Gli aviatori atlantici

Gli aviatori atlantici Gli aviatori atlantici Aiolo da Sesto Calende a Gerarca ,. del « Santa Maria N. 2 » Genova, 18, sera. Una mattinata primaverile, senza un filo di vento e con un cielo magnifico, lia fatto da cornice al primo volo del «Santa Maria N Ss, che ha lasciato U suo nido di Sosto Calende per raggiungere la nostra città. Erano due giorni che a Genova si attendeva il « Santa Maria », ma 11 fortissimo vento di sabato e . domenica aveva impedito all'apparecchio di lasciare la sua base. Questa, mattina invece le condizioni atmosferiche si presentavano favorevolissime, cosi Sandro Passaleva non ha esitato a spiccare 11 volo per la Superba. Alle 8,5 precise il «Santa Maria N. 3» ha lasciato le acque del Lago Maggiore, -ha puntato la pina verso sud, ha attraversato con un volo rapidissimo la pianura lombardo-piemontese, ha raggiunto 1 tremila metri per volare sugli Appennini e alle 6,55 è apparso albissimo, sicuro, sul cielo di Genova. A larghe spirali l'apparecchio ha Iniziato la sua dtscesa, tinche, con perfetta manovra, ha toccato l'acqua del mare di Sampierdarena alle 7. Cinquantactnque minuti per compierò la traversata. Una lancia a motore si è staccata dall'idroscalo ed è accorsa vicino al' «Santa Maria». Il velivolo è stato preso a rimorchio e condotto all'idroscalo; appena giunto, Sandro Passaleva, 11 glorioso detentore di 18 « reJjords » mondiali, e saltato a terra, felice di aver portalo senza incindenti t'apparecchio destinato a rimpiazzare Il « Santa Maria N. 1 ». A-Genova da due giorni si,facevano 1 preparativi alla Calata Canzlo per le manovre occorrenti per mettere a (erra l'idrovolante. S. E. l'ammiraglio Cagni si era particolarmente interessato di questi preparativi. Questa mattina alle 6 i montatori e operai ed il personale dell'idroscalo erano già pronXI al loro posto. La Calata era tenuta sgombra dal fcuriosi da militi della portuaria, otto Idèi quali, al comando di un ufficiale. Scorteranno poi il Santa Maria, sul Duilio tino a New York, per ordine di S- E. Balbo. Sull'apparecchio, oltre al pilota Pas saieva, viaggiavano il meccanico BerWlotti, 11 tenente di vascello Vianzino, il segretario di De Pinedo, Sanna; e i colleghi Cavara, Lago e Trevisan. Tutti apparivano 1 soddisfatti del viaggio iBòmpiùto, malgrado il freddo intensissimo trovato oltre i duemila metri. Appena attraccato l'idrovolante all'idroscalo; i meccanici hanno vuotato 1 serbatoi del combustibile, e quindi l'apparecchio è stato avvicinato ad un potènte ' elevatore che, con rapida manovra, lo ha issato sulla banchina, deponendolo su appositi carrelli. Quindi si è iniziata l'onera degli .operai specialisti per lo smontaggio dellB ali e dolla Icoda, che verranno poi messi in appositi cassoni per i quali si stanno già facendo particolari installazioni sulla poppa del Duilio, 11 quale alle 12 del 20 salperà alla voli a di New York. Appena sbarcati a Genova, 1 passeggeri del "Santa Maria hanno inviato a S. E. Balbo il seguente telegramma: « Santa Maria, risorto per completare trionfo ala italiana nel mondo, pronto salpare verso suo pilota. Maestranze « Savoia » equipaggi, giornalisti, mandano saluti fascisti, sicuri vittoria italiana ». Genova, 18, notte. H comandante De Pinedo. ha richiesto telegraficamente alla direzione dell'« Isotta Franchini » l'invio a New York del comandante Vianzino per la registrazione delle nuove bussole dell'apparecchio Santa Maria N. 2. Byrd si è ferito capotando col sue «America» (Servizio speciale de • La Stampa ») New York, 18, mattino. Il tenente comandante Byrd, che sorvolò il Polo Nord in aeroplano, era fra coloro che si proponevano di tentare prossimamente la traversata dell'Atlantico. A tal fine egli aveva cominciato a bordo del monoplano «America » l'allenamento in vista della grande impresa ; ma all'inizio è rimasto vittima di un serio accidente, rimanendo ferito abbastanza gravemente. Ecco in anali circostanze l'accidente si è prodotto. Il tenente Byrd volava da 45 minuti e a bordo del monoplano erano il noto ingegnere olandese Pokker, inventore e costruttore degli apparecchi che portano il buo nome, il tenente Bennet e il Big. Neville, entrambi aviatori competentissimi. Nell'atterramento una delle ruote dell'apparecchio urtò in un fosso profondo e l'aeroplano si capovolse completamente una cinquantina di metri più lontano. All'ospedale, dove i feriti vennero trasportati, si annunzia che il tenente Byrd ha un polso fratturato, il signor Neville ha la frattura del bacino e si lagna di contusioni interne, Bennett ha un braccio e una gamba fratturata e fratturata pure una clavicola e parecchie costole. Soltanto l'ing. Fokker non rimase che leggermente ferito e, dopo aver ricevuto le cure necessarie, potè lasciare l'ospedale per fare ritorno al proprio domicilio. Il costruttore dell!apparecchio dichiarò che soltanto l'elica e la parte anteriore dell'aeroplano sono rimaste alquanto danneggiate in seguito all'accidente, ma che l'apparecchio potrà essere riparato completamente fra qualche giorno. Egli assicura che se l'aeroplano fosse stato regolarmente caricato l'accidente non si sarebbe prodotto.