La tragedia zarista rievocata tra gli scenari delle residenze imperiati

La tragedia zarista rievocata tra gli scenari delle residenze imperiati La tragedia zarista rievocata tra gli scenari delle residenze imperiati (Dal nostro inviato nella Russia bolscevica) LENINGRADO, marzo. 71 treno che parte dalla stazione Metskoieseler conduce in poco più di mezz'ora di viaggio a Zarskoie Selo, che fu per dodici anni il preferito soggiorno pietrogradese dell'ultima famiglia imperiale russa. Il palazzo d'inverno era troppo esposto ai rumori della vasta capitale, che pareva asserragliarlesi intorno, e ricordava, troppo la tragedia di sangue del 1905 quando i cosacchi avevano mitragliato sulla vasta piazza circolare, che forma quasi il cortile esterno del palazzo, una numerosa e pacifica dimostrazione di popolo guidata Hai pope Gapon. Lo zar da quel giorno si era quasi appartato dalla capitale e le aveva preferito il più modesto palazzo Alessandro di Zarskoie Selo coi vasti parchi silenziosi e sicuri. Zarskoie Selo, oggi paIl saQudi te MvegitoGoqumstiimquradeatfaavSiOggi Zarskoie Selo ha mutato nome e si chiama Dietskoje Selo, villaggio dei bambini, poichi»numerose ville dell'antica aristocrazia tono state trasformate in asili, sanatorii e giardini infantili. Anche due altre antiche residenze imperiali intorno a Leningrado hanno perduto il loro nóme-, Gatschina ha dovuto cedere il proprio nome a Trotzki ed ora si chiama Trotti, e Pawlowsh ebbe U nome mutato in Sluzk. Ma. gli stessi bolscevichi continuano a chiamare con l'antico nome l'ultima residenza della Corte imperiale: a Zarskoie Selo ri va per visitare i due grandi palazzi imperiali di Caterina e di Alessandro aperti al pubblico tre vòlte alla settimana. Prezzo d'ingresip venti copechi. Con poca spesa si postano percorrere gli appartamenti imperiali, ti possono scrutare i mobili, i quadri, le memorie dell'ultimo ime peratore ed aver qualche chiarimento illustrativo dalla bocca di un antico domestico che, deposta la vecchia livrea, si è trasformato in guardiano dei parchi e dei palazzi. La popolazione di Zarskoie Selo è 'diminuita di oltre la meta, e due quinti degli attuali quindicimila abitanti rappresentano una popolazione nuova radunatasi negli anni che tegutrono alla rivoluzione bolscevica. Molti vennero sbattuti dàlia rivoluzione sulle vie dell'esilio, molti vennero fucilati durante il terrore rossa, molti finirono oscuramente nelle prigioni della Ce-Ka. I superstiti hanno mutato abiti, hanno ^rinunziato alle vecchie eleganze, hanno conosciuta la fame e i rigori degli inverni senza fuoco e recano sul volto ì segni delle patite sofferenze. Sembra che una nuova gente proletarizzata nelle apparenze esteriori ti aggiri intorno agli antichi scenari imperiali fra la cattedrale dalle cinque grandi cupole 'dorate ed il palazzo della zarina Maria Pawlowa, oggi divenuto sede del Comitato esecutivo del soviet citladi'nq, tra le architetture rococò del Rastrelli, nel palazzo Caterina, e quelle neo-classiche del Guarenqhi nel palazzo Alessandro. ha camera iella Zarina La curiosità dei visitatori si racco glie principalmente nelle sale di quest'ultimo palazzo : tembra che in quette camere fredde, ammobigliate tenta fatto e senza gusto, ti respiri an cora ratmosfera del dramma imperiale. Ecco un ritratto di Nicola lì del Weretseiaguin, il grande pittore rutto morto sulla nove ammiraglia saltata in aria davanti a Porto Arturo agli inizi della guerra russo giapponese ; ecco una movimentata scena deWincoronazione del Becker. Ecco il ritratto della zarina del KauU baeh ed un busto in marmo di Alessandra Feodorovna dello scultore An tokolski-. in entrambi par di mtrav vedere riflesso il melanconico ed èva nascente misticismo dell'ultima zarina. Si avanza fra le memorie della spenta famiglia imperiale : tutto par freddo, disadorno, senza voce. Nella camera da letto della zarina il pavi mento è coperto di tappeti e di peli e le pareti sono piene di icone