Binda arriva a Roma staccando il gruppo dopo una gara combattuta ed emozionante

Binda arriva a Roma staccando il gruppo dopo una gara combattuta ed emozionante ' Binda arriva a Roma staccando il gruppo dopo una gara combattuta ed emozionante Roma 22 mattinoa gara combattuta ed emozio(Dal nastro inviato) compt h h dl Roma, 22, mattino. Partenza deliziosa questa per la Grosseto-Roma. Alle 7, con' un bel fresco, un cielo azzurro, per la verdeggiante campagna maremmana dai mille cipressi, punteggiata di bianco con. le sue mandrie di pecore belanti, abbiamo lasciato Grosseto con 166 uomini ; degli arrivati della tappa precedente tre non sono partiti (Viarengo, Bamdinl e Canepari,) e tre sono stati messi fuori gara. I soliti commiati affettuosi di queste gentili popolazioni; ed il multicolore drappello è in marcia. Si sale subito in questa tappa. La bella campagna maremmana è lasciata dopo pochi chilometri; si sale dapprima lievemente dopo avere passato Lombrione su una strada che bì perde tra i boschi inerpicandosi sempre più su verso Scansano. Il passo è discretamente veloce. Quando la salita si accentua passa al comando GillL I* salite sono una specialità dei piemontesi, indubbiamente. In tutte ne vediamo sempre qualcuno nel gruppo di testa: non dei celebri, ma del modesti; Gremo, Rivelln, ecc. Gillì tiene 11 comando sino al culmine senza che nessuno si preoccupi di toglierglielo. La strada è deliziosa 6 descr- ta. Ogni tanto un asinelio ci guarda coni occhi attoniti o alza le zampe d'i dietro In segno di saluto. Qualche «carbonaia » Inoperosa, pìccolo angolo quieto e plt- roresco, e noi un delirio di venie sino adi ubbriaenreene. | Dopo Scansano, che è a cinquecento metri di altitudine, ed a-25 chilometri da Grosseto, percorriamo una strada a montagne russe. Il gruppo è sempre unito e rondatami è di molto diminuita. Passiamo cosi Rocealliegnn ner iniziare la salita di Trfana. Dal Fiume e al cornati- do ma la sua andatimi non è tale da disgregare il plotone. Si inizia ora nn.ajlunga discesa fra boschi meravigliosi ehe ci porterà a Snmprngnnno. Nulla dijnotevole in questo tratto. TI plotone arriva a].piano che precede Montemersno e Mandano, quasi al completo. Le prime avvisaglie La salita è iniziata cou Pantera al comando/ Gremo e Picchiottino iò sostituiscono a tratti- Specialmente il bianco-celeste è attivo al comando. Vi è nell'aria stamane un odore di battaglia. Sotto razione dei torinese il gruppo si fraziona ed in prossimità di Mandano, dove è posto un pruno rifornimento... volante, (qualche panino e uova da bere) non restano più insieme che una quindicina di uomini. I corridori sono awer tiri del rifornimento e alcuni di essi mettono piede a terra. Ma Binda, Brunero, e Negrini si gettano subito a capofitto nella discesa. Piemontesi e compagni rimontano allora in sella e via dietro ai primi, mentre noi non possiamo che fare altrettanto. Poco dopo però il gruppo è nuovamente riunito. Sono assieme: Bozzanl, G. Bancera,-'Giuntclll, Vallazza, Eurici, Piemontesi, Binda, Brunero, Gremo e Negrini. Altri poi ne giungono, approfittando della discesa. La strada è ora ricca di ondulazioni, ma sono salite brevi e leggere che non mutano nulla. Copriamo cosi una ventina di chilometri. Improvvisamente, dopo una curva, ci appare la fantastica visione di Pitlgliano. E' uno scenarlo chei pare creato dalla fantasia del Dorè. Mentre sto ammirando questo spettacolo, veramente non comune, e guardo le case scavate nelle roccle, ì corridori, che non hanno tempo di ammirare il paesaggio, stanno - giuocandoel un Oro. Verso il culmine della salita Enricl parte come un bolide, mentre Piemontesi è a terra a cambiare ruota. Binda, Brunero, Vallala, e Negrini sono lesti ad attaccarsi alla sua ruota. Diamo