Dai bassifondi alla soglia di un trono

Dai bassifondi alla soglia di un trono Dai bassifondi alla soglia di un trono La.vventuros? vita di una cortigiana celebre A Londra è stato venduto in questi ckingham e U Rochester La Gwyn e n o e, i l a a . a a a . l l a e r e , a n a i e a a i. too el mo e no a ulo o aà l ni nidi re re re ei a s.. oia ta tà o e. o el cdi iel di o— he nure ra he lo e; i to n a ue te e le oi aatta eia e e. n nn, eloi- A Londra è stato venduto in questi giorni un ritratto di Neil Gwynn attrice e cortigiana illustre ai suoi tempi, che invero sono parecchio lontani. Il quadro fu acquistato da un signore che si dice abbia l'uzzolo di farsi nella sua casa una galleria di belle donne di tutti i secoli e di tutto le razze. Quasi 10 stesso giorno uno scrittore tedesco, noto per i suoi studi di aneddoti e di curiosità storiche, Alessandro von Gleichen-Russwurm, pubblicava' a Monaco di Baviera un libro nel quale la vita amorosa e artistica della Gwynn è narrata con molta gioia di particolari pepati. Un re gaudente Carlo II d'Inghilterra fu il sovrano più fastoso e più gaudente che sedesse sul trono inglese. La sua corte era una gaia Versailles, dove la corruzione non cercava veli. Aveva imparato in Francia a vivere per i suoi piaceri prima che per i suoi sudditi. Il regime delle « maitresses » fioriva. C'erano le favorite ufficiali e quelle non ufficiali; le amanti fisse e i capricci di un giorno; con tutte, Carlo era di una generosità sconfinata. A Londra ne erano indignati, benché ci fossero coloro che preferivano quella corruzione elegante alla cupa austerità regnata negli anni di Cromwell. Le bigotterie dei. puritani facevano sopportare le indecenze dello Stuard. Ora avvenne che questo re divoratore di donne e di denari si recasse alla prima rappresentazione di una commedia del poeta Dryden : « Amove tiranno » e fermasse la sua attenzione sulla giovane che recitava con molta grazia la parte della protagonista e che sfoggiava un cappello smisurato • simile alla ruota di una carrozza ». 11 cappello era forse risibile; non cosi la faccina che sorrideva sotto l'ombra delle falde enormi. L'attrice, che il poeta aveva voluto bandisse la nuova moda da lui escogitata, era infatti la più amabile, la più graziosa, la più provocante che si potesse vedere nel Regno Unito: Eleonora Gwynn, celebre a Londra, e in provincia quale ■ prima amorosa » sulla scena e quale cortigiana fuori della scena. Si citava la filza dei suoi amici come si citava no le vittorie di Dralte; si calcolava anche quante sterline le venissero dalle due professioni e si concludeva con il dire che tante ne pigliava'e tante ne spendeva; si ripetevano i suoi frizzi e le sue arguzie, perchè di spirito ne aveva ad esuberanza. Carlo II dunque la vide e, poiché passava proprio allora un periodo di stanchezza nel rispetti della sua favorita, Lady Castlemaire, e cercava distrazioni, prese tale piacere alla vista della Gwynn che la sera stessa, a rappresentazione finita , la fece entrare nella sua carrozza e se la portò a casa. Il domane ella andava ad aumentare il numero delle « maitresses » ufficiali di Sua Maestà. Dalle taverne alla reggia Eleonora Gwynn toccava cosi il sommo di una carriera che era stata rapidissima. Ella veniva dai bassi fondi di Londra. Era nata il 2 febbraio 1050 da una venditrice di pesce che, appena potè sfruttarne in qualche modo la bellezza e la parlantina naturale, la mandò a vendere fiori e aranci davanti alle porte dei teatri. Coloro che comperavano una rosa dalle sue beMe mani e le rubavano un bacio, non sospettavano certo che la piccola Neil avrebbe un giorno governato o quasi il loro paese. Non lo sospettava neanche il saltimbanco che, udendola per caso