare e ad amare la Nazione fatta in questo modo più potente e più- forte anche col sacrificio. [Vivissime approvaz. congratulazioni,). a 4 i a a e a R i i e a a l , l l o . , n a i e ù . . Assume la presidenza 11 vice-Presidente GIUNTA. Il saggio dell' interesse e dello sconto SANSONE, afferma che il movimento al ribasso, già manifestatosi, va certo incoraggiato, ma esso deve essere intelligentemente condotto onde la contrazione dei redditi sia contemporanea alla riduzione dei prezzi e soprattutto bisogna vincere il timore cito il fenomeno sia passeggero ed occorre' cooperare al raggiungimento' di un nuovo equilibrio economico per il quale occorrono intelligenza, buona volontà e buona fede. Occorre tener presente che ogni variazione sensibile nell'espressione del valore dell'imita monetaria impone una revisione volontaria e legale delle stesse pattuizioni in corso, delle tariffe come anche del reddito dei titoli pubblici e degli oneri fiscali. In relazione alla rivalutazione della moneta afferma che la riduzione del saggio dell'interesse e di quella dello sconto si impone ne è a temere che avvenga uno spostamento nel campo degli Investimenti. Afferma che tutte le operazioni Che la Finanza ha compiuto sono state informate a nn disegno preciso di rafforzare e disciplinare il credito. Accennando al pre- . stiti contratti all'estero da enti pubblici e da privati, osserva che la loro utilità è subordinata alla produttività degli investimenti dei fondi ricavati oltre che dall'incremento patrimoniale. Reputa necessario resistere a certi suggerimenti, cosidetti scientifici, che, nel nome della velocità e della succedaneitè del medio circolante, tendono a neutralizzare l'azione contrattiva della circolazione svolta dal Governo. Rileva come sia giusto prevedere che, per l'azione di risanamento monetario, le entrate dello Stato subiranno ripercussioni e riduzioni per cui è necessario praticare una revisione delle spese in relazione alla rivalutazione del medio circolante. Conclude affermando che.il proposito comune deve essere quello di concorrere al fine finanziarlo e politico del Governo e di mantenere costante il ritmo della produzione e dal consumo (applausi). La seduta termina alle 17,30. AL SENATO Rema, 31, notte. Sotto la presidenza del presidente nttoni, la seduta è aperta alle ore rèAi banco del Governo sledono l'onorevole Mussolini, l'on. Federzoni e l'on. Belluzzo. i Si discute 11 disegno legge: «Conversione in legge del R. D. 7 ottobre 1926, relativo all'ammissione nel' Regno, in esenzione dei dazio doganale, senza limite di quantitativo, di semi oleosi provenienti dalle -colonie italiane >. MARIOTTI: — Osserva che il decrai to in esame viene a modificare la disposizione del decreto 23 'novembre 1921 che stabiliva l'esenzione dal dazio per una quantità di 30 mila quintali. Questo limite all'importazione in franchigia era stato posto per impedire una eccessiva concorrenza alla produzione nazionale che si trovava allora, e si trova tuttora, a lottare con gravi difficoltà. Infatti i nostri olii di oliva debbono sostenere non solo la concorrenza degli olii stranieri di oliva ma anche dai semi stranieri che servono a confezionare in Italia gli olii. Inoltre, la nostra olivicoltura si trova in condizioni poco favorevoli per la lotta contro la mosca olearia, specie nel Mezzogiorno. L'oratore comprende che il ministro intenda fare il vantaggio delle colonie ma è persuaso che gli stanno a cuore maggiormente gli interessi della Patria e quelli di una produzione che ha tanta importanza per le Provincie meridionali, invoca perciò l'attenzione dell'on. Federzoni su questa questione. FEDERZONI, ministro delle Colonie^ — Riconosce tutta l'importanza dei problema accennato dal sen. Mariotti e dichiara che il Governo è perfettamente consapevole della necessità di salvaguardare l'olivicoltura nazionale. Il provvedimento mira a favorire nelle colonie la produzione dei semi di lino coi quali si produce un olio commestibile. A integrare queste dichiarazioni l'oratore aggiunge che 11 Ministero delle Colònie è convinto di dover, tener presenti gli interessi dell'olivicoltura nazionale e quelli dell'olivicoltura delle nostre colonie mediterranee che già sono, e più saranno, produttrici cospicue di olii di oliva. PRES. : — Dichiara chiusa la dfecnssione. L'articolo unico è rinviato afid scrutinio segreto. PRES.: — Dichiara- che tutti i disegni legge testa discussi sono approvati. La seduta è sciolta alle ore 18. Domani seduta pubblica alle ore 16.

Persone citate: Belluzzo, Federzoni, Mariotti, Mattei-gentill, Mussolini, Suvich

Luoghi citati: Italia, Roma