La glorificazione dei caduti a Novara

La glorificazione dei caduti a Novara La glorificazione dei caduti a Novara Entusiastico omaggio al Principe Ereditario C i p Commossa rievocazione dell'ori. Boizon alla Bicocca Novara, 16, mattino, d•li intenerì fprvnra nft. vvcivlrmctUlga Una giornata di intenso fervore patriottico e di. vibrante italianità', ba vissuto ieri Novara con ■ una serie di cerimonie esaltative dei suoi settecento caduti, e celebrative delle energie Industriali e militari espresse dal seno della sua vita varia ed operosa. A- tutte queste cerimonie ha partecipato S. A. R. il Principe di Piemonte, che durante tutta la giornata, dovunque è passato, è stato fatto segno ad entusiastiche manifestazioni di simpatia. Quantunque il cielo fosse coperto da una folta e mtnaciosa cortina di nubi, la città aveva fin dal ..mattino un aspetto ridente e straordinariamente movimentato, centinaia di bandiere ornavano le finestre prospicienti sulle piazze e sulle vie'principali, che'a-loro volta erano attraversate da archi di trionfo con pennoni, oriflamme e ancora bandiere! Un'effusione di tricolore dappertutto. Dai muri delle case grandi manifesti recavano al Principe il saluto, a nome di ■tutto il popolo, del Comune, della Federazione provinciale ' fascista, dei combattenti'e del Sindacati, mentre dal canto loro 1 giornali locali, usciti la vigilia; innalzavano inni all'Ospite augusto e per cura del sacerdote cav. pagani veniva diffuso un'-NUmero Unico recante 1 nomi dei caduti, le fotografie dei più valorosi tra essi insieme con la riproduzione dei ricordi marmorei già precedentemente dedicati dai singoli Enti ed Istituti alla lunga ed eroica schiera. Con otto treni speciali da ogni parte della provincia erano arrivati in città sedicimila tra fascisti e inscritti ai sindacati, ed altre migliaia e migliala di persone, fra cui innumerevoli reduci e mutilati di guerra, 6i erano riversate dai treni normali, o avevano raggiunto il capoluogo con automobili e tutti gli altri possibili mezzi di locomozione. Alle nove unà'folla immensa si pigiava nel vasto piazzale fronteg giante la stazione ferroviaria e lungo le vie per le quali avrebbe dovuto pas sare il cortto all'arrivo del Principe. Si calcola che circa 50 mila persone abbiano assistito alla manifestazione Xj'arrivo del Principe Nell'interno della stazione si erano Intanto radunate le autorità attorno all'on. Piero Bolzon, sottosegretario alle Colonie, intervenuto all'ultimo mo mento, col suo capo gabinetto conte Marzoli, a rappresentare il Governo alle cerimonie in sostituzione dell'on. Suardo, trattenuto a Boma da impegni parlamentari. Abbiamo notato: il prete! to. gr. uff. Cantore, il vice-pTefetto comm. Palomba, Commissario all'amministrazione provinciale, il Podestà, generale della Milizia Oddone Mazza, il Capo della Federazione provinciale fascista, barone Carlo Emanuele Ba sile, col vice-segretario Calori, il ge nerale Pezzana. "''mandante la Divisione, l'ex-sottosegretario di Stato, on. Aido Bossini con gii :;orevoli Boberto Forni, Ezio Maria C-Tay, Paolino l*al landa, ecc. Erano pure presenti le dame d'ono re contessa Cicogna Jacini e principes sa Borromeo col prìncipe consorte e una rappresentanza del Fascio femminile. Lungo la banchina interna era schierata una compagnia d'onore formata da un plotone di fanti e militi della 30 a Legione. Anche la stazione era largamente pavesata di tricolori Alle 9,30. proveniente da Torino, giunse 11 treno speciale che recava 11 Principe di Piemonte e che era scortato dal Capo Compartimento, gr. uff. Ehrenfreund. Quando Sua. Altezza scese, accompagnato dal generale Clerici e dal tenente Sovera. scoppiò un nutrito e prolungato applauso. Il Principe passò In rivista la compagnia d'onore, quindi, dopo essersi trattenuto alcuni minuti nella saletta reale, riccamente addobbata, per le presentazioni usci sulla piazza, seguito da tutti i presenti. La folla, appena lo scorse, scoppiò in una altissima acclamazione.