in tutta fretta un addio al paesaggio che ora non ci Interessa più e ci gettiamo con urna rumore infernale di claxson, di scappamento libero, di urla all'Inseguimento dei fuggitivi ■ ■ Sorpassiamo diversi corridori che non guardiamo neanche poiché nel momento non ci interessano e giungiamo alle spalle di un gruppo formato da Piemontesi, Picchiottino, Giunteli!, 1 due Pancera, Martinetto e qualche altro. Sono gli inseguitori. Ancora una breve volata ed eccoci sul fuggitivi : Binda, che ha fatto suo il colpo di Enrici, è al comando tirando come un dannato questi. Brunerl, Vallazza e Negrini. La violenta seiezione Le strade sono ora in piano ed a fondo buono. Talloniamo Binda e compagni; voltandoci scorgiamo, tra un nembo di polvere, a cinquecento metri, gli inseguitori. Il duello è emozionante. Questa fase di corsa veramente bella, ci rlpu"a ad usura della monotonia delle tappe precedenti Mi paro di essere al Velodromo e di assistere ad un. Inseguimento a squadre. E due squadre sono veramente: quella dei bianco-bleu che fuggono e quella del bianco-celesti che inseguono. I due tennis sono per qualche momento alla pari. Poi abbiamo l'impressione che i fuggitivi stiano guadagnando terreno. Binda, Brunero e Vallazza ai alternano al comando con un passo magnifico; il - conta chilometri della nostra macchina oscilla tra 1 35 ed i 40 chilometri, veloci- tà orarla. Poco dopo Negrini che ha un a passo» più debole dei compagni si stacca, ma in un leggero tratto di discesa e con uno sforzo di volontà riesce ancora a riprendersi. La strada è ora a montagne russe. Nelle brevi salite sono 1 fuggitivi che guadagnano terreno mentre in plano e nelle leggere discese 6 Piemontesi che avvantaggia trascinando i suol uomini. Il duello i: acceso. Binda ritorna al comando e forza ancora l'andatura, mentre Ner grlnl ed Barici, che non possono più reggere al passo indiavolato del campione italiano, si staccano e vengono poco dopo ingoiati dogli inseguitori. Poco dopo Vallazza e appiedato. Rimangono soli ora Binda e Brunero; 1 due si alternano nel condurre, ma si ha l'impressioht che non siano più troppo convinti della riuscita del tentativo. Raggiungono altre brevi salite, e Binda si rimette a virare come un dannato, riuscendo ad avvantaggiarsi di qualch ediecina di metri. Il duello continua bellissimo, emozionante Nella discesa, però, che ci porta in vista dell'incantevole lago di Bolsena, gli inseguitori guadagnano terreno, e Piemontesi non è più che ad un centinaio di metri dalla maglia tricolore di Binda. Ci portiamo con la macchina a lato della strada, mentre Piemontesi ci giunge alle spalle come una catapulta, trascinando in gruppo 1 due Pancera. Il passo diminuisce di colpo e Brunero fa l'andatura. Nella discesa che ci porta a costeggiare il lago nei pressi di Oapodlmonte rientrano In gruppo Picchiottino, Vallazza, Negrini e Visconti, mentre poco dopo a Monte Tuscanla Antonio Pancera buca. Brunero è sempre al comando. Binda fugge Si giunge cosi al controllo rifornimenti di Viterbo (Km. 1S4). Vallazza, Picchiottino, Piemontesi, Negrini, Binda e Brunero si riforniscono rapidamente mentre sopraggiungono Martinetto, Bresciani, Pancera Antonio e Pancera Giuseppe, e qualche altro^ijUe intravediamo tra la polvere. Subito dopo Viterbo si inizia la famosa salita dei Ciinini, che in dieci chilometri porta ad un dislivello di 500 metri. Sorpassiamo un gruppo formato da Martinetto, Bresciani, Pancera Antonio, che è a 50 metri da Vallazza, Picchiottino, Negrini, Piemontesi, Binda e Brunero. La salita si fai aspra. Vallazza è ai comando, mentre! Binda è in ultima posizione. Il campione d'ItalJa ila l'Impressione di essersi accodato risentendo dello sforzo fatto nel tentativo dì fuga, quando, improvvisamente, lo