Come la Francia aumenterà il numero dei cittadini

Come la Francia aumenterà il numero dei cittadini Come la Francia aumenterà il numero dei cittadini Il progettto sulla naturalizzazione alla. Camera — « La crisi angosciosa della natalitàPer quali niodi si può essere naturalizzati (Servizio speciale della « Stampa ») Parigi, 31. notte. , .Davanti ad un numero esìguo di deputati è cominciata stamane alla Camera la discussione del. progetto ! sdi legge1 sulle naturalizzazioni, Sce dal Senato dopo una lunga odis- psea. Sono già 14 anni che il Parla- ! mmento francese ha sul telaio questa | iriforma della vecchia legge del 1889. Il'nuovo'testo era statof.approvato dalla Camera il 12 aprile 1924 sullo scorcio della precedente legislatura, senonchè avendolo il Senato sottoposto successivamente a nuòve modificazioni, una nuova discussione da parte dell'Assemblea a suffragio di retto era- inevitabile. NeÙ'accompa gnarlo, il relatore ha tuttavia supplicato la Camera di noi proporre emendamenti capaci di riferdarepiù oltre il voto definitivo della legge e di- richiedere una sua nuova sosta al Lussemburgo. . Il soggiorno e il matrimonio La Francia è infatti posseduta, da un certo tempo, da una véra smania di annettersi nuovi contingenti umani e. si propone - di iniziare là . fabbricazione artificiale dei francesi a ritmo accelerato.- D'ora innanzi non Decorreranno più dieci anni di fcoggfo'rnb' .-sul*tm • tM*tt«H#l>.B^>aG-quistaré. il diritto di cittadinanza, ma né basteranno, tré; anzi potrà bastare un anno ogniqualvolta l'aspirante sia uomo di notevole levatura, 0 abbia creato nel paese un'industria o impiantato un'azienda agricola, o « servito in uu esercito alleato » (?), francese. Una delle disposizioni più caratteristiche del progetto è quella contenuta nell'art. 14, il quale dice che « ogni francese che avrà sposato uno straniero prima dell'entrata, in vigore della presente legge può, qualora risieda abitualmente da due l^vnni almeno in territorio francese, ricuperare la nazionalità francese con una dichiarazione fatta davanti al giudice di pace del suo domicilio o residenza, nell'anno della promulgazione della presente legge. Tranne il caso, di separazione di corpo nel a csèmdsfgpndngdpamclr0 — last noi least'— sposato una .corso della durata del matrimonio, questa facoltà non potrà essere eser- citata altro che se il domicilio legale it ir. Vr-aTtnìa Voi ro™ HpIIa i fissalo in Francia. Nel corso> della durata del matrimonio essa e subor-;dinata all'autorizzazione maritale. !TuttaVia, in caso di assenza, di scomparsa, di incapacità legale del j ]serio di-pieno diritto o se si deve la- marito o separazione di corpo, la in teressata può, senza nessuna autorizzazione, sottoscrivere la sua dichiarazione ». Questo annessionismo ad oltranza è spiegato poi dalle sempre più allarmanti ultime statistiche demografiche. Dal 1925 al 1926 lo Stato Civile ha .registrato 87.131 matrimoni di meno, 2737 nascite di meno, un numero-uguale di divorzi (20.000), un numero uguale di nati morti (30.000). 6351 decessi infantili di più, ed in complesso una diminuzione di 17.316 unità nella eccedenza delle nascite sulle morti. Di fronte a questi dati la seduta odierna della Cartiera non ha in sè di che meravigliare. « Il Codice della nazionalità » Prendendo la parola per preseli tare il progetto, il relatore on. Mallarmé disse : « La prima osservazione che occorro sottolineare è la forma legislativa del progetto. Si tratta di un vero Codice della nazionalità Questa forma è slata immaginata dal Senato, il quale ha preso nel Codice civile tutti gii articoli relativi alla nazionalità ed alla nazionalizzazione per riunirli in un testo unico. Noi abbiamo accettato quésto