L'ASSEMBLEA DEL CREDITO ITALIANO

L'ASSEMBLEA DEL CREDITO ITALIANO L'ASSEMBLEA DEL CREDITO ITALIANO Ieri, 31, nella Sede Sociale di Genova ha avuto luogo l'Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti del Credilo Italiano 11 Consigliere Delegato, Gr. Uff;. Carlo Orsi -cosi cominciò* : Interprete sicuro'dei sentimenti di h1H'ta l'A^emblea, rivolgo commosso il - nos,ro memore pensiero a Luigi Luz patti, che durante tutta una lunga vita j'di operoso fervore, fu come la espres- %\TL?^%^p^ì*io flnan2ia- Mì. ^"dedicò alette della Nazione". a,m ,utt0 'e sue forme, vigili e costanti cure. Egli volle l'Italia presidiata ila nj un robusto bilancio e da un organismo ; bancario sano e vitale. Con Luigi Luz za.tti il nostro Istituir» in nariirnNrn £„ ,ll0i>lru ISlllUlO, in paiucoidic, ™.avut0 comunanza spirituale di ìn dirizzo ed .ininterrotta consuetudine di rapporti amichevoli, Al Maestro che scompare, ma che reici» vivo fra noi ro.1 «nn mnnitn p rnl 1 0 na ncl co1 &u0 monno e co1 suo incitamento, 'mandiamo riverenti il nostro devoto, estremo saluto. 11 Comm Orsi dette quindi lettura del Rapporto del Consiglio di cui si riassume la parte generale: Le caratteristiche dell'annata economica italiana « Nel quadro dell'economia mondiale l'Italia, anche nel decorso anno e in esso forse con accentuazione niaggio- a relche in qualsiasi altra fase dell'ulti nuovo oidinc nazionale — ha presenta- presenta- to propri aspetti peculiari, originalità d' indirizzi e di tendenze, espressioni di volontà economica, finanziaria e monetaria quali possono manifestarsi solo entro l'orbita di uno Stato forte e che la sua unitaria disciplina intende imporre a tutte le categorie sociali per il conseguimento e l'armpnizzazione di un superiore interesse generale. Fedele al concetto costruttivo enunciato fin dal primo .suo avvento al Potere, il Go. verno ha voluto sopra tutto incoraggiare il risparmio; e il risparmio si inco- raggia evitando che ingiustamente sof- j fra perdite per effetto di deprezzamen-! ti monetari. La politica llnanziaria è rstata tulta diretta a conservare la cop> J vertenza e l'attraenza del risparmio e il nostro Istituto, che raccoglie intorno a sé un grandissimo numero di risparmiatori, particolarmente se ne compiace. i , -;e della valuta ha evidentemente resoLa tutela reintegrativa del risparmio - necessaria crescente intensità di sforzi - e spesso di sacrifici da parte di altre categorie sociali; ma la preminenza ^tt,J°£ ^ "^"«W» a! moneta cartacea inconvertibile a sublai re svalutazioni fa accettare, come inea! vitabile, un diminuito grado di occu- fazione operaia - del resto reso più K ^olmente sopportabile da sistema t ^^SMBSJlSSSSSf d,iaiV°r?,nÌr -lluoco dei licenziamenti — un ritmo¬ i luogo dei licenziamenti - un ritmo meno accentuato della produzione hi-dustriale, sensibili ripercussioni sulla WQlntravtrtno ri arri-ì .. ci neb.' - zi.--.-m m *i valutazione degli « stocks » commerciali e industriali, un più assillante bisogno di adattamento alle condizioni della concorrenza internazionale che nei confronti delle nostre esportazioni s'ap 1 profitta del maggior pregio della lira, a;Notevolissima, a tutti questi riguardi è ; stata la comprensione cooperatrice per ^P» nRcessilà monetaria dell'ora da piar- 'e delle classi produttive e lavorative e i la sollecitudine del Govreno le rassicut ra del costante intendimento da parte |(ji chi regge la pubblica cosa che sa- ranno tenuti presenti i loro bisogni, adeguando ad una superiore visione della convenienza nazionale gli ulte: riori sviluppi della politica valutaria. Nella cornice delle esigenze antisvalutazioniste e dell'irrobustimento della sua moneta, l'Italia, di fronte agli svolgimenti dell'economia mondiale, presenta nel 1926 un aspetto compatto di alacri attività agricole — anche se. non assecondate da propizie condizioni atmosferiche — di vigile e tenace perseveranza manifatturiera, di perfetta disciplina de! lavoro, di assenza di scioperi e — da parte dei datoci di lavoro — di costante preoccupazione di alle- a a ; . a . a o ; a ; i ; e e ; a : k e a . ; ; . e . e o k ; : — % o a o a ; 6: a a a w m 8; a 5. 