Piemontesi batte Binda in volata nella tappa Lucca-Grosseto

Piemontesi batte Binda in volata nella tappa Lucca-Grosseto E! Giro d'Italia ciclistico Piemontesi batte Binda in volata nella tappa Lucca-Grosseto (D ai nostro inviaIo) Grosseto, 20, notte. Gli organizzatori del giro hanno ieri ricevuto un telegramma 0a un reverendo: era puri re Uniti, di Firenze, die, recatosi a Novi ad impartire la prima Comunione ad Etloiiim Giinriienso, inviava non !a fainifTlia del rati) pioti istinto, gli auj-'iiri per i valorosi ciclisti. Padre notti, per ohi non lo sapesse, e un appassionato dulie corse ciclistiche. Lu terza lappa che doveva essere la grande selezionatrice, ha ancor permesso nel suo svolgimento piano e monotono clic lai corridori si trovassero stamane alla partenza per Iti LuccaGrosseto. E' meravigliosa la tenacia ili questi isolati. Sono affaticati, zoppicano, qualcuno Ini le braccia o la gambi» fasciata (ricordo di qualche ruzzolone), ma non disarmano si continuano fin che avranno un po' di nato. Qualche volla viene la voglia, di consigliar loro di tornarsene a casa, alle loro famiglie, ohe qualcuno è anche sposato... con prole, l'er correre il giro questi uomini fanno dei sacrifici non Indifferenti e si assoggettano a qualunque privazione. Tanto può la passione ! Ed ora che abbiamo fatto 1 elogio degli Ssolati, ritorniamo » a bomba ». Alla partenza da Lucca, alle 7,25, ì corridori salutati dalla solita lolla acclamante, lasciano la gentile cittadina, tanto per non cambiare, fra un nembo di polvere. E noi dietro a loro a prenderla in eredità. Non sono partiti: Pancera Eliseo. Leone Carisio, Bolzacchini, Terreni. Grigio nel cielo, bianco sulla strada. Tutto e avvolto in un velo bianco e spesso: campagne e paesi. I paesi si succedono ai paesi e si può dire che passiamo fra due Rie continue di folla che intravediamo appena. Non divertente insistere stillu polvere e ripetersi contlmiamerde. Ma se foste, voi al nostro posto fareste lo stesso, tanto la polvere 6 una cosa opprimente, che non et lascia veder nulla e ci toglie l'allegria. 11 gruppo è compatto e il passo e modesto quando transitiamo per Pisa che ha riversato lutti i suoi abitanti sulla strada. Dopo Pisa Vediamo Arduino leggermente staccato, il torinese ha un braccio fasciato, conseguenza della caduta di ieri, che gì Mia procurato una ferita abbastanza, profonda. E' un vero peccato, perchè il buon Camillo ir.cor.-.inciava ad andare'veramente bene. Una grave caduta di Ferrano Il passo del gruppo, ancora numerosissimo, è sembro modesto. Questo lo possiamo capire dalla velocità della nostra macchina,«perchè il gruppo ve: l'ameni e non lo vediamo. Prima di Pontedera assistiamo ad alcune acrobatiche cadute. In una di queste Manicarci spacca una ruota. Anche Giuseppe Pancera, prima di Pontedera, è appiedato da una bucatura. Pontedera, Ponsacco, Capannoli, sono tittra•versate fra una gran folla acclamante senza che nulla disturbi la tranquilla marcia dei corridori. Di una disgrazia assai seria e rimasto vittima il corridore Terrario Arturo. L'automobile del conte Fabio Samminiatelli, per l'arresto improvviso di un'altra macchina che la precedeva, c slata costretta a sterzare bruscamente, andando ad investire il corridore Ferrarlo, che con la ruota anteriore ha urtato nel parafango dell'automobile, facendo una paurosa caduta. Ricoverato all'Ambulatorio della Miserl- r-óquechie cotacni mononPquenerbramaSinoscitutdelmiin noni»dimin torsonturponederaqude ei/celni siatiepiùmre inGseg1or(te2'2iilogngrinetocetBltom•t'5morvineSeMBeDebitrmdeInrelula dele lonoLucordia di Ponsacco, gli sono siate ri-lunscontrate alcune, contusioni e probabile, rottura delle costole. All'osteria B?.rli<?ttnnrinn, si inizia, dopo un falso piano, la salila'che ci porterà a Volterra, Possiamo ora vedere il plotone in una lunga fila indiana, che si disgrega lentamente, perdendo ogni tanto gualclie-ùnitti di secondarla Imiiortanzn. La strada sale allo «coperto"'come un.nastro gettato a capriccio fiulln prateria ondulala. La salilo è compiuta con Gilli al comando. Nell'ultimo tratto, quando siamo sotto Volterra, che rosseggia