Tragica preparazione al volo atlantico

Tragica preparazione al volo atlantico Tragica preparazione al volo atlantico Dawis e il suo compagno ingoiati dalla palude precipitando col colossale biplano In America per Parigi non resta che il « Mistero » Bellanca (Servizio speciale de « La Stampa») New Yorlc, 26, notte. Il comandante Noel Davis, l'aviatore americano che stava preparandosi alla grande traversata aerea New York-Parigi, è rimasto vittima di un sinistro nel quale ha lasciato la vita anche il tenente Wooster^ che m avrebbe dovuto accompagnare «I Davis nella superba impresa.' L'apparecchio attrezzato a sorvolare l'Atlantico giace sfasciato. La catastrofe Il disastro è avvenuto stamattina presso Messick, lungo le coste della Virginia. Il comandante Davis, assistilo dal tenente Wooster, eseguiva voli di prova, quando il suo gigantesco biplano, conosciuto sotto 'il nome di « American Legion », perduto l'equilibrio, precipitò al suolo da considerevole altezza. Ai due aviatori mancò il tempo di balzare fuori dalla macchina prima dell'urto nel quale trovarono la morte. Mancano particolari esaurienti della ' catastrofe; ma pare che il grande biplano siasi sfascialo in una spianata paludosa, nelle cui acque il comandante Davis ed il tenente Wooster, a quanto si crede, sarebbero annegati. La macchina, che portava un pesantissimo carico, non sembra avere risposto con molta prontezza ai comandi delle leve di innalzamento. Le circostanze della sua fine, rievocano quelle che posero termine al tentativo del capitano Fonek. Il biplano di Davib dovette percorrere un lunghissimo tragitto attraverso l'aerodromo prima di poter staéearsi dal suolo. Ad? onta dei suoi tre possenti motori, l'apparecchio pareva incapace di innalzarsi al di sopra di 7 od 8 metri, e si crede che il comandante Davis sia andato incontro, al disastro cercando di fare un atterramento forzalo per scansare un gruppo di alberi. La struttura del biplano andò quasicompietatriénie sepolta nel fango dèlia palude. Il saeeo delle 20.000 cartoline Ancora ieri, il comandante esaltava le meravigliose virtù, della sua macchina, dichiarando che tutto era effettivamente pronto per la grande avventura. . . Il Davis era considerato uno degli assi dell'aviazione navale americaria, che egli aveva recentemente abbandonato per dedicarsi a quella civile. I preparativi tecnici del volo New York-Parigi, da lui progettato, si erano svolti in tutta segretezza. Egli calcolava che l'impresa sarebbe venuta a costare centomila dollari Il comandante progettava di finanziarsi in parte recando seco, a bordo del velivolo, un sacco di ventimila cartoline illustrate che sperava smerciare al prezzo di due dollari cadauna a Parigi ed in America, quali documenti storici del memorabile volo che egli si sentiva già di poter compiere prima di ogni altro aviatore. Ma il, Davis era indubbiamente un ottimista nei riguardi del carico. Il biplano avrebbe dovuto trasportare, oltre ai due piloti e ad una quantità di bagaglio vario, incluse le ventimila cartoline, nientemeno che 67 ettolitri di benzina, raggiungendo un peso complessivo di otto tonnellate, sia purre destinato ad assottigliarsi per la benzina che i tre motori da 240 cavalli caduno avrebbero via via inghiottito e mandato in fumo. Quello di stamane doveva essere l'ultimo volo- di prova. Il biplano, insieme con il suo carico provvisorio, rappresentava un peso di sei tonnellate e mezza. V unico che resta L'apparecchio era stato costruito da una Ditta di Pensilvania per il Ministero della Marina americano, come apparecchio da bombardamento. Il comandante Davis, che durante la guerra si era molto distinto e godeva larga fama, chiese ed ottenne che il Ministero della Marina rinunciasse alla consegna della macchina, permettendo di adibirla al tentativo di volare dìffilato da New York Parigi. Il Davis aveva divisato di spiccare definitivamente il volo alla volta dell'Europa entro quindici giorni. Il tenente Ryrd, un altro aspirante alla traversata dell'Atlantico, tiene ora un braccio fasciato, giacché si fratturò le ossa del polso in un accidente sofferto dal suo aeroplano la settimana scorsa. Non resta dunque se non il monoplano Bellanca nell'elenco dei competitori per il vola transatlantico dall'America all'Europa. Questo apparecchio, cup.e sapete, si avariò leggermente aomenica scorsa, ma ormai si può dire che sia riparato, e l'America confida che almeno esso riuscirà a spiccare il grande