Moda italiana e costumi paesani nella magnifica festa degli Artisti torineis

Moda italiana e costumi paesani nella magnifica festa degli Artisti torineis Moda italiana e costumi paesani nella magnifica festa degli Artisti torineis g// Principe Umberto e l'enorme pubblico al « Carignano » « Il successo dello spettacolo •- Si replica stasera al « Chiarella » In uno scenario di seta vellutata Come rintcchi di cam lestri In uno scenario di seta vellutata bigio-topo, dai riflessi argentei, si è svolta ieri sera al Carignano la festa della moda italiana e dei costumi paesani. Da un fondale d'oro sorgevano deliziose figurine di dontia, e tra due siepi di rose rosse, lungo una scala ripiduccia anzichenò, ma ir> compenso ammorbidita da magnifici tappeti, fluiva ininterrottamente l'incantevole famtasmagoria di tutte le eleganze. Erano 1 celebri mannequin! torinesi: ragazze che hanno un po' tutte le doti, vo gliam dire che sanno camminare come gran dame e gettarsi una sciarpa intorno al collo come monelle, ohe san no abbigliarsi con una specie di religioso fervore e rimanere Impassibili sotto lo sguardo non dico di centinaia di uomini, che non sarebbe un gran che, ma di migliaia di altre donne, signore gentili altrettanto belle, eleganti, graziose, e che naturalmente hanno, per queste ragioni, tutto il diritto di esercitare la critica più severa. La sala e la scena Iersera questa gaia e adorabile critica, eccezionalmente rappresentata (mal tanti critici competenti si trovarono adunati in un teatro) fu soddisfattasi ina dello spettacolo. Le,case di moda di Torino- presentarono 'gran quantità di modelli,-di creazioni le più sugge stive, bizzarre e leggermente armoniose che immaginar si possa. I mannequìns sfilavano l'un dopo l'altro: abiti da mattino, da spiaggia, da sport, abiti da pomeriggio, pellicole, abiti da sera. Sarebbe stato difficile scegliere anche un solo cappellino fra tanta grazia, ma, poiché non si poteva scegliere, anche i mariti godettero della fe sta in santa pace. Uno solo incominciò male la serata, vogliamo dire Aristide Baghetti, il quale diede appunto principio alla rappresentazione con un clamoroso litigio. La signorina Elsa Merllni che nel breve lever de rideau di Carlo Veneziani: Baruffe coniugali, gli faceva da moglie, si dimostrò infatti quanto mai capricciosa ed esigente; voleva a tutti i costi esser guarita di una certa sua malattia nervosa con una cura di pellicce, vestiti, ombrellini, gioielli ed altre sciccherie. Il marito Baghetti che cosa doveva fare? Sbuffare e raccomandarsi al Cielo: di qui il pasticcio. Ma poi furono cosi divertenti tutt'e due che il pubblico perdonò loro volentieri quel piccolo scandalo. E soffermandoci un momento sul pubblico, diremo che da un pezzo non vedevamo più smagliante e aristocratica adunata. Il Principe Ereditario volle intervenire, e con Lui erano: la Principessa Adelaide di SavoiarGenova, il Duca- di Pistoia, il Duca di Bergamo. Presenti erano pure con il Podestà, le Autorità cittadine. Numerosi gli-artisti, da Leonardo Bistolfl, a Golia, Ceragioli, Rodolfi, Cantù e gli altri infaticabili organizzatori e animatori dello spettacolo. Ciò che poi dava alla sala stipatisslma uno • charme » indimenticabile era la folla, cui già si è accennato, delle signore e signorine. Giusto:.era quello di ieri sera il loro regno: e certo non si poteva regnare in tante con più squisito fulgore. Quasi oseremmo affermare che se non proprio una gara, almeno un cotal parallelismo di soavi o altare o maliziose bellezze s'era acceso, tra sala e palcoscenico. Trionfo di eleganze Sulle tavole di questo vedemmo atteggiarsi nelle più diverse manifestazioni di brio, di sfarzo e di civetteria, quella che è l'essenza della donna moderna. Costumi da bagno succinti e agili come la tunichetta di una fanciulla greca, costumi da nevaio, spessi, soffici e luminosi di flocchi colorati; vestine da... primavera, cosi volanti e trasparenti come flocchi di pesco 'e di ciliegio fiorito. E via via. Se questo tesoro di donnina ci appare ora irresistibilmente frivola, nei suo evasivo abbigliamento color tortora innamo rata, per il ccock-tail» mattutino, tra! poco la rivedremo poreposa, principesca, con un passo da Reginetta di Saba per un pranzo ufficiale, poniamo diplomatico. E quel mantello che avviluppa e scalda cosi bene? Ecco, voi pensate ad un « the '» verso il crepuscolo, in qualche villetta solitaria, mentre si leva una brezza improvvisa, quasi gelida. Ma quante cose pensatel E' meglio anzi non pensarci più. Cerio, il successo di questa mastra semi-vivente di uno dei prodotti più caratteristici dplla Torino industriale e artistica: l'abito femminile, non poteva essere maggiore. Tutta la natura animale e vegetale, che si trasforma In piorole cose Impeccabili, aeree, aitasi sognate, per far nascere più sereno e soensierato il sorriso sulla bocca delle donne belle.. A questa rivista dilettosissima hanno preso parte le Case: Bellom, De-Gasperi. Franco, Garda e Ro-nons. Cori. Prieri. finhinlio. Rosa e Patriarca. Sacerdote. Viscardi, Abbn, AHionl, Ardussi *. Mezzamico. Lencl. Leonessl. Vizia. Bruma. Omodei. Splendore di costumi , Ed a