- La squadra femminile della -Pro-Novara, reduce .dal concorso di Bologna, gli si lece incontro; offrendogli un superbo nnazzo di rose e viole, che Sua Altezza accettò sorridendo e salutando la mol •.nudine plaudente L'immenso corteo Il Principe subito dopo prese posto su una berlina trainata da due superbii cavalli bai sulla quale salirono pure l'on. Bolzon. Il Podestà e U generale *nnaamfcJssbvvstttgtpclcqde Clerici e U corteo si avviò tr,a due ali -|di popolo a stento trattenuto dal cor¬ o a -| doni di truppa, dalla milizia e dal ca rabtnlerl. Le musiche squillavano, al ternate alii innumerevoli formazioni delle camicie nere, del combattenti, dei -'mutilati} delle madri e vedove del ca- dutt, dei Sindacati, degli studenti uni- va.QiiDnj j j , .. . versitari fascisti, dei balilla, delle piccole italiane, delle scolaresche. In una interminabile fila di automobili venivano In coda alla berlina del Principe,' le autorità, gli organizzatori delle cerimonie, fra i quali il centurione della milizia cav. Ferrerò e il capitano avvocato Nasi, in rappresentanza dei volontari di guerra e del Nastro azzurro. Una siepe di gagliardetti emergeva dalle miriadi di teste del componenti il grandioso corteo. i Questo snodatosi. lungo il còrso Ga- *#FfettWa nzm&- VittcraoXBnaa.nuele. 1 bastioni di San Luca, sfocia nei giardini pubblici, ih un pittoresco angolo dèi quali, m mezzo al verde e alle antiche mura cittadine sorge il monumento. Gli applausi e il getto di fiori, durante il tragitto, sono stati continui. Sua Altezza con le autorità e Je dame d'onore, sale 6ul palco appositamente .preparato, c'è anche il vescovo della Diocesi, mons. Castelli. Vibrano nell'aria tre squilli di tromba: viene lacerato il drappo che lo avvolge e appare il monumento. La folla si scopre reverente e le truppe presentano le armi, mentre le musiche intonano l'Inno del Piave. IL monumento, opera dello scultore torinese Stagnano, presente, consiste in un riuscìto e-suggestivo gruppo in bronzo composto di tre figure rappresentanti: al centro, fra due alte e svelte colonne sormontate da un blocco trasversale, la Patria che accoglie sulle sue braccia la spoglia dell'Eroe e. ai piedi di questi, accasciata, in atteggiamento di doloroso olocausto, la Madre. In, testa al colonnato la scritta : « Novara al suoi Eroi ». Un sacerdote, don Sesia, dall'altare da campo improvvisato davanti al monumento, celebra la messa;.quindi benedice ed il presidente del Comitato, comm. Brughera, fa la conèegna del monumento al Podestà, generale Oddone Mazza. Un coro di cinquecento ragazzi eseguisce un inno del m. Manfredi della Cattedrale: una bimba, Natalina Imazio, pronuncia parole di circostanza ed offre • al Principe altri fiori. 11 barone Basile pronuncia poi un ispirato ed eloquente discorso, coronato alla chiusa da grandi applausi. Il Principe riceve da due valletti una corona d'allora che egli offre in mesto tributo d'omaggio ai caduti, stringe la mano allo scultore Stagliano che gli ìi presentato, e questa prima parte della giornata è chiusa. La folla si allontana e sul giardino che avvolge col suo verde manto il monumento, spunta ora un raggio di sole. Un'episodio gentile Sua Altezza, col corteggio delle autorità, si reca a visitare l'Istituto geografico De Agostini, dove, accolto e ossequiato dai due gerenti e direttori, comm. Rossi e avv. Boroli. si intrattiene oltre un'ora, compiendo il giro di tutti i reparti, interessandosi minutamente alle lavorazioni e apponendo da ultimo la sua firma sul registro, posto in una delle sale al pianterreno. La maestranza, che era al lavoro, si riversa infine nel cortile interno, improvvisando all'augusto visitatore una schietta e calorosa dimostrazione, che il' Principe mostra di particolarmente gradire. Egli lascia l'Istituto dopo aver " ricevuto un nuovo omaggio di fiori dalla piccola • figliuola del comm Bossi, la quale ha anche recitato una poesia. A mezzogiorno il podestà ha offerto a Sua Altezza una colazione intima nel palazzo Paolucci de' Calboli. sede della Federazione provinciale. Non vi parteciparono che diciannove tra le più spiccate personalità cittadine. Alla colazione, nel cortile