vediamo scattare come farebbe ta una volata, con una ddmtknddsc n , e a i n a o a , e - compostezza che ha del meraviglioso. Binda guadagna dieci, venti, 'cinquanta metri e si invola ben presto al nostri sguardi, senza che Piemontesi posa tentare la mìnima reazione, ixilché il suo passo è affaticato ed egli sale stentatamente, con un dondolio affannoso del capo. " ". . Piemontesi cede, ma si riprende il bianco-celeste non tenta, uuumieiio di. passare al comando del gruppo, formato In maggior parte dai compagni ai limila, e lascia che Val tazza continui ,i condurre. Dopo qualche centinaio di metri Piemontesi non ha più nemmeno li forza di seguire l'andatura di Vailuzz.i e si stacca. Il volto rivela lo Gl'orzo tuoi me. 1 occhio è appannato, E bocca è contratta in una smorfia dolorosa. Numerosi- automobili, che dopo Viterbo si sono messe nulle nostre orme, lo chiudono :«»me in una morsa, ma il campione non ha nemmeno più la volonLù di reagire, e siamo noi che a gran voce dubbiamo largii fare un varco in quel grovigli» di inocchine. Da una automobile gli viene gettata dell'acqua. Egli si volta a riceverla in pieno sul viso, come farebbe un boxeur completamente « greggi »cHc ni ritorna al suo angolo, o Anche Negrini è Icggornioiile staccato, » ma con un nuovo sforzo riesce à r.ipop- tarsi In gruppo. Improvvisamente giundi se alle spalle di Piemontesi, passandolo, | «linoni. La sua andatura è velocissima,: o a e a m poche pedalate riesce a riportarsi la "rnppo. Lasciamo gli inseguitori per gettarci lille orme di Binda, clic, raggiungiamo 1 culmine della salita mentre sta gii'ono la ruota por iniziare la discesa; CI - formiamo a registrare i distacchi. 4 ada nati e 15" dopo il campione d'Italia pusajsano Xegrini, Vallazza, Brunero, Piei calottino, Simon!; u 5'20" Pauceru Aiiijtonio; a 5'40" figlioli: a S'È?'" Piemon¬ o l . i , ) i o l , , e , n o ei e , l . è a n a o n o , , d o , i e l o e e o e . o l a n i e o r e o i o a . n , e i a i l a , e e o i e a ai e! e , e a tesi; a 6' Bresciani. Paniera G. '4» Cavallini. In discesa Piemontesi si riprende e in unione n Bresciani riesce a^raggiungere il primo gruppo, nienlre si (ila.;, cano Slmoni. Oignoii, navallliii. .-tv crono r insetti 11 ricongiungersi |« •■» |>i:ima. A Monteroswi Binda ha borii '■• il .suo vnntagtfo ;i fi'sn" <,„., pn,,,,», lomiKto ora da Brunero, Negrini, Pancera Giuseppe: seguono a 7'là" li gruppo dei bianco-celesti con Rrcftfrànj, fM<i-t«lottino e Piemontesi. Prima della Merluzzu Binda ha otto minuti su Brunero e <"«mpagnl e 10'2r," su Piemontesi. RresHM» Picchiottino. ^T*- Il trionfale arrivo del vincitore PereoiTianio ora la via Casalu, die taglia la oella campagna romana. I prati che td stendono a lato sono candii di ginestre in flore. Sulle automòbili che seguono Linda, ve ne sono grandi mazzi, quasi in omaggio al campione magnifico. Roma ci appare In lontananza con le sue mille cupole dovute dal sole. 11 corteo che accompagna ora Binda è del più numerosi: automobili, motociclette e biciclette cercano di sorpassarci In una confusione enorme, tra un fra- ' stuono assordante. Con le macchine del seguito facciamo però uno... sbarramento strategico, e se Dio vuole nessuno può più passare. Poco prima di Roma, Piemontesi', che ha ancora perso terreno in un momento di grave sconforto, si getta sul ciglio della strada e-non vuole più proseguire. Lsortato ed incitato, riprenderà ancora e giungerà faticosamente a Roma. La marcia di Binda, intanto, è quella di un trionfatore. Egli passa tra due ali di folla acclamante, che si stende dalle porte della città fino all'Ippodromo di Villa Glori, dove ha luogo l'arrivo. Quando entriamo nel bel canino, un fragoroso applauso si leva. La folla è imponente. Il campione d'Italia