La Milano-San Remo vinta di sorpresa da una nuova recluta del professionismo

La Milano-San Remo vinta di sorpresa da una nuova recluta del professionismo La Milano-San Remo vinta di sorpresa da una nuova recluta del professionismo La fuga e la vittoria di Ghesi » Binda e Piemontesi aposonore { DAL NOSTR.O 1WV1ATO I. ; San Remo, 4, mattino. Lo spettacolo della partenza Ai una classica è 6empre uguale fid ogni anno, ma ogni volta sembra che abbia, una flsonomia diversa, ed interessa ed appassiona come una cosa nuova, inusitata. L'adunata per la 20.a MilanoSan Remo ò avvenuta ieri mattana nel cuore di Mòdano, in piazza del Duomo. L'unica novità e il cambiamento del bflT. Non è più il vecchio bar Vittorio Emanuele che per tanti anni ospito i corridori, ma è stavolta il bar Nazionale che ci dà la prima visione folklorlsta. della giornata. Cento o più maglie dalle nulle '« iiuanccs », il solito penetrante odore di « embrocasina », il gruppo dei curiosi, gli applausi ai beniamini e più specialmente alla maglia tricolore di Binda: ecco la prima parte del <.Mm» Milano-San Remo. Poi la stilata della colonna multicolore per le vie ancora buie di Milano, ed eccoci, mentre albeggia, alla conca Fallata, punto ufficiale di partenza. Un'ultima parola, un ultimo incolonnamento ed alle 6 precise il via. I primi chilometri I 111 corridori iniziano la 20.a Milano-Sanremo con De Franceschi e Binda al comando. L'inizio ó velocissimo. Le automobili al seguito si gettano, tra un polverone asfissiante alla caccia delle posizioni. E' un momento di... iotta emozionante, che possiamo superare brilantemento grazie all'abilita del guidatore della nostra macchina, il collaudatoré FormentL La mattinata e grigia^ il cielo è tutto coperto. Solo ad Oriente le nubi sono arrossate; dietro è il sole che tenta invano di fugare la greve nuvolaglia. Si marcia a 30 Km. all'ora. Il gruppo ò compatto: qualche breve arresto per bucature non riesce a disgregare 11 plotone che transita ancora torte di tutte le unità alle ore 7 a Pavia. Qui e la solita grande folla che acclama i corridori, ciò che dimostra che la passione delle popolazioni per le coree'ciclistiche, nonostante la mancanza del acampionisslmo» continua ad ossero immutata. AlU-i idoli ha ora la folla: Binda che vesto la maglia tricolore e il rude Piemontesi, attento e generoso, che ha saputo col giro d'Italia dello scorso anno rendersi popolare. Dopo Pavia Llnari ù appiedato, ma rientrerà presto in gruppo, mentre Binda 6i ferma al primo passaggio a livello per registrare un freno. Ad comando del gruppo 61 alternano gli uomini della Mira, della Legnano e della Bianchi, ma nessuno pare abbia intenzione, per ora, di dare battaglia. Dopo Costeggio il tedesco Selferch rompe un pedale ed è costretto a ritirarsi, imitato poco dopo dal « coéquipier » Nebe, che poco prima aveva bucato ed aveva compiuto un acrobatico ruzzolone. ^la ^ Il colpo di scena Prima di Tortona avviene il colpo di scena che clovrà_decitlere della corsa. Su di un tratto di strada inghiaiato Ghesi tenta una fuga. Slamo a S10 chi lometrl dall'arrivo t Nessuno bada al l'ex-dilettanto, nessuno lo prende sul serio ; ina Ghesi si prende sul 6erio da se stesso e continuando nella sua azlone guadagna metro su metro e scompare ben presto. Dopo Tortona, in un tratto di discesa, anche questo inghiaiato, altri due concorrenti imitano l'esempio di Ghesi: sono Porzio e Tacchino. I « leaders » anche questa volta non credono opportuno accelerare l'andatura per rendere difficile il compito dei due audaci ed anche Porzio e Tacchino riescono ad involarsi. Mentre il gruppo continua la sua marcia discretamente veloce ma monotona <: senza alcun strappo che dia l'idea della battaglia, Porzio riesce a staccare- Tacchino e raggiungere Ghesi. A Voghera alle 9,38 i fuggltiyi transitano con circa quindici minuti di vantaggio sul gruppo 1 Vicino a Basaluzzo, però, Porzio non reggendo all'andatura di Ghesi si stacca, lasciandosi raggiungerà e sorpassale da Tacchino che tutto solo aveva conservato il vantaggio sul gruppo dei leaders. Al controllo a Urina di Ovada (Km. lì7,2 dalla partanza) registriamo i passaggi: Ghesi transita alle 9,42; Tacchino alle 9,49; Porzio alle 9,54- Il gruppo ancora compatto passa alle 10.1. I leaders malgrado apprendano al controllo 11 vantaggio di Ghesi, non mutano tattica. Gli uomini della Legnano e della Bianchi continuano a non preoccuparsi dei fuggitivi. Porzio, fiaccato dallo sforzo, si itisela raggiungere prima di Campo Ligure. Vuole ritirarsi, ma incoraggiato riprende e il gruppo Inizia- fi Turchino art. ari¬ datura fiacca. Binda e Piemontesi si ti ovario nel mezzo del plotone e non hanno alcuna velleità di ravvivare il passo. Se ciò ò scusabile per Piemontesi che è tormentato da una noiosa colica, non lo è per Binda e per gli altri leaders delle varie équlpes. Accentuandosi la salita il gruppo ha un leggero ondeggiamento e si snoda. Binda è al comando, che potrà mantenere feenza forzare sino al culmine, seguito dagli altri corridori a ridosso. 