Pepolo organizzatoe Stato forte

Pepolo organizzatoe Stato forte Il discorso Sassolini Pepolo organizzatoe Stato forte ROMA, 36, notte. . Un commento sarebbe superfluo; il discorso è chiaro in tutte le sue parti: evidente nella sua sintesi e nelle sue promesse. E' utile però fissare l'attenzione su 'di alcuni punti capitali. Prima di tutto, la concezione nuo va dello Stato. Lo Stato non è più urna specie di guardiano di polizia, non è più un essere neutro di fronte a cittadini, a gruppi sociali, a partiti che disputano tra di loro e che considerano lo Stato come regressione di un potere da conquistare, non come il sistema della Nazione-Governo a cui bisogna ubbidire e a cui bisogna coordinare l'opera particolare. Questa concezione dello Stato ha avuto la sua pratica applicazione in cinque anni di nuovo regime. I vecchi partiti sono morti; veramente erano già morti nel novembre del '22perchè l'ultimo Governo del vecchio regime era un'ombra, o più esattamente un caos nel quale la democrazia, il liberalismo, il popolarismo non avevano, nelle loro rappresentanze, alcun significato. Forse non vi tu mai nella storia contemporanea un Governo più miserevole, e non vi iu mai un Parlamento cosi impotente. La reazione non poteva venire se non dal Paese, se non da una minoranza che si facesse avanti in nome di una idea, con una cojecienza nuova e con coraggio. Tante volte è stato scritto nella Stampa che il nuovo regime si ricongronge agli ideali del Risorgimentorichiama le aspettazióni e le speranze di Gioberti e di Mazzini. Il popolo che essi avevano immaginato non era la classe, non il partito, non via plebe e non una aristocrazia: era invece tutto il popolo come unità dazione, come unità di interessi, dcoscienza, di potenza e d'idea. L'unità italiana era tutto il popolo italiano e tutta l'idea italiana, rappresentante un primato civile e rappresentante 'una nuova iniziativa di civiltà. E* la Nazione unitaria a cuha fatto appello Mussolini nel suo (discorso di oggi. Le speranze degrandi precursori vanno divenendo realtà e vita concreta. Si.intende quindi perchè Mussolini abbia spiegato che, al contrario Idi ciò che molti hanno creduto, l'accrescimento della popolazione in un Paese come l'Italia, che è già sovrabbondante in questo campo, sia un bene ed anzi sia una necessità■Le Nazioni ricche di popolazione posseggono un elemento fondamentale -per la loro espansione e per la loro vittoria; se la Nazione porta nel suo numero un'idea nuova di organizzazione civile ha per questo un 'diritto eminente di farsi valere nemondo. Spingere ad aumentare ancora la propria popolazione significa acuire e rendere più imponente iproprio problema nazionale. l L'altro problema è la disciplina interna, non la disciplina intesa in un modo meccanico e servile, bensì la disciplina cosciente in servizio dell'idea nazionale, cioè della forza e della potenza nazionale. Il Capo del Governo ha ribadito in questo punto il programma preciso dell'ordine interno; tutti devono sottoporsi al nuovo regime, in quanto il regime è espressione degli interessi collettivi, dell'idea unitaria della Nazione: il Partito Fascista stesso deve sottoporsi all'autorità superiore del Governo, e nelle Provincie ai Prefetti che ne rappresentano l'autorità. I Prefetti non sono più gli agenti di un partito o di una clientela; sono invece i rappresentanti superiori dello Stato, che nessun'altra autorità locale può soverchiare. Chi guarda questo edificio dal di fuori o superficialmente, può forse immaginare che uno Stato siffatto non abbia una larghissima base nella Nazione. Ma chi osserva più profondamente vede che lo Stato del nuovo regime ha i suoi fondamenti in tutte le classi della Nazione, e non fondamenti di voti estrinseci e momentanei, raccolti nell'ora delle elezioni. Il nuovo regime ha la sua base nella organizzazione di tutti gli interessi; la organizzazione si compie nel controllo; il mutuo controllo nell'Associazione corporativa. E' il popolo totale quindi che si organizza nello Stato, il quale rappresenta insieme l'unità nazionale e la giustizia. L'Italia dà al mondo questa nuova forma di Stato, che porta nell'agone della storia la totalità del popolo sistemata nella totalità dei suoi interessi : questa nuova forma di Stato che non isola la economia degli interessi di fronte all'idea della Nazione e della sua potenza, anzi connette ed eleva insieme le due forze materiali e ideali della vita collettiva. Gli altri Paesi non hanno ancora ben compreso la grandiosa elaborazione che si sta compiendo in Italia; essi giudicano piuttosto gli episodi che l'insieme. Gli italiani stessi che sono attori e spettatori di questo immenso lavoro non hanno forse tutti la visione sintetica della trasformazione avvenuta negli ultimi cinque anni e che va raggiungendo di giorno in giorno le sue forme più complesse, complete e definitive. Il Capo del Governo ha ben detto che fra alcuni anni il nostro Paese sarà irriconoscibile a se stesso ed agli stranieri, perchè l'avremo trasformato radicalmente nel jbuo volto e sovratutto nella sua anima. Così è, perchè l'opera a cui lavoriamo non è soltanto una organizzazione meccanica di forze e di poteri; ma è qualche cosa di più e di più alto: una nuova orientazione di vita e una nuova civiltà. ANDREA TORRE. smcnsrcptsscmtvcnrmcpsnCclrielpsgaTaimnmnetu

Persone citate: Gioberti, Mazzini, Mussolini

Luoghi citati: Italia, Roma