Un uomo solo in volo sull'Oceano

Un uomo solo in volo sull'Oceano Un uomo solo in volo sull'Oceano Due in rotta dall'Inghilterra all'India De Pinedo sta per spiccare il gran salto da Terranova alle Azzorre o n a i e n e e a o a ; a ù • ' LONDRA, 20, notte. Due motori di 'aeroplani stanno rombando nel buio di questa notte in due determinati punii di traiettoria: al disopra dell'Atlantico e dell'Europa sud-orientale. Il primo quello del capitano Lindbergh, il venticinquenne pilota americano, che stamane spiccava finalmente- il volo da Nuova York alla volta di Parigi. 71 secondo è 'quello dei tenenti aviatori inglesi Carr e Gillman, parlili essi pure stamane per una lappa di lunghissimo respiro, cioè. dall'Inghilterra alle Indie. Nessuna delle due avventure si appressa, per difficoltà e reale audacia, all'impresa di De' Pinedo. Da una spiaggia inospitale lungo, ta costa dell'Africa, senza squadre di meccanici a sua disposizione per accarezzargli l'apparecchio, e senza cumuli di osservazioni di primissimo ^ordine,, egli si slanciò verso l'Ultra sponda dell'oceano attraverso la pia solitaria e problematica zona dell'Atlantico. Lindbergh, invece, sta seguendo una.rotta della quale gli osservatorii conoscono vita e miracoli meteorologici di giorno in giorno per il tramite di una rete di informazioni che hanno la continuità dei listini di borsa, e al disotto dell'aviatore luccicano quasi in catena, i lumi dei piroscafi che arano perennemente VAtlanlico del nord con itine rari fissi. 1 due piloti inglesi, dal canto loro, navigano in un cielo sotto il quale non fluttua un infinito tumulto di acqua salsa, ma si allacciano due continenti: l'Europa e l'Asia, costellati di città le eui chiome di illuminazione notturna fungono gratuitamente da pali indicatori. Nondimeno, sono due grandi prove anche queste, e i colpi di gran cassa con cui li inscena e li insegue la stampa anglosassone, non mancano di giustificazione. .-" Oggi sapremo... I pronostici sull'esito, in qéesio vssevvPpdgfezgclziggdmPsadrtmblsesnhnsztcsmomento, suonano assai mèglio per\i due aviatori inglesi, che per Uloro]o , , e n o nra e ia e e goce ne amo ae, o an ier ogiovane collega americano. Quest'ultimo apparirebbe superbo di ardimento se nel suo clamoroso ardire da moschettiere aereo non si trovassero troppi elementi di quasi fanciullesca temerità. Gli altri- due sono più preparati e taciturni. Nel primo lampeggia uno slancio che rasenta la follia, negli altri vi è un substrato di solida e silenziosa tenacia inglese. Le sotti conclusive dei due voli si apprenderanno entro le prossime 36 ore. Carr e Gillmann, tutto andando bene, dovrebbero giungere alla altezza di Karaki domani mattina alle 3, dopo avere coperto d'un fiato 4000 miglia, per inoltrarsi — finché durerà loro la benzina — verso Calcutta, col proposilo di estendere la loro tappa unica alla distanza massima di 5000 miglia. Lindbergh, dal canto suo, dovrebbe arrivare a Parigi entro domani sera. Il «capretto volante» col gattino grigio Il « capretto volante » (con questo nomignolo la più parte degli americani designano ora il quasi imberbe capitano, usando il nome di « capretto. » come vezzeggiativo di ragazzino), prendeva il volo stamane poco prima delle 8, secondo quanto cablografa stasera il corrispondente newyorkese del Daily Telegraph Egli non era accompagnato che da un gattino grigio di ignota origine, insinuatosi là notte scorsa nell'hangar, dello Spirito di San Luigi, come portafortuna, e da un altro talismano, composto di un paio di biforcuti ossicini di ..polla, che gli anglosas soni considerano amuleti poriafortu no. Fu la notte