L'incontro Mussolini=Bethlen

L'incontro Mussolini=Bethlen L'incontro Mussolini=Bethlen Il Presidente del Consiglio ungherese giungendo a Trieste illustra ai giornalisti italiani la portata politica dell'avvenimento: sbocco dell'Ungheria a Fiume e stipulazione di un trattato di amicizia e di arbitraggio Trieste, 4, mattino. Con due giorni di anticipo sulle informazioni della stampa, il Presidente del Consiglio ungherese, conte Stefano Bethlen, si è messo in viaggio alla volta di Roma, dove va ad incontrarsi con Mussolini, per consacrare con un Patto di amicizia e di arbitraggio i buoni rapporti esistenti tra la nazione italiana e la magiara, patto d'amicizia, che è anche coronamento della intesa culturale testò conclusa durante il soggiorno in Italia del Ministro della Istruzione d'Ungheria, conte Klebelsberg. Bethlen viaggia in vagone-salon, in compagnia della sua gentile signora, contessa Margit, del ministro plenipotenziario conte Khuen Hedervary con signora, del sottosegretario alla presidenza, barone Pronay, dell'addetto alla Legazione di Ungheria a Roma, barone Besnyoy, e del Capo dell'Ufficio stampa alla presidenza, Angyal. Il treno è giunto in perfetto orario alla nostra stazione, dove si sono recati ad ossequiare l'illustre ospite il prefetto comm. Fornaciari, - il questore comm. De Martino, e numerosi funzionari. Il Ministero dell'Interno ha messo a disposizione del Presidente del Consiglio ungherese l'ispettore generale comm. dott. Molossi, che si è recato a Postumia ed accompagna il ministro durante il suo viaggio fino alla capitale. «I nostri pensieri sono verso Fiume» Appena giunto il treno, Bethlen ha ricevuto nella sua vettura i corrispondenti della stampa italiana, accordando loro una intervista sugli scopi del suo viaggio a Roma. Egli inizia la conversazione in lingua francese, dicendo che è stato già parecchie volte ih Italia. Per lungo tempo si fermò nel nostro paese nel 1923, cioè al suo ritorno da Ginevra. Ebbe allora occasione di vedere Mussolini, del quale si dichiara entusiasta. Ritornò altra volta nel 1925, quando si recò a Londra, Parigi e Roma per la questione del risanamento finanziario dell'Ungheria e per ottenere il prestito internazionale necessario. « E' con grandissimo interesse che ritorno in Italia — aggiunge — perchè desidero vedere con i miei occhi la differenza da allora ad oggi, in quanto so che l'Italia ha fatto in questi tempi dei grandiosi progressi, grazie al programma del Fasciamo, guidato da Mussolini, lo scopo 'principale det mio viaggio t quello di regolare là Questione dèlio sboccò dell'Ungheria al mare. I riostri pensieri sono infatti ora, come prima della guerra, verso Fiume, che è il nostro sbocco naturale nell'Adriatico. Spero con convinzione che questo importante problema per la nostra espansione commerciale ed economica troverà una soluzione soddisfacente. Per l'Ungheria U porto di Amburgo non rappresenta alcuna possibilità di avviamento di traffici; anzi, i nostri traffici hanno più facilmente trovato la via di Trieste. Ora età fuori discussione che il porto di Fiume è il nostro porto ideale. La offerta di Spalato non fu mai presa in esame, giacche essa è fortemente ostacolata dalla sua posizione lontanissima dai confini ungheresi. Batti pensare- che sarebbero oltre 250 chilometri di linea ferroviaria che andrebbero ad aggravare le spese di trasporto. Inoltre detta linea, passando per montagne rocciose, non può allettare l'offerta ti. Ad analoga domanda il Ministro afferma che il porto di Sussak, il quale sembrava quasi volere insinuarsi nelle discussioni del porto franco ungherese sull'Adriatico, va scartato a priori. A sua volta, Bethlen chiede particolari informazioni sul traffico cecoslovacco attraverso il porto di Trieste, sul suo sviluppo, sulle merci che transitano, da e per la Cecoslovacchia, e si mostra informato per quanto riguarda il traffico 'del commercio degli zuccheri cecoslovacchi attraverso il nostro emporto. Il trattato di amicizia — Scusi Eccellenza — domandiamo. — Ella va a Roma anche con un incarico politico di somma importanza? Si parla della conclusione di un Trattato di amicizia e di arbitraggio fra ì due Paesi. Il Ministro alla nostra domanda, sottolineando le parole, dice testualmente: lo spero di concludere un Trat tato di amicizia