dorate. Più che la camera di un'impe ratrice questo locale par la cella di una monaca russa. E se prima dì visitare il palazzo Alessandro avete visitato il palazzo Caterina avvertite subito Vampiezza del contrasto tra la camera ricoperta di sacre icone dell'ultima zarina e la camera rive slita di agata di Caterina II o la camera* da letto della moglie di Ales sand.ro II, nello stesso palazzo Cote rina, con le pareti di porcellana bian ca inquadrate da colonnine rivestile di vetro viola e col pavimento i-nerotlato di madreperla. In realtà l'ultima zarina, giunta in,\ Rustia dall'occidente, da una culla tedesca e con una coltura inglese, era più russa nei sentimenti e nello spirito di tutte le zarine che l'avevano preceduta. L'arazzo di Maria Antonietta Nella tata di ricevimento dell'imperatrice, accanto ad un grande quadro che rappresenta una sfilata di cavalleria cosacca, un arazzo riproduce in vivaci colori il quadro della ti gnor a Vigée-Lebrun: «Maria Anto nietta e i tuoi figli». Questo arazzo 'donato dal Governo francese all'ulti ina zarina, sembra fra tutti i cimeli sparsi nel palazzo la voce più eloquente del dramma imperiale russo, Una maestra che accompagna- in vi sita di istruzione una ventina di «co lari, t'indugia davanti all'arazzo rac. contando ai piccai' come il re e la \'di-Francia furono buttati *uj zapofacocoe camzivebochvierRdeprmtanimmstdoteinmpl'Pne libssomnvSmfaql'sgticsiecimIdngdsfpqmlnkapdsèsgsaL1cld1nnsvadgSisMcVicdsplagrApt patibolo dalla rivoluzione francese. Il pensiero corre immediato al massacro della famiglia imperiale russa. Quante volte, durante i cinque mesi di prigionia a Zarskoie Selo, la mente della zarina corse alla sorte di Maria Antonietta? Questo arazzo doveva pesare come un incubo sui prigionieri e più di una volta dovette tormentare i loro sonni. Il dono del Governo francese apparve forse, a queste deboli anime superstiziose, come il segnò misterioso di una predestinazione. In questa sala si tennero importanti consigli della Corona: qui — dopo un Consiglio di ministri Nicola II assunse, durante la guerra, .il grado di comandante supremo dell'esercito russa; qui si radunò ed attese per lunghe ore notturne la famiglia imperiale prima di essere avviata a Tobolsk nella lontana Siberia. i i e a e i i p , e è e e . , o e a a e a o a e l e o eenneì e a ro a r. U sn v a ria ar a i i oe di ite te ra ne e as e n le on,\ la e, lo aa maace ti o o ti eli oo, vi o c. la uj Le due porte d'usata Un vecchio domestico, ora autorizzata guida e guardiano, vi mostra la porta del palazzo dal quale uscì la famiglia imperiale e la porta del parco. I bolscevichi attribuiscono particolare importanza a queste due porte e specialmente a quella del parco accanto alla quale hanno innalzato un monumento ai morti della rivoluzione. Sono le porte di uscita della vecchia Russia imperiale. La guida bolscevica vi rammenta che ad un chilometro dalle mura del parco, nel villaggio Fedorowski Gorod, unica eredità architettonica degli ultimi Romanoff, costruito per desiderio della zarina in 'stile vecchio-russo, presto alla chiesa di corte abitava il monaco Rasputin sepolto poco lontano... Si affollano in quefto vuoto scenario le memorie dell'antica Corte imperiale ; il dramma della famiglia mperiale pud essere ormai ricostruito nelle sue grandi linee. Vi sono domestici che ricordano; vi è la contesta Benchkendorff — attualmente in Italia — che condivise con la famiglia imperiale i cinque mesi di prigionia di Zarskoie Selo, e vi l'istitutore del granduca ereditario, Pietro Gillard, rimasto coi Romanoff nella prigionia di Zarskoie Selo e durante tutto il periodo dell'esilio della famiglia imperiale a Tobolsk, fin quasi alla vigilia del massacro di Ecaterinenburg,'che possono raccontare le vicende della famiglia imperiale, dopo l'abdicazione, a Zarskoie Selo ed a Tobolsk : vi è l'inchiesta del giudice istruttore Sokoloff compiuta, nel periodo immediatamente dopo il massacro della famiglia