compie velocemente due girl di pista e tagliarli traguardo, subito attorniato e quasi soffocato, mentre gli obbiettivi scattano. Binda è arrivato precisamente alle 10.56*. Non è che dopo 8.'35" che fauno l'ingresso in pista Brunero e Negrini, Il d. riacese si assicura il secndo posto hi voiata. Seguono poi, a distanza di alcuni minuti, Pancera Giuseppe, e Bresciani Poi un gruppo formato da Slmoni, Pancera Antonio, Cavallini, e poi' ancora, isolati, Picchiottino, Possati, Bergami, Albino Binda e Gremo. Piemontesi giunge 15.o; compie lentamente due giri di pista e quando scenkie di macchina non ha un gesto, una .parola. Il volto è come impietrito. La folla h> applaude lungamente, mentre il direttore della sua Casa lo bada e lo accarezza, come si fa con un bambino. Binda campione completo Non ricordo di avere assistito ad una corsa entusllasnmnte e ricca di fasi combattive come questa Grosseto-ltoma; Alfredo Binda il tanto discusso campione, si è ieri affenmato uomo di classe superiore, corridore completo, che unisce alla forza dd muscoli .un animo da combattente, una Intdligenza pronta ed un Intuito magnifico. Ha saputo dare battaglia nel momento giusto, profittò del generoso tentativo di Enrici per sfiancare il suo più terribile avversario, Piemontesi, e quando lo vide fiaccato dallo sfor. zo compiuto nel titanico inseguimento gli portò il colpo decisivo. Meraviglioso, semplicemente, fu il modo còl quale se ne andò tutto solo e dall'ultima posizione con un balzo felino si slandò avanti. Non so chi, ieri, avrebbe potuto seguire il campione d'Italia nella sua azione meravilgllosa; forse un uomo solo: Glrardengo, il Girardengo, però, del 1919, al quale Blinda può essere oggi paragonato. Con la vittoria dì ieri il campione d'Italia ha risposto a tatti agli avversari, ai quai ha detto loro chiaramente che oggi non vi è niente da fare contro di lui, ed agli sportlivl Italiani, che lo tacciavano di passività. Un atleta della forza di Binda non ha bisogno dd colpo teatrale per mettersi In luce. E' troppo potente, troppo cosciente della sua forza. Ieri, forse, ha voluto arrivare solo a Roma, per portare Va maglia tricolore In testa a butti, alla capitale. U vinto glorioso Piemontesi è stato inferiore'all'attesa. Questo atleta magnifico, dal muscoli possenti non ha cuore e non ha cervello. Non sa vincere una crisi, una debolezza momentanea; si accascia, si lascia domi, aare dallo scoramento. In una paróla, non ha la classe di un vero campione e di un asso. Ieri si lasciò trasportare dalla Bua generosità di combattente ad un inseguimento in cui diede tatto quello che poteva egli dure, non pensando che poco oltre esistevano 1 CUnini. gli aspri Clminl che segnaMno già il suo calvario lo scorso anno. B* ini vero peccato che questo campione, caro ni pubblico per la sua fresca ingenuità di fanciullo, non abbia saputo migliorare le sue doti morali, non abbia ancora un-* parato a sfruttare le sue non dubbie possibilità fisiche. Porse il suo corpo atletico cela una debolezza; lì anaf di reni, che lo tormenta sovente, potrebbe essere una causa di queste gravi crisi. Quello che è fuori di dubbio è che Piemontesi è oggi di classe nettamente inferiore a Binda: la Grosseto-Roma lo ha dimostrato esaurientemente. " Un altro uomo ha Ieri fatto prodigi, un uomo della vecchia guardia. ; Brunero Volitivo, generosa, ha coadiuvato magnificamente Binda nella, fuga che ha dato il tracollo a Piemontesi. Altri caropioni sono anche da citare all'ordine del giorno: Negrini, l due Pancera. Gremo, e 1 giovani Slmoni, Cavallini, Fossati, Bergami. Slmoni, camicia nera, ò un campione di sicuro avvenire. Ma di questi uomini avremo tempo di parlare mille tappe future poiché sapranno ancora fare grandi cose. Giuseppe Toneili.