La Francia in Siria

La Francia in Siria La Francia in Siria (Serpe«a») Parigi, Marzo. L'imminenza della presentazione alla Lega ginevrina di un progetto francese di statuto per la Siria, riporta la questione siriaca sul primo piano dell'attualità. Un miglioramento sensibie si è' verificato da un certo tempo nelle relazioni tra governanti e governati. Dopo avere tentato invano di acclimatare nel Libano un sistema di amministrazione diretta assimilandoo a un protettorato del tipo degli alri esistenti nell'Africa settentrionale, ed essersi attirate le complicazioni del a rivolta drusa, la Francia pare si sia decisa ad accontentarsi di rispettare fedelmente la lettera e lo spirito del mandato. Il presentimento di questo cambiamento di rotta comincia a determinare una evoluzione anche nela condotta dei gruppi di opposizione all'interno e all'estero. Quali erano gli argomenti invocati da tali gruppi? Un bilancio passivo La Francia dicevasi, non ha saputo conciliarsi la fiducia e simpatia del paese. Ha mandato in Siria dei militari, il che era sicuramente necessario, ma dei militari che non dettero prova né di abilità nè di discrezione. Ha mandato ' degli Alti Commissari, ma ne ha mandati troppi. Sei in sei anni: Picot, Gouraud, weygand, Sariail. De Jouvenel, Ponsot. Ognuno di essi, manco a dirlo, si affrettava a disfare quel che era stato fatto dal suo predecessore, e mentre queste divergenze di criteri si manifestavano nelle direttive del Governo locale, ti risanamento economico del paese restava lettera morta. La Francia in sei anni non ha fatto nulla, se se ne eccettua una riforma doganale che ha portato il- aazio sulle merci da • per l'estero dal 7 al 25 per cento, mentre nel paesi limitrofi esso non supera il 10 per cento, cosa che ha finito per permetterà alla Palestina di accaparrare buona parte del traffico, e 6e se ne eccettua la sostituzione della moneta aurea locale con carta moneta, la quale dal tempo dell'emissione ita perduto i quattro quinti del proprio valore, Jì guisa che il paese si considera, é h buon diritto, cinque voite meno ricco ili prima. , Il quasi re... Questo stato d'animo, dal quale erano uscite le rivolte sanguinose del 1925, cominciò a mitigarsi durante 11 Commissariato de Jouvenel, un uomo che possiamo considerare come il pacificatore della Siria, e continuò durante 1 attuale commissariato Ponsot. Il segnale dell'armistizio è stato dato dalla lamlgiia Duiftailah, sulla quale è bene spendere qualche parola. Verso la metà del secolo scoreo, viveva nel porto di Beyruth uno scaricatore a nome Metaneos Luftallah, uomo attivo, economo ed eccellente padre di famiglia. Egli aveva tre figli: Giorgio, Naklè e Habib. NaWè emigrò nel Sudan dove si dette al commercio degli schiavi, Habib si stabili al Cairo per assecondarlo nella vendita della merce. A poco a poco il commarcio divenne redditizio, cosicché quando Naklè venne a morte, Habib si trovò a capo di un discreto patrimonio e potè smettere di vendere carne umana per aprire una banca. La banca prosperò. Habib sposò la propria serva e ne ebbe quattro figli: Michele, Giorgio, Habib ed Elena. Sullo scorcio della propria esistenza, la considerazione pubblica essendosi aggiunta ai quattrini, il vecchio banchiere piese il titolo di .pascià. Alila sua morte, la direzione della banca passò a Giorgio. Habib II, invece, si dette alla politica e alla diplomazia, iniziando la propria carriera ih qualità di segretario privato del governatore ottomano di Beyruth. Scoppiata la guerra europea egli si mise al sicuro in Spagna, dove non cessò di intrigare in attesa di tempi migl|pri. I tempi migliori vennero dopo l'armistizio e la pace di Versaglia, quando gli Inglesi cominciarono a ventilare per proprio conto la creazione