0, a i s ; o u ; ; a ; a a ; , ; a ; w ; ; ; a . e a . 4, W n. o 3, a al a di ne li n. a e da viare nei riguardi della classe operaiate conseguenze dell'alterna vicenda dei cicli economici e della-ampia rivalutazione monetaria. E in pari tempo ad un opportuno contenimento degli sviluppi edilizi, estremamente attivi nel 1924-25, si accompagna una significativa ripresa di interesse per le opere di bonifica, che — insieme colla razionalizzazione chimico-scientifica dell'agricoltura — deve assicurare a questo nostro Paese, scarso di terra in confronto alla sua crescente popolazione, il massimo possibile rendimento di messi. Noi crediamo di non indulgere al nostro sentimento di Italiani compiacendoci del dispiegamento di energia che, in un anno economicamente movimentato e diffìcile come il 1926, la Nazione ha presentato, mentre sugli orizzonti internazionali premeva l'immenso sciopero inglese immobilizzatore delle miniere carbonifere inglesi, che tanta importanza hanno per i nostri regolari rifornimenti di combustibile. La situazione economica internazionaleLo sciopero britannico è stato la nota saliente dell'urinala economica europea, la qua^e sembrava pi'eannunciarsi promettente di ripre&a, essendo ormai attenuata l'iniiueaiza delle regolazioni riparatone e finanziarie coun esse alla guerra ed essendosi rag'ipmue intese chiarifica irici dai rapporti fra. la Germania e la Francia. E, in effetti, il funzionamento delle diverse economie europee gradualmente tendeva verso un respiro più normale, mentre si stavano eliminando i residuali vizi organici delle gestioni belliche e immediatamente postbelliche. Lo sciopero britannico venne a rappresentare un brusco contrasto con le tendenze economiche normalizzatrici, ma nello stesso tempo ne accelerò la marcia. Fu la crisi acuta che eliminò, sia •pure con un enorme costo, l'intricato groviglio di disparità di prezzi e salari nonché di squilibri economici che si erano trascinati dalla cessazione della >guenra in • avanti e si erano acuita con gli spostamenti connessi col ritorno dell'Inghilterra all'oro. Le conseguenze del conflitto minerario britannico si trasformarono in altrettanti stimoli di ripresa per le industrie carboniere e in genere per tutte le industrie pesanti della Germania e del Belgio, mentre si rianimavano altresì i traffici marittimi per gli intensificati trasporti di carbone dalla America all'Inghilterra. Il mercato dei noli, gip-cente da lungo in uno stato di prostrazione e adagiato a livelli che stentaiamente bastavano a coprire le spese di esercizio della navigazione, aveva bisogno di un impulso rinvigorito-re e lo sviluppo del traffico del carinone valse a darglielo. La perdurante prosperità degli Stati Uniti è la seconda delle precipue caratteristiche del 1926, nè valsero ad attenuarla, 0 comunque ad offuscarla, qualche ribasso nei prezzi delle merci e sopratutto la sensibilissima caduta del cotone. Le incognite che offre tanta potenza di espansione economica sono ora, press'a poco, le stesse che all'affacciarsi del 1926. I moniti e gli ammonitori avranno questa volta maggior ragione