suggerimento per, una doppia ragione di logica e di chiarezza. La questione è particolarmente grave in questo momento, data la crisi angosciosa della natalità francese. Nel momento in cui votiamo una legge militare non bisogna disinteressarsi dello sviluppo della popolazione. Per un curioso riavvicinamento quando nel 1889 si è discus sa la questione della nazionalità, si discuteva ugualmente la legge del tre anni. In questa crisi della natalità vi è tuttavia- per noi una tavola di salvezza, poiché non ignorate che vi è in Francia un-grande numero di stranieri che. hanno, per cosi, dire, adottato la Francia come patria di elezione. Se 'issi chiedono di assumere la nostra nazionalità, non abbiamo ragione di rifiutarla loro. E' la nostra essenziale preoccupazione nell'attuale progetto. « Senza volere entrare nei particolari degli articoli, richiamerò la vostra attenzione su alcuni i punti principali. Anzitutto,' vorrei indicarvi in quale rao do noi abbiamo modificato il Codice civile per quello che concerne, la nazionalità di origine. E' una questione delicatissima che solleva numerosi problemi; in quale modo si deve attuarla, quali sono gli stranieri che debbono essere reputati francesi, se debbono es sciar loro un diritto di opzione. Il fanciullo francese anche se di padre straniero «Abbiamo su questi punti mantenuto il sistema del Còdice civile, ma abbiamo S^^SgSK'^Wtù che sia possibile — l'opzione di nazionalità a maggioranza. La nuova legge reca, una importante t innovazione. Essa^. decide che il fanciullo nato da una francese sarà per tale fatto, anche se il padre è straniero, francese di diritto. Altra mLsura vincolata alla precedente: la donna francese che dovrà sposare uno straniero conserverà la nazionalità francese. Voi vedete quali liete conseguenze questa doppia misura comporti per lo sviluppo della nostra popolazione: In quanto alla procedura stessa della nazionalizzazione abbiamo rimaneggiato interamente quello che la leggi* del 1889 aveva omesso a tale riguardo. Abbiamo ritenuto-necessario di aprire il più largamente possibile gli accessi alla nazionalità francese al numerosi stranieri che, stabiliti in Francia, partecipano strettamente alla nostra vita nazionale. Il modo con il quale funzionavano i servizi della naturalizzazione è stato fatto oggetto di numerose critiche. <i - « Ci si rimproverava in par ti colar modo l'estrema, lentezza portata nell'esame delle domande. Un numero considerevole di incartamenti rimaneva in sofferenza, cosicché alla lunga gli interessati si scoraggiavano e .finir vano per rinunziare al loro desidèrio di diventare francési. Noi dobbiamo a Barthòu Una riforma particolarmente felice. Egli ha costituito una Commissione extra-parlamentare incaricata di proporre qualsiasi miglioramento utile al funzionamento del suddetto servizio. La nuova legge accelererà considerevolmente il citmo delle- naturalizzazioni. Il lavoro sarà accresciuto. Perciò occorre che il personale non sia di¬ minuito. Bisogna pure creare in ogni Prefettura un organo specialmente incaricato di facilitare le inchieste. La donna resta francese anche se sposa uno straniero « Il Senato ha ridotto considerevolmente il limite di tempo della residenza. Noi non siamo contrai'] a questa riduzione. La lunga residenza non è tutto: una cooperazione di ordine intellettuale ed economico è pure un elemento altrettanto probatorio. D'altronde abbiamo dato allo .Stato i mezzi per premunirsi contro l'eventuale pericolo di-decisioni imprudenti. La nuova leg- gc realizza una riforma considerevole per quello che concerne la situazione deila donna francese sposata da uno straniero. Non siamo noi che abbiamo pies0 per imi 1-iniziativa di una tó_ ie misura. La legge