La Camera dei Comuni sanziona la rottura con Mosca con 360 voti contro 118

La Camera dei Comuni sanziona la rottura con Mosca con 360 voti contro 118 La Camera dei Comuni sanziona la rottura con Mosca con 360 voti contro 118 onra,,noe,apoIl dibattito sulla rottura colla Rus-, abbsia ha richiamato stasera a Westminster una turba quasi senza precedenti di aspiranti ai posti disponibili nelle tribune. Molti di essi aspirarono invano, giacchè l'aula era rigurgitante parecchio tempo prima che Clynes, leader interinale dell'opposizione, essendo MacDonald assente per motivi di salute, si levasse a svolgere la mozione labourista. Questa, come sapete, si limitava a sollecitare un'inchiesta sui fatti recentemente svelati a carico dei rappresentanti londinesi del Governo dei Soviet!. Il «leader» labourista « Il Governo — ha detto Clynes — considera oggi la Russia come una nazione alla sbarra. Il partito labourista aderisce bensi a tale criterio, ma esige che la Russia non venga condannata senza processo. Sono in primo luogo le conseguenze industriali della rottura che impressionano il Labour Party ». E, detto ciò, Clynes ha sbandierato il famoso credito di 10 milioni di sterline che a Midland Rank aveva fatto balenare a Mosca per acquisti sul mercato nglese, ma che revocò non appena ebbe notizia della perquisizione all'Arcos. E' seguito l'elenco di una partita di macchinari e di utensili industriali di ogni tipo che la Russia avrebbe ordinato presso ditte inglesi qualora la Midland Bank le avesse aperto il credito suaccennato. Tali acquisti — secondo Clynes — avrebbero implicato un intero anno di impiego per ben 56 mila operai nglesi. « Il Labour Party — ha terminato l'oratore — insiste per ottenere quest'inchiesta essendo persuaso che, data la nostra posizione industriale, l'effettuazione della rottura deliberata dal Governo non risponderebbe ai nostri interessi » (applausi dei ìabouristi). II ministro degli Esteri Replica Chamberlain. Le sue prime parole sono di amichevole sollecitudine per MacDonald, sottratto momentaneamente ai lavori della Camera dalle condizioni di salute. Entrando quindi in merito il ministro degli Esteri constata che Clynes svolgendo la sua mozione si è sentito su di un terreno estremamente sdrucciolevole. Per disgrazia, qualche giorno addietro egli era già sdrucciolato alquanto facendosi l'apologeta a priori dì un Governo i cui atti sono ormai al di là di ogni attenuante. L'ansietà espressa dal Labour Party per le ripercussioni mercantili della rottura non sono giustificate, giacchè il commercio estero russo non è affatto l'espressione di attività commerciali e di forze economiche. In parte esso è il risultato della necessità, ma in parte è un puro strumento di politica. Chamberlain. rammenta come Rakowski l'anno scorso avesse prospettato da parte del Governo russo un cumulo di ordinazioni industriali in Inghilterra del valore assai maggiore degli attuali 10 milioni di sterline, ma una volta trascorse le esigenze politiche che in quel momento dettavano tali offerte, le ordinazioni andarono in fumo. Il commercio — rileva Chamberlain — non dipende affatto dall'esistenza di rappresen tanze diplomatiche. Gli Stati Uniti, che pure ricusano di riconoscere l'Unione dei Sovieti hanno altrettanti scambi con la Rus sia quanto l'Inghilterra. Questa ri mane pronta ad accordare, per ogni legittimo commercio fra i due paesi, tutte le agevolazioni necessarie, ma i rappresentanti ruRsi che eventualmente rimarranno connessi all'Arcos non godranno più speciali privilegi Essi dovranno assoggettarsi come in ogni altro alle leggi del paese. Chamberlain a questo punto accenna a quella certa separazione di responsabilità che l'incaricato di affari Rosengolz vorrebbe stabilire fra la delegazione commerciale e il suo impiegato Kolin, che fu sorpreso dalla polizia con le mani nel sacco. Quale valore si può prestare agli argomenti del signor Rosengolz della cui condotta, in antitesi non solo con gli accordi anglo-russi del 1921 ma con le ordinarie norme dei rapporti internazionoali, si possiede una prova documentata nel suo telegramma dello scorso aprile? « Il Governo — prosegue Chamberlain — respinge naturalmente la domanda di inchiesta parlamentare, come fece MacDonald in un caso analogo, e chiede invece alla Camera un chiaro e netto voto di fiducia ». I Sovieti contro l'Impero Passando in rassegna tutte le mene moscovite contro l'Inghilterra, il ministro avverte che il Foreign Office si trova in possesso di molti documenti inediti al riguardo. Non è per ora necessario renderli pubblici. Ma Chamberlain non lascia la Camera a bocca asciutta. Recente mente — egli dice — una piccola dimostrazione ostile si svolgeva davanti all'ambasciata britannica a Washington. Orbene, il commissario per gli Esteri a Mosca in un telegramma del 9 aprile ai suoi agenti nei paesi stranieri li istruiva come segue : « E' assolutamente imperioso organizzare al più presto possibile comizi contro l'Inghilterra e dimostrazioni davanti alle