che un anno fa? Ecco un problema di interesse e di portata mondiale. La risposta al problema è difficile: se da una parte la lunghezza dell'ondata montante dovrebbe far ritenere .Iute. Ma anche cosi contenuto, il de non lontano un ripiegamento, non per questo 6 meno vero che la situazione del mercato monetaria e delle Banche continua ad essere tranquillante e non rivela alcuna di quelle condizioni di stanchezza e di tensione che sono i primi indici ammonitori del cambiamento dell'atmosfera economica. Nel corso del 1926 le fluttuazioni del livello generale dei prezza sui principali mercati, pur con una propensione verso il ribasso, si sono mantenute •entro limiti non molto discosti. La media generale dei prezzi-oro sta ad.attestare movimenta di riasseslamento, di rettifica.e di adattamento, piuttosto che decise tendenze all'insti o all'ingiiu. Le vicende monetarie latine conclusesi nel definitivo seppellimento della antica Unione, sono state ric: che di momenti appassionati e di vicende che attestano ad un tempo la gravità dei pericoli incontrati e le forti energìe spiegate per superarli. Per un complesso di cause relative alla posizione delle finanze pubMiclie e alla disunione interna nell'affrontare il riassetto in Francia, l'andamento della valuta si volse a declinare con singolare celerilà ed asprezza: il primo semestre dell'anno fu tutto dominato dalla formidabile caduta, che nel suo impeto e col suo contagio esercitava violenta pressione anche sulle altre due valute, la belga e l'italiana. Le massime risorse di resistenza furono rivelate dalla nostra lira, il cui ripiegamento fu più lento e molto più moderato. 11 franco francese, che al principio del 1925 valeva ancora, sul mercato di Nu«va York, 3,75 cents, scese a un minimo di 1,98 cents il 20 luglio, perdendo quindi il 47 % del suo valore; il franco belga, fra il corso, di 4.53 cents al principio dell'anno, e quello di 2,21 cents al 20 luglio, soffri una perdita del 51 Per la solidità del l'intrinseca costituzione della nostra finanza, per il bensicurato pareggio del bilancio, per il contenimento della circolazione entro limiti non esorbitanti e per la definitiva sistemazione conguagliatrice delle partite « debitorie » di guerra con i crediti di riparazione, la lira resistette alla valanga di pessimismo che si abbatteva sulle monete latine e cedette solo da 4,04 cents ai primi dell'anno, a 3,18 cents il 20 luglio, con un regresso pari al 21 %, ossia a circa due quinti del de 'piazzamento subito dalle altre due va- prezzamento appariva ed era perico loso pers gli sbandamenti morali cui poteva dar luogo e che sono sempre esiziali, malgrado ogni più rigorosa norma circa il commercio dei cambi e in materia di esodo dei capitali. 11 segnale della riscossa fu dato, per- tanto, con un magnifico atto di volon- ,à e di fede, dal Capo del Governo, il QUal6 CQl SU° dÌSC0TS° dÌ PeSC,r0 !.,- „;a •>- ■■=■" annunciò e fermamente volle la liborazione della lira dalle tendenze sva lutàtrici. Della ripresa della lira dire- . ■ „- * * mo più diffusamente in seguilo; qui ci piace soltanto fermare il ricordo dell'avvenimento mirabile per cui fu ricuperato più che il terreno perduto, così pienamente raggiungendosi la finalità anti-svalutazionista proclamata dal Duce. Il franco francese riguadagnava intanto anch'esso livelli più favorevoli, mentre il Belgio- preferiva sopra tutto assicurarsi, con una stabilizzazione alta e di certa riuscita (a 175 franchi la sterlina), una base di capacità espansiva di attività industriali e commerciali, passando in secondo piano le consiù.