11 cielo è sempre coperto e spira ora un venticello piuttosto freddo. La discesa su Voltrl non vede niente di nuovo, se si eccettua qualche foratura. I corridori la compiono veloci, ma senza audacie eccessive. Registriamo a Voltri (Km. 154) i seguenti passaggi: Ghest alle 10,55, Tacchino alle 11,3, ed 11 gruppo allo 11:15. Ad Arenzano Tacchino non ha più ormai che venti metri di vantaggio sul gruppo. Il coraggioso corridore viene ben presto inghiottito dal plotone. Egli si ritirerà più tardi alla salita di Colletta. Le strade della riviera sono ora rallegrate dal sole, che ha Analmente vinta la sua battaglia con le nubi, ma anche col sole l'andatura del gruppo non si ravviva. Dobbiamo registrare 11 doloroso ritiro di Linarl per un guasto di macchina. Il suo coéquipier Giaccherl lo imita, seguito più tardi da Ferrarlo. Tentativi senza seguito I piani di Invrea nulla ci portano di nuovo. La cima di Colletta e ancora raggiunta per primo da Binda, seguito da Piemontesi. Ghest continua frattanto la sua marcia trionfale, conservando inalterato il vantaggio, che non è facilmente colmabile. Egli corre ad una media superiore ai 28 chilometri orari, mentre gli uomini del gruppo riescono appena a sfiorarla. Dopo la cima della Colletta Notfèr ha uno scatto velocissimo, ma Binda e Piemontesi rispondono a tono e lo svlz zero non insiste. A Cogoleto il gruppo ò ancora formato di 25 unità. Varazzo. Celle. Alblssola, le ridenti cittadine della nostra Riviera passano, coi chilometri che continuano ad addizionarsi, senza che il gruppo cambi flsonomia E' una passeggiata turistica lungo le strade cho costeggiano il maro, tanto che ci dimentichiamo di essere al seguito di una corsa c che davanti agli uomini che seguiamo senza alcun interessa fuggo colle ali ai piedi un uomo che, vista l'andatura degli Inseguitori, può ritenersi ormai il vincitore. Mancano ormai soltanto più cento chilometri all'arrivo. Sarebbero forse sufficienti por uomini come Binda o Piemontesi per raggiungere il fuggitivo, ma bisognerebbe che ossi filassero a 32 chilometri all'ora. A Savona (Km. 186) il gruppo transita alle 12,30 con Paucera al comando. Il gruppo conta sempre 25 uomini. Improvvisamente i corridori della Mifa si portano al comando con Gay, Blattmann e Notter che attaccano un passo di oltre 30 Km. all'ora. Ma bucature di Gay prima e di Notter dopo Noli costringono gli uomini dell'equipe tedesca a desistere dal tentativo, che non era stato continuato da alcun altro corridore delle varie equlpes. Notter può però ben presto rientrare nel gruppo. La pasteggiata a mare... Seguitando la nostra passeggiata rlvierasca passiamo per Flnalmarina, Loano, Ceriate, Albonga. La salita di Capo Mele è Iniziata col solilo passo tutistico. Dopo la prima metà Piemontesi ha uno scatto e riesce a prendere qualche macchina di vantaggio, ma Binda e compagni vigliano e sono ben piesto alle calcagna di Piemontesi che visto frustrato il suo tentativo desiste; e la calma ritorna. Alassio, Laigueglia, Cervo, Diano Marina: la passeggiata continua Iniziando la salita di Capo Berta apprendiamo che Ghesi è transitato 18 minuti prima. Il gruppo è sempre com patto ma accentuandosi la salita rimangono staccati Gay, Bestetti, Picchiottino, Vallazza ed altre figure minori. A qualche centinaio di metri dal culmine Bindu ha uno scatto deciso e prendo facilmente alcuni metri di vantaggio che aumentano ben presto. Solo Piemontesi e Negrlnl tentano l'Inseguimento, riuscendo nella discesa ad accodarsi al campione Italiano. Negrini rimane in seguito staccato e Binda e Piemontesi, alternandosi al comando, piombano al traguardo di Oneglta. Si riforniscono rapidamente e ripartono, Invano Inseguiti da Sutter e dal resto del gruppo frazionato. Lasciamo Binda 0 Piemontesi e Gilportiamo velocemente a San Remo per assistere all'arrivo trionfale di Ghesi. Quattro minuti dopo giungono Binda a Piemontesi. Il primo vinca facilmen- le con una lunga volata, mentre Pie montesi non si impegna, ostacolato da un guasto alla ruota Ubera. L'ordine d'arrivo l.