imperiale à Ecaterinenburg, quando la città venne occupata dall'ammiraglio Kolteiak; vi sono le testimonianze particolareggiate di due guardie rosse adibite alla casa Ipatieff di Ecaterinenburg dove venne consumato il massacro e le confessioni di Paolo Medviedef spettatore, e con tutta probabilità uno degli esecutori, del massacro della famiglia imperiale. Vi sono i rilievi nella casa Ipatieff ed i travamenti nella località dove i cadaveri dei massacrati vennero arsi tu tre grandi roghi. * La reggia prigione suterziorinUnsèdatosUndipeglpataquderiacidinevopaTezasecerapeil coEimcelaCrzaruè suind19anpdapsazagticogRievochiamo rapidamente la lunga agonia della famiglia imperiale, della quale ti è già tanto parlato e scritto in Europa, ma con tanta confusione e passione, che non è inopportuno ricostruire ora il tragico quadro, con i^..particolari ultimamente accertati e da me qui controllati su testimoniannze attendibili. Mentre la rivoluzione divampa a Leningrado e le truppe ribelli di Zarskoie Seló premono minacciose intorno alle mura del parco Alessandro, l'imperatrice vive in ansie per la sorte dello zar, del quale da tre giorni è senza notizie. Il granduca ereditario è ammalato; le quattro granduchesse sono ammalate; le notizie che ginn gono dalla capitale in tumulto sono sempre più minacciose, poi giunge a corCe la notizia dell'abdicazione. L'imperatrice rifiuta di credere che 10 zar abbia abdicato senza chiederle consiglio, e quando il granduca Paolo le conferma la notizia essa si abbandona ad una crisi di disperazione. 11 21 marzo il generale Komiloff, a nome del governo provvisorio, comunica all'imperatrice che essa e lo zar sono posti in stato d'arresto, che verrà esteso a tutti coloro che non abbandoneranno la. reggia prima delle ore quattro del pomeriggio, il giorno seguente giunge a Zarskoie Selo, nella reggia ormai trasformata in una prigione, lo zar. 11 suo seguito sembra essersi dileguato per via. Mancano le figure più eminenti della corte : il conte Friedrichs, il generale Vaiekoff, il barone Stackelberg. Solo il principe Dolgoruki, ^maresciallo di corte, accompagna lo zar e consente di entrare con lui nella reclusione del palazzo Alessandro. chdcledcTsagmripfrcriigntnllcleidTcdcrmutrltldtplmastvmtsiaspnzsbtimggrpmdpdcmtvsL'ultima Pasqua Cinque mesi di prigionia. Vaghe speranze di salvezza mentre tempre più ti stringe il cerchio della vigi lonza. La zarina appare come traso guata; lo zar umile e rassegnato ascolta senza tremiti gli ordini che gli impartisce, il procuratore generale Kerenski, giunto al palazzo Alessandro in automobile dì Corte. Ormai per alcuni mesi Kerenski sa ■ l'ynico visitatore della famiglia imperiale. I prigionieri si preoccupano dell'educazione del granduca ereditario, rimasto senza parecchi de»]l a e n a a n l a i o , l e a o e i , o : e ma g, lee ae e, ea a à nsuoi istitutori, e si dividono le materie d'insegnamento : lo zar darà lezioni di storia e di geografia e la zarina impartirà lezioni di religione. Unica amarezza dello zar-, le notizie sèmpre più gravi ch'egli apprende dai giornali sul dissolvimento, iniziatosi al fronte, dell'esercito russo. Unica preoccupazione : il desiderio di esercizi fi,sici. Ed ecco, ottenuto il permesso di Kerenskì, lo zar e le figliuole occupati a trasformare ulta parte del parco in ortaglia e più tardi mostrarsi orgoglioso dei cinquecento cavoli del suo orto, frutto delle fatiche della famìglia imperiale. Terminato questo lavoro, lo ar ed i propri famigliari — sempre circondati, come forzati, da soldati di guardia agli ordini di un colonnello — va ad offrire il proprio la voto ad un'ortaglia che vanno preparandosi i domestici della Corte. Terminati i lavori alle ortaglie lo zar incomincia a tagliare gli alberi secchi del parco. Tre feste vengono celebrate al palazzo Alessandro du rante la prigionia della famiglia imperiale : la Pasqua di resurrezione, il compleanno dell'imperatore ed il compleanno del granduca