Piuttosto di arrendersi si spara una rivoltellata

Piuttosto di arrendersi si spara una rivoltellata Il ladro sorpreso In flagrante Piuttosto di arrendersi si spara una rivoltellata Una drammatica caccia al ladro è av. venuta alle Ferriere Piemontesi di via Caserta, deserte e silenziose per la ricorrenza del 21 aprile; circostanza che aveva indotto il malandrino a «fare il colpo », sicuro di riuscire per l'assenza degli operai e per la rallentata vigilanza della guardia interna. Il ladro è un ex-operaio delle Ferriere, certo Fiorenzo Tibaldi fu Federico di 21 anni, nato a Greco Milanese, qui residente in via Cesana, n. 12. Pare che nel passato periodo di lavoro allo Ferriere egli si fosse reso colpévole di furto, poiché l'hanno scorso venne sporta contro di lui una denuncia per sottrazione di materiali e la vicenda ebbe il suo epilogo in una condanna condizionale. Comunque, il Tibaldi era noto alle Ferriere e potè Infatti essere riconosciuto mentre tentava di fuggire, allorché, scoperto, dovette abbandonare il tentativo. Egli si era introdotto negli stabilimenti penetrando dal lato che guarda il corso Principe Oddone; e aveva scelto il tocco dopo mezzogiorno, còme l'ora più indicata per raggiungere il suo scopo. Ma egli s'era probabilmente scordaio che le Ferriere sono vigilate da un apposito personale, e che anche in giorno festivo qualche operalo poteva trovarsi, per speciali ragioni, nei cortili del grande stabilimento. Il Tibaldi ebbe la sfortuna di essere notato per l'appunto da un operaio, 11 quale si era affrettato a dare l'allarme al capo-guardia Tommaso Faccio, e alla guardia Pietro Robaldo; e indicò il reparto laminatoi dove il ladro si era eclissato. La battuta fra i laminatoi riuscì infruttuosa: il Tibaldi se l'era svignata non appena udito l'allarme. La guardia Robaldo allora lasciò l'officina per portarsi lungo la Dora, sulle cui rive il fuggitivo doveva forzatamente cercare lo scampo. Infatti esplorando alcune condutture di scarico che sboccano nel torrente, la guardia scopri in una di esse, rannicchiate, il Tibaldi. Alle intimazioni di resa egli non si.mosse dal poco comodo asilo. L'inseguitore si vide costretto a Chiedere un rinforzo, chiamando un altro vigi¬ le, tale Daniele Ceva. Ma, in questo frattempo il malcapitato ladro raccogliendo tutto'11 suo coraggio era balzato fuori dalla conduttura er si era dato a disperata fuga lungo la Dora. Alle sue calcagna si erano subito messi il Robaldo e il Ceva, decisi a impadronirsi del ladruncolo. Costui ricorse allora al disperato partito di sparare contro il Robaldo e tratta di tasca una. rivoltella si riyolse contro l'inseguitore; ma falli U colpo. Ormai la sua situazione si faceva critica; aveva percorso circa cento metri ed era giunto all'altezza del ponte di via Livorno; le due guardie erano alle sue spalle. Sull'oppòsta riva era comparso il capoguardia Faccia; ogni via era dunque tagliata. Il giovane ladro tra le poche vie di scampo,scelse il torrente e vi si tuffò. La corrente piuttosto forte lo travolse per un tratto, ma comunque egli non poteva sfuggire agli inseguitori. Quando raggiunse la riva opposta si trovò davanti il Faccio che gli rinnovò l'ordine di arrendersi. — Piuttosto che farmi arrestare, mi uccido! . E con la rivoltella, che non aveva abbandonata, si sparò un colpo alla tempia destra.» Lo sciagurato cadde privo di conoscènza e fu tosto soccorso dagli stessi suol inseguitori. Venne immediatamente trasportato con l'autolettiga dello stabilimento alla vicina Astanteria Martini, dove giunse in gravissime condizioni La ferita venne esaminata dal dott. Porzio che constatò un'emorragia interna per cui giudicò l'infelice in pericolo di vita. Del drammatico episodio venne informata la sezione di Madonna di Campagna e la Procura del Re. Le indagini che il caso richiede furono subito iniziate dal commissario cav. Micucci che interrogò le guardie delle Ferriere; ma dallo sventurato protagonista non potè ottenere alcuna parola, perchè sempre privo di sensi Anche 11 sostituto procuratore del Re barone Scalfaro e il cav. Ramella, capo della Squadra Mobile, dovettero rinunciare all'interrogatorio del TiBaldl. Nella notte le sue condizioni sono rimaste stazionarie.

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