con le sue c.mx>, Gremo - passa in tesla. Sotto l'azione del torinese, l'andatura si ravviva e. il gruppo si assottiglia ancora. Non rimangono insieme che ùnti quindicina di uomini, fra cui Binda. Piemontesi, Negrini, Vallazza, Cignoli. Giacobbe. Un po' slaccati seguono Picchiottino. Bresciani ed altri. Prima de! culmine Negrmi ha uno scatto e taglia primo Il traguardo al bivio di Volterra. Attraversata la città si continua lungo la magnifica strada che ci condurrà a Siena. Attraversiamo , la lussureggiante campagna toscana, rimontando molti concorrenti del secondo gruppo, nel quale ci appaiono Dal Gin, TVresciani e Picchiottino, per giungere poi alle spalle del gruppo di lesta che è composto da Berni, Negrini, Vallazza, Binda, Piemontesi. Rivalla, Cromo, Pancera, Brùnero, Cignoli e Giacobbe. A 20 Km. all'ora 'La salita di Montemiccioli è compiuta senza, alcuna variazione'. Berni è al comando, ma procede a modesta andatura, cosicché le leggere discese .che conducono a Siena permettono ad alcuni steccati» di ricongiungersi. A Siena il gruppo di testa transita alle 12,33 "composto da 32 uomini e con alla testa Bresciani. . Dopo .Siena la corsa si fa più monotona. Lasciato il rifornimento, i 32 uomini che erano insieme sono diventati più di cinquanta e camminano a non più di venti chilometri all'ora. Tutto concilia il sonno: l'afa meridiana, l'andatura turistica, l'alto silenzio della campagna. Non giuro di non aver sonnecchiato anch'io, per risvegliarmi ad un brusco «touiniquets», e riaddormentarmi magari poco dopo. Ad ogni risveglio il gruppo mi pareva più numeroso. Poi una salita, un accenno di lotta. Gremo si prodiga: il gruppo si fraziona. Ma sono fuochi di paglia, scaramucce che permettùn ancora ad una ventina òli uomini di restare insieme e ad altri di rientrare poco dopo- » • La passeggiata per la verdeggiante campagna Toscana continua. Roccastrada, Pagania), sono attraversati fra una lolla testante. L'occhio spazia sui bei colli ubertosi e sui merlati castelli che li dominami. Ancora altri paeselli, altri colli, altre strade; e ancora pi" di trenta uomini sono insieme. Ormai le cose non possono più cambiare: uno più uno meno, ritroveremo tutti i concorrenti all'arrivo. Meglio dunque precederli a Grosseto. L'arrivo Sul magnifico reltilyieo della via senese è posto il traguardo di arrivo; l'organizzazione è. magnifica. Per tre chilometri la strada è completamente sbarrata e tenuta sgombra da miir fascisti. Le comunicazioni che vengono fatte al pubblico, sono accolte da lunghi applausi., Finalmente alle lf>.2-> compare il'gruppo di testa sul fondo'.'del viaione. « Eccoli, eccoli », grida la"; folla fra un brusio enorme. Il gruppo 'siavvicina veloce: sono in testa i bianco-celesti: Piemontesi a duecento metri scatta e risponde magniti cumeute ad un attacco di Binda che, visto inutile lo sforzo, finisce rialzato. Quando il numeroso gruppo ha fatto .irruzione nel bel viaione completamente sgombro e che permetteva la più regolare delie .volate, i hiarirocides'ti erano HI "cninoii'ir. Non ho potuto in U&iiluttvc 'Ouali" d-i eoe ini pio ,ìUt,:-.i "aitato il suo caia: sino agli ululili Suo metri, ma credo fosse Bresciani. Fatto'si e che quando tutti si aspettavano ' 41 vedere spuntare dal groviglio dei corrtdorlla maglia tricolore di Binda. lndetoglbiduogtaersKsevavspqogcocoddsifoadLcodmloi daitseltrdssllidnlsmsMcvMFI__-.,_;----.- f; tnnAn isi èvisto Piemontesi partire a tondo. Binda si è fatto luce dopo,, riuscendo a raggiungere con la sua ruota tinte-'.' o è o o o e , a o a : i è i , e e - r-óre il pedaliere di Piemontesi, ma questi intensificava lo sforzo in un richiamo supremo di tutte le sue forze e con un nuovo strappo rintuzzava l'attacco del campione d'Italia. Questi tini rialzato a circa due lunghezze, dimostrando con ciò di avere capilo di non poter rimontare l'avversario; Piemontesi fu veramente bello in questo sforzo. Rivedemmo l'atleta generoso dalla mascella quadrata, dal braccio possente piantato sui leggero manubrio quasi a schiantarlo. Sceso di macchina aveva il volto inondato di gioia; lilialmente era riuscito a sfatare la