ereditario E' l'ultima volta in cui la famiglia imperiale si trova riunita per tali cerimonie. Alla vigilia di Pasqua, quando nel la chiesa di Corte il pope annuncia Cristos Voskress (Cristo è risorto) lo zar risponde, secondo il costume russo, Voistinu Voskress (veramente è risorto) ed abbraccia come di consuetudine le persone che gli stanno intorno, compreso l'ufficiale ed i soldati di guardia, suoi carcerieri. Il 19 maggio l'imperatore compie 49 anni : alla Messa di' celebrazione il pope sostituisce, d'ordine del comandante rivoluzionario del palazzo, alla preghiera per lo zar una prece per la salute del governo provvisorio. E lo zar si fa il segno della croce, il 12 agosto, tredicesimo compleanno del granduca ereditario, la zarina ottiene che sia portata per la Messa l'icona ritenuta miracolosa della vergine della chiesa di Znamcnia. Notte bianca: per la Siberia RpobolonefinorsusoglvilocoDamedvoPBnchgriteaddfavaRtene, e npo alesno mte è io se n no ge e. he le lo ne. a uar he n ma il ie a to a. la le lo di te ne Intanto alla famiglia imperiale, che non aveva perduta la speranza di essere trasferita in Inghilterra, che confidava nell'azione degli alleati o che per lo meno desiderava di essere trasferita in Crimea, viene comunicato l'ordine di partenza per Tobolsk, in Siberia. La partenza e stabilita per la mezzanotte del 13 agosto. Kerentkì, accompagnato dal\ granduca Michele, visita per l'ultima volta lo zar. La famiglia impe riale trascorre tutta la notte bianca pietrogradese in una penosa attesa fra cumuli di bagagli. Il treno speciale destinato alla famiglia imperiale non è ancora arrivato e si ignora quando possa giungere. Finalmente, alle cinque del mattino, il treno è pronto. Non tutti i prigio nieri di Zarskoie Selo accompagnano lo zar nel lontano esilio: il conte e la contessa Benckendorff dichiarano che il viaggio è troppo lungo per la loro età. Kerensky chiede allo zar se egli desidera qualche altra persona in sostituzione del conte Benckendorff e lo zar fa il nome del generale Tatiscieff, che non aveva nessuna carica a Cgrte e che era stato uno dei numerosi >generali aiutanti di campo dell'imperatore. Ed il generale Tatiscieff, avvertito all'ultimo momento, caccia pochi indumenti in una valigetta a memo e raggiunge il treno imperiale. La famiglia imperiale ed il seguito abbandona il palazzo Alessandro su automobili scortate da un distaccamento di cavalleria, giunge alla piccola stazione d'Alexandrovka ed alle sei del mattino del li agosto il treno imperiale parte per la Siberia. Dopo tre giorni e mezzo di viaggio la famiglia imperiale giunge a Tinmen, stazione ferroviaria più vicina a Tobolsk, e si imbarca su un piroscafo fluviale. All'indomani gli ultimi Romanoff ■ passano davanti al villaggio nativo di Rasputin, e la famiglia, riunita sul ponte, può contemplare la casa dello staretz che si stacca nettamente nel mezzo delle isbe. Si può immaginare con quale animo lo zar e la zarina riguardassero quella casa-, Rasputin aveva predetto che se egli cadeva assassinato la Rtissia era perduta e che lo zar e la zarina, condannati alla sua stessa sorte, prima di morire sarebbero passati davanti alla sua lontana casa di Siberia! La famiglia imperiale a razione Alla sera del 19 agosto la famiglia imperiale giunge a Tobolsk: incomincia, dopo pochi giorni dì soggiorno sul piroscafo, una nuova prigionia nella casa del governatore, il regime dei prigionieri diventa sempre più severo: solo ora lo zar incomincia a rimpiangere amaramente di aver dato il suo consenso alla propostagli abdicazione. Egli aveva abdicato soprattutto per salvare l'esercito, per evitare la guerra civile, per mantenere in piena efficienza il fronte. L'esercitò si è sfasciato e sul paese divampa la guerra civile. « Maglio valeva — egli dice — seguire U consiglio del conte Friedrichs e del generale Vaiekoff e marciare con le truppe fedeli contro la capitale! ». Lo zar viene munito di una carta di identità col numero