belga del 15 marzo 1922 permette alla donna di con servare la sua nazionalità con una semplice dichiarazione fatta entro 1 sei mesi a partire dalla data del matrimonio, senza dare alla donna straniera che sposa un belga la stessa facilitazione. In Rumania, nei Paesi scandinavi si trovano disposizioni analoghe. Se noi non prendiamo misure identiche avverrà che un grande numero di donne francesi diventeranno straniere e che i figliuoli nati da tali matrimoni saranno essi pure stranieri. La legge e impazientemente attesa in numerose famiglie francesi. Ho ricevuto numerose lettere provenienti da madri le quali aspettano per lasciare che le loro figlie sposino degli stranieri, l'assicurazione che i figliuoli nati da questi matrimoni resteranno francesi. « Si teme talvolta che noi infrangiamo l'unità della famiglia, ma noi ammettiamo che la volontà del marito debba essere rispettata; ciò che fa scomparire il pericolo. L'adozione della legge sarà un progresso per il femminismo, poiché darà alla donna francese non un bollettino di voto, è vero, ma il mezzo per garantire l'avvenire della razza ». L'assimilazione degli stranieri L'on. Lambert, relatore della Com missione per il miglioramento dei servizi di naturalizzazione, giudica che la legge non rappresenta ancora il massimo di quanto si potrebbe desiderare. Per esempio, i figli degli stranieri nati in Francia che hanno beneficiato della coltura francese non dovrebbero conservare il diritto di declinare la cittadinanza francese al l'età di 21 anno : « Gli amméssi al domicilio dovrebbero assere dispensati dal rinnovare la domanda. I diritti di bollo, veramente eccessivi per le piccole borse, dovrebbero essere ridotti. Ma se io non trovo queste disposizioni nella presente legge, almeno vi trovo due misure essenziali: la riduzione da 10 a 3 anni del termine di dimora e la naturalizzazione di diritto dei figliuoli minorenni dei naturalizzati. Ouesta legge costituirà un rimedio efficace al male che rode il paese come un cancro: lo spopolamento. E' snob per taluni parlare dello spopolamento con ironìa, ma essi dimenticano che si tratta del problema fondamentale del nostro paese. Esso primeggia su tutti gli altri, sul problema finanziario, sul problema militare, su quello agrario o coloniale. Come alimenteremmo il bilancio se U li vello della popolazione non cessasse di ribassare-, come riempiremmo ì quadri del nostro esercito? Che serve parlare di sviluppare l'agricoltura mentre le nòstre campagne si spopolano, e mettere in valore le colonie mentre stiamo perdendole perchè non vi mandiamo dtpnmdrtczagmdnGnrtcdN2apfttapnpnennn e i a a i o n i a e e i a o dei francesi a sufficienza? ILcenfeimen to del 1926 fa risaltare un aumento ap parente della popolazione francese, ma non'è che un'apparenza, perche l'aumento è dovuto soprattutto 'all'affluire degli stranieri. Se noi facciamo il paragone con la popolazione del nostro territorio nel 1914 dobbiamo renderci conto che in realtà la nostra popolazione è diminuita di oltre 2 milioni^ di abitanti. La popolazione delle campagne soffre soprattutto per questa- diminuzione. Essa rappresentava il' 75 % della popolazione telale nel 1846 e'non ne è ciù oggi ohe il 46 %. Invece la Germania e l'Italia aumentano ogni anno di 500 mila unità e da ' noi il pericolo cresce giorno per giorno. « Questo progetto di legge ci consentirà di incorporare numerosi elementi che permetteranno di salvare il Paese dal punto di vista demografico. Nel Nord vi sono 63.000 bambini stranieri, 25.000 a Parigi, e tutti si assimilano ammirevolmente. Alcuni occupano i primi posti nelle loro classi. Dobbiamo fare di tutto per attirarli a noi. Attualmente si fanno in media 1200 naturalizzazioni alla