scorsa, tornando da un cinematografo, che il pilota quasi in fasce decise di salpare stamane ad ogni costo. Egli non ebbe che poche ore di sonno, ed alzatosi per tempo si issò nel seggiolino della sua macchina, e senza cerimoniale, prese la rincorsa verso Parigi. « Varie centinaia dijcuriosi — prò segue, il corrispondente — erano accorsi all'aerodromo'prima dell'alba per dare, il buon viàggio al solitario avventuriero, ed un applauso fu udito mentre ' l'aeroplano prendeva' la corsa lungo la stessa carraia sulla quale l'anno scorso l'aeroplano di Sikorsky, . pilotato dal capitano Fonck, andò in isfacelo. Intervennero alcuni istanti di treptdansa allorché Lindbergh raggiunse l'estremità della carraia continuando correre sull'erba, e sembrava che il sua motore mancasse di potenzialità bastevole per sollevare Vaetopla.no sul quale si trovavano 1900 litri di benzina. Nondimeno, quandi si approssimò al punto critico, Lindbergh si trovava a circe 300 metri dvi emolo'e. quindi, vcL~*>'lo la ;«r-\'a a [levante, egli rapidamente scompari W Si ritiene che. l'mwm Ml'Qr ■chmPiUmcupP viatore seguirà la costa americana sino a Terranova, e di là attraverserà l'Oceano in linea retta verso la estremità occidentale della Cornovaglia. A Parigi in 36 ore? a II monoplano può raggiungere la velocità mèdia di 106 miglia all'ora, Lindbergh spèra di giungere a Parigi in 36 ore .di volo. Il giovane pilota Ila dichiaralo che non prevedeva alcuna difficoltà a tenersi sveglio durante il -viaggio. Caso mai fosse costretto a scendere in acqua, egli ha detto di recar seco delle razioni alimentari sufficienti per sei giorni, due recipienti di acqua ed un congegno che gii permette di distillare dell'acqua potabile dalle esalazioni del serbatoio. Egli porla seco inoltre una zattera pneumatica di gomma per reggerti a galla per lunghissimo tempo, la macchina non è dotata del telegrafo senza fili. « Lindbergh' era quasi ignoto prima che egli volasse dalla sponda del Pacifico a quella dell'Atlantico la settimana scorsa in due soli giorni, annunziando poscia il suo proposito di proseguirà il ' viaggio per Parigi. Si tratta di una figura romantica che preferisce fare tutto « a modo suo ». La fisonomia di Lindbergh ha qualche cosa di fanciullesco e sembra trasudare salute. La sua robustezza -corporale è evidente e la sua giovinezza, insieme con la sua simpaticissima personalità, hanno conquistato tutti coloro che lo hanno avvicinato. «Nella camera di esecuzione » « Il Lindbergh non è un esperto navigatore e rettificherà la sua rotta servendosi della bussola. Le condizioni atmosferiche si delineano molto favorevoli, ma a meno che Lindbergh non riesca a realizzare velo cita eccezionali, la tarda ora della sua partenza non potrebbe permettergli di raggiungere la costa in- \f*>* che ol crepx^M-d^agi ]to costa francese dopo il calare della e e o e a e i a i e e r a , a o a a i o ll à o di ph oa i Qr ■Hàtn », • Un altro corrispondente riferisce che sul punto di salpare Lindbergh ha detto : « Ora mi trovo nella camera di esecuzione; Se arriverò a Parigi, sarà come se ricevessi una indulgenza plenaria dal Creatore » Un'Agenzia riporta che uno dei meccanici presenti alla partenza si commosse al punto da scoppiare in un pianto dirotto non appena l'elica prese à rombare. Il capitano Lindbergh, allegramente, gli gridò « Chiudi il rubinetto delle lagrime» Poscia, agitando le mani in segno di saluto egli gridò alla folla: « Addio, addio e grazie a tutti quanti!». Drammatica partenza per l'India df^ta emozionante è slata la partenza di Carr e Gillman dall'aereodromo di Cranwell, nell'Inghilterra centrale, alla