leggenda, aveva battuto in volata Binda due nel finale delle prime due tappe lo aveva dominato. Sapeva di poterlo eguagliare in salita e in pianura, ma in voluta non poteva dire altrettanto. Oggi, beni» assecondato dai suoi coeauipier ha dimostrato di saperlo eguagliare anche in volata. Da questa non prevista vittoria dovrebbe scaturire una nuova 11sonomla della gara per le tappe future. Binda si deve preoccupare non poco del fatto di poter essere battuto nel vari sprint» da Piemontesi, perdendo così quel vantaggio che egli sperava di accumulare tappa per tappa, quel minuto che il regolamento concede al vincitore, in una parola oggi le ei/itipcs dei bianco-bléù e dei biancoceleste hanno interesse di assicurare ni loro leaders un vantaggio che non sia aleatorio come quello che si ottiene, con la vittoria allo sprint, tanto più che ira i due attaccanti avanza minaccioso Pancera Giuseppe che pare bene intenzionato a lare da terzo incomodo. Gli arrivi sono avvenuti nell'ordine seguente: 1. PIEMONTESI DOMENICO, alle ore Ili,23':i7'\ impiegando ore 9,3'27" (tempo ufficiale per la classifica ore '.),■ 2'27")i . i. Illuda Al/rado, in ore !),3'i7"; il. I''àncora Giuseppe; 1. Pancera Anlonio; b. Dal Gin; h. Bresciani; 7. Cignoli; ,s. Enrici; 9. Bo/.zani. tutti m gruppo, Sono poi classificati a pari inerito: Cavallini, Derni, Bruncro, Oertolotli, Cattaneo, Dal Fiume, De Franceschi, l'errato, Giunteli! Marco, GiuntBllJ Battista, (iremo, Lugli, Martinetto, Negrini, Picchiottino, serena, Simoni, Tragclla. Vallazza, in ore 9. •t'5"; )19. Catelatii, in ore U.4'35"; 30. Delmastro, in ore 9,5'10"; 31. Innocenti, in ore 9..V10"; 3-.'. Gagliardi ud.); 33. Brivio, in ore it,7'47"; 34. Vezzosi; 35- Zanetti; 3U. Finetli, pure in ore 9,7'47". Seguono nell'ordine: Cordini, Bergami, MagagniliI, Samore, Lupario, • Gigli, Beolclii, Lagosteno, Calli:, Rivoltili, Del Taglio, Orioli, Pomposi, Binda Albino. 1 corridori che hanno tagliato il traguardo di Grosseto in tempo massimo sono itali coniDlesivamente 172. L'unica fa.se interessante; la volata finale La Lucca-Grosseto è stata la tappa della noia, del caldo e della polvere. Inutile dire quali furono i punti interessanti della tuppa perchè non ve ne lurono ariano, imitilo anche ripetere la ragioni della mancata combattività, del mancato duello e di tante altre belle cose, perchè bisognerebbe dire quello che è stato detto parecchie volte e non più tardi di ieri per la ReggioLucca. La tappa odierna non ha avuto che -luna sola cosa di interessante: il liliale. a, ci ea, o a ro è llx>, e il ia i, e. o. e o nà gdo o, eoi è a, o, e. usostrgrgisqcohapo— Funocisi tanoesto e dete• sacoNecaagpuvii taadlotuvirarasi« vipvlasisqtrnpgl, feigtaptrntetrvbcvpslnlendlamoci però: non l'ultima parte della corsa vera e propria, ma soltanto l'ultimo chilometro, o meglio ancora gli ultimi 2l)u metri. L'oltetisiva dei bianco-celesii contro Binda, che da duo tappe si attendeva, si è scatenata oggi proprio dove era meno da aspettarsela nella volata tinaie. Binda si era crealo ormai una fama di velocisKk cosicché l'arrivo in gruppo dava senz'altro a lui tutte le « cliances » di vittoria. Oggi invece Piemontesi deve avere voluto la vittoria ad ogni costoSperiamo dunque — tulli viviamo di speranza — che questo giro assuma quell'interesse che è mancato sino ad oggi malgrado che tutto sembra voglia concorrere a dargli: primo fra tutti, i coefficienti il grande interessamento della folla. Che la Grofcselo-Uoma, che comprende Ja non lieve fatica dei monti Cimini sia finalmente la tappa del duello a fondo tra Binda e Piemontesi? Ce lo auguriamo per l'interesse dei giro, e dello sport ed anche un po' per noi. La nostra fatica di cronisti verrebbe! cosi ad avere una ricompensa: quella di poter illustrare gli «exploits» di due magnifici atleti che meritano per le loro doti l'entusiasmo di tutte le folle. Grosseto ha accolto affettuosamente i « girini ». La città è tutta tappezzata di manifesti che inneggiano allo sport, ai corridori, ed a coloro che allo sport italiano danno il maggiore impulso. GIUSEPPE TONELLI grgrttmnctIcrSegbcdrtndp«dèfgptdshsipsDgctolncetcsrNap