del palazzo segui l'inaugurazione del gagliardetto del Gruppo universitario fascista. . Alle 15. in automobile, passando tra la folla che non si stancava di applaudire, il Principe interviene all'inaugurazione di un secondo e minore monumento: quello ai caduti della Bicocca, opera assai pregevole del novarese Gaudenzio Rossi. Qui parlano il parroco, don Gagliardi, e il podestà di Novara, che prende in consegna anche questo secondo ricordo al valorosi immolatisi per la pàtria. Sua Altezza volle visitare anche l'Ossario, entrando e in trave nendosi per circa dieci minuti nella piramide, dove col nome scolpito su una lapide sembra aleggiare nella tristezza delle rimembranze lo spirito accasciato di CarloAlberto.il Principe di Piemonte torna poi all'aria aperta e dal palco preparatogli sulla spiazzale dell'Ossario -ascolta il di¬ scorso commemorativo, dall'on. Bolzon. pronunciato Parla l'on. Bolzon Tra un silenzio profondo l'on. Boizon dice: «Quando 11 popolo sta adunato intorno ai simboli delia propria anima armata e cerca dal profondo dell'evocazione storica di trarre il mondo per il futuro, l'austerità del rito, dovrebbe ridursi al semplice giuramento e sulle anime prone nel silènzio religioso lavarsi il segno .breve jlljsun- mistico «rtsma-y^sonb pero tf«^hVogiH-volta che tornano nel cielo corrusco delle memorie incitatrici, popolano l'azzurro di frementi vessilli e di snudate spade, cosicché dalle tombe si levano i morti, si moltiplicano nei vivi le speranze, ed i duri comandamenti assumono il volto del destino ». L'oratore passa quindi a ricordare 1 prodigiosj ardimenti di Santa Maria della Bicocca, alla quale Ferdinando di Genova ebbe a legare per sempre il suo nome e le sue prodezze, e soggiunge che nessun nome è maggiormente cinto di consolata, tristezza come quello di Novara, e che Lissa e Custoza.sembreranno echi di quella sventura tessuta di innumerevoli schianti e di intraducibili angoscie per tutti gli Italiani. Dopo avere accennato a oito ed a Peschiera, facendo una chia. ra rievocazione storica, prosegue: « Noi. non siamo pessimisti. In fatto di guerra non rivestiamo di macabre ombre il dramma; il fatto d'arme prevale per un altro possente segreto, che corto senti nel maschio ouore il predestinato figlio del Re esule, quando gettò sul volto del rosso maresciallo imperiale la celebre frase che mutò la sconfitta in tregua e rimise nelle mani del Dio degli oppressi l'onore di un Be e del suo popolo. L'Italia, oggi, ricerca il suo stile e il suo spirito nel ritorno alle origini, e più che una rivoluzione, compie una restaurazione. Il pensiero tra Gioberti e Mazzini afferra le anime nel suo vertice precursore, Carlo Alberto ebbe le virtù complete Oggi .egli e qui, tra noi, e dinanzi a noi, mentre col cuore ardente aduniamo le legioni della Nazione li berata e ingigantita Intorno all'ara ». L'oratore, spesso interrotto da vivi applausi, cosi conclude: • Altezza, Augusto Principe, che l'adolescenza avvolgeste della santità del più tragico evento che superasse la patria,-in essa temprando l'anima come lama generosa, noi. provati com battenti dalle molte battaglie, facciamo Intorno a voi slene delle nostre spade per il fiero conforto di sentire 11 certo destino della vostra Casa e la forza pura del vostro cuore ». All'Aerodromo di Cameri Il discoi so, pronunciato con straordinario impeto lirico, è più volte interrotto da approvazioni: alla chiusa un applauso irrefrenabile saluta l'oratore, che riceve le congratulazioni anche dal Principe. - Il corteo delle automobili, riattra versando a stento la folla, dalla Bicoc ca si avvia a Cameri. dove il Principe, in mezzo alla moltitudine riversatasi sul vasto aerodromo da Novara e dai paesi vicini, assiste ad alcuni interessanti esperimenti di volo, compiuti da aviatori venuti anche dai campi di Malpensa e di Lonate Pozzolo. Nuove acclamazioni lo salutarono al passaggio nei paese di Cameri, pur esso tutto imbandierato e affollatissimo. Jl Principe è tornato alle 17.45 a No vara, ripartendo sùbito sul treno spe ciale per Torino. FRANCESCO ODDONE.