Il delitto di via Fontanesi

Il delitto di via Fontanesi Il delitto di via Fontanesi testimonianze Le ta giornata dieri nel processo Oppes è stata occupata per intero dalla deposizione dei testi. La sfilata è 6tata iniziata dalla signorina Maria Coenda che abita l'alloggio sottostante a quello occupato dalla povera signora Diez. La teste, verso le 16,45 del i.o marzo (il giorno del fatto) inteso rumori nell'alloggio Diez: dapprima due o tre colpi sordi e violenti, poi ad una distanza di circa mezz'ora, altri rumori, come prodotti da altri colpi. Verso le 17.30 i rumori cessarono. Analoga è la deposizione della sorella, Luigia Coenda, che pure in quell'ora si trovava in casa- Viene quindi alla pedana il sig. Davide Bertagiiolio, impiegato pressula ditta Colia che ha gli uffici in via Koma, 27. La deposizione di questo teste riveste molta importanza ai ani dell'accusa, e dà luogo ad un certo movimento ed a qualche battuta drammatica. a E' lui, è lui!» — La mattina del 2 marzo, verso le 9, — racconta il Bertagnolio — mi trovavo sul portone dello stabile di via Roma in attesa dei miei principali, quando fui avvicinato da un giovanotto che In dialetto, ma con un accento che tradiva un'origine non piemontese, mi richiese se gli sapevo indicare dove avrebbe potuto rivolgersi per vendere del rottami d'oro, lo 11 per 11 non feci caso a quella richiesta e accompagnando le parole col gesto, gli dissi: « Vada in via Lagrange, dove ci 6ono molti negozi di oreficeria. Potrà rivolgersi ad uno qualunque di essi ». E il giovanotto 6e ne andò appunto in direzione di via Lagrange. Senonchè il giorno dopo, scorgendo sul giornali la fotografia dèli'Oppes, Indicato come l'uccisore della signora Diez, fui preso da 606pettl: rammostrai la fotografia ala eignora Colla che, essendo giunta mentre 11 giovanotto sconosciuto parlava con me, aveva potuto osservarlo con agio, e subito lo signora esclamò : • E' quello di ieri ». Anch'io riconobbi subito nella fotografia l'individuo che mi aveva avvicinalo e lo dissi alla polizia. In carcere quando l'Oppes mi fu presentato tra altri individui, lo riconobbi subito. Ed infatti per me ò lui. Non c'è dubbio, assolutamente. Queste dichiarazioni recise del teste provocano discussioni e contestazioni da parte dei difensori. Il presidente invita il teste ad osservare ancora da vicino l'Imputato. — Cosa vuole che lo guardi! — esclama 11 Bertagnolio. Inganno. Maria Gabri esercisce la bottiglieria di corso Tortona 14 nella quale l'Oppes si sarebbe recato nelle ore pomeridiane del l.o marzo. Narra che tra le 16,30 •e le 17 di quei giorno giunse nel 6uo esercizio un giovanotto che. dice la teste, aveva un aspetto « stravirà •. Sedutosi, non si decideva mai ad ordinare qualcosa: la teste gli venne in... aluto chiedendogli se 'desiderava un caffè con qualche cordiale. 11 giovane lece cenno di si. Bevve e se ne andò. — Non disse nulla — conclude la teste: — mi sembrava anzi che non avasse neppure la forza di parlare, lo pensai ohe uscisse dal gabinetto di un chirurgo che abita appunto nella loca- Maria Hlrtzl in Giesegh era etata a 'visitare la Gabri nell'ora in cui il giovanotto entrò nella bottiglieria. Narra che costui era pallido ed appariva coinè stralunato: si prendeva a tratti la testa fra le mani. Pree. : — Che ora era? — Quando 'quel giovanotto entrò erano Te 16,10. Lo ricordo bene questo particolare perchè avevo l'urologio sotto gli occhi. Quando poi il giorno dopo vWl ia fotografia dell'Oppes, l'ho subito riconosciuto. Pres.: — Guardi l'imputato con attenzione: lo riconosce? Teste (recisamente) : — E' lui, è lui I Lo riconosco perfettamente. L'imputato protesta e dice che ia teste si sbaglia Teste: — E' inutile che neghiate. Ho tenuto la vostra (olografia. Imputato, sforzandosi di sorridere: — Si vede che le piaccio. Teste: — E' luil Perchè dovrei dire una « bugiarderia > ì La compagna dell'imputato E viene intesa la compagna dell'Op pes, Domenica frale, una ragazza clic non manca di qualche vezzo u che veste con una cena linea ed una certa eleganza. E' stai» anche lei una vittima deii'Oppes, giacché come è risultato dalle indagini, tu proprio avviata dall'Oppes per quella bruna china che i lettori conoscono. Ma la ragazza non ha risentimenti contro l'uomo che l'ha sfruttata, e ciie ora siede nella gabbia. Lo chiama <■ mio marito • (giacche i due si unirono in matrimonio col solo rito