^razioni attinenti alla, posizione- dei «pitali investiti in crediti, depositi, otji.gazìcmi, ecc. — le funzioni dei quali sembrano, essere state considerate meno immediatamente produttive e comunque meglio assicurale da una generale prosperità, piuttosto che da una politica monetaria indirizzata a particolarmente tutelarle. Alla chiusa dell'anno le tre moneie latine 6i trovano nelie seguenti posizioni rispettive: la lira italiana a 4,50, il franco francese a 3,95 e il franco belga a 2.78 1/2 cents. Rispetto all'anno precedente la lira registra un 'guadagno di 0,46 ■cents, il franco fran ;Cese 41Ì progresso di 0,20 cents e il o a a e e . a e n o a o i o l a o a e franco belga una perdita di 1,745 cents. Queste cifre e questi confronti, eloquenti di per se stessi, parlano tutto il loro linguaggio solo quando siano posti a fianco delle cifre che illustrano la ricchezza generale, e quella mobiliare in ispecie di ciascun paese, quando il recente sviluppo capitalistico nostro sia posto a raffronto con l'antica accumulazione di valori interni ed esteri della Francia e del Belgio. La ricchezza media per abitante in Italia è pari a poco più di un terzo della ricchezza inedia per abitante delia Fran eia e del Belgio. Nelle slesse propor zioni circa si mantengono i redditi rispettivi per abitante. E, prescindendo dalle partite regolatrici delle ripara zioni e dei « debiti » interalleati, Belgio e Francia dispongono di un'eccedenza di crediti mobiliari sull'estero (investimenti) che, molto più cospicua prima della guerra, supera tuttavia ancor adesso, sembra, i cinque miliardi di franchi-oTO per la Francia e rappresenta una cifra proporzionalmente non dissimile per il Belgio. Al cospetto di queste diverse posizioni ereditarie di ricchezza, a paragone delle più larghe risorse di materie prime e di terreni dei due altri paesi, tenuto conto delle sempre nuove e maggiori necessità della nostra popolazione in un accrescimento che gareggia con la crescita delle risorse alimentari, considerate le più basse rimunerazioni fra noi cosi dei capitali come delte professioni e del lavoro, solo tutto questo avendo presente si può valu tare appieno lo sforzo sostenuto dagli Italiani per la salute della propria finanza puhblica e per l'integrità della propria moneta, il sacrificio dei contribuenti tutti, per fronteggiare un onere di debito pubblico, che, col miglioramento valutario, tende inevitabilmente ad appesantirsi. II ritmo della circolazione E', questo, uno sforzo che tutte lé ca tegorie economiche disciplinatamente compiono agli ordini del Capo del Govèrno, perchè sanno che Egli misura e gradua la portata dei sacrifici e li adegua alle esigenze dei massimi fini nazionali. E, fra queste categorie, figurano non ultime le Banche, le quali, a parte i carichi fiscali, sono state più d'ogni altro chiamate a concorrere nelle operazioni di consolidamento dei Buoni ordinari del Tesoro, che rappresentano la fortunata eliminazione di qualsiasi possibilità di minaccia per la Tesoreria dello Stato e per una non voluta espansione della circolazione. Il magnifico successo del Prestito del Littorio — cui il nostro Istituto ha contribuito col maggiore fervore — deve aver ridato elasticità alle Casse -pubbli che, mentre si attuava lina politica di deflazione: A proposito della quale, anche irecen temente, il Governo ha ripetuto parple ammonitrici contro le deduzioni allarmistiche che da taluno se ne volevano trarre. Il Governo ha chiarito di Voler tener presenti tutti gli' elementi e tutte le necessità della vita economica nella sua politica monetaria che aspira a un maggior pregio della nostra valuta: la rivalutazione si proporzionerà