cantare, ne ammirò la voce e l'arte del porgere, e convinse la venditrice di pesce a cedergli la fanciulla che portò con sè nei suoi giri vagabondi. NelSe taverne più famigerate di Londra e delle altre citta marinare, la Gwynn lanciava arditi ritornelli ad un pubblico di camiciotti turchini, di facchini del porto, di gente grossolana, fra il quale capitavano spesso gentiluomini vestiti da popolani e dame allegre con la maschera 6ul volto; 1 ritornelli più salaci, che mai fossero usciti da bocca quindicenne. Ed era cosi bella, cosi piacevole, cosi sfacciata, soprattutto, che una vecchia mezzana pensò di scritturarla per proprio conto: mother Ross la tolse al saltimbanco, la condusse nella sua casa, le fece imparare a leggere e a scrivere, e la destinò a strumento di fortuna Non s'ingannava La ragazza attirò nella casa infame visitatori in folla. Due suoi ammiratori, i commedianti John Lary e Carlo Hart. che 6e ne contendevano i favori, decisero di lanciarla sulle scene. Un anno dopo, Eleonora debuttava nell«Imperatore delle Indie » di Dryden e conquistava d'as6alto il cuore degli spettatori. Non che avesse genio; ma aveva naturalezza, festosità, cantava come un uccelli no e ballando mostrava le due gambe più ben tornite che si potessero vedere. l.a • pretty, witty Neil » diventò l'idolo delle folle. Non era gran tempo che le donne era no state ammesse a calcare le scene e la cosa aveva'ancora tutto il fascino della novità. Il pubblico di quell'epoca si compiaceva poi infinitamente di sentire dalle fresche bocche delle attrici quegli « epiloghi » brucianti che tanto più erano applauditi manto più In scrittore si era sbrigliato in pensieri e in frasi oscene. La generazione succeduta alla guerra civile era corrottissima e i versi e li commedie le piacevano solo se solleticavano i suoi gustda trivio. Anche il Dryden. il quale procedeva alla testa degli autori nei giorni di Carlo II. doveva adattarsi alla volontà della moltitudine, benché la sua arte cominciasse a sollevare critiche e suscitasse biasimi e rancori tra pereonagci potenti come il «luca ci Bu ckingham e U Rochester. La Gwynn era la sua interprete prediletta, e appunto pensando a lei, egli aveva scritto queir «Amore tiranno» che aveva attratto l'attenzione del Re sulla strana commediante. 1,1 Rochester, alludendo alla magrezza della Gwynn e al suo passato, dettò allora un epigramma che concludeva: « il re ha comperato un'aringa nel mercato dei pesce ». i a a - BatiagUa di donne Favorita del sovrano, non per questo Eleonora rinunciò al teatro. Beniamina del puhblTco, cara al Dryden, ella riusci anzi nolla sua nuova condizione a creare una specie di legame tra la Corte e il popolo. Non si creda tuttavia che cario le sacrificasse i suol capricci o le sue relazioni. Lady Castlemaire era tramontata nel favore del sovrano e le era succeduta la duchessa di Portsmouth, la quale condivideva con 1 attrice i favori del re. Fra le due favorite si accese presto una lotta accanita, senza tregua, con tutti i piccoli e i grandi mezzi che le donne hanno a disposizione in siffatti casi. Il monarca si divertiva immensamente alle battaglie delle, due favorite e le incitava quando fervevano, e le accendeva quando pareva stessero per spegnersi. I londinesi parteggiavano a loro volta per l'una o per l'altra, ma la stragrande maggioranza era infervorala della Gwynn, perchè « nata dal popolo, era buona con il popolo ». Inoltre, la Portsmouth era cattolica e la Gwynn protestante; l'una avara e superba e l'altra liberale e modesta; la prima infeudata alla Francia e intrigante a prò di Versailles, e la seconda avversaria di Parigi e di ogni « Popery ». Alla Corte si seguivano con curiosità le mene delle due favorite, e cavalieri