In Campidoglio

In Campidoglio In Campidoglio I due Capi di Governo esaltano la storica amicizia dei due popoli Roma, 5, notte. L'on. Mussolini ha offerto stasera, alle ore 20,30, in Campidoglio nel palazzo senatorio, un pranzo ufficiale in onore del conte Bethlen. L'on. Mussolini, che aveva .di fronte donna Bice Tittoni, offriva la sua destra alla contessa Bethlen e il conte Betluen sedeva alla destra di donna Bice Tittoni. Tra gli intervenuti erano: la contessa Khun Hederdary, la signora De Hedry, la contessa Semsey, la signora Rocco, la contessa Volpi di Misurata, la signora Belluzzo, la signora Ciano, la contessa Suardo, la signora Grandi, la signora Sandicchi. la conlussa Durini' di Monza, la contessa D'Ancona, la signora Guarigia, la contessa Capassodi Monza, la contessa D'Ancona, la signora De Marsanicb, la duchessa di Fragnito, la baronessa Mazzolane la signora Mameli, la marchesa Talamo, la signora Bossi, la signorina Potenziane Assistevano pure al pranzo: Tittoni, Casertano, De Hory, ministro d'Ungheria presso la regia Corte, il conte Khun Hedrevarht, Hederdary, il barone Pronay, il signor Hedry, il signor Dorale, il signor Schindler, il barone Besseniep, il conte De Semsey, il signor Kosma, Federzonl, Rocco, il conte Volpi di Misurata, Fedele, Giuri au, Belluzzo, Ciano; il conte Suardo, Grandi, il conte Mattioli Pasqualini, il duca Borea D'Olmo, il gen. Cittadini, il conte Durini di Monza, il conte D'Ancora, il gr. uff. Ciancarelll il comm. Biancheri, il comm. Guaritila, il conte Capasso Torre, il gen. Jori, il comm. Delli Santi, il nobile Alberto De Marsanich, il conte Solaro del Borgo, il duca di Fragnito. il barone Mazzo!ani, il cómi mondatore Chiavoltni, il cav. uff. Bos- »»^ Tanamo» H ,oa*. Chigi, « nobile Capo- Ai levare delle mense furono scambiati' brindisi. ' I brindisi di Mussolini Mussolini, alla fine, ha pronunciato il seguente brindisi: • Eccellenza! la simpatia cordiale ed unanimi coti cui il popolo italiano vi ha salutato al vostro giungere fra noi, vi avrà già detto quali sinceri spontanei' sentimenti avvincono alla nazione ungherese la nostra anima nazionale. La natura e la storia hanno creato tra ì nostri due popoli profondi imi e affinità. Sorta, intatti, in tempi assai remoti, tanto che, per rintracciarne le origini, bisogna rievocare Beatrice D'Aragona e Mattia Corvino, la nostra amicizia andò, nel corso dei tempi, sempre più rafforzandosi, ed està si rinsaldò ancor più nei momenti eroici del nostro Bisorgimento, quando, a fianco dei nostri volontari e dei nostri soldati, versarono il loro sangue generoso, numerosi ungheresi. « Fraternamente vicini > ( , i : « Da allora in poi, ogni volta che i nostri due paesi han traversato momenti difficili, il popolo italiano i il ipopolo magiaro si sono sentiti frater■namente vicini. Se voi foste con noi quando, ripresa coscienza della propria nazionalità, malia volle risorgere unita e indipendente, noi fummo vicini a voi ogni guai volta fieramente si affermava il vostro indomabile spirito nazionale. Nè Vara tragica ài recente vissuta dal mondo, durante la quale necessità sfatati e politiche separarono i nostri due paesi in campi avversi, potette alterare questi reciproci sentimenti d'amicizia. Passata la erisi, i nostri sentimenti di scambievole simpatia, finalmente liberi di esplicarsi e di manifestarsi, fiorirono con rinnovato vigore. Il popolo ungherese . lo senti certamente quando, cessato il' conflitto, in un momento difficile, senti l'Italia vicina a sè ansiosa e lieta di potergli apportare qualche sollievo. Quando anche questa prova fu sorpassata, l'Italia apertamente disse alla nobile nazione ungherese tutta la sua ammirazione per l'ammirabile forza mostrata netta circostanza. Oggi, infine, la nuova Italia si sente spiritualmente vicina ad un popolo che conserva intatte virtù antiche e che ha mostrato di possedere una così tenace vitalità. Oggi, più che mal, l'Italia vede con compiacimento e con fede l'Ungheria avviarsi verso quel migliore avvenire, di cui essa e ben degna. « Attraverso Fiume s'alimenteranno le correnti economiche» *Sono assai lieto, Eccellenza, di po ter direttamente riaffermare dinanzi a voi questi sentimenti del mio paese verso la nazione magiara, dinanzi a voi, che da lungo tempo reggete il Governo del vostro paese, circondato dall'affetto e dalla fiducia unanime per la saggia opera politica svolta colla sagacia e la chiaroveggenza del vostro alto intelletto. E mi compiaccio vivamente nel pensare che voi stesso,,durante il' vostro soggiorno fra noi, potrete rilevare con quanta schiettezza e quanto calore l'Italia