La ripresa del Campionato di calcio

La ripresa del Campionato di calcio La ripresa del Campionato di calcio ppDue nette vittorie del Torino e del Milan i i di f ' o o e o l : ) r a o o o o e l a t ) . o , oi x a e o h o a a Le due partite di finale della Divisione nazionale del campionato, hanno seguito, nei risultati, quella redola che finora non ha avuto ancora eccezioni, per cui la vittoria deve arridere alta squadra che qiuoca in cesa propria. Torino e Milan hanno chiuso la giornata vittoriosamente: vittorie pienamente meritate in ambi i casi. ' Le sei squadre a cui è riservato il torneo, si trovano cosi praticamente alla pari. Quattro punti hanno ToriMilan e Bologna che hanno giuo. calo due volte in casa propria, e due punti contano Juventus, Internazionale e Genoa che non hanno ancora avuto che una sola volta il vantaggio del campo. Nulla di compromesso, quindi, e nessuna- fisionomia decisa in fatto di classifica. Torino b. Internazionale: 2-1 Tre minuti non erano passati dall'inizio della partita, che'già il Torino si trovava in vantaggio. Un'avanzata del trio centrale dei « granata» scombussolava a tal punto la difesa dei nero-azzurri da aprire un largo varco proprio davanti alla porta: In questo varco entrava in velocità Libonatti, effettuava una finta come se volesse passare a Baloncieri e viceversa saettava in porta improvvisamente c con gran forza. Degani riusciva bensì a deviare la palla, ma non ad impedire che essa varcasse il limite della porta proprio a pochi centimetri dal lontano pàio sinistro Sullo slancio di questo successo, il Torino condusse il giuoco per tutti i novanta minuti, come se il punto segnato avesse messo le ali ai piedi ai suoi giuocatori. Era tale la velocità delle azioni, che gli « internazionalisti » ne furono scombussolati dapprima, nettamente travolti in seguito. £ salvo qualche breve periodo del secóndo tempo, l'incontro più non perse la caratteristica di predominio dei « granata ». Per tutto il primo tempo, il Torino non giunse più a segnare, ma la sua superiorità ri sultò evidente e per il numero e per la qualità degli attacchi, e per la quantità di calci d'angolo ottenuti, — quattro in tutto — e per la maggior organicità complessiva della squadra. Una volta sola in tutto il primo tempo l'Internazionale giunse ad essere veramente pericolosa: verso il 15.o minuto, quando Bellini tirò potentemente in porta, su un calcio di punizione concesso contro i torinesi fuori della loro area di rigore, Bosia rispose con una magnifica parata in tuffo al bellissimo tiro. L'Internazionale ebbe una diecina di minuti di reazione appena iniziata la ripresa. Ed in questa diecina di minuti gli ospiti giunsero ben vicini al pareggio, dapprima con Powolny che si ingarbugliò al momento in cui si trattava di tirare in porta, su un giudizioso passaggio indietro fattogli di testa da Rivolta, ed in seguito con Rivolta stesso che. da un'eccellente posizione e con Bosia spostato, indirizzò con la testa la palla fuori, invece che dentro alla rete. Il secondo punto del Tprino giunse appunto come reazione a questo risveglio degli ospiti e fu, questo punto quanto di meglio si possa desiderare in materia su un campo di giuoco. Janni porlo avanti l'azione dalla metà del campo, passò alto a Rossetti, e questi deviò pure con breve traiettoria a. Libonatti. Senza esitare un istante, il tiratore granala sparò in porta, girandosi su sè stesso in corsa. Colpita tra sallo e volo, U palla parti dal piede di Libonatti con la velocità di una freccia ed andò a scuotere violentemente la rete dei milanesi, prima ancora che Degani si accorgesse di cosa stava succc dendo. Un magnifico punto, una