volta dell'Oceano Indiano. Stavano per scoccare le n quando l'enorme elica del tozzo biplano da bombardamento tipo ìlaw. ker Horsley, che i due ufficiali montavano, fu messa in moto. L'elica a tutta prima ricusò di ubbidire agli ordini di una corda che quattro meccanici avevano accavallato ad una delle antenne e giravano, a tutta forza per incoraggiare la ruota ad uscire dall'immobilità. I due piloti, sporgendosi dalla carlinga, stavano a vedere gli erculei tentativi dei meccanici insieme con una cerchia di ufficiali dell'aerodromo e di pubblico nelle vicinanze. La corda ad un tratto, si spezzò ed i meccanici deposero sull'erba le più soffici porzioni del loro corpo fra l'ilarità generale, nel mezzo della quale l'elica decideva di mettersi in movimento da sè ed il biplano pigliava la rincorsa', caso buffo che trasformò interamente in lepida commedia il drammetto sentimentale ed ufficiale degli ultimi addii. Sopravvenne peraltro un momento di ■ ansietà. L'apparecchio divorava in velocità crescente, la distesa del l'aerodromo, ma stentava a sollevarsi. Ad un punto esso raggiunse le 80 miglia all'ora, ma senza staccarsi dall'erba. La velocità venne portata immediatamente a 90, e soltanto al bora l'aeroplano abbandonò la terra ferma. Senonchè nel frattempo l'apparecchio aveva ormai compiuto quasi tutto il chilometro e mezzo di lunghfizia dell'aerodromo, ed il guaio era che paco più in là si rizzava'un muriciuolo di cinta alto più di un metro. Per un attimo il volo senza scala Inghilterra-India parve condannato a frantumarsi, insieme con due vite preziose, contro questo ostacolo. Il tenente Carr, che si trovava al volante, riusci a manovrare in guisa da interporre due palmi tra la ruota del coir Allo e la cima del muricciuolo. Quei due palmi non erano grandi, ma sarebbe bastato, per la bit osi na anche un solo millimetro, li mm*■.•«#*■ smm ch&sA tka drabmi cmguftqnfcr4dmts—tncssndTlgabsauivcPgrrbDtassnstaudg e o, a I a e a i à a ò l e o 0 i a a ao n n a n a n a l ar o, a dietro il biplano prese la cura del rimanente e l'apparecchio continuò a sollevarsi sinché guadagnò le nubi e si perdette verso l'Europa. 5000 litri di benzina Poco prima della messa in moto-i meccanici avevano dovuto cambiare i pneumatici di una grossa ruota del carrellò,'giacché l'enorme peso della macchina aveva fatto scoppiare la gomma. Lo scoppio aveva prodotto un improvviso sussulto nel biplano facendo traboccare una certa quantità di benzina. Gli astanti ebbero qualche minuto di trepidali za infinita temendo un incendio, ma questo fu evitato. Il peso totale della macchina è di 6 tonnellate e mezzo. Essa reca _ a bordo niente di meno che 4950 litri, di benzina. E' il più grande quantitativo di essenza che sia mai stalo issato in cielo. I due aviatori non portano seco alcuna mascotte, (ull solo, talismano che conta — ha detto Carr poco prima di partire — consiste nei nervi a posto e nel colpo d'occhio»). Il programma di Carr e dei suo compagno al momento della partenza si compendiava in questo orario; stasera alle 18,30 al disopra di Vienna, a mezzanotte, Costantinopoli, domattina ■ alle 6, montagne del Tauro, pomeriggio di domani alle li,30 Busatra; domani sera 20,30 golfo del Persico, domenica mattina alle 3 Karaki. La meta successiva, benzina permettendolo, Calcutta. Le sole notizie pervenute sinora intorno a questo volo inglese si riducono ad un telegramma da Ostenda secondo il quale il biplana di Carr venne avvistato mentre stava varcando la costa belga. - Prime segnalazioini »ull'« unico » Quanto al volo di Lindbergh, era giunto prima di sera un referto poco rassicurante. Esso