Il Foreing Office e il patto di Tirana

Il Foreing Office e il patto di Tirana Il Foreing Office e il patto di Tirana Il conte Bordonaro* a Londra Le notizie del «Daily Tel^ragh» (Serrino speciale de • La Stampa •>) Londra, 22, notte. Nel pomeriggio di oggi, ad accogliere il nostro nuovo ambasciatore barone Bordonaro, proveniente da Roma, si trovavano a Victoria Station il sig. Monck, in rappresentanza del Foreign Office, il comm. Rospo, primo consigliere della nostra Ambasciata, e l'intero personale di quest'ultima. L'arrivo dell'ambasciatore era preannunziato per 1" 14,30, ma il treno in coinriHen*.a col primo vaporino puu^ei/idiano cbe traversa la Manica da Calais a Dover, giunse a Londra con un'ora di ritardo a causa del mare burrascoso che aveya dilazionato lo sbarco dei passeggeri a Dover. Contraccambiato con cordiali strette di mano il benvenuto 'dei presenti, il barone Bordonaro si 'dirigeva in automobile all'Ambasciata d'Italia, della quale prendeva immediatamente possesso. Egli appariva del tutto ristabilito dalla lieve Etorta che aveva sofferto l'altro giorno, ad una caviglia, scendendo da otfautomobile a Firenze. Si prevede cbe l'ambasciatore farà lunedì prosteimo la sua prima visita al Foreign Office, probabilmente in via confidenziale. Il collaboratore diplomatico del Daily Telegraph, sottolineando l'arlivo- di oggi, scrive : « Il barone Bordonaro, che sino a po co tempo addietro fu segretario generale alla Consulta, non può a meno di trovarsi minutamente a cognizione delle vedute di Mussolini su tutti 1 problemi internazionali del giorno«Si apprende che alla vigilia di partire da Roma, egli ricevette dal suo , ministro degli Esteri e Capo del Governo ampie istruzioni in merito a problemi di speciale e comune inte resse per l'Italia e l'Inghilterra, nonché alle questioni suscitate dalle presenti', difficoltà con la Jugoslavia. In tal guisa il nuovo ambasciatore sarà in grado-di illustrare a Chamberiain il punto di vista italiano e di fornirgli le ultimissime informazioni qualora Mussolini giudicasse opportuno muovere un passo simile. Questo peraltro non implicherebbe alcun nuovo Inter vento inglese nella controversia. Vengo,-informato che certi recenti dispacci continentali, secondo cui l'Ambasciatore inglese a Roma, nel suo ultimo colloquio con Mussolini, avrebbe operato- pressioni per ottenere che l'Italia aderisse all'idea di sottoporre a revisione il patto di Tirana, erano assolutamente giù di strada. Coloro che diffondono versioni di tal genere si manifestano del tutto ignari dello scopo e dalla natura di quel colloquio ». Dn inviato speciale dei Daily Te teoraph, in un telegramma da Co ritza attesta: «•Questo centro albanese è piuttosto Commerciale che politico. Ma da quan Ito .ho potuto desumere in ambienti uf Sciali e non ufficiali, appare evidente che* la popolazione desidera che rimanga al potere il Governo attuale, anche se alcuni dei suoi atti si espongano ad acuto critiche. Tale appoggio deriva soprattutto dalia considerazione che la pace e la stabilità sono essenziali per il commercio e il "benessere locale. Per lo stesso motivo la popolazione sembra tutta schierata ih favore del patto di Tirana, intravvedendovi una ben definita garanzia contro le inframmettenze! jugoslave e contro il rischio di nuo Va"rivoluzioni. Mi risultò che tre classi .di riservisti albanesi (i quali ammontano in questa provincia a circa eoo uomini! vennero mobilitate alcune settimane addietro. Questa misura fu nominalmente adottata per riorganizzare la gendarmeria a scopo di economia, ma è probabile cbe sia invece stata presa soprattutto per il timore di, un'aggressione jugoslava «. D'altro canto, il Daily Telegraph si occupa della questione albanese anche' in un editoriale che uscirà do mattina, scrivendo « L'idea che dalla tensione attuale possa scaturire una guerra non è ora nutrita. E questo fatto costituisce senza dubbio un substrato della decisione presa dal Governo inglese (a quanto ri feriva ieri il nostro collaboratore diplomatico) di astenersi per il momento da ogni ulteriore intervento in questa acuta controversia. La decisione recherà sollievo a tutti quanti nel nostro paese fuorché a quei pochi secondo i quali la missione del' nostro Governo sarebbe quella di posare a riaggiustatore universale dei dissensi fra gli Stati europei, anche in casi nei quali non abbiamo il minimo obbligo di intrometterci e anzi ogni nostra ingerenza tenderebbs a oempromettere le nostre amichevoli relazioni con altre Potenze La questione dell'Albania non costi tufsee un interesse diretto per l'Inghilterra. Invece è di vitale interesse] per l'Italia, fra il cui governo ed il nostro esistono eccellenti relazioni le quali non dovrebbero essere gratuitamente tesi mediante alcuna offerta dì consigli, inaccettabili da parte nostra. Allorché pareva seriamente minacciato in territorio balcanico lo scoppio d: una guerra (con tutto il pericolo di de terminare un più esteso conflitto) vi erano ragioni per aderire all'Invito della Francia nel senso di intraprendere in comune un'azione da interine diari; ma dai passi che allora furono fatti null'altro emerse che un maligno travisamento dei moventi .-inglesi. E siccome ora è chiaro che i pericol; sono stati grandemente esagerati, il no stro Governo ha fatto bene a decidere di tenersi in disparte » H giornale prosegue passando (Obiettivamente in rassegna lo stato idei rapporti italo-jugoslavi ed espri mendo da ultimo la speranza che mutui sospetti vengano dissipati che i rapporti fra i due Stati venga no rimessi su quella piattaforma amichevole che era' -formata prima dell'improvvisa rinascita della oruefctione albanese. M. P. edsm"eqgplgpsmqlvbspdisttlrctsfu

Persone citate: Bordonaro, Mussolini, Rospo