e dame cercavano, di trarne profitto. Le baruffe verbali delle « maitresses » erano episodi di ogni giorno'; qualche volta minacciavano di finire a scapaccioni; snesso si dissolvevano in burlette. Allorché mori un Borbone, la duchessa di Portsmouth, che ostentava vincoli di parentela con la Casa reale francese, si vesti di nero. Lo stesso giorno comparve anche la Gwynn messa in profondo lutto. La duchessa le domandò : — E' morto qualche vostro amante? — No, duchessa, ò morto il Gran Kan dei Tartari. — Era vostro parente? — Già, come era vostro il principe di Borbone. Un'altra volta, alla presenza di tutta la Corte, le due donne si lanciarono per accapigliarsi in seguito ad un chiassoso incidente stradatolo. Il popolo, che aveva finito con lo stancarsi del malgoverno di Carlo e del regime delle favorite, facevadimostrazioni che sovente sembrava dovessero finire in aperta rivoluzione. Esso inseguiva, fischiando, le carrozze reali ; il sovrano medesimo era stato insultato dalla folla turbolenta, quella famosa o famigerata a mob » che non aveva rispetto per anima nata, che molte volte mise a soqquadro la capitale, che non lemeva nè Newgate né le forche nò il reclutamento forzoso, peggiore della morte. Uno scambio di verità Un giorno, nell'epoca più grave del suo furore contro gli Stuardi, una moltitudine cenciosa e feroce assali un cocchio noi quale era coi'sa voce fosse la duchessa di Portsmouth, odiata peggio ciie mai perchè si diceva avesse consigliato uai inasprimento delle imposte. Nella carrozza c'era invece la Gwynn, la quale sporse la testa tra le cortine del cocchio o sorridendo esclamò: — Pray, good people, be civil; I am the protestant whorel (Siate civili, buona Beute; io sono la,., favorita [casta traduzione] protestante). I più vicini diedero in una risata che si propagò n-Qlla folla, e il rombo dell'odio si trasformò in clamore di plauso. Quando la Portsmouth seppe l'avventura, disse: — Molte coso, saranno perdonate alla Gwynn, perchè una volta in vita sua ha detto una verità. — Già — rimbeccò la Nell, che aveva udito le sarcastiche parole — e l'ha detta pensando ad una « whore » citi non sarà perdonato nulla. Madama de Sevignè, che aveva cono sciuto tutt'e due le favorite, le dipinge in una lettera alla figlia: « L'attrice è fiera come la duchessa, che beffa di continuo, essa fa simorfie, che ruba spesso al re e si vanta a gran voce quando questi le mostra preferenza. E' giovine, indiscreta, allegra. Canta, balla e compie la sua parte con brio indiavolato. Ha avuto dal re un figlio (il futuro duca di Saint-Alban) e spera di farlo riconoscere. Parlando della duchessa, disse: ella afferma di essere persona di alto grado, congiunta alle principali famiglie franceri. Se paf-are giuzioil renaquil tandiqunapuderittromLaprniesrazinasuancazaNanogisuso6ogrcodepre prenFdamchdiluzichstmchgaogfinratovonch(psiorlegnsiasatovvGnmluanecnlevlaplirtiteMpplattlcltlcerzasiltMdopteè cosi nS^éFSEES^T^ ì» c. cosi, perone si annessa a fare la|apusgcrcstcripprvspcsct', mi«cortigiana? Dovrebbe averne onta. Quanto a me,- laccio il mio mestiere e non mi dò per migliore di quello clic sia a. Cantata dallo Swinborne Carlo II la ebbe cara sino alla fine. Intorno al letto di morte, egli volle la duchessa di Portsmouth con suo figlio conte di Richmond, e la Gwynn con il duca di Saint-Alban. Poco prima di spirare, sussurrò al suo successore Giacomo: « let not poor .\elly starve », (non lasciate stentare la povera Nelly). Ella pianse sinceramente il re, che, dei r«sto. chiamava il suo Carlo III, i»erclu> aveva avuto due altri amanti di tale nome. E si spense giovine, a trentaset te anni, nel novembre del 1G37. I poeti ne cantarono la grazia.e la amabilità.; Uà loro lo Swinburne