ai progressi economici del Paese, non li contrasterà. E' evidente, infatti, che mentre un miglioramento della valuta ragguagliato nel corso degli anni all'incremento della ricchezza, e allo sviluppo demografico del Paese non dovrebbe condurre a perturbazione delle attività produttive, un ritmo accentuato di esso causerebbe arresti e crisi di un'asprezza che nessuno può desiderare. Incrementi sensibili e rapidi nel valore della moneta concentrano nei detentori degli stocks, che sono-massimamente i produttori e i commercianti, perdite l'entità dello quali sta in rapporto sproporzionato col beneficio per la generalità. Arginato come fu, per effetto della salutare reazione imposta dal Capo del Governo col discorso di Pesaro, lo sbandamento psicologico relativo alla lira, il Governo resta pienamente libero di convogliarne il corso a seconda del maggior interesso generale, contemperando la necessità della produzione e dei commerci con la tutela dell'integrità del risparmio. In un'Europa che va sempre più orientandosi verso il comun denominatore di un unico standard, l'accorto e illuminato giudizio dei nostri Governanti saprà scegliere — ne siamo sicuri — le forme e i modi più idonei per darò alla nostra moneta il massimo di resistenza sostanziale congiun famente ad un minimo di oscillazioni nel suo valore, duplice caratteristica, questa, della bontà di una valuta sana. Formuliamo a tale proposito altresì l'augurio che l'opera del risorto Istituto Nazionale per 4 cambi sia coronata da confortanti risultati. Nella sua politica monetaria il Go- o a i e e e o i n a te o i a n e e a ù i i a n l e i e o r e Il capitale estero ' , In stretta correlazione con la circolazione, vanno considerati gli afflussi di capitale estero, i quali si annunciano sempre più copiosi e che, se non opportunamente fiancheggiati da congrui accorgimenti regolatori anche dal puto di vista monetario, possono .ripercuotersi sul cambio, accentuando quelle punte transitorie di rivalutazic» ne che, come già detto, sono causa inevitabile di perturbazioni. Esse poi finiscono col tradursi in maggiori difficoltà o minori ricavi per le esportazioni e nell'incentivo ad acquistare di più all'estero, così successivamente determinando un consumo eccessivo di divisa e una causa di passività nella bilancia dei pagamenti stranieri. Queste osservazioni di carattere generale non vogliono togliere pregio all'espressione di fiducia e al concorso finanziario che dall'estero, e in ispecie dagli Stati Uniti, si intende dare aUo eviluppo economico del nostro Paese.' Esse mirano soltanto a esprimere l'augurio che l'introduzione in Italia dei nuovi capitali -avvenga con modo e forme atti non solo ad incamerare nelle casse dell'Istituto di emissione tutta la divisa cosi messa a nostra disposizione, ma altresì a mantenere un rapporto di cambio ohe non porti a un incremento dello «bilancio commerciale. Nel -corso del 1926 le più importanti emissioni di titoli italiani all'estero, che erano state brillantemente iniziate dal Prestito di 100 milióni di dollari concluso nel novembre 1925 dal ministro delle Finanze con la casa Morgan, furono le ,sejfuér)tl : - -Con3or24fi•. rag31« Imprèse "di "Pùbblica Utilità, Edison, Adamello, Italgas, Fiat,-- Unes, Vdzzóla', Montecatini, Lloyd Sabaudo, mentre numerose altre sono imminenti o preannunciate per non lontane scadenze. Noi abbiamo collaborato alla preparazione di parecchie fra queste emissioni, tutte pienamente riuscite. La bilancia dei pagamenti internazionali dell'Italia presenta nel . 