ó GHESI PIETRO della l.a Legione ciclisti Nicolò-Biondi, di Carpi, alle 15,45 In ore 9,45, alla media orarla di Km. 29,6'41"; 2.o Binda Alfredo di Ciniglie in ore 9 54'11"" '3.0 Piemontesi Domenico, a quattro macchine; 4.o Bresciani Arturo in ore 9,57'; 5.0 Suter Enrico, 9,57'; 6.0 Negrini A., 9,57'; 7.0 Panciera Giuseppe, 9,57'; 8.0 Gay Federico, 9.o7'; 9.o a pari melilo: -Brunero Giovanni, cavallini Ari stide, Lusiani Mario, Giunielli Battista, Grandi Allegro, Manthoy Felice di Berlino, Picchiottino Egidio, tutti In ore 9,57'; I6.0 Anteneu Giorgio, 9,57'; 17.0 Bestetti Piero, 9,58'; I8.0 Blattmann, 9,58'30"; 19.0 Piccln Alfonso, in ore 10; 20.0 Rinaldi Angelo; 21.0 Mainettl L.; 22.0 Vallazza E.; 23.0 Fossati P.; 24.0 Martinetto S.; 25.0 Bonvicini V.; 26.0 Carter L.; 27.o Zanetti P.; 28.0 Pancera A.; 29.0 Rivella B.; 30.o Arosio M. Seguono altri 40 in tempo massimo. Come e perchè vinte l'« outsider » La 20.a Milano-San Remo è finita nel modo più inaspettato e clamoroso. Non si ricorda negli annali delie cronache ciclistiche d'Italia e dell'estero qualche cosa di simile a quanto è accaduto Ieri. Un modesto dilettante, Pietro Ghesi, alla sua prima corsa da professionista, è fuggilo a più di 200 chilometri dall'arrivo, riuscendo a prendere un vantaggio di oltre 20 minuti al gruppo dei « leaders » ed a conservarne 10 all'arrivo, marciando da solo 'ad una media oraria di quasi 30 Km. Diremo subito che la corsa del Ghesi è quasi sbalorditiva e degna del più grande elogio, ma diremo pure che l'ex-dilettante ha potuto fare questo per la nessuna combattività e per l'apatia di atleti, che rispondono ai nomi di Binda, Piemontesi, Brutterò, ecc., vale a dire, il fior flore del ciclismo nazionale. Un Ghesi, che-fugge a 200 chilometri dall'arrivo, non è preoccupante e tale deve essere certamente stato in principio il pensiero di Binda e compagni. Ma quando il campione italiano na visto che a cento chilometri dall'arrivo l'audaco fuggitivo aveva quasi venti minuti di vantaggio, deve essersi ricreduto, e pensato cho si trattava invece di cosa molto seria. Questo pensiero non lo ha però scosso, e quando avrebbe ancora potuto tentare, probabilmente con successo, di annullare il distacco, non lo ha fatto, e si è lasciato prenderò dall'apatìa che ha pervaso tutto il gruppo di testa. Si obbietterà che al pari di Binda altri campioni avrebbero potuto tentare l'inseguimento, ma va notato che Piemontesi, l'uomo Din adatto, dopo Binda, per tale « exploit » non era in una delle sue migliori giornate, perdio tormentato da una noiosa colica. Bisogna considerare inoltre che nessun altro leader aveva da difendere 11 prestigio della maglia tricolore, come era invece preciso dovere di Binda. La tolda non sceglie a caso i suol idoli Se Gwardengo ha potuto per tanti anni sol cri-aire L'entusiasmo di tutte le popolazioni vd deve essere un perchè. Questo perchè è stato ieri spiegato ad usura: il puntiglio di un grande campione ohe ha la coscienza della responsabilità che si assume davanti alla folla eli e lo ha eletto proprio idolo. Se Girardengo fosse stato in gara in questa 20. a Milnao-San Remo, forse Ghesi non sarebbe giunto 60lo all'arrivo 0 almeno la sua vittoria sarebbe stata in ben altro modo ostacolata Con tutto questo non vogliamo togliere nulla alla bellezza della gara del vincitore. 11 modesto ex-dllotiant» ha compiuto una corsa da gran campione ad una media altissima. Ghesi, l'uomo il cui nome oggi sarà sulla bocca di tutti gli sportivi e che sino a ieri era pressoché sconosciuto, è un giovane boscaiuolo carpigiano, una camicia nera della prima legione ciclistica della "Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. All'arrivo il giovane era ubbriaco dalla gioia e ad ogni domanda rispondeva con un abbraccio affettuoso. Non gli pareva possibile di aver vinto una corsa classica come la Milano-San Remo. Da tre anni correva come dilettante. L'anno scorso avrebbe voluto fare di più, ma prese moglie e la luna di miele lo... assorbì tutto. Quest'anno è ritornato alle corse per i colori della Nicolò Biondi di Carpi, debuttnnldo come professionista nella 20.a Mi- lano-San Remo. Ieri un altro grande carpigiano lo curava dopo le fatiche: Dorando Pietri. GIUSEPPE TOKCLLI. t