di quelle prodezze che fan bello da sole il giuoco: un punto che fece scattare in piedi dall'entusiasmo, il folto pubblico delle tribune e dei popolari I milanesi poterono ridurre lo svantaggio ad un quarto d'ora dalla Une. Conti, che dopo un lungo periodo scialbo ed incerto, stava aven do finalmente la meglio sii Speroni, potrava al centro un bel pallone, e Bernardini, che a quel momento era passato al comando dell'attacco, tirava basso in porta, lontano dalla portata di Bosia. Il risultato numerico prendeva cosi l'aspetto di due ad uno, e doveva rimanere tale fino al termine. L'Internazionale giunse ad un nonnulla dall'acciuffare il pa reggio, quando, a pochi minuti dal termine. Bernardini tirava forte verso un angolo alto della rete torinese con Bosia fuori porta. La testa di Martin III giunse proprio all'ultimo momento a deviare a lato la palla. Ma contro questa mancata occasione dei loro avversari, i torinesi ne possono annoverare, in questo secondo tempo, una mezza dozina di identico valore tentativi di ottima fattura di Ba loncieri e di Libonatti che furono splendidamente parali da Degani o deviati a lato casualmente da qualche avversario, od infine sciupai' dalla precipitazione e dalla impre cisione di Rossetti. Questa a grandi linee la fisionomia dell'incontro, che fu disputato dalle due squadre, agli ordini dell'arbitro Sguerzo, di Savona, nella seguente formazione: Internazionale: Dqgani, Gian far do ni e Bellini; Pietroboni, Bernardini e Agradi; Conti, Castellazzi, Powol ny, Cevenini III e Rivolta. Torino: Bosia; Martin III e Marlin II; Colombari, Janni e Speroni; Carrera, Baloncieri, Libonatti, Rossetti e Franzoni. L'Internazionale giuoco una ben strana partita. La sua squadra fu, prima di ogni altra cosa, presa in velocità, battuta rn prontezza ed in spirito di iniziativa. Per tre quarti del tempo, la palla fu ai torinesi, che diedero conseguentemente «al giuoco il carattere che maggiormente loro conveniva. Uomo per uomo, gli ospi¬ tiapcdrordpclainincmhatlacdrpgsselcgcgmsdldptdvstnnrtdcrczpsdmddfvnscCnnppslpiLtlsdavcfmcncpnstterlTv i si dimostrarono più lenti dei loro avversari, come se il terreno che si prestava alla velocità, li lasciasse in certo qual modo a disagio. Alcuni degli uomini della squadra appaiono nettamente come fuoi condizione. Bernardini fu ieri la ombra di quello che era mesi fa. 11 omano, che pare ingrassato, ha perduto ogni combattività. Per lunghi periodi dell'incontro egli non toccò la palla, nè fu visto nel folto dela mischia, nè dimostrò spirito di niziativa o decisione in attacco od n difesa. Accanto a Bernardini,;anche Conti apparye come .fuori forma. L'ala destra dell'Internazionale ha sempre avuto un po' la tendenza a tener troppo la palla; questa sua tendenza gli preclude decisamente a via ad ogni avanzata nei giorni in cui Io scatto e la velocità gli fanno difetto. Per lungo tempo, egli non riusci ieri a superare l'ostacolo rappresentato da Speroni, e quando ciò gli riusci, i suoi centri furono spesso eseguiti con poco senso della misura, troppo lunghi, cioè, per poter essere utilizzati dai suoi colleghi delle posizioni centrali. Nemmeno Cevenini III si trova ancora in possesso dei suoi mezzi migliori, dopo la ferita che lo tenne cosi a lungo lontano dai campi di giuoco. Ma pur privo di scatto e di mobilità come egli è tuttora, Zizì esegul ieri qualche movimento secondo lo stile dei suoi giorni più brillanti. Qualcuno dei suoi passaggi di taglio a Rivolta ed a Powolny,' passaggi fatti in piena corsa ed attirando su di sè l'avversario, ebbero del magistrale. Ma fu la squadra' tutta che pareva ieri ferma e malsicura di sé stessa. La reazione