1926 aspetti diametralmente opposti, ; a seconda che la si consideri nel primo- o nel secondo semestre. Le ripercussioni psicologiche della caduta del franco francese provocarono infatti, dopo i primi mesi dell'anno, una spiccata propensione ad accrescere' i -rifornimenti di materie prime al di là dei reali bisogni correnti e a lasciare all'estero parte dei ricavati delle esportazioni, mentre in genere le disponibilità liquide degli elementi più sug- mCdagsvseabsilatucifetilacuuzncrefiselolunbtàchilceritemcllal'z«bliletuvacdSlsclmslccrCl1 lgestionabili del pubblico malgrado o- ngai più accurata applicazione delle i Psevere norme emanate al riguardo, più di una volta accennarono a preferenze per le valute estere. Cosi cne, per queste correnti monetarie eccezionali, la bilancia dei pagamenti nei primi setteotto mesi dell'anno fu caratterizzata da una domanda di divisa eccedente l'offerta. Dopo il discorso di Pesaxo, invece, risollevatasi la psicologia monetaria della Nazione, si manifestarono opposte correnti: le grosse importazioni precedenti consentirono di contrarre molto sensibilmente l'introduzione di mèrci, mentre le esportazioni favorite dal precedente periodo di cambi ad esse propizi, poterono spingersi fortemente innanzi durante la seconda parte dell'anno. In pari tempo rientravano in Italia, sotto la pressione del .rinserramento del credito, parecchi capitali circolanti di carattere commerciale che erano stati trasformati in valute straniere. Con la fine dell'anno questi flussi-e influssi monetari eccezionali devono considerarsi esauriti e la bilancia dei pagamenti, mentre, per quanto si attiene aV commercio estero, dovrà, attendere nel 19S7 andamenti conformi ai nuovi livelli monetari, avrà da contemplare, lira i fattori eccezionali, essenzialmente quello delle operazioni di collocamento di titoli italiani all'estero di cui si è precedentemente accennato. Per a complesso dell'annata 1926, il Ministro Volpi, nel discorso pronuncialo a Venezia, valutò a poco più di 7 miliardi lo sbilancio fra le importa^ zioni e le esportazioni (con un miglioramento di oltre 700 mìliotii in confronto all'anno precedente) coperto dalle seguenti entrate cosi dette invisibili : rimeete degli emigranti circa 2 miliardi u 9oO milioni; spese effettuate dai forestieri venuti in Italia circa 3 miliardi e 800 milioni; proventi della navigaziome circa un miliardo. In totale: 6 miliardi e 700 milioni. A questa cifra vanno aggiùnti i ricavati ^elle emissioni e dei finanziamenti au'estero, che per le sole, industrie idroelettriohe il Ministro delle Finanze fa ascendere a circa 50 ' milioni di dollari, ossia a più di un miliardo di Idre, mentre il valore dei nuovi impianti nello stesso anno eseguiti si fa dall'Associazione elettrotecnica ammontare a circa il doppio. Rivolto così lo sguardo alle caratteristiche salienti della annata economica internazionale e nazionale, U Rapporto passa in rassegna, partitaciente. 1 singoli svolgimenti finanziari ed economici. I risaltati e la politica della Banca Nel quadro del due orientamenti nettamente antitetici che caratterizzarono l'annata scorsa — Improntata a fenomeni di deprezzamento monetario nel primo semestre e di rivalutazione e deflazione nel secondo — l'attività : della Banca — dichiarò J'Amministratore delegato del Credito Italiano — dovette essere guidata e svolta con costante cura e preoccupazione delle molteplici conilessioni e interferenze che esistono fra le vicende della valuta e del mercato del denaro, da una i arte, e l'ancia- sdtiIvzdtgcsVspcpgcIaVpunlaadpp6ntrCdBVnMDllzL verno ha traccialo alcune linee sicure e precise che indicano sinteticamente l'opposizione ad ogni manifestazione inflatoria. Data