desidera sempre più cordiali i suoi rapporti con l'Ungheria. L'azione del vostro Governo per riallacciare i secolari legami \ intellettuali italo-ungheresi ha trovato fra noi fraterni, consensi. Ooai voi avete sottoscritto con me un trattalo di amicizia destinato a consacrare ufficialmente ciò che era nello spirito dei nostri due popoli. Quando poi, attraverso il porto di Fiume, i traffici ungheresi riprenderanno le libere vie del mare Si alimenteranno con essi quelle correnti di vita economica che tanto contribuiscono a rafforzare i legami esistenti. « Consentitemi dunque di levare il bicchiere in onore di S. A. serenissima il reggente, che cosi fermamente guida le sorti del cavalleresco popolo unghe rese, e di bere alla prosperità della vostra nazione, salutando in voi e nella gentile contessa Bethlen, i rappresentanti più graditi dell'amicizia italoungherese*. La risposta di Bethlen Bethlen ha risposto con queste pa rode: t Signor Ministro : Profondamente emozionato e vivamente commosso dalle parole cosi cordiali colle quali V. E. ha voluto porgermi il benvenuto, io esprimo subito i sentimenti della mia sincerissima ^gratitudine per le aeco glienze così calorose che V. E. ed il popolo italiano mi hanno fallo. Molti anni sono passali dall'ultima mia visita in questo bel paese. Nel tempo del mio ultimo soggiorno a Bontà, l'Ungheria era ancora sotto l'influsso immediato del dopo-pverrt, ?. del tristi avve lamenti che ne erano seguiti. Appena finita la guerra, l'Italia ci ha teso una mano amica e ci è stata sostegno prezioso in circostanze difficili, in seguito è stato ancora per la partecipazione efficace dell'Italia, che vi ha largamente contribuito, che gli sforzi assidui del popolo ungherese tendenti verso il consolidamento economico e finanziario non sono restati vani. L'interesse col quale il Governo italiano ha voluto favorire lo sviluppo dei rapporti intellettuali, esistenti da secoli fra i nostri due paesi, ha ricevuto una nuova conferma per il dono dei codici corviniani, che V. E. si è compiaciuta consegnarmi e che io considero non sólo come una nuova prova di questo interessamento affettuoso, ma anche come un simbolo del legami che confermano l'amicizia tradizionale fra i nostri due popoli ». « Con riconoscente soddisfazione eSprimo oggi il ringraziamento sincero della nazione ungherese a V. E. ed alla nazione italiana amica per il sostegno dato airungheria nella lotta difficile per la sua esistenza millenaria. Le stgnificatjme parole che Vostra Eccellenza ha pronunciato hanno rievocato l rapporti storici di amicizia più volte centenaria esistenti fra i nostri due paesi; mi permetterò solo di aggiungere che la storia ci insegna che, le epoche durante le anali i vincoli che ci legavano alla nazione italiana erano più stretti, sono state le più brillanti e le più feconde di risultati nella storia politica ed intellettuale dell'Ungheria indipendente. « / pocfct giorni che io ho passato nella Città Eterna sono stati sufficienti per attestarmi il magnifico slancio patriottico ed il lavoro assiduo del popolo italiano, che, sotto la direzione di V. E. ispirato dal vero genio romano, è stato condotto a tali brillanti e inimitabili risultati. Il patriottismo ardente, il lavoro incessante e Patta disciplina morale del popolo italiano meritano giustamente l'ammirazione del mondo intero e possono servire di esempio a tutti i popoli, lo sono felice e fiero di potermi rendere interprete dei sentimenti della tradizionale amicizia, che uniscono il popolo ungherese al popò 10 italiano, fino al momento in cui questi vincoli storici e conformi al tempo stesso alla necessità della nostra vita economica intellettuale e nazionale ricevono un nuovo e prezioso suggello per le parole di V. E. e per 11 trattato che abbiamo firmato. Questo giorno segna una data storica per noi, perchè esso significa una tappa memoranda nel cammino che perseguiamo verso la realizzazione pacifica dei benessere del nostro paese. a lo levo il mio bicchieri alle Loro Maestà II Be e la Begina, vostri augusti sovrani, e bevo alla prosperiti', della grande nazione italiana, cosi come alla salute di V. E. ». Il giuramento delle reclute a bordo del « Volta » Roma, 5 sera. U 14 marzo sulla R. Nave « Volta . in navigazione per la Cina, ebbe luogo m funzione del giuramento delle reclute del 1907, appartenenti all'equipaggio e ai complementi del battaglione «San Marco ». L'austera cerimonia fu particolarmente suggestiva, perchè fatta in pieno mare e perchè a bordo del « Volta », a causa dell'attuale missione, l'entusiasmo e lo spirito sono elevati oltre il comune.