diceva che l'apparecchio era stalo intraveduto verso le 10 di stamane al di sopra di Ha- lava piuttosto basso. Il motore sembrava funzionare irregolarmente. Densi nugoli di fumo Uscivano dal tubo di scappamento. L'apparecchio appariva in difficoltà, tanto che alcuni pensarono che tentasse . di ammarare. Sennonché subito poi la macchina spari, ed un telegramma successivo suonava molto rassicurante, il monoplano era stato segnalata al àisopra di Scituae. — ad una cinquantina di miglia da Halifax — e volava alla perfezione, avendo guadagnato una quota abbastanza alta. Il rombo del motore era regalar.is.swio. In seguilo da Halifax (Nuova Scozia) si apprendeva che l'aeroplano di Lindbergh era stato veduto al disopra della baia Santa Maria alle 13.25. Sa Capo Race Alle 15.30 un aeroplano che sembrava quello di Lindbergh sorpassò l'isola di Bwnt, ed alle 16 la stessa macchina era segnalata al di sopra di Lapoilein Terranova. Se si trattava veramente di Lindbergh, egli in quel momento aveva già coperto 1100 mi glia da New York in poco più di 12 ore. Altri dispacci rendono indubitabile che Lindbergh stasera ha sorvolato la Nuova Scozia e sta avvicinandosi al lembo meridionale di Terranova. L'ultimo messaggio è che un aeroplano, presumìbilmente quello di Lindbergh, venne avvistato alle 17 al di sopra di Mainiadieu a 25 miglia da Capo Breton. La macchina filava in direzione di Capo Race, in Terranova. Tutti i tempi suaccennati rientrano naturalmente nelle ore americane. Stasera gli ambienti aviatori newyorkesi opinano che se Lindbergh riuscirà a mantenere la velocità oraria di cento miglia dovrà varcare la. costa di Terranova verso mezzanotte, e se non interverranno complicazioni, dovrà raggiungere Valentia'in Irlanda alle 19 di domani. Un bollettino meteorologico ufficiale uscito stasera da Washington preconizza per Lindbergh le migliori condizioni atmosferiche desiderabili Un'ala che non è di Nnngesser Le ricerche dei rottami del velivolo di Nungesser rimangono senza frutto. Un'ala di velivolo fu raccolta in mare iersera da una nave tedesca lungo le coste del Connecticut. Il rottame è stato esaminato oggi ma, secondo il corrispondente dell'Exchange Telegraph, si tratterebbe dell'ala di un aeroplano assai più leggero e fragile dell'Uccello bianco. < Un telegramma da Bruxelles al Daily Telegraph informa che i tre aviatori, belgi Merveis, Verhaegen e Coppens stanno preparando un volo da Bruxelles a Kinshasa nel Congo belga Ut due spie;,tappe, una delle quali sarebbe Bruxelles-Casablanca e la seconda Casablanca-kirnhasa. La data della partenza viene tenuta segreta. h:l.n. ItpcllnOmrmvmn.MAR^M» ^Bl^-^ Le prime tappe di Lindbergh Il « Rodolfo Valentino dell'aria » New York, 20, notte. Lo Spirito di San Luigi sorvola l'Atlantico. Il suo unico occupante, il capitano Lindbergh, che talvolta viene chiamato il . Rodolfo Valentino dell'aria • e quasi sempre il • Pazzo volante ., spero di aggiudicarsi simultaneamente i 25-000 dollari del premio Orteig e la gloria di compiere per p(imo la traversata da Nuova York a Parigi senza scalo. il coraggioso aviatore è partito stamane alle 7.5 (ora 12,30 di Parigi). La decisione di Lindbergh di battere in velocità l suoi concorrenti americani fu presa tardi nella serata di ieri in seguito al ricevimento di bollettini meteorologici i' quali annunciavano un miglioramento notevolissimo nell'atmosfera del centro dell'Atlantico. Lindbergh fu risvegliato alle 2,30 di stamane e, dopo avere indossato l'equipaggiamento di volo, tornò a Curtiss Field dovei meccanici stavano già riscaldando il motore dell'aeroplano, meri, tre una folla