e di arbitrato. — Vi sono già state delle trattative? Certamente si sono già svolti lavori prcparatorii. Il presidente del Consiglio ungherese parla quindi dei risultati magnifici ottenuti dal conte Klebelsberg nel suo recente viaggio in Italia. Esso ha portato un validissimo contributo per lo sviluppo dei rapporti culturali fra i due Paesi, 1 quali si avviano verso un proficuo lavoro di scambi, I due Istituti ungheresi a Roma de stinati agli artisti, letterati, filosofi e agli studenti che frequentano quell'Ateneo, verranno fusi in un unico Istituto. A questo punto il Ministro si ri volge ai giornalisti chiedendo le ultime informazioni giunte dalla Romania, che sembrano interessarlo vivamente. A Budapest egli ha appreso la notizia che Averescu ha chiesto ed ottenuto i pieni poteri, proclamando nello stesso tempo lo sfato eccezionale nel Paese. Queste notizie raro non sono confermate e, data l'ini, rruzione telefonica e telegrafica con Bucarest, non possono perciò essere ^controllate. I giornalisti rispondono al Ministro che mancano anche qui notizie esatte in merito* ed anche per quanto riguarda lo stato di salute di Re Ferdinando. In generale quasi tutte le informazioni arrivano in Italia per la via di Belgrado. Infine Bethlen ci informa che l'incontro con Mussolini è stato fissato per oggi a mezzogiorno, a Palazzo Chigi. «Segno attentamente tutte le riforme di Mussolini » Ancora un'ultima domanda rivolgiamo al Ministro per conoscere la sua impressione sù Mussolini. Egli risponde : « Mussolini Vho visto soltanto di sfuggita. Ma io seguo attentamente tutte le riforme di Mussolini e mi interessa principalmente per i prò blemi sociali, che vedo risolti dal vo stro Duce. Anzi, in proposito, sono intenzionato di mandare delle Commissioni di studio in Italia perchè da vicino esaminino e studino i prò blemi risolti dal Fascismo. Io ammiro profondamente l'opera fin qui svolta e so che grandi opere pubbliche sono state compiute a Roma e presso Roma, ad Ostia, a Napoli e altrove. Io posso affermare che Mus solini ha fatto dell'Italia un paese nuovo. A Roma mi tratterrò quattro giorni e poi, giacché la mia signora è assente dall'Italia da ben 14 anni, faremo un giro da semplici turisti, visitando le maggiori città ». - Con questa battuta il Ministro congeda i giornalisti. Quindi l'illustre ospite e la sua signora, che veste una elegante toilette da viaggio, accompagnati dal Prefetto e dalle altre autorità, si recano a fare un giro in automobile per la città, facendo un lungo tratto di strada lungo le rive a piedi. Alle ore 10,35 il treno e partito. La contessa, che si trova al finestrino, risponde con un amabile sorriso e con il saluto romano ai giornalisti italiani, che romanamente la salutano. Il treno giunge alle ore due del pomeriggio a Venezia, ove ha luogo il ricevimento ufficiale nella salelta reale da parte delle autorità. Di sera il "prefetto di Venezia offre agli ospiti un banchetto. Alle 21,30 il treno prosegue il viaggio alla volta di Roma. Il benvenuto romano fioma, 4, mattino. Oggi sarà a Roma il presidente del Consiglio ungherese conte Bethlen. Ad incontrare l'illustre ospite a Venezia, si sono recati il Ministro d'Ungheria a Roma, ed il Ministro d'Italia a Budapest, conte Burini di Monza, che a questo scopo aveva preceduto di qualche giorno il conte Bethlen a Roma. Il conte Durini assisterà, come vi informammo, ai colle-quii fra il Primo Ministro italiano ed il Presidente del Consiglio ungherese. L'incontro fra i due uomini di Stato avviene in un momento di particolare sensibilità internazionale, ma i rapporti italo-ungheresi sono cosi chiari e così nettamente inquadrati nell'insieme della politica estera dell'Italia, che non c'è bisogno di ricercare i motivi di questa visita, come già fanno alcuni giornali stranieri, in atteggiamenti tenebrosi dell'uno o dell'altro Stato, i cui capi di Governo si incontrano. La visita di Bethlen a Mussolini costituisce il logico e graduale sviluppo delle relazioni dei due Stati dalla fine della guerra ad oggi, e tende a rinsaldare sempre più fra Italia ed Ungheria i buoni rapporti sul terreno politico, culturale ed economico. Osserva al riguardo II Messaggero : « Politicamente l'Italia ha dato all'Ungheria la precisa sensazione di apprezzare il sincero proposito