di matricola, mfscl'uviecndmafevscsrdzgdmgsnlrIra he re gi o to he ezo e. ■ mno die»]lntanto gli avvenimenti incalzano itH l a a o e e o l 9 l a a o 2 l Russia; i bolscevichi conquistano il potere; il comitato dei soldati di Tobolsk sopprime le spalline, ed anche lo zar, che veste la divisa di colonnello, deve togliersi le spalline. Alla fine di febbraio il governo di Mosca ordina che « Nicola Romanoff ed i suoi vengano messi alla razione dei soldati. ». Ogni membro della famiglia imperiale riceverà 600 rubli al viese prelevali sugli interessi della loro fortuna personale. Lo zar tiene consiglio -. bisogna ridurre le speseDieci domestici, parecchi dei quali avevano seguito lo zar con le loro famiglie, vengono licenziali. Il burro ed il caffè vengono esclusi dalla ta vola imperiale come oggetti di lusso Poi giunge la notizia della pace di Bresl-Litowsk; i giornali dicono che nel trattato vi sarebbe una clausola che impegna i bolscevichi a consegnare sana e salva la famiglia impe riale ai tedeschi. L'istitutore Gillard, testimone di quei giorni, narra che lo ar, neWapprendere questa notizia dal principe Dolgoruki, dichiarò: — Se non è una manovra per screditarmi è un'ingiuria che mi vicu fatta! ## E l'imperatrice soggiunse a mezza voce : — .Dopo quello che essi hanno fatto all'imperatore io preferisco morire in Russia piuttosto di essere salvata dai tedeschi. La tappa della motte savitalamvemfoinsodivulequpochneingezamdidiveDN, a , a e r e 3 al\ ie a a eesi iil o o e o a e a nle a o di emo n il earlne tle io nna oulal ansi le le sva silo ua bne ia ogri il monte oaberer nse lio nnepta a, L'epilogo si avvicina. Il 25 aprile, mentre il granduca ereditario è sofferente a letto, in preda ad una grossa crisi di emofilia, l'imperatore riceve, dal commissario bolscevico, l'ordine di prepararsi a partire per una nuova destinazione. La zarina vuol seguire il marito. La famiglia imperiale si divide : lo zar, la zarina e la granduchessa Maria partono su carri siberiani per raggiungere la linea ferroviaria che conducè a Mosca dove si credono diretti. A Tobolsk rimangono tre granduchesse accanto al fratello ammalalo. Il governo di Mosca ha deciso di far scomparire la coppia imperiale e ricorre ad una via traversa. Non vuol assumersi direttamente la responsabilità del massacro e ne dà incarico al soviet di Ecaterinenburg. I soldati della guardia róssa di Ecaterinenburg arrestano il treno che conduce la coppia imperiale : lo zar, la zarina e- la granduchessa Maria vengono imprigionati nella casa Ipatief. dove, — dopo due settimane, il 23 maggio — tono raggiunti dalle tre granduchesse e dal granduca ereditario. Una parentesi preagonica si apre sulla famiglia imperiale, della quale non si hanno più notizie. Sono con la famiglia imperiale, in quest'ultima prigionia, il dottor Botkine, medico di Corte, la cameriera della zarina, Anna Demidova, il cuoco Karitonof, il vecchio domestico Trup. Il principe Dolgoruki, il generale Tatiscieff, la contessa Rendrikoff dama aVonore dell'imperatrice, la signoriy.a Schneider lettrice della zarina, il marinaio Nagonnj fedelissimo custode e portatore del granduca ereditario, sono gettati in un'altra prigione. Solo l'istitutore Gillard e il dottor Derevenko e la baronessa Bvxlioeveàen. che fino allora avevano fatto parte del seguito di Corte, sono lasciati in libertà e ricevono l'intimazione di allontanarsi da quella città che già in comincia ad assumere una fama si nistra. La carneficina e i roghi coregNnzie l'liaScipdtetrteriintoapletrNdqfitccsgmbtclgnntizctLpdfidicMlcuitH Nulla si sa di quanto avviene netta casa di Ipatieff vigilata dalle guardie rosse e nascosta al pubblico da una alta, improvvisata palizzata. Il 20 luglio i giornali di Perm pubblicano una dichiarazione della presidenza del Consiglio regionale dei soviet degli Urali, con la quale si annunzia che per decisione del Consiglio stesso l'ex-tsar Nicola Romanoff è stato fucilato nella notte dal 16 al 17 