di um regno di Siria. Il re avrebbe dovuto essere Habib Luftallah. Ma la Lega delle Nazioni dette causa vinta alla Francia affidandole il mandato siriaco, e i Luftallah, rimasti con tanto di naso, passarono all'opposizione, nella speranza che una rivolta ben condotta finirebbe per disgustare la Francia del Libano e dei suoi cedri. Il Catro, dove la banca familiare continuava i suoi prosperi affari, divenne centro di un Comitato siro-palestiniano che organizzò una propaganda di grande stile, e non badando a spese, inondando di appelli e di fogli volanti persino le Americhe. Nel 1924-25 questo Comitato, che gli inglesi non consideravano probabilmente di mal occhio, soffiò nel fuoco della rivolta drusa, armando le popolazioni del Ubano e sovvenendo alle spese della campagna che costò alla Francia parecchie migliaia di vite. Allontanato tuttavia, a prezzo di sagriaci, il pericolo di esser buttati in mare, i francesi compresero che non erano abbastanza forti per ignorare i Luftallah, nello stesso tempo che questi ultimi comprendevano che l'occupazione non era abbastanza debole per essere spazzata con la forza. Risultalo: desiderio comune di tornare sui passati errori e di negoziare. E' quanto ha luogo in questo momento. E sua sorella Elena I Luftallah, che avevano cominciato col procurarsi un abboccamento con l'Alto Commissario de Jouvenel quando questi passò la prima volta dal Cairo, cono venuti a Parigi ed hanno cominciato l'assedio del Quai d'Orsay nella persona di Filippo Berthelot e quello dell'alta finanza nella persona di Ottavio Homberg. Al banchiere e al diplomatico si è aggiunta, nell'occasione, la sorella Elena, donna abile e seducente, che nei salotti influenti delia capitale difende la causa del Pretendente con un fuoco da cui è lecito spe rare la scintilla propiziatrice. Ducono che Poincaré arricci il naso; ma che cosa potrebbe fare Poincaré contro la volontà di Briand,- soprattutto quando questa volontà si dimostra vestita delie attrattive dell'opportunismo? In attesa di diventare re di Siria co me Sennacheribbo, Habib II 6i è fatto nominare emiro e ha preso il titolo di principe. Avventuriero,. ma abile. Quale il programma politico dei Luftallah ? Ottenere dalla Francia, in cambio del concorso finanziario di tutti i banchieri siriaci del móndo, e per cominciare di quattro o cinque milioni di sterline, uno statuto liberale, le elezioni politiche, la nomina di una Assemblea Costituente, e la creazione di un potere giudiziario moderno e 6ano. L'assemblea penserà poi da sé a dotare il paese del regime che le parrà migliore, vale a dire a costituirlo in regno, come la Transgiordania, mettendo sul trono la dinastia dell'antico scaricatore del porto di Beyruth. I capitali dei banchieri serviranno per avviare nel paese le opere pubbliche necessarie e per farne in pochi decenni un centro di attività fiorente. E la Francia si limiterà a mantenervi qualche modesta guarnigione e qualche funzionario non troppo ingombrante, e a prelevare una ragionevole decima sul gettito delle dogane. In tal senso si è pronunziato un manifesto che il Comitato siro-palestiniano ha lanciato recentemente dalla sua base di Ginevra. In tal senso i Luftallah sperano si riveli concepito il progetto di statuto -che Parigi sta per presentare all'approvazione della Lega delle Nazioni. Tutto ciò urta contro i piani di quanti in Francia avevano sperato di fare della Siria una nuova zona di protettorato, una colonia da cui cavare battaglioni; ma gli avvenimenti sembrano evolvere a favore della tesi siriaca, che alla fin dei conti è anche la meno dannosa per l'equilìbrio mediterraneo. NOMENCLATOR. nAttssqsvdpaucvesstmvf(d(mVVbbRLNb(b5l5aSaRR5RsbtMGn(LBNSFbLnITFzcsoErgsntnggpinmlcledtmstimsdalmdncncm1