del Governo di Budapest di voler rappresentare nell'Europa Orientale un elemento di equilibrio e di tranquillità: è prova di questo apprezzamento italiano la tesi sostenuta appunto dall'Italia in seno alla Conferenza degli Ambasciatori e riuscita da pochi giorni vittoriosa, che dovesse essere dichiarato finito il periodo di controllo interalleato in Ungheria: mentre costituisce una attestazione di simpatia 'e. d'amicizia, egualmente da parte dell'Italia, lo aver fatto dono allo Stato ungherese di quei Codici che rappresentano un prezioso cimelio della grande storia dell'Ungheria, nel periodo luminoso di Mattia Corvino». Quanto agli accordi di natura economica, che certamente saranno trattati nei prossimi colloqui romani, il più importante sarà costituito, come è noto, dalla Convenzione per il porto di Fiume, che ha costituito per secoli lo sbocco naturale dell'Ungheria verso l'Adriatico e che dovrà tornare ad esserlo, non solamente nell'interesse di quel nostro porto, ma altresì del commercio ungherese, come il più vicino ed il più atto a far riprendere all'Ungheria quelle rapide ed attive relazioni con l'Oriente, che essa aveva per il passato. Tali accordi richiederanno la definizione di un problema di transito attravèrso il territorio jugoslavo. Ma vi è da augurarsi che, poiché gli accordi stessi sono destinati a rappresentare un non lieve vantaggio anche per le ferrovie di Stato serbo-croato-slovene, sia possibile in breve tempo di perfezionarli anche per quella parte, che è indipendente dalla precisa vo lontà italiana ed ungherese di raggiungere prontamente gli scopi che i due governi si sono proposti. Gli imminenti collonui romani del Presidente dol Consiglio nnEcherese si svoleranno in una atmosfera di reciproca cordialità e simpatia, e non v'è dubbio che espi porteranno p4 una maggiore intimità di rapporti fra le due nazioni. Il Messaggero, nel dare al conte Bethlen il più cordiale benvenuto, così conclude il suo editoriale: « Poiché le due Nazioni inspirano la loro rispettiva attività nella politica internazionale lealmente alla pace,' questa maggiore intimità da affidamento sicuro di servire con efficacia al consolidamento della pace in Europa. La portata della visita del conte Bethlen a Roma è dunque essenzialmente pacifica. Essa risponde alle caratteristiche già sufficientemente note delle relazioni fra i due Paesi, che hanno riconosciuto la comunità di taluni problemi di ordine politico ed economico che li interessano. Essa è un nuovo significativo elemento pertanto di quella chiarificazione europea alla quale l'Italia ha contribuito e contribuì sce con una limpida attività diplomatica e con una leale azione politica ». Il conte Bethlen è partito per Trie ste sabato sera e quindi si in con trerà con l'on. Mussolini oggi. La partenza del conte Bethlen era stata annunziata per questa sera, lunedì, per evitare eventuali noie al Presidente dei ministri, durante il transito in Jugoslavia. Il Pester Uoyd scrive, in un articolo editoriale, che l'incontro Mussolini-Bethlen ha una importanza stòrica, poiché avviene in un mo¬ mento in cui ferve il lavoro diplo matico fra i Gabinetti delle grandi Potenze per appianare le difficoltà al banesi. E aggiunge: « L'Ungheria desidera mantenere rapporti di buon vicinato con la Jugoslavia e non ha nessun interesse all'isolamento politico di Belgrado. Se mai, l'Ungheria potrà portare un elemento di moderazione nell'attuale conflitto italo-jugoslavo, non essendo menomamente interessata nelle sorti dell'Albania. L'Ungheria plaude con sincera gioia al viaggio di Bethlen poiché esso significa riavvicinamento dell'Ungheria all'Italia e un grande successo diplomatico: che rompe finalmente il cerchio di ferro della Piccola Intesa, che da troppo tempo era una minaccia per Budapest. Lo scopo è raggiunto: l'Ungheria esce da un isolamento che troppo tempo aveva durato ». Un pranzo al «Danieli» a Venezia Venezia, 4. mattino. Ieri, alle 14,20, ricevuto dall'Autorità, è arrivato il Presidente del Consiglio ungherese, conte Bethlen, con la sua signora e col seguito. Il conte Bethlen è disceso all'» Hotel Rovai Danieli », dove ieri sera ha avuto luogo un pranzo di 27 coperti coll'intervento delle principali Autorità. Alle 21.30 il Presidente del Consiglio ungherese è ripartito per Roma.