luglio. Il 25 luglio Ecaterinenburg cade nelle mani delle truppe bianche 'dell'ammiraglio Kolteiak. L'inchiesta del giudice Sokoloff, durata alcuni mesi, riesce a ricostruire con testimonianze'inoppugnabili le vicende del dramma della famiglia imperiale. Indagini tanto più serie e precise in quanto due spettatori, e di essi certo uno degli esecutori del massacro, sono stati fatti prigionieri a Perm ed hanno confessato quello che si è svolto sotto ai loro occhi. L'inchiesta ha stabilito che alla mezzanotte del 16 luglio il commissario Yurovsky, organizzatore del massacro, entrato nei locali abitati dalla famiglia imperiale, annunzia che nella città vi sono dei tumulti e che i prigionieri, per loro maggior sicurezza, devono discendere in una meglio proletta sala- del pianterreno donde verranno trasferiti altrove. Scendono tutti; lo zar porta sulle braccia il granduca Alessio. Vengo no portate tre sedie una per la zarina, una per il granduca ammalato ed una terza per una granduchessa sofferente. Tutti gli altri attendono in piedi. Improvvisamente Yurovsky, accompagnato dai commissari Ermakoff e Vaganof. dalla guardia rossa Medviedef e da sette soldati uibgh.eresi, ex-prigionieri di guerra, entra nel locale e rivoltosi all'imperatore esclama : / vostri hanno voluto salvarvi ma non vi sono riusciti e noi siamo obbligati a mettervi a morte. Cari-dicendo.levaÌariv0ltella espa Pnebth ra un colpo sull'imperatore, che cade fulminato. E' il segnale di una scarica generale: ciascuno ha scelto la. propria vittima. La morte è quasi istantanea per'la maggior parte dei prigionieri. Il granduca Alessio, che è solo ferito, viene uccìso con un secondo colpo di rivoltella sparatogli in testa da Yurovski. La granduchessa Anastasia, pur essa solo ferita, viene assassinata a colpi di baionetta. E sotto i colpi di baionetta cade la cameriera della zarina, Anna Demidova. 1 cadaveri spogliati dei gioielli vengono caricali su un camion automobile e trasportati in una vicina foresta dove, sono divisi su tre roghi inaffiati di benzina. Tre giorni dura, sotto la. guida di Yurovski, l'opera di distruzione degli undici cadaveri. Si vuol far scomparire ogni traccia delle vittime - persino le loro ceneri inquietano e si provvede a gettarle nel pozzo di una vicina miniera. Ma l'in, chiesta di Sokoloff riesce a trovare nella località dove arsero i roghi ed in fondo al pozzo, frammenti di oggetti che appartennero allo zar, alla zarina, alle granduchesse, bottoni del mantello del granduca, ecc. L'altro massacro Ventiquattro ore dopo il viassacro di Ecaterinenburg, ad Alapavesk — distante circa settanta chilometri venivano assassinali e gettati nei pcpgsSpsCPpgcssfsvtdgv , e d a l o — i pozzi delle miniere, per ordine del commissario Safaroff, membro della presidenza di Ecaterinenburg, la granduchessa Elisabetta Feodorovna sorella dell'imperatrice, il granduca Sergio Michailovich cugino dell'imperatore, i. principi Giovanni, Costantino ed Igor figli del granduca Costantino, il figlio del granduca Paolo, una monaca dama di compagnia della granduchessa ed il segretario del granduci Sergio. Il principe Dolgoruki ed il generale Taliscieff. cìte avevano accompagnato lo ar in Siberia, vennero fucilali presso la prigione di Ecaterinenburg. H fedele marinaio del granduca. Alessio, Nagornit, ed il domestico Scdnief vennero fucilali nei dintorni di. Ecaterinenburg alcune seminane prima del massacro della famiglia imperiale. La. contessa llendrikoff e li signorina Schneider, trasferite a Prtrm, vennero fucilate in principio del mese di settembre. Tutti i cadaveri di queste vìttime furono ritrovati e riconosciuti. In questo palazzo Alessandro di Zarskoie Selo pare di sentir l'eco lon tana del fosco dramma di Ecateri nenburg. Forse in questo pensiero ibolscevichi attribuiscono tanta importanza storica alla porta del palazzo ed alla porta del. parco, che furon varcali per l'ultima volta dalla fami.glia imperiale russa! LUCIANO MAGRINI.