immensa, avvertita dalla accensione 'del fanale rosso dell'aerodromo giungeva nelle vicinanze di Roosevelt Field. , Alle sette i serbatoi erano pieni e Lindbergh saliva nella carlinga dopo avere preso per unica colazione un sandwich. Poi, dopo avere fatto la prova del motore, diede ordine di togliere i cunei. Cinque minuti dopo, Lindbergh dava~H' segnale della partenza, il pesante apparecchio si mise in moto lentamente. Questo era il momento critico. Dopo aver rimbalzato tre o quattro volle sul suolo prima di innalzarsi e dopo avere quasi toccati gli alberi che circondavano il campo e i flit telefonici, riuscì alla fine a prendere quota nel tempo voluto e pochi minuti dopo non era più che un punto nero all'orizzonte. La signora Lindbergh, madre del coraggioso pilota, giunse troppo tardi a Roosevelt Fields per assistere alla partenza del figlio e quando le venne, annunciato che égli era partito e che era già lontano* esclamò: < Sta benel Egli arriverà*. Sarei partila con lui se ci tosse stato un posto per me rullo Spirito di $an Luigi «. > Cinque aeroplani, tra cui uno pilotato dal capitano Byrd, spiccarono a loro volta il volo per scortare - Lindbergh. Gli aeroplani sono tornati nel pomeriggio a Roosevelt Fields e i piloti hanno dichiarato che lo Spirito di San Luigi funzionava perfettamente e che l'apparecchio procedeva aduna velocità ài circa cento miglia at-< l'ora. L'apparecchio di Lindbergh è uri Ryan monopósto che misura m. 12,80 di apertura d'ali ed è capace di una -. velocità di 105 miglia all'ora. E* mwt, nito di serbatoi speciali che possono contenere 2000 litri di benzina e 160 litri d'olio. Come Nungesser e Coli, Llnd* bergh parte senza apparecchio di T.S.F. e come loro non seguirà la rotta ordinaria dei piroscafi, Però porta seco una maschera per le alle altitudini e itn zattera di caucciù. Il capti' tono Lindbergh reca seco, oltre a urir periscopio, che gli è necessario perche i serbatoi posti dinnanzi ali apparecchio gli impediscono la visuale di») retta e .un compasso magnetico.. L'apparecchio fu segnalato 'a Mufr* gerave sullo spello di Canso superane-; te la Nuova Scozia e l'Isola di Capa Breton alle 15,5, dopo aver varcato allei 16 la costa della Nuova Scozia da Mairi Dteu, l'estrema punta orientale dell'u sola di Capo Breton. Lindbergh è hù: teso al largo di Capo Race — dlstanW circa ssa-chilometri — fra le 18 e le 19 (ora americana). Le condizioni atmosferiche al largai ' di Terranova sono buone-, il vento foi*r tisslmo proveniente da sud-ovest è favorevole all'amatore. (Petit Pariaien) f L'attesa a Parigi Parigi; 20, notte. La rotta che si propone di seguir» Lindbergh: New York-Terranova'iPuntdl sud ovest dell'Inghilterra, misura ci» ca 5800 chilometri. Data la velocità delio Spirito di San Luigi, questo tragitto potrà essere effettuato in poco piti di 32 ore. Siccome l'aeroplano è par«titod a New York alle 7,52 corrtspon^ denti alle 12,52 ora di ParigiV 11 sud arrivo può avvenire all'areodromo del Bourget verso le ore 21 di domani sera, Fino dal pomeriggio di oggi nel grànV de aerodromo sono stati presi i proV* vedintenti necessari in vista dell'aviatore americano. Il colonnello WootJ. addetto aeronautico presso l'Ambascia-* ta americana in Francia, al è recateli dal Comandante deil'areodromo ed è stato deciso-di far funzionare per (ùtfaT la prossima «otte il taro di Monta Ya<' leriahèmonrehe <rae41t del Bourgei'fi di Beatìvals, di Poli e di Berck. Se» come tutti al augurano ard-entemente, Lindbergh. riuscirà nella sua impresati Parigi e la Francia sapranno acclamarlo e festeggiarlo come meritano dj essere festeggiati i più gloriosi ero!.