volo. % Le difficoltà di un italiano a New Yoik par offrir» dai fiori a Da Ploado (Servizio speciale de «La Stampa») New York, 26, notte. L'aviatore De Pinedo non appena giunto a New York era stato felicitato dal sindaco della città, quando un giovane italiano, forzando i cordoni della polizia, pervenne sino presso il suo compatriota. Parlando e gesticolando con animazione egli stava per consegnargli un superbo mazzo di fiori, quando gli agenti di polizia di servizio,-sospettando un attentato anarchico, temendo che il mazzo nasco» desse una bomba, si precipitarono sul giovane. Rapidamente il malinteso venne dissipato, poiché un prudente esame del mazzo provò che il mazzo di fiori non dissimulava alcun ordigno micidiale, ed un breve interrogatorio rilevava la purezza delle intenzioni del giovanotto e la sincerità del suo entusiasmo. Male incominciata, la scena terminò come si conveniva: con un fraterno abbraccio tra il celebre pilota ed 11 suo fervente ammiratore. {Petit Parisien). Fonck vuol essere il primo a tentare il « raid » Parigi, 26, notte. Dopo la tragica fine dell'aviatore Davis e la caduta del tenente Byrd, un solo concorrente tenterà il volo New York-Parigi da New York : il pilota dell'apparecchio dell'ing. Bellanca, l'aviatore Bertrand. Da Parigi invece due sono gli aviatori che intendono intraprendere il gran volo: Nungesser, il glorioso « asso » dell'Aviazione militare francese, che avrà come compagno di volo il capitano di lungo corso Coli, e l'aviatore Drouhin, il recordmann del mondo della distanza su circuito chiuso. Nungesser e Coli hanno scelto per 11 • raid » un apparecchio « anfibio », vale a dire un apparecchio che può abbandonare l'uso del carrello d'atterraggio per posarsi sull'acqua come un comune idrovolante. Il biplano di Nungesser è azionato da un solo-motore della forza di 450 HP., e pesa col rarico completo' di benzina ed olio, Kg. 4800:- ciò che rappresenta un carico di 80 Kg. ogni metro quadrato di superficie portante. Nungesser è già- riuscito ad elevarsi col suo apparecchio a 6000 metri di altezza Drouhln si servirà Invece per il sub volo di un mastodontico • Goliath » a due motori, con eliche a quattro pale. Il piano superióre dell'apparecchio ha un'apertura di 23 metri ed il piano inferiore di 20 metri, con un totale' dì superficie portante 200 metri quadrati. A vuoto l'apparecchio - pesa 4000 Kg„ ed il Drouhin spera di poter ottenere un carico utile di 6000 Kg. L'apparecchio verrebbe cosi a pesare all'inizio del ■ raid » circa 10 tonnellate, con un carico di 50 Kg. ogni metro quadrato di superficie portante. A differenza del biplano di Nungesser, il « Goliath » di Drouhin ha il carrello d'atterraggio fisso a tre ruote, munite di grossi pneumatici. In quanto al capitano Fonck, che sta. ora vogando verso l'America per rinnovare a tentativo tragicamente Inter- ' rotto lo ' scorso settembre, è più che mai deciso a non -lasciarsi precedere da nessuno, e siccome il suo trimotore, analogo a quello che tragicamente si frantumò a Roosevelt Field, non sarà pronto prima del mese di agosto, è deciso, se fesse necessario, ad effettuare la traversata col bimotore fabbricato da Sikorsky per il viaggio rapido da New York a San Francisco con 12 .passeggeri. Il raggio di azione di questo apparecchio oltrepassa di mille chilometri la traversata dell'Atlantico, ed appunto per ciò il Fonck se ne servirebbe, al caso, per il raid New York-Parigi. Un terzo concorrente si annuncia intanto in partenza da Parigi, l'aviatore Tarascon, L'importanza del raid aereo dell'on. Balbo Roma, 26, sera. E' da rilevare la particolare Importanza del raid aereo attualmente in corso dell'on. Balbo. Esso assume, come viene osservato dagli ambienti aeronautici competenti, un doppio valore; anzitutto'conferma il grado di perfeziona tecnica tanto costruttivo quanto navigatorio raggiunto dall'Aviazione nazionale; l'apparecchio montato da Balbo con i suoi compagni di volo è infatti di disegno e di costruzione tutto italiano, dello stesso tipo del « Santa Maria » e si dimostra nelle sue replicate prove di perfetto funzionamento. 'Ma il raid iniziato ha pure un particolare significato per la politica aviatoria italiana, in quanto pone in luce la possibilità di un regolare e permanente collegamento per le vie della aria tra l'Italia ed i suoi possessi nell'Egeo e nelle rive settentrionali dell'Africa.

Persone citate: Balbo, Bellanca, Byrd, Messick, Noel Davis, Roosevelt Field