l'importanza che la velocità, ha sulle funzioni della circaldzlone, un' programma di severità può essére affrontato e perseguito senza pregiudizio purché nello stesso tempo si attuino tutte quelle provvidenze agevolatici del costante fluire del denaro, che si esprimono sia nella diffusione dei mezzi surrogatizi della moneta (chèques, vaglia, assegni circolari, giri postali, compensazioni), sia nell influsso psicologico che' va congiunto a un maneggio costantemente adeguato ed elastico nella distribuzione del credito." Del resto, per quanto specificamente si attiene alla misura della circolazione, notevoli sono i risultati già ottenuti, quando si rifletta che nel 1913. cioè prima della guerra, la quota di circolazione per abitante era in Italia di 78 lire e che. tenuto conto del mutato livello generale dei prezzi, essa si ragguagliava alla fine del 1926wa meno di lire-oro 69, dopo aver raggiuntole lire-oro 131 nel 1919. All'attuale quota di 69 lire-oro per abitante in Italia, fan no riscontro — sempre tenuto conio delle variazioni nei rispettivi livelli dei prezzi — 150 lire-oro di circolazione per abitante in Isvlzzera, 15fi lireoro per abitante nel Belgio, 180 in Francia. Come risulta dal prospetto Icomparativo riprodotto qui appresso mento • economico generale, dallaltraCome norma abbiamo adottato criteri di prudente e cauto contenimeto delle agevolezze creditizie allorquando la svalutazione della lira maggiormente sembrava incitare all'espansione delle attività economiche, mentre invece abbiamo cercato di contrarre il meno possibile le facilità di fido nella fase della deflazione e ciò, nonostante la per turnazione arrecata alla normale velo cita della circolazione monetaria dai fenomeni di tesaurizzazione manifestatisi all'annuncio del blocco della circolaziGoe, come pure malgrado le ripercussioni delle difficoltà incontrate in un primo tempo per la piena sovvenzionabilità dei Buoni del Tesoro ordinari, .e, quindi, per effetto della Idro conversione in Consolidato del Littorio Alla pressione esercitata dai supremi regolatoti della moneta nazionale affinchè l'ampiezza degli affari si andas se proporzionando alla dichiarata-'vu lontà di contrarre ulteriormente'il vo lume della circolazione, corrispose — e non poteva non corrispondere — un abbassamento del tono di tutte le attività e operazioni bancarie, e quindi anche di quelle di un Istituto che, come il Credito Italiano, per la conservatrice tradizione del suo prudenziale indirizzo, si è potuto adoperare per mantenere una costanza di risorse relativamente elastica a favore della propria clientela. Il Credito Italiano, da solo o in collaborazione con altri amici, partecipò l'anno scorso a varie, operazioni finanziarie relative a costituzioni di società, «^n>i:rdi:-C»itóter-eini*ionV di obbligazioni in Italia o all'Estero. L'Ufficio-di New York del Credito Italiano hà svolto — come del resto tutte le Filiazioni e Rappresentanze dell'Istituto — una particolare attività in favore del Prestito del Littorio, e si è altresì adoperato per favorire il collocamento, dei prestiti che le Società industriali italiane hanno emesso negli Stati Uniti. Le Rappresentanze a Berlino-e,a Parigi hanno sviluppato,-il consuèto lavoro. La Sède di Londra ha continuato a curare sopra tutto il silo lavoro di accettazione tenendo saldamente il brillante posto da essa conquistato. Per quanto riguarda le banche nelle quali il Credito Italiano è più particolarmente interessato, è da rilevar che la Banca-Italo-Belga seppe ottenere risultati" oltremodo soddisfacenti. Nella Cina, pur tanto gravemente scossa dalle continue lotte