religioso) e si dimostra preoccupata per ia sua difesa. Racconta di averlo conosciuto quando ancora era carabiniere e di aver allacciato con lui dal rapporti che presto diventarono intimi. Quella era per lei la seconda o terza esperienza amorosa. Dopo aver riferito particolari che i lettori già sanno, la Prato spiega che la mattina del Lo marzo si alzò assai tardi, come ai solito del resto; alle M,30. Con l'Oppes andò al ristorante dove pigliavano 1 pasti e siccome non c'era posto si trattenne con lui al calte Galliari. Dopo avere fatto colazione si recò con l'Oppes per via Roma al caffè San Lorenzo in piazza Castello, di dove uscirono ancora insieme per rifare la strada già percorsa. All'imbocco di via Lagiange si lasciarono: lei ritornò al caffè Galliari e lui tornò 'indietro. Erano le 15 al massimo. Al caffè Galliari si trattenne sino verso le 18 e quindi tornò all'albergo ove. alle 20, fu raggiunta dall'Oppes. Il Presidente ed i patroni di P. C. vogliono sapere dalla Prato qualcosa sui suo passato scabroso: la lagazza evita, ma poi conferma che una tournée in case d'appuntamento le fruttò 500 lire che essa consegnò al compagno. Il Presidente commenta : — Bisogna che i giurati giudichino l'uomo ed il latto. > Avv. Andreis. di P. C: — Quali proventi aveva l'Oppes per permettersi qafecfèoplol'gpl'm17saEtevFscntePdliBgcafuqnsitivtalegcdsprsrngzpnctr""t,Viì Nn^w"mt |fert, uni non m hdcdefUvtzznolmi.vipPgnifnsmsedcdcsssTbccpipnvmnfdgsqer quella vita dalbergo che gli costava abbondantemente ? La teste non precisa nulla, ma conferma che l'Oppes non guadagnava alcuna somma giacché non lavorava. Giovanni Speme frequentava il cai fè Galliari, dove appunto aveva avuto occasione di notare e di conoscere l'Oppes. Nel pomeriggio del l.o marzo non lo vide adatto al carte. Alfonso Sardi racconta di avere visto l'Oppes con la Prato alle ore 17, il giorno del fatto, mentre attraversava piazza Castello. Imp. : — H teste fa confusione circa l'ora: mi avrà visto molto prima con mia moglie. — No, no: sono ben sicuro. Erano le 17 o poco più. Io andavo a fare i versamenti alla cassa della Compagnia di Elettricità presso cui sono addetto. «Non vorrei comprometterla» Presidente all'imputato: — Voi avete parlato di un'aura donna con cui vi siete accompagnalo in quel giorno. Fuori allora il nome di questa donna. — Mon lo so. Era una semplice conoscenza Del resto, anche se lo sapessi, non lo direi. Non vorrei comprometterla. 1 risultati delle indagini (atte dalla Polizia veugouo ni mutai nenie esposti dal cav. uff. Palma, capo della Polizia giudiziaria; dal commissario di Borgo Vanchiglia, cav. Saturnino Benigni, e dal capo della Squadra mobile, cav. Francesco Rauielia: le risultanze furono schiaccianti per l'Oppes, il quale, durame gli interrogatori subiti non diede mai l'impressione di sapersi scolpare, ma formulò solo propositi di vendetta. Alla pettinatrice Antonietta Scaglia ved. Molinari, dalla quale l'Oppes portava periodicamente la Prato per farle acconciare le chiome, l'imputato giocò uno del suoi tiri consueti. — Un giorno — racconta la teste —, capitò come un bolide nel negozio. Si dimostrava preoccupatissimo e mi disse che gli occorrevano subito 43 lire per pagare la confezione di un materasso. Mi chiese questa somma in prestito, assicurandomi che me l'avrebbe restituita la sera dopo, sul tardi, lo non ebbi dubbi e sospetti e gli consegnai k'ò lire giacché non avevo spezzati. Ma non lo vidi piti, e seppi solo più tardi notizie di lui. Le deposizioni dei testi che seguono non offrono molto interesse: gii ufficiali dei carabinieri Canavesio e Spa |fernoli riferiscono sulla condotta del h'Oppés, quando apparteneva all'Anna dalla quale poi fu espulso, e spiegano' come sia stata elevata contro di lui da un compagno l'accusa di furto, che ebbe per conseguenza ultima il suo deferimento al Consiglio di disciplina. Un coro alla bontà ed alle virtù della vittima elevano gli altri testi. Ultimata l'escussione dei testimoni, l'udienza prosegue con la lettura delle peri zie necroscopica e topografica. Stamani la Corte non terrà udienza: alle ore 10 effettuerà il sopraluogo nell'alloggio di via Fontanesi dove fu commesso il delitto. Al pomeriggio avràinizio la (lisrn^sinnp- nnrlurnnnr, ■•■» ..«,7-,,, 1S: 122 io TCÌX%«?i« vocale- Andreis, per la Parte Civiie.^edCa-il Procuratore Generale, comm. puccio

Luoghi citati: Borgo Vanchiglia