settimana: bisogna ancora accelerare questo ritmo e completarlo con un'opera di assimilazione. Bisogna infine completare quest'opera con una politica di immigrazione. E' necessario, infatti, scegliere gli elementi che saremo forse chiamati a nazionalizzare. Attualmente gli stranieri entrano come .vogliono e molt1. non. avrebbero, mai dovuto varcare le npstre frontiere." l«oi dobbiamo prefla1rare il serbatoio dal quale attingeremo i nuovi elementi nazionali, seguendo in ciò-l'esempio degli Stati. Uniti. Bisogna prendere l'emigrante nel-suo paese di origine ed il primo esame, esame severo, deve avere luogo presso il console. E' esattamente quanto • avviene nell'America del Nord ». L'on. Barety aggiunge: « Il problema della nazionalizzazione è delicatissimo, e si impone a noi soprattutto dopo la guerra, perchè la Francia conta attualmente 2.7O0.0O0 stranieri, di cui molti — soprattutto nel Sud-Est — aspettano con impazienza di poter essere nazionalizzati. Noi ci auguriamo che gli elementi più assimilabili, italiani, belgi, svizzeri-francesi, ecc., siano nazionalizzati al più presto possibile e che non si sollevino difficoltà troppo grandi per ottenere da loro" documenti ». La Tunisia Pareva a.questo punto all'Assemblea ciie se ne fosse detto abbastanza, ma l'on. Marinaud, deputato deli'Africa Settentrionale, stimò necessario intervenire a sproposito per invocare l'applicazione della legge anche alla Tunisia. , Richiamo l'attenzione della Camera — egli disse — sulla necessità di accelerare le naturalizzazioni nell'Africa del Nord, ed in modo particolare in Tunisia. Dopo la legge del 20 dicembre 1923, 8140 naturalizzazioni sono state pronunziate in Tunisia. Questa cifra è troppo piccola, qualora si pensi al numero considerevole di stranieri che laggiù sarebbero volentieri. disposti a chiedere la nazionalità francese. Persino agli Italiani, che — come sapete — sono in Tunisia estremamente numerosi, non ripugna affatto la naturalizzazione. Prova ne sia che'la metà degli 8140 stranieri naturalizzati di recente è di origine italiana. E' della più grande importanza per la Francia di favorire al massimo nell'Africa del Nord, e soprattutto in Tunisia,1 le ammissioni alla' nazionalità francese. Alcune pretese italiane non possono giustificarsi assolutamente con nulla, se non con l'argomento di una superiorità nume rica. Dipende da voi di togliere rapida mente qualsiasi valore ad un argomen to di tale natura. E' dovere dei rap presentanti dell'Africa del Nord- di far apparire la necessità di tale opera, cosi ricca di benefici pel nostro Paese» Questo inopportuno intervento del l'on. Marinaud venne parzialmente riparato dal guardasigilli Darthou, il quale disse: « Nel 192«, 45.371 stranieri hanno accettato la'nazionalità francese, di cui 14,434 italiani, cioè il terzo. L'on. Marinaud sa perfettamente che la- le»/ge in discussione non si applica alla Tunisia, nè vi può essere applicata. Io condivìdo le preoccupazioni espresse dal nostro collega, ma egli capirà che il Guardasigilli è tenuta, in un tale tema ad una particolare discrezione. Nel 1926, 1500 individui aventi 16Ó2 tìgli minorenni sono stati naturalizzati in Tunisia. Tuttavia io sono d'accordo con la politica generale indicata dall'on. Marinaud, ma sono soprattutto d'accordo con la Commissione nel dire che bisogna fare presto; La legge che noi discutiamo serve gli interessi nazionali. Unendomi alla Commissione chiedo alla Camera di approvare II testo quale le è stato sottoposto». Dopo questo ritorno in carreggiata, la Camera approvò rapidamente i primi sette dei quindici articoli del progetto. Il seguito della discussione venne rinviato a giovedì 7 aprile. Ò. ">. tnsuscratsnd

Persone citate: Lambert