all'offensiva condotta fin dai primi minuti dal Torino, non ebbe mai carattere di decisione e di energia. Tendenza a calciare al salto invece che al volo, riluttanza a ricorrere a tentativi indivi duali, lentezza di movimenti, man canza di slancio: queste le caratteristiche del giuoco degli ospiti. Giuo co a cui pare che manchi la fermez za di nervi da parte dei giuocatori perchè possa assumere una sua fisionomia chiara e redditizia quan do la fortuna è avversa. Nei novanta minuti dell'incontro fu dato, infatti di vedere tre o quattro formazioni differenti di squadra alternarsi di fronte agli occhi degli spettatori: Rivolta giuoco ala sinistra e terzino sinistro, Bellini contro-avanti, centro di seconda linea e terzino, Bernardini centro di seconda e di prima linea, Castellazzi mezz'ala destra ed ala sinistra, Powolny centro e mezz'ala sinistra, e Cevenini in quasi tutte le posizioni dell'attacco. Un po' troppo, evidèntemente perchè l'unità possa tenere un contegno fermo e svi luppare con calma e sicurezza un piano d'azione. In contrapposto, il Torino ebbe ieri una delle sue migliori giornate La presentazione di Martin III come terzino destro ha operato il miracolo di ridar saldezza al blocco difensivo granata. Martin III giuoca forte da terzino, meglio che in qualunque altra posizione sul fampo: egli lavorò ieri con un intuito ed una pre cisione, nei rimandi al volo, che il fratello più anziano quasi inconsciamente fu indotto a seguirne la tattica. Il risultato fu, che i terzini gra nnta rappresentarono, per tutto l'in contro un ostacolo insormontabile per gli avanti milanesi. L'attacco vide Baloncieri e Libonatti filare il perfetto amore. L'accordo tra i due era cosi completo, che essi portarono da soli attacchi su attacchi fin sulla soglia della porta milanese. Degani, che fra gli ospiti, fu ieri l'uomo più saldo e più sicuro di sè stesso, sventò da portiere di classe quattro o cinque tentativi dei due granata. I quali non ebbero in Rossetti un cooperatore all'altezza della situazione. L'attività di Rossetti è venuta prendendo in questi ultimi tempi un non so che di disordinato e di arruffato: la mezz'ala sinistra torinese vuol strafare c non giunge più a combinare molto di pratico. Con Rossetti calmo ed ordinato, il Torino avrebbe ieri segnato un maggiore numero di volte: che senza alcun dubbio la superiorità dimostrata e le occasioni avute gli davano diritto a chiudere l'incontro con una più forte marcatura. Degna di nota nel Torino è pure l'ottima prova fornita da Colombari come mediano destro. Janni, al solito, lavorò con costanza e spirito di sacrificio, ma il centro di seconda linea del Torino e della squadra nazionale lascia da qualche tempo a que sta parte un po' l'impressione dell'uomo che ha bisogno di qualche breve riposo per riacquistare la freschezza e la sicurezza che gli erano consuete fino a qualche settimana fa. Comunque, la prova sostenuta dal Torino va considerata fra le migliori. Una squadra che marciò concorde, veloce e volitiva per tutti i novanta minuti: una squadra che scattò per vincere fin dai primi istanti, e che una volta lanciata, sarebbe stata ben diffìcile da frenare per qualunque avversarlo. .... L'incontro ebbe lonore di anno verare personalità auguste fra -': spettatori: S. A. R. il Principe Umberto e la sorella contessa Jolanda Calvi di Bergolo, coi rispettivi seguiti, seguirono col più vivo interesse il vivace andamento della partita. Vittorio Pozzo mMgocodavmqladdvisipncidDgntebmdladvstepdzptvnrslotrrdfìprdvpsgldzgftcmcnzudanmrcmDmtcpmrsdgMmftgnrinbPccDAtpBnndnPpqntstrtgvfmtdbncmsdgmCdczPLmi2

Luoghi citati: Bergolo, Bologna, Bosia, Savona, Torino