rendere più acuta la visione delie nervose' e vivacissime mode me tropelitane, tosto s'apre innanzi agli occhi nostri .tuli'altro spettacolo: quello della moda rustica, convocato a Xo rino dalle valla del Piemonte, chsccochcasosotadeinqgcrpavae trfichnqzaurofavcliusstrdchasqdmfmsncIlpracinzrcsessctacrqdsgIsgscfSGPzsmsdgdD—reicaMpzdtaispdtbgdptdasbslrczpiS .Come rintocchi di campane alpestri he via via si spandono per le valli, ecco cendere tra le sciccherie del palcosceni-i o cittadino le noti gravi, sonore, an». he del costume paesano. I nomi sono ari a tutti: Aosta, Anzasca, Lanzo, Os. ola, Peliice,' Sesia, Soana, Susa; e la orpresa ed il compiacimento non sono anto di scoprire una fioritura viva e elicata di colori, non artificiosamente ntrecciati ma schietti e armoniosi, uanto di sentire un alito fresco, ingenuo sui velluti e gli ori dell'aristoratica sala Già: qualcosa che ci appare deliziosamente' nuovo, perchè Io avevamo dimenticato; qualcosa che vorremmo definire e non sappiamo: amore della casa patema, per dir cosi, della terra, coi suoi lavori, le suo ristezze, le fiabe e la gioia. Bellissime gliuolo si presentano. K la montagna he viene a noi. Com'è facile ritrovare ella nostra sensibilità le dolci e inquietanti suggestioni della fanciulleza I Quella, con la cuffia a svolazzi ed un giubbetto rosso verde giallo azzuro, è scappata certo da un libro di avole; quell'altra, dalla sottana greve vasta monumentale, e la vita corta corta e un ciuffo - di trine sui capelli isci, l'abbiamo vista, ne starno sicuri, uscire dalla porta oscura di una chiesetta, muoversi nel sole domenicale sul agrato di ciottoli e d'erbe, e quell'alra ancora fasciata di scialli, adorna di ori e di nastri, rubiconda e bionda, col grembiule arricciato sul fianchi, ha, senza dubbio, sposa, felice, danzato all'ombra di querce e castagni. Il dott. Telluccinl ha radunato coni squisito gusto e con l'aiuto intelligente dei podestà di tutte le vaili, quanto di meglio esse potevano offrire. E' una' esta villereccia. Da quali vecchi ar-! madi, da quali annerite cassapanche' ono scaturiti i bei costumi che, di ge-, nerazione in generazione, vengonoconservati come un tesoro famigliare?} l pubblico segue con interesse e simpatia sempre più acuti la sfilata pitto-' resca. Dalle luci squillanti di Gressoney, alla lindura primaverile e quasi monacale della Val Pollice, dalle mlrab'li: ntonazioni di Macugnaga — incrosta-1 zioni auree sul petto, un largo nastro! roseo, aranciato o rosso, stretto alla! cintola e vago come una screziatura sulla gonna di color perso — ai caldi; e pastosi azzurri di Alagna, tutte queste stoffe ed 1 Uni. le camiciuole, le sete si fondono gustosamente. Dell'alta valle di Susa passano al cune figurine quasi malinconiche, dai toni bassi, patetici: vi fanno pensare; a villaggi sperduti, in alto, tra la roccia e la neve, dove il sole compare di rado, e le donne escono silenziose e quasi scompaiono nell'umido grigiore del paesaggio invernale. Per contrasto sciama subito dopo un gaietto e sgargiante' stuolo di Salbertrand ventoso. In quel di Lanzo si nota un amore insolito per lo sfarzo: stoffe cangianti e grandi ali di cuffia.. Maestosa, e di una strana bellezza remota, con qualche accento quasi zingaresco, certo aspra e forte, la teoria delle fanciulle di Vai Soana. Due di esse, guidate da Bistolfl e da Golia, si recarono» su, fino ai palco del' Principe, e gli offrirono un gran mazzo di fiori alpestri: ed il loro gesto fu semplice c solenne come un rito domestico, come un dono della terra stessa. La Taglioni Ma quante altre curiose Invenzioni, dovute alla genialità degli artisti organizzatori ed al fervore intelligente degli esecutori, dovremmo elencare I Dalla rievocazione di un balletto 1827 — con la Taglioni che era la signorina Irma Vara, ballerina vivissima — eseguito dalle allieve della signora Celmi, in contrapposto con una danzacharleston 1987, condotta felicemente a termine dalia indiavolata coppia Miss Nelly-Cay, all'apoteosi del cappello di paglia di Firenze, dalle danze paesane alla coppa di champagne da cui trabocca spuma ed una bella lgliola insieme, dal Trionfo della seta alla conclusione fatale (il marito deve infine pagare il conto?) fu tutta una serata spassosissima. Ci sarebbero da notare anche gli applausi; ma ognuno può immaginarli da sè: trionfali anche questi. Adiseloè uld'gobnquFquunmtechriinteMptibinbè taLa replica stasera Visto il grande successo dello spetacolo, e considerato che molto pubblico non ha potuto trovar posto nel gremito teatro. l'Associazione di previdenza tra gli Artisti, ha 'deciso di replicarlo stasera, alle ore 21, al Politeama Chiarella, col patronato-del Sindacato faecieta dei giornalisti, che gli artisti hanno voluto cortesemente associare ai maggior successo della loro benefica iniziativa. I! pubblico rivedrà stasera tutti i costumi paesani e tutta la moda e 1 baili già ammirati al Carignano. * ta vendita dei posti per questa unica replica dell'eccezionale festa, 6'inl zia stamani al chiosco teatrale eotto i portici di Piazza Castello e proseguirà io. sera ai bottegm*» del s ChiaroUa Saro) vi Oltre pienone'. >!■\\iil