Ambasciate e alle Legazioni inglesi». Il ministro riprende: «I ragguagli che possediamo dimostrano come in ogni parte del mondo dove esistono elementi turbolenti il governo dei Sovieti abbia senza cessa tentato di usufruire degli elementi suddetti per accre scere le inquietudini e creare turbamenti soprattutto nelle regioni dove gli interessi inglesi potevano essere danneggiati e i commerci britannici ostruiti ». Chamberlain si diffonde sulle fattispecie, occupandosi specialmente della Cina e rievoca i ripetuti ammonimenti che il Foreign Office — anche sotto l'egida di MacDonald — non mancò di dare formalmente a Mosca perchè mantenesse alfine i suoi impegni di lealtà verso l'Inchilterra. Fin dal principio la tattica mo-oovita fu di pretendere che ogni c jcnmentazione a carico del governo dei Sovieti fosse — pormi«duepotparconrarNelneldi chequenuciflha GodelLegtanviazieconvacvernotto. nonne di spiperdenoccproPotrosoningresdipunva di allaespnonderUdisrolsuricpaessprKaGememola destee sadatenglesteUromspmanore negiaadRul'aultcetseunragaciaLltalibcomsetuè mritotasimcasacoristprgnrechdedetudodoriesdsogltrranpmch.pree ngleplatrlerdgnrncotecoavfendsatuè siè rmwszin apocrifa. Pure l'Inghilterra,ore abbastanza — dichiara Chamberlaip — per proteggere gli interessi suoi portò pazienza fino all'estremo limite. E il ministro conclude: « Il Governo inglese ha seguito nei due anni e mezzo da che 6i trova al potere una politica di pace in ogni parte del mondo. Esso ha cooperato con tutte le Nazioni disposte a cooperare con lui nella sua opera dà pace. Nella nostra cooperazione mondiale, nella nostra partecipazione al patto di Locarno vi è stato un solo Governo che si sia ricusato di collaborare e questo Governo non si è soltanto astenuto dal partecipare alle opere di paciflcaza'one e di riconciliazione, ma non ha fatto che sollevare ostacoli: è un Governo altrettanto ostile alla Società delle Nazioni quanto all'altra grande Lega della pace, ossia all'Impero brltanmico >. {Vivissimi applausi). Tuttavia noi continuammo a portare pa: zienza finché le nostre relazioni con Mosca si trasformarono in una vacua finzione. Agli ammonimenti verbali facemmo seguire solenni note di protesta e di avvertimento. Orbene, il Governo dei Sovieti non ha prestato la menoma attenzione a questi mòniti. Esso ha dimostrato di essere incorreggibile. Noi abbiamo spinto la pazienza fino al punto che, perseverando, ci saremmo manifestati denota o 6toMi. Anche nella presente occasione noi non abbiamo cercato di procurarci l'adesione Ai alcuna altra Potenza, ne' di imbarazzare alcun altro Stato con problemi e difficoltà che sono tutti nostri. Senonchè il Governo inglese non può più oltre assumere la responsabilità di mantenere rapporti diplomatici che non rappresentano più uno strumento d-i pace, ma una nuova e costante sorgente di irritazione e di pericoli. Noi quindi domandiamo alla Camera una chiara e indubitabile espressione della sua approvazione, e non dubitiamo che la Camera raccorderà ». Lloyd George ■ II voto Un'ovazione saluta il termine del discorso. Lloyd George prende la parola per esprimere alquanti dubbi sull'opportunità della rottura. Egli riconosce peraltro che quando Mosca parla di falsificazione di documenti essa dice semplicemente il falso. Una pretesa simile venne accampata da Kameneff allorchè lo stesso Lloyd George ebbe a sottoporgli la documentazione della cattiva condotta moscovita verso Londra, subito dopo la firma dell'accordo commerciale del 1921 : ' « Allora Kameneff insistette sulla tesi della falsificazione, e fu rimandato suhito a Mosca (.risale ministeriali). In pari tempo, dato che il Governo russo aveva ottenuto da una grande Banca inglese un credito di 10 milioni di sterline... ». Un deputato conservatore, interrompendo, chiede la parola per dare spiegazioni in proposito. Egli informa la Camera che la Midland Bank non si proponeva affatto di garantire quei grossi crediti, ma che si teneva aperte molte vie di scappatoiagiacchè si riservava di esaminare ad uno ad uno i contratti fra la Russia e le ditte inglesi dato che l'accordo per i crediti fosse stato da ultimo stipulato. Lloyd George accetta le spiegazioni, ma ripete che secondo lui la rottura con Mosca è un salto nel buio. L'Europa è tuttora molto irrequieta, ed in questo orgasmo continentale l'Inghilterra lancia una nuova ragione di contesaLloyd George viene applaudito soltanto da una porzione del gruppettliberale e dai laburisti. Un deputatconservatore presenta un emendamento alla mozione laburista nesenso che la Camera approva la rottura con la Russia. L'emendamentè passato con 250 voti contro 118; lmaggioranza in favore della rotturrisulta dunque di 249 voti. Il Governo canadese ha annunziato oggi di avere deciso alla sua volta di rompere i rapporti con la Russia. I membri della delegazione commerciale e della missione diplomatca russa partiranno probabilmentsabato prossimo. L'intero personalconsiste di circa 250 persone. m. p. Dichiarazioni di Litvinoff