civili, la Banca ita liana per la Cina ha mantenuto la sua abl'ACfoffLfbof.gcoFrp05stliScIttgfic•ScItvbcerenaftaPnresa-Lcq40cirbVeTv nocijiònp rontinuando il suo lavoro POSKione, tontmuanao ,ii - suo lavoro sebbene contenuto " in limiti- di prudenza. / Anche nell'Egitto, dove perdura tuttora un notevole periodo di crisi per il • forte ribasso dei cotoni, il Banco Italo-Egiziano ha dato prova di un lavoro ordinato e redditizio. Nella Svizzera, la Banca Unione di Credito ha dato incremeuto ulteriore alla sua attività feconda di buoni risultati. In Austria, ove — dopo un prolungato periodo di crisi — si nota ora un certo risveglio di attività, quella nostra Affiliata Banca di Credito ItaloViennese, continua regolarmente nelle sue funzioni d'incoraggiamento e di propulsione dei traffici italo-austriaci.. La Banca- Nazionale d'Albania, alla cui fondazione il nostro Istituto ha partecipato insieme con. gli altri maggiori istituti italiani e con Banche amiche del Belgio, della Svizzera e della Iugoslavia, aprì propri uffici, oltre che a Tirana e a Durazzo, anche a Scutari, Vallona e Coritza. Essa chiùse il, suo primo; esercizio con utile e ripartirà un dividendo del 5 per cento. Gli utili realizzati dal Credito Italiano da L. 55.590.268,60 pel 1925 sono saliti a L. 58.174.330,05 per il 1926, con un aumento-di 2,6 milioni. Aggiungendo agli utili del 1926 il riporto a nuovo dell'anno precedente, devesi quindi provvedere alla distribuzione di utili per un ammontare complessivo di lire 62.642.355,55. Su proposta del Consiglio di Amministrazione l'Assemblea votò la seguente deliberazione: « L'assemblea, udita la relazione del • Consiglio di Amministrazione — del « quale approva interamente l'operato ■ — e quella del Sindaci, approva il c Bilancio è il Conto Profitti e Perdite «presentati per l'esercizio 1926; deter« mina' il dividendo in L. 50 per ogni » azione liberata e in • L. 5 per ogni • azione emissione 1924 versato 1/10 ed • assegna L. 20-000.000,— ad aumento « della riserva ordinaria, riportando « a nuovo L. 5.100.099,70 ». Terminata la-relazione del Consigliere Delegato,; si apri la discussione cui parteciparono ]'on. »vv. Maggi, il Comm. Giuseppe Cerniti, il Console Comm. Dabbusi, il Comm. Attilio Bagnara, tutti esprìmendo plauso all'opera del Consiglio di Amministrazione. L'ing. Alessandro Basevl mandò-il saluto dell'Assemblea agli impiegati dell'affiliata Cinese del Credito Italiano. L'Assemblèa' quindi, a voti unanimi, rielesse i Consiglieri, scaduti per anzianità, Signori: Sena ore Riccardo Bianchi, Ing. Luigi Orlando, Emanuele V. Parodi, Senatore G. B. Pirelli e Senatore Ferdinando Quartieri. - a Sindaci effettivi vennero riconfermati i signori: Conte Giuseppe Malnardi; Rodolfo Manetta, Aw. Francesco Milanese, Aw. Giovanni Rosmini, Ing. Darvino Salmoiraghi. Infine nella sua parte straordinaria, l'Assemblea approvò la modifica dell'art. 44 dello Statuto Sociale, in relazione - alle di6posiziomi del R. Decreto Legge- 7 Settembre 1926 N. 1511. 1 A) Circolazione per abitante nel 1913 nel 1919 ~, . . „ nel 1926 B) Livello generale dei prezzi: nel 1913 nel 1919 », , nel 192y C) Valore effettivo della circolazione per abitante in termine di franchioro pre-bellici (A B) nel 1913 nel 1919 -' ' nel 1926 Differenza fra il 1926 e il 1913 . . . In % ... .v. Italia 78,17 479,24 4S7.87 100,— 365,8 708,3 78,17 131,01 .68,87 -9,30 -ia-% Frauda 145,79 950,66 1298,5 100,— 356,2 718,— 145,79 266,8 180.85 +35,06 +24% Belgio Svizzera 143,74 _83',67 641,4 1145,— 100,— ■ 366,— 733,— 143,74 175,24 156,20 +12.46 +8,7% 